mercoledì 22 agosto 2012

Bici Locana Colle del Nivolet 1 Agosto 2012

foto bici Locana Colle del Nivolet

Dal racconto dell'OrcoPinoR

Tra le salite in bicicletta agognate dai cicloamatori c'è l'ascesa al Colle del Nivolet 2612 slm.
Noi Orchi non siamo da meno e già dallo scorso anno abbiamo messo il colle del Nivolet nel mirino.
Con i suoi 2612 metri sul livello del mare ci spaventa non poco.
L'idea diventa matura nel corso della primavera, si partirà da Locana(To) 600 Slm percorrendo 40km  e 2000D+ attraverso la statale della Valle dell'Orco.
Toccheremo i paesi di Noasca e Ceresole Reale, paradisi all'interno del PNGP (Parco Nazionale del Gran Paradiso).
Per allenarci, utilizzeremo la salita al  Colle del Lys  nel comune di ViùTo), 14km 1000D+, in una serie di ripetute da Marzo 2012 al Luglio 2012.
Le idee dunque sono chiare. Il training procede spedito, non è chiaro però come faremo ad attraversare il mefitico tunnel di 4km che da Locana ci porterà a Ceresole Reale.

Effettuiamo le ricerche sui motori del Web per avere traccia di ciclisti che già lo hanno fatto, e dopo aver googlato troviamo ahimè poche info:
- c'e' chi lo ha fatto dalla vecchia strada in condizioni da ciclocross.
- c'e' chi è partito da Ceresole Reale.
- c'e' chi ha fatto il tunnel con descrizioni da inferno ciclistico.

Alfine decidiamo di evitare il traffico turistico del Sabato/Domenica e  di imbucarci nel  mefistofelico tunnel durante un giorno della settimana.

Partenza dunque Mercoledi 1 Agosto 2012 ore 8 dal parcheggio di Locana con l'OrcoPinoP. Il meteo splendido ma nello zainetto indumenti per salire in quota, qualche barretta e una fiasca d'acqua con sali.
I primi  chilometri li cicliamo con calma assoluta, subito dopo Locana ci attende infatti una rampetta al 15%, ma dura poco e tutto va per il meglio.
Ed eccoci dunque nel ventre del  tunnel di 4km tanto temuto, il cambio di temperatura si fa subito sentire ma siamo sempre su pendenze del 7%-8% e la fatica azzera il freddo.
Terribile il rumore delle macchine all'interno del tunnel, ma ancora più tremendi i grossi bus di linea  e camion che ci sfrecciano vicini con un rimbombo assordante quasi fosse una valanga.

Siamo attrezzati di luci posteriori e anteriori per segnalare la nostra presenza. Per nostra fortuna il traffico è scarso.
L'uscita dal tunnel è felicemente attesa come l’uscita dalla crisi socioEconomica che ci attanaglia.
La vista del sole e dell'abitato di Ceresole Reale con il suo splendido lago ci fanno presto dimenticare il triste tunnel.

Sosta al centro del paese (1600 slm) per riempire le borracce e sgranocchiare uno snack.
Rari i turisti  e rari i ciclisti, ripartiamo per affrontare il tratto più duro, la salita alla diga del Serrù e al colle del Nivolet.
Le pendenza mai proibitive, prima tra larici e poi tra prati che con numerosi tornanti ci permettono di procedere da veri cicloturisti, godendo del paesaggi impagabile del Parco del Gran Paradiso.
Ecco  il rifugio Mila  e le tre Levanne con il Colle Perdù.
Ecco il colle di Nel con il suo ghiacciaio.
Piu' in là la frazione di Chiapili e poi il  Rifugio Muzio  anche noto col nome di “Casa degli Alpinisti Chivassesi”.
Ecco il vallone del Carro con in alto l'omonimo ghiacciaio e più in basso  il suo famoso ponte sul torrente, barriera oraria per la RUSM (Royal Ultra Sky Marathon)

Pedalare in paradiso tra
tornanti serpeggianti,
tra specchi d'acqua
catturati e saltanti.
Tra colli conosciuti
e fatiche dominanti.

La diga del Serrù ci si para davanti all'improvviso. Una trattoria pubblicizza la specialità del luogo, la polenta concia.
Ancora il lago dell'Agnel , poi qualche tornante ed eccolo il colle del Nivolet, da una parte il Piemonte e dall'altra la Valle d'Aosta.
A due passi dal colle il rifugio città di Chivasso. A circa 1 km dal colle, in valle d'Aosta, il rifugio Savoia sulla piana del Nivolet e il piccolo laghetto omonimo.

Pausa al rifugio Savoia. Entriamo all'interno del rifugio per riempire le borracce, anche qui tavoli imbanditi di polenta concia per i pochi avventori motorizzati saliti fin quassù.
Rinunciamo volentieri alla polenta concia (esperienze negative) e preferiamo gettarci a razzo verso  Ceresole per pranzare con uno scarno e secco panino al bar di fronte al campeggio di Chiapili, si salvano le due bionde Moretti che tracanniamo con avidità.

In discesa verso Noasca ci tocca rifare l'infernale tunnel, stavolta velocissimi e senza traffico. Il tachimetro segna 71km/h. Mai raggiunto tale velocità prima d'ora.

Nessun commento:

Posta un commento