Foto Gran Trail Valdigne 2012
Sito Gran Trail Valdigne
Classifica GranTrail Valdigne 2012 (100km)
Classifica Gran Trail Valdigne 2012 (57km)
Edizione 2011
Dal racconto dell'OrcoRaffa alla 100km
IL
MIO GTV
Qualche
mese fa dopo l’iscrizione al Tor des
Geants. Io e Steu abbiamo programmato i
trail di preparazione a settembre tra cui anche il GTV… messo lì in un angolo
della mente.. considerato una delle tante tappe di avvicinamento a quello che
ci aspetterà tra meno due mesi.. insomma mi sono ritrovata venerdì a pensare.. ”Cavoli..
domani c’è il GTV.. 100 km… ed io che ci sono arrivata mentalmente come se
andassi a fare il solito allenamento del we…”
Venerdì
arriviamo al Campeggio Arc En Ciel dove una calorosa a simpatica accoglienza ci
fa sentire subito a casa.. montiamo la tenda vicino al ns camper… la
“depandance” per Antonio e Massimiliano con cui condivideremo le ore sui sentieri … il cielo è cupo e poco
dopo inizierà a scendere una pioggia incessante che ci accompagnerà tutta la
notte…
Il
solito rituale di preparazione dello zaino e le solite domande a gli amici “ma
tu cosa ti porti? Il mio zaino secondo te è troppo pesante, chissà se domani
pioverà… quanti gel portiamo?” rituali che ormai ci sono familiari…
In
tutto questo l’unico dispiacere sarà
quello di non condividere con Stefano le prossime ore… la sua caviglia, reduce
due settimane fa da una distorsione non ci permette di fare questo viaggio
insieme… ed in effetti si farà sentire
la sua assenza.. ci ripetiamo sempre che
siamo fortunati a condividere la bellezza dei posti che insieme attraversiamo,
la fatica e la gioia di un tramonto e sapere che possiamo contare l’uno
sull’altro… e questo è il nostro filo conduttore non solo tra noi ma anche con gli amici con cui abbiamo la
fortuna di condividere queste esperienze.
Sabato
mattina. Partiamo tutti baldanzosi, sorridenti.. corriamo pure la prima salita
sapendo di quanto sia sciocco farlo visto il numero di chilometri che dovremo
percorrere... siamo sotto la pioggia che ci accompagnerà per fortuna solo per
le prime ore di gara.. l'arrivo a Pre St Didier è quasi improvviso beviamo
qualcosa e poi iniziamo la lunga ascesa che, prima dolcemente e successivamente in modo sempre più impegnativo, ci porterà
prima a Col Croce e poi al Rifugio
Deffeys.. come al solito dei percorsi ricordo solo alcuni tratti.. gli ultimi
chilometri prima del rifugio sono sicuramente più tecnici ed impegnativi.. come
impegnativa è stata la discesa a La Thuile non tanto per la tipologia del
sentiero ma per la pioggia che ha trasformato per lunghi tratti la discesa in
un piccolo torrente! Dopo La Thuile altri 9 km di salita.. fatti con entusiasmo..
siamo sul percorso del Tor!!! e sarà così fino a Courmayeur. Arriviamo a Col
Arp e ci si apre la valle che in 10 km
ci porterà al ristoro ed ad un fantastico piatto di pasta (che per me a dir la
verità sono stati due, insieme ad ottima mocetta e fontina!!!!)!!!!!
Io
Patrizia ed Antonio arriviamo insieme a Courmayeur alle 7 di sera.. io sono
impaziente, vorrei ripartire subito per cercare di salire a Col Licony con
quanta più luce possibile.. ripartiamo sapendo quello che ci aspetta una salita di 1450 mt di dislivello
consecutivi.. Antonio a metà salita decide di rientrare a Courmayeur.. problemi
di stomaco lo inducono a questa decisione.. io e Patrizia continuiamo la salita
.. all'imbrunire alziamo gli occhi che si velano per la commozione nel vedere
il Monte Bianco circondato di stelle.. mi sento un puntino piccolo in questo
infinito mondo.. la stanchezza passa.. chiudo gli occhi e condivido questi
pensieri con Stefano, Ilaria e con gli
amici che porto nel cuore... Da qui io e Patri cambiamo ritmo.. ce la prendiamo
con un po' più di calma.. ed arriviamo in cima al colle la cui ultima parte ci
mette alla prova... è buio scendiamo corricchiando fino successivo ristoro..
sembra strano ma anche io e lei che siamo due chiacchierone camminiamo in silenzio per lunghe ore... Steu
sarebbe felice di questa circostanza....
Ci
ritroviamo all'attacco della penultima salita. Si alternano momenti in cui ho
davvero freddo, nonostante sia ben coperta, a momenti in cui la salita ci fa sudare parecchio...una parte in piano e vediamo poi le luci delle frontali lungo
l'ultima salita che anche noi affrontiamo.. arriviamo in cima a Punta Fetita
passando per un traverso ed una cresta che mi rendono tesa.. complice
sicuramente la stanchezza.. Decidiamo di non correre la lunga discesa, facendo
un grosso favore alle mie ginocchia
mentre l'alba e la luce ci accolgono in questo nuovo giorno. Finalmente
arriviamo nuovamente a Morgex dove
all'arrivo ci aspettano Steu e Tonino e Peppo (il nostro compagno a quattro zampe)!
Questo
trail per me è stato l’ennesima prova e conferma che oggi a distanza di qualche
giorno quello che mi rimane è la gioia della condivisione.. aver affrontato
con Tonino e Patrizia la stanchezza, il sonno, il freddo, la fatica
e la gioia di arrivare insieme ad un'amica
ripaga di qualsiasi altra considerazione su
questo bello e duro trail!!! A distanza di qualche giorno ho ancora negli occhi
le luci, i colori , la maestosità del Monte Bianco, il sorriso e la gentilezza
di tutti i volontari sul percorso.. è soprattutto grazie a loro che riusciamo a
provare queste emozioni.. grazie!
Dal racconto dell'OrcoMauro alla 57km
L’appuntamento è all’alba presso il parcheggio di Collegno.
Come da accordo il taxi della Cooperativa mi aspetta. Dopo
i saluti e la presentazione con il nostro amico Orco, mi
accerto preventivamente che il tassametro sia spento. Non si sa mai, il viaggio
a Morgex è lungo e con le tariffe in
vigore penso che converrebbe iniziare a camminare sino da Torino. Moreno oltre che serio tassista si
rivela anche un ottimo compagno di viaggio e di trail .
Ma la Valle d’Aosta e
specialmente la sua Autostrada sono
situate oltre le barriere daziali di
Quincinetto per cui, venuta a meno la linea di difesa del forte di Bard, le
gabelle sono state tramutate più
modernamente e soprattutto più efficacemente
in pedaggi e caselli
autostradali. Barriere, carte prepagate, ticket, telepass, denaro elettronico, ma per andare da Torino a Morgex il gabelliere esige 20 € , che sommati al
carburante, fanno 70€ A/R, quindi 1,5€ per km di trail. Aggiungendo il costo medio di iscrizione di
circa 1€/km siamo al costo medio di un trail di circa 2,5 €/km.
A Quincinetto l’alba
ci riserva un cielo plumbeo, foriero di
piogge . Infatti poco dopo, il
primo acquazzone della giornata ci coglie in viaggio e ci accompagna praticamente fino ad Aosta.
Arriviamo a Morgex poco prima della partenza della 100 km. In effetti questo bellissimo paese un tempo solo località di transito verso il
il traforo e Courmayeur sta diventando centro di manifestazioni sportive di alto livello ed il Gran Trail Valdigne ne è l’esempio più
eclatante.
Tutto il centro storico è praticamente impegnato
nell’organizzazione e gli abitanti vengono soppiantati da una strana fauna di
personaggi vestiti come marziani con tute super aderenti, maglie sgargianti, bandane, calzettoni a compressione, zaini
avveniristici, borracce a succhiare da astronauti. Infatti la potente organizzazione valdostana
tramuta questo borgo nella capitale del trails;
in due giorni su vari percorsi si
susseguono una 100 K, una 57K ed un doppio km verticale, tutti percorsi estremamente vari , in un ambiente di alta
montagna, ma con la facilitazione di essere serviti da un dedalo
incredibile di strade interpoderali al
servizio degli alpeggi e delle frazioni
di alta quota.
Ma il doppio k verticale, quest’anno in calendario per la prima volta, diventerà
nel prossimo futuro la maggiore attrazione agonistica. Duemila metri perfetti su un percorso a
goccia d’acqua dai 920 m di Morgex ai 2920 m del bivacco Pascal, per una
lunghezza di 8 km, rappresentano un
grosso fascino per la corsa in montagna
e difficilmente eguagliabile in altre zone.
Ma giunge finalmente l’ora della partenza della 57 Km.
565 partenti
costituiscono veramente un
risultato eccezionale per un trail agonistico di questa distanza, segno del
crescente interesse per questo
sport e della validità
dell’organizzazione e del percorso.
Il gruppo degli Orchi è composto da Palmas, Ferrero, Navone
ed il sottoscritto., Optiamo per una partenza
in centro gruppo per evitare spiacevoli incidenti da prima linea dello scorso
anno; Orchi sì ma non pelle di leopardo
a mo ’di scendiletto.
Dopo un breve giro del centro storico si punta sulla zona premontana del versante orografico sinistro della Dora,
percorso in leggera salita tra filari di vigne del famoso Blanc de Morgex e de la Salle, proprio
oggi certificato dal New York Times come uno dei migliori vini del mondo; vigneti di montagna
asprigni e maturati da un caldo sole stivo tipico di una esposizione collinare
verso Sud. Fino a Pre Saint Didier sono 6 km di strada veloce passando tra canaloni
e morene. In un attimo si raggiunge il ponte sulla Dora ed il punto di ristoro in centro paese. Una leggera ma non fastidiosa pioggia ci accompagna fino a Courmayeur.
I 5 Km che separano Pre’ da Dolonne sono praticamente tutti
percorsi sull’alveo di una tumultuosa e
spumeggiante Dora Baltea. Vento portato dal fiume e dai ghiacciai, spruzzi e
pioggia rendono decisamente molto freddo l’ambiente tanto da temere per il transito sui colli
alti, Licony in primis, 1600 metri più sopra. Basteranno le nostre magliette
tecniche con leggera giacchetta
antivento?
Ma usciti finalmente dalla
forra della Dora, nei pressi della Fonte Vittoria , sbuchiamo nel villaggio di Dolonne ,posto in un meraviglioso altipiano posto sotto lo
Checrouit ed il Mont Chetif .
Luogo di
villeggiatura per eccellenza e provvisto
di un centro storico completamente
ristrutturato in pietra a vista,
ci appare come un paradiso. Il vecchio
borgo, le ville meravigliose, la casa di Biancaneve, insomma è come tornare
indietro nel tempo. Squarci di cielo
sereno sollevano lo spirito mentre il
ristoro del centro sportivo ritempera anche il corpo.
Courmayeur ci
aspetta, attraversiamo piazzale Monte Bianco, Via Roma con il passeggio della gente bene, la Chiesa ed
il Museo delle guide, per poi risalire lentamente verso Plan Gorret attraverso un sentiero a tornanti nella pineta tra le grandi ville, fino all’Hermitage.
Comincia adesso il
tratto più impegnativo, da Courmayeur al Col Licony sono 9 km con 1500 di
dislivello, si passa per le baite de la
Suche, meraviglioso balcone sulla val Sapin e sul Monte bianco e con pendenza
via via più sostenuta si esce dalla pineta ai circa 2000 metri per costeggiare
tutta la Val Sapin fino a prendere il canale
finale che adduce il colle. Stiamo
percorrendo tutta la valle in fronte al Bertone, Mont de la Saxe,
testa Bernarda e Tete de La Tronche che accompagnano i trailers della UTMB e CCC.
Tutta la parte superiore del sentiero del Licony è stata completamentre
rifatta con un grandioso lavoro di scavo, e scalinatura in legno, opera dei
volontari della Valle.
Vista dal colle mozzafiato,
in basso una lunga teoria di
trailers risale il ripido canalone, ma è meglio non fermarsi, ci aspetta
una veloce discesa attraverso un semighiacciato laghetto alpino dei Licony fino
alle baite 600 metri in basso ed un lungo traverso a mezza costa su quota 1800 fino a
Planaval
Posto alla testata della Comba di Planaval, il villaggio
alpino rappresenta una dolce oasi in un severo ambiente montano.
La risalita della testata della valle, pur se con pendenze
modeste è un grosso impegno fisico, dopo
un buon ristoro e 5 ore di corsa alle
spalle. Faticosissima risalita di un ripido pendio e finalmente si raggiunge In
costante traverso in salita il Colle Fetita ai 2557 metri, seguito da una aerea
cavalcata sulla cresta fino alla Punta Fetita,
a quota 2623 dopo 40 km.
Vento forte e la vista della catena del Monte Bianco avvolta
da scure nuvole fanno presagire tormente
in quota. Nelle stesse ore infatti si consumerà
la tragedia di due giovani morti assiderati sulla cresta del Gouter.
Comincia adesso l’ultima parte, la più patita e sofferta,
una lunghissima discesa di circa 12
km e 1600 metri tra crestoni erbosi, ripidi pratoni spazzati dal vento e a seguire
una pineta infinita fino a Charvaz e a
La Salle. Beh, dalla Salle si deve
correre anche dopo 8 ore su una pista sterrata
che ci conduce sulla parte alta di Morgex e
all’arrivo. Trionfale, come se fossi stato il primo. Ma oggi è un giorno
speciale, compio 64 anni.
Gli Orchi:
Palmas 8.33’ Ferrero
8.54’ Mazzino 9.45’ Navone 10.03’
Dal Racconto dell'OrcoAntonio
Ultimo sforzo, intravedo la sagoma del campanile della chiesa di Morgex, ho le gambe di marmo e i piedi devastati dal dolore.
Dal Racconto dell'OrcoAntonio
Ultimo sforzo, intravedo la sagoma del campanile della chiesa di Morgex, ho le gambe di marmo e i piedi devastati dal dolore.
Quando ho avuto l'dea di partecipare ad una gara in cui sapevo in partenza di soffrire fino all'ultimo metro?
Ecco il sottopasso… la folla mi applaude, mi incita, per un attimo le gambe sembrano quelle della partenza, corro, alzo le braccia al cielo, saluto felice come un bambino la mia famiglia che mi ha aspettato sotto il sole. Sono all'arrivo!!! Il cronometro si ferma a 8 ore 33 minuti e 41 secondi, di pura e semplice fatica.
Ripercorro nella mia testa il film della gara, splendida, magnifica, paesaggi mozzafiato che solo queste montagne sanno regalare, ricordo la gente in festa in ogni punto del percorso, sempre pronta ad applaudire e ad incoraggiare tutti i corridori, l'abbraccio con i compagni di corsa.
Mi addormento felice, con il gilè da finisher idealmente cucito addosso, il viaggio interiore è finito, la fatica dimenticata, il dolore sopito…
A quando la prossima gara!
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