lunedì 27 agosto 2012

SkyMarathon Trofeo KIMA 26 Agosto 2012


Foto Trofeo Kima di Andrea
Classifica Trofeo Kima 2012
sito Trofeo KIMA
Video Trofeo Kima

Dal racconto dell'OrcoCamola

Mezzo Kima.
Raccontare il Trofeo Kima è difficile, bisogna viverlo. Più corretto sarebbe dire  “Il Trofeo Kima lo puoi raccontare se sopravvivi”.  Il fatto che sto raccontando la mia esperienza significa che sono sopravvissuto ma non che ho concluso tutta la gara. Mi sono fermato al km 26 perché non sono riuscito a superare il secondo cancello orario per 8 minuti.  Gli atleti prima di me sono passati nonostante il ritardo di 3 e 5 minuti; ho avuto quindi l’onore di essere stato il primo atleta fermato al secondo cancello.
A volte anch’io arrivo primo. 
Sul momento ero dispiaciuto poi, riflettendoci, ho capito che è stato meglio così.
Sono arrivato a Filorera in Val Masino sabato pomeriggio e sono subito stato colpito della bellezza del posto. La Val Masino e la Valle Mello in particolare sono luoghi cari agli arrampicatori di tutta Europa.
Le vie di roccia sulle immense pareti di granito sono dei veri e propri capolavori. Particolarmente importante è anche il bouldering sui massi della Val di Mello. Ogni anno viene organizzato un meeting internazionale di arrampicata su masso chiamato MelloBlocco, dove intervengono i migliori free climber in circolazione. Una specie di Woodstock dell’arrampicata dove ci si gode natura e compagnia.

Altro evento internazionale a cadenza biennale è appunto il Trofeo Kima che è la tappa italiana dello Skyrunner World Series di ultra skymarathon. Le altre tappe del circuito sono in Francia, Stati Uniti e Spagna. Mi sono sempre stupito della ridotta lista dei partenti del Kima e ora che l’ho toccato con mano ho capito perché. Cinquanta km e 3800 m D+ non sono uno scherzo ma neanche una novità. Ciò che caratterizza il Kima è il percorso che oserei definire alpinistico.  I cancelli orari  in condizioni di percorso ‘escursionistico’, tipico del trail, sarebbero accettabili mentre sul sentiero Roma diventano inesorabilmente stretti. Il primo cancello è alla Bocchetta Roma  (3 ore 2000 D+ km 15), il secondo è al rifugio Allievi (5.30 ore – 2700 D+ -km 25).  Dal rifugio Ponti, sotto la Bocchetta Roma, il sentiero praticamente compare e scompare. Si seguono i segni che sono ben evidenti ma correre su pietraie di massi enormi non è possibile e soprattutto poco salutare. Spesso bisogna capire dove è meglio passare per riuscire a procedere . I colli almeno i tre che ho passato io sono alpinistici con salita o discesa esposta con catene … a piacimento. Scherzi a parte l’ambiente è meraviglioso, severo, di alta montagna. Il sentiero, sempre sopra i 2500 m, lambisce montagne dove si sono scritte pagine importanti dell’alpinismo italiano. Se non sono riuscito a concludere tutta la gara è stato meglio così. Devo tornare più preparato.

Quello che mi sono portato via vale moltissimo.  Ho in testa tutta una serie di immagini che mi hanno turbato e meravigliato nello stesso istante. E’ stata un’esperienza intensa di fatica fisica e psicologica.
 Sbucando dalle catene del Passo Torrone  mi sono lasciato andare in un’espressione di meraviglia; una Guida del Soccorso Alpino mi ha risposto “vedrai più avanti è ancora meglio”. Visto che purtroppo ‘più avanti’ non sono andato,  metto nello zaino il desiderio di ritornare per chiudere ‘il cerchio del sentiero Roma’. Se in futuro sarò all’altezza potrò meravigliarmi ancora magari di fronte al Pizzo Badile.
Grazie agli amici Vittorio, Raffaella, Paola, Stefano con i quali ho condiviso l’esperienza e grazie alla comunità degli skyrunner  dei quali ho apprezzato forza e umiltà.
Andrea




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