martedì 29 maggio 2018

Bici Bdc Randonnèe Autogestita Torino-->Savona-->Torino 26 Maggio 2018

Sito Cacciatori di Colli

Per mangiare un elefante basta mangiarne un boccone alla volta.
(proverbio Africano)

Dal racconto dell'OrcoSilver

4:15 La sveglia suona. L'idea, presuntuosa, è quella di arrivare fino al mare e ritornare in giornata.
Avevo già fatto una puntata fino a Montezemolo, due anni fa, ma arrivato lì, era mancato tempo e coraggio per tuffarmi in discesa fino a Savona. Stavolta, forse, sono psicologicamente più pronto. Proviamo! Poco prima delle 5 accendo le luci, aggancio i pedali e ... via a questa mia personale "Rando del Mare".
Non c'è storia fino a Dogliani, dove inizia la Langa e la strada  inizia a salire, ma la fatica è ampiamente ricompensata dalle vedute uniche sulla pianura e le montagne. Arrivo a Montezemolo che il  contachilometri segna 100 e allora giù, senza ripensamenti, verso Savona. Qualche brivido per una galleria poco illuminata, ai 50 all'ora, ed in breve sono a Cadibona, da dove, in fondo alla valle si scorge il mare!
"Atterro" a Savona in mezzo al traffico ed al primo caldo di questa bizzarra primavera. Il contachilometri 135. Il buonsenso mi suggerirebbe di girare la bici e ritornare dalla stessa via dalla quale sono venuto ma, la vista del mare, la quantità di ciclisti che vanno e vengono e la buona ora, mi inducono a decidere di percorre l'Aurelia verso ponente fino a Finale da dove imbocco la bella salita verso il Melogno (1000 D+), che ho percorso con soddisfazione qualche settimana fa.
Peccato non avere considerato in quel momento che la precedente esperienza era stata affrontata in una fresca mattinata e con 10 km nelle gambe, al contrario di oggi che è il sole è a picco e i km sono 160.
A metà del Melogno, come uno sprovveduto, mi rendo conto di avere finito l'acqua, fontane non ne esistono ed il bar che ricordavo sembra sparito. Sono cosi sconfortato che fermo una ciclista che scende, per chiederle un poco d'acqua. Molto gentilmente me la offre ed approfitto solamente di un paio di sorsi. "Passa il favore". Riparto e dopo 10 minuti compare la borgata che ricordavo, dove faccio il pieno di acqua e CocaCola. Salgo ora con un gruppo di tedeschi, anche loro provati dal caldo, che si meravigliano del mio viaggio.

Passato il Melogno, con la discesa su Calizzano e la successiva risalita si scollina su Bagnasco, finalmente in Valle Tanaro. Di qui, con l'animo pieno di dubbi, riprendo a pedalare a buon ritmo fino a Ceva, ultima possibilità di treno verso Torino. Senza troppo pensare, per evitare di farmi prendere dallo sconforto, proseguo dritto come un fuso verso la Statale FondovalleTanaro che, con i suoi rettilinei senza fine, mi porta a Cherasco ed infine a Bra. Ormai mi sento a casa! Un gelato e via. Una leggera pioggia mi terrà compagnia in queste due ultime ore. Alla fine, sono le 21:15 ed il contachilometri segna 313 km; è proprio vero il detto che circola tra i randonneur : "Per mangiare un elefante basta che si mangi un boccone alla volta".

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