Dal racconto dall'OrcoIng
Rocco Verde versante Sud e Est Per il Passo Fonget
quota di partenza (m): 1490
quota vetta (m):
2690
dislivello complessivo
(m): 1200
difficoltà: BS :: [scala difficolta]
esposizione
preval. in discesa: Nord
località
partenza: Villaggio Primavera (Argentera, CN)
quota vetta (m): 2690
dislivello complessivo (m): 1200
descrizione
itinerario:
str. vallone di feriere, rio forneris arrivati
in fondo al vallone deviazione a sinistra penultimo canale, risalirlo e prima
della strettoia a destra sulla dorsale tra i larici, tenere la dorsale e
tenendo sempre la destra si arriva sotto la cresta che porta sulla punta.
Attenzione prima della cresta pericolo di distacco
Siamo in Valle Stura, la grande vallata per eccellenza della
Provincia Granda, quasi 60 km
di valle per raggiungere la spartiacque nonché confine Italo Francese al Colle della Maddalena.
Oggi però, raggiunto Borgo San Dalmazzo non vogliamo
espatriare, ma semplicemente passato
Demonte, puntiamo al paese di Argentera, anzi al villaggio Primavera, circa 1 km prima..
Invero Villaggio Fantasma, sorto dal nulla , quale
Megalomane Stazione Total di sci, ad imitazione delle vicine e grandiose
stazioni sciistiche Francesi .
Ma negli anni 70’
la provincia di Cuneo si stava aprendo al turismo di massa, al flusso di denaro
dalla vicina Liguria nonché da Torino e al posto di una stazione integrata di
sci è nato o meglio dire abortito un villaggio di centinaia di alloggi adibiti
a seconde case. Grande bufala per la valle, per gli acquirenti, per il
territorio in genere e per i suoi abitanti.
Siamo alla fine del
mondo (piemontese) per dirla con le parole del nostro buon Papa Bergoglio
Attraversiamo le piccole strade secondarie del paese, non un
alloggio abitato, anche il posto di frontiera posto proprio qui ha chiuso,
sopravvive un alberghetto a due stelle, che al posto della reception ed hall,
presenta quasi un salotto di casa con un
bellissimo camino ed una accogliente poltrona.
E dire che la sera prima, quando ricevo la telefonata di mio
fratello per la gita al Rocco verde, il
nome mi ha evocato subito qualche cliente del Grande Fratello od al massimo
la storia di Rocco e i suoi Fratelli, il famoso film di Luchino Visconti del
1960 con Alain Delon, Renato Salvatori sulla immigrazione dal Sud.
Comunque lasciato perdere i vari Rocco, ci dirigiamo in
Valle Stura, dove appunto,bontà sua
giace il già non tanto famoso Rocco Verde (2690 m ), posto su una
contrafforte secondario quasi a
sorreggere la poderosa spinta della grande dorsale principale che ci separa
dalla vicina e francese Val Tinee’, a ridosso delle grandi punte del
Tenibres (3031 m ) e della Enchastraye (2955).
Inforcati gli sci praticamente alle spalle del nostro Bel
paese, puntiamo su per la strada che
percorre il vallone laterale del
Ferriere.
Circa 40 ‘ di percorrenza di questa stradina innevata ci portano quasi alla testata della valle,
dove invece di risalirne la testata a
Sud, ci inoltriamo nel penultimo canale a sinistra. Comincia qui una notevole
risalita su un forte pendenza di un canale posto su un cono di deiezione e come
tale battuto dalle valanghe.
Fortunatamente il canale riporta tracce di grandi fenomeni
valanghivi che ci segnalano che ormai è
già avvenuto il distacco delle masse nevose più importanti , e salendo
rapidamente per circa 500 metri con numerose deviazioni tra ripidi boschi di larici posti ai lati del
canale, alla quota di 2100 metri ci
ritroviamo nella parte alta del bacino sospeso. A questo punto si intravvede
già la cima rocciosa del nostro Rocco Verde, ma si vede anche e soprattutto si
sente un elicottero roteare vorticosamente.
Subito non capiamo ma basta vedere strani atterraggi per
comprendere di essere anche qui in
presenza dell’Eliski. Mannaggia, in uno dei più reconditi e selvaggi valloni,
siamo in presenza degli sciatori eliotrasportati.
Infatti astutamente l’elicottero si ferma esattamente alla
sommità a questo stretto canale per riprendere i suoi sciatori, e presto se ne
capisce il motivo.
Comincia qua infatti la goduria dello sci, quale sorpresa
nel vedere 4 sciatori sfrecciare giù a folle velocità per meravigliosi pendii.
Restiamo a bocca aperta per qualche minuto ma capiamo
che qui comincia il paradiso della neve polverosa , del vero
Canada nostrano, che ci fa pervenire velocemente sotto la punta.
Il ripido pendio che chiude la testa del vallone sospeso ci
adduce rapidamente sotto la punta terminale rocciosa, che si riesce a passare
tramite un traverso a sinistra per riprendere
la cresta terminale Nord-Ovest e la cima.
Giornata meravigliosa, sole forte ma freddo intenso e vento
scoraggiano una sosta prolungata per potere apprezzare il grandioso panorama, e
si comincia una delle più belle discese in neve fresca che mi ricordi.
Pendii decisamente sostenuti con pendenze fino a 35°, neve
pazzesca che tutto permette , serpentine da urlo e da filmato, insomma tutto ci
fa arrivare con una adrenalina alle stelle fino alla quota dei 2000 metri dove ricomincia
il canale e dove finisce purtroppo anche la sciata.
Infatti inizia il calvario della discesa su canale in mezzo
alle valanghe, beh pazienza, non si può avere tutto, l’importante è divallare,
anche se su una neve praticamente
insciabile.
Si riprende la stradina di fondo valle, che ricordavamo di
avere percorso in salita durante il percorso di andata. Incredibilmente anche
al ritorno la strada continua ad essere in salita.
Misteri delle valli
nascoste o forse della stanchezza!
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