sabato 15 novembre 2014

29° Venice Marathon 26 Ottobre 2014

Foto Venice Marathon 2014
Classifica Venice Marathon 2014
Sito Venice Marathon

Dal racconto dell'OrcoProf
Prologo
Dalla finestra del suo appartamento Francesco guarda il mare in direzione dell'alba. A qualche chilometro dal suo grattacielo-palafitta sorgeva prima dell'Era Tropicale la grandiosa città di Venezia. L'innalzamento del livello del mare l'ha sommersa. E la tempesta solare dell'anno 2124 ha cancellato ogni memoria digitale. Per questo rimane solo qualche testimonianza su carta della città che sorgeva in quella che si chiamava la Laguna Veneta. Pare che vi fossero ospitati alcuni dei palazzi più belli del mondo, tenuti in piedi da fondamenta di pali di pino. E che le case fossero separate da poco profondi canali d'acqua navigati da strane imbarcazioni nere con fondo piatto chiamate gondole.
Il ragazzo stringe tra le mani un mazzetto di fogli di carta rilegati. Contiene gli scritti di un suo avo che prima che l'attività fisica venisse bandita dai governi di quasi tutte le città-stato del mondo (Padua compresa) aveva intrapreso una corsa competitiva di 42.195 metri che si teneva ogni anno proprio nei pressi della città ora sommersa. Nel diario Francesco può leggere il racconto della corsa:
”Così un anno dopo la prima maratona corsa nella mia città decido di partecipare alla Venice Marathon, forse una delle corse su strada più suggestive al mondo. Ne approfitto per un weekend romantico nella città della Serenissima e dintorni. La corsa infatti parte da Villa Pisani nel comune di Strà, sulla cosiddetta Riviera del Brenta, il canale lungo 36 km sulle cui rive sorgono bellissime ville.
Alloggiamo quindi a Dolo, cittadina situata a pochi chilometri dalla partenza della corsa e che permette di raggiungere Venezia molto comodamente in treno o in autobus.
Il ritorno all'ora solare nella notte che precede la gara ci regala un'ora di sonno in più che per l'eccitazione della corsa non riesco a sfruttare appieno. Raggiungendo la partenza accompagnato in auto da Julius, che alloggia nel nostro stesso albergo e che ha preferito Venezia alla casalinga Francoforte, percorriamo all'inverso la strada che faremo a piedi e non vedo l'ora di partire.
L'attesa della partenza nelle gabbie è per questo snervante nonostante il buon intrattenimento studiato dall'organizzazione. Una volta sentito lo sparo i chilometri passano veloci lungo la Riviera e sono ancora abbastanza lucido da godermi l'attraversamento delle cittadine di Dolo e Mira e la vista delle ville situate lungo il canale. In questa fase quasi non faccio fatica spinto dal tifo della tantissima gente lungo il percorso e che leggendo il nome sul pettorale mi regala di tanto in tanto un incitamento personalizzato.
Dopo una ventina di chilometri abbandoniamo il canale per virare verso Nord ed attraversare la zona industriale di Marghera dove si taglia il traguardo della mezza maratona. Chiaccherando con altri concorrenti ed in particolare con Sergio, trasferitosi da Venezia a Padova qualche anno fa, superiamo il chilometro 25 e comincio a sentire le gambe un po' più dure forse a causa delle passeggiata turistica del giorno prima ma tengo duro spinto dalla folla veramente incredibile di Piazza Ferretto a Mestre. Mi gridano che Venezia non è lontana ed infatti entrando nel Parco San Giuliano mi volto a sinistra e vedo i campanili e le cupole della città lagunare. La loro vista mi regala qualche energia necessaria per approcciare al temutissimo Ponte della Libertà. Quattro chilometri che collegano la terraferma al centro storico. I campanili sono sempre più vicini ma il ponte sembra veramente infinito fino a che mi trovo alla destra delle gigantesche navi da crociera ferme nel porto.
Il finale è comunque una passerella di sofferenza ma di emozioni: provo a scattare su ognuna delle tredici passerelle sui ponti del centro storico, più per la paura di essere bloccato dai crampi che per provare a migliorare la mia prestazione.
Dopo aver percorso il suggestivo ponte di barche sul Canal Grande entro in Piazza San Marco e percorro Riva degli Schiavoni con il solo intento di ricevere l'applauso di mia moglie che effettivamente mi aspetta sul penultimo ponte. Il traguardo è ormai a pochi passi e per la prima volta lo taglio quasi camminando: il tempo sul cronometro è di circa 8 minuti superiore al risultato dello scorso anno ma per il modo in cui ho corso sono più soddisfatto che a Torino.
Negli istanti che seguono mi chiedo come sempre perchè l'ho fatto e penso al fascino di una corsa che parte durante tutti i piacevoli allenamenti che devi sostenere per arrivare in fondo, alla scusa che la gara mi ha dato per visitare questa città, all'incessante tifo delle persone che hanno voluto regalare un incoraggiamento a tutti i maratoneti e all'emozione che provo ogni volta che vedo un compagno di avventura tagliare il traguardo mano nella mano con il proprio cucciolo di uomo.
Ho imitato Fidippide per tutto questo ma soprattutto per il sorriso pieno d'orgoglio di mia moglie Valentina dopo il traguardo. Probabilmente quello che mi spinge è la forza della natura più potente che esista: l'amore.”

Francesco finisce di leggere ed un pensiero lo tormenta: forse,se gli uomini avessero amato di più la Terra, avrebbero evitato il riscaldamento globale e sarebbe ancora possibile visitare la magica Venezia.

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