Classifica Martona Alpina Val della Torre 2013
Edizione 2012
Edizione 2011
Edizione 2010
Edizione 2009
Edizione 2008
La montagna è fatta per tutti, non solo per gli alpinisti: per coloro che desiderano riposo nella quiete come per coloro che cercano nella fatica un riposo ancora più forte.
Guido Rey
Dal racconto dell'OrcoPinoR
La telefonata ricevuta dall'OrcoMagoo la mattina del 20 Aprile 2013, giorno antecedente la Maratona Alpina e' di quella da scoop giornalistico.
..Ciao Pino stamane ha telefonato Bruno Brunod ed ha chiesto se può iscriversi alla Maratona per il 21 Aprile 2013...
Ebbene la 6'edizione della Maratona Alpina di Val della Torre ha l'onore di schierare al nastro di partenza niente pò pò di meno che uno dei migliori corridori di montagna al mondo ecco il suo Palmarès :
-Record di salita e discesa del Cervino da Cervinia in 3 ore e 14 minuti (con l’uso di corde aggiunte a quelle che normalmente attrezzano la salita) 1995
-Record di salita e discesa del Monte Rosa da Gressoney in 4 ore e 45 minuti
-Record di salita e discesa del Aconcagua in 5 ore e 57 minuti
-Record di salita del Kilimanjaro lungo la via Marangu Rout in 5 ore e 38 minuti
-Record di salita del Monte Elbert in 1 ore e 54 minuti
-3 edizioni della Becca di Nona skyrace: 2002 - 2003 - 2004
-Skyrunning World championship oro 1996 e 1998
Altra novità quest'anno è la presenza nell'organizzazione di 3 orchi :
- OrcoMagoo alle vettovaglie
- OrcoSilver al controllo chip (Fontana Bruna e campo sportivo di Caselette)
- OrcoLoris alla distribuzione pacchi gara
24 fortissimi Orchi alla partenza della gara chi alla 42km chi alla 22km.
Il trail autogestito di Val della Torre che Gli Orchi Trailers hanno organizzato a marzo ha dato modo a tutti i partecipanti di conoscere parti del percorso e la morfologia del terreno quest'ultimo sempre molto tecnico.
La mattina del 21 aprile 2013 è arrivata puntuale e con essa le cattive previsioni meteo già diagnosticate nei
giorni precedenti... e dire che davano per il mattino belle schiarite...
Alle ore 6.00 la pioggia fredda viene giù a catinelle e capisco chi ha deciso di non muoversi da casa sopra tutto dopo gli accadimenti nell'angoscioso Trail della Maremontana in quel di Loano.
Cambio in brevissimo tempo l'abbigliamento sia da indossare in gara che nel sacco da consegnare per il Colle del Lys a metà gara... ma alla partenza almeno una decina di atleti si presenteranno in pantaloncini e maglietta...
Al palazzetto del Sport U.Barrera di Val della Torre fraz.Brione, piove a dirotto e tutti sono stipati chi in palestra chi nell'atrio del Bar.
Facce conosciute e distese... molti conoscono bene il persorso e cosa li aspetta, per i neofiti un po' di preoccupazione sulle condizioni meteo sui colli.
Tra le foto di rito alla partenza quella di Brunod con OrcoCamola.
La partenza quelle da 10km su strada, ed in effetti i primi 4km sono su asfalto, la pioggia ci rallenta ma ai top runner fà un baffo.
Acqua e fango sui sentieri, delle schiarite neanche l'ombra, ma il monte Rosselli lo domiamo.
Alla località Fontana Bruna l'OrcoSilver, addetto al controllo chip, ci prefigura un cambio di percorso per la 42km, invece che al Colle della Lunella dove sta nevicando è probabile che si devierà per il Colle della Portia e da lì direttamente alla Madonna della Bassa, saltando il colle del Lys.
Peccato perchè il mio sacco indumenti di ricambio è stato portato al colle del lys... pazienza.
Ma le anticipazioni dell'OrcoSilver si palesano infondate e la salita al colle della Lunella con la neve ce la sciroppiamo tutta.
Qui al colle della Lunella la neve per terra è quasi ghiacciata e dal cielo viene giù un freddo nevischio... presumo siamo intorno allo zero termico...e del ristoro che lo scorso anno c'era al colle quest'anno neanche l'ombra.
Discesa al colle della Portia da prendere con le molle (ben segnato dall'infreddolito volontario) poi arrivati al rifugio ANA del colle della Portia un thè tiepido e subito via' verso il colle del Lys.
Sto correndo con OrcoPinoCar, OrcoIng ed agogniamo il ristoro del Colle del Lys.
Al colle del Lys ci comunicano che il ristoro per la 42km e' a 4km e cioè al Santuario della Madonna della Bassa ...accidenti.
Effettuo il mio cambio indumenti e rubando qualcosa dal ristoro della 22km riparto pimpante con OrcoIng che ha preso a prestito da OrcoCamola una maglia e una bandana.
L'Arpone si rivela essere freddo quanto basta, la neve anche qui è ghiacciata si presume quindi le stesse temperatura del colle lunella ... zero termico.
A questo punto della gara scatta in me un meccanismo che mai mi si era presentato, la voglia di correre in solitudine.
Ripeto non avevo mai sentito questa esigenza...anzi vi diro' di più, nelle altre gare cercavo la chiacchera giovale.
Adesso sentivo in lontananza il vociare degli atleti in avvicinamento, ma subito le mie gambe scattavano avanti per rimanere solingo.
Non sò spiegare come sia potuto accadere, ma ho percepito il gusto di correre in solitaria...
Sentimenti contrastati mi giravano in testa, quello misto di colpa nel non volere altra gente sul percorso e il piacere nel ritrovare una parte di me stesso
Siamo soli insieme a miliardi di persone
Soli quando guardi in te
Solo decidi della tua vita
Vorrei essere solo in questa
corsa con me stesso.
Una nuova splendida esperienza ... o che si sia trattato di un piccolo Satori (illuminazione zen) ...?
La cresta sulla destra orografica del catino di Val della Torre si rivela piu' asciutta, le rocce sono umide e ingannevoli e la pioggia incessante viene giù copiosa.
Dopo il campo sportivo di Caselette un ultimo controllo chip, ritrovo l'OrcoSilver con il suo poncho western e la pistola puntata, si che mi linka un protagonista del film Jango di Tarantino.
L'ultimo regalo per evitare le paludi di Caselette e' la salita alla chiesetta di S.Rocco, un bel 200D+ ripido ripido per poi terminare la gara nei 60cm di acqua del torrente antistante la strada comunale che sale a Val della Torre.
Le docce calde, il ricco ristoro, la premiazione come Team numeroso e la banda di Orchi mi riportano alla realtà.
Dal racconto dell'OrcoIng
Chapeau!
La 6° edizione della Maratona Alpina di Val della Torre si
manifesta come una dei più interessanti trails del Piemonte. Sicuramente uno
dei più impegnativi , con un percorso ad anello sulle creste delle montagne che
fanno da corona alla minuscola enclave di Val della Torre, al limitare della città di
Torino: non un percorso collinare come potrebbe
essere recepito nell’immaginario collettivo, bensì un vero trail di
montagna, impegnativo, con un percorso
molto tecnico, dislivelli notevoli, 42 km di impegnativi
Sali-scendi su un ottovolante
naturale che ci fa oscillare senza
soluzioni di continuità tra decine di
colli, cime con una quota tra i 1000 ed i 1600 mt, tale da far dire a Brunod
che mai si sarebbe immaginato un trail simile nella pianura Torinese e tale da
competere alla pari con i più blasonati percorsi Valdostani di alta
montagna.
Proprio per questo la 6° edizione avrebbe dovuto essere
quella dell’affermazione e della sua
definitiva consacrazione nel nostro panorama.
Già lo scarso numero
degli iscritti ( circa 156 sui due percorsi) rivela tuttavia lo scarso appeal
che questa corsa gode al di fuori della cerchia torinese, anche se
qualitativamente il parterre dei top runners è di rilievo, con Fornoni,
Guillermoz, Brunod, Zucconi ed altri. Ma solo 74 atleti arriveranno al
traguardo della Maratona.
Il tempo, come tradizione per questa gara, si presenta
veramente orrendo con piogge continue,
nevicate, freddo intenso tale da mettere alla prova anche i più scafati tra i
trailers avezzi a quote decisamente superiori; ma proprio per questo un tale
percorso ormai più che maturo, una conoscenza capillare dei luoghi ed una valorosa partecipazione di volontari avrebbe
meritato una organizzazione decisamente superiore.
Il percorso si
presenta ostico, fiumi di acqua ovunque, nevicate sui colli della Lunella,
Portia, e Lys, colatoi impressionanti nei canaloni del Musinè, freddo
intenso e vento rivelano una preoccupante carenza di assistenza, mancanza
di ristori adeguati quasi ovunque, fatta eccezione per la Madonna della Bassa
dove gli alpini si prodigano al massimo. Al colle del Lys parecchi di noi
arrivano semi assiderati e l’unica cosa che ci viene offerta è una bottiglia di acqua gelida e
soprattutto un ancor più gelido consiglio di proseguire ancora per 4 km nella neve, su e giù per
l’Arpone, senza avere trovato fino a quel momento dopo 22 km che un unico e misero
ristoro.
Sono tempi questi difficili, tempi di contestazione delle
posizioni arroccate nella politica nostrana, tempi di democrazia dal basso,
talchè è doveroso chiederci come abbiamo già cominciato a fare se i social
network disturbano la democrazia.
La risposta che cominciamo timidamente a formulare è che sono sì strumenti
democratici perché portano quasi istantaneamente la voce della gente, un regime
assembleare sempre più vasto ed incisivo
di potere reale del demos che vuole partecipare e quindi contare; ma proprio
per questo tali strumenti sono in grado di mettere in crisi i decisori
della politica, come stiamo constatando attualmente nella fucina della
attuale legislazione italiana foriera di
clamorosi sviluppi anche nel panorama europeo.
Ci siamo chiesti e ci chiederemo sempre di più in futuro: è
accettabile tutto ciò, e soprattutto è inevitabile?
Atteggiamenti di presupponenza decisionale tipici di una vecchia casta ormai non vengono più accettati a scatola
chiusa. Insomma vogliamo contare.
Ed in tempi di rapidità comunicativa come sono i
nostri attuali è giusto e doveroso far sentire la voce dei semplici trailers senza velleità di classifica, ma con l’unico insano desiderio
di vivere queste meravigliose cavalcate in montagna mettendo sempre in cima a tutte le
nostre ambizioni la salvaguardia della
vita umana.
Tutto ciò dovrebbe servire da stimolo per la crescita
sostenibile del nostro mondo Trail, tenendo alla larga facili digressioni
burocratiche valide solo per tutela degli organizzatori ed
implementando invece la ricerca della sicurezza e del controllo sul
territorio.
Il mondo trail in continua crescita richiede professionalità ed impegno
collettivo a livello organizzativo, dimenticandoci una buona volta il pressapochismo dilettantesco delle prime
timide manifestazioni.
E’ ora di fare un notevole passo in avanti, sia a livello
organizzativo che a livello partecipativo migliorando la preparazione e la
qualità dell’offerta.
In quanto alla corsa rimando racconto del nostro OrcopinoR ed ai vaticinii meteo.
Nessun commento:
Posta un commento