domenica 10 giugno 2012

Trail del Monte Servin 10 Giugno 2012


Foto Trail del Monte Servin 2012 dell'Orco Vittorio
Classifica Trail Monte Servin 2012 30km
Classifica Trail Monte Servin 2012 16km
Sito Trail del Monte Servin
Sito Gli Orchi Trailers ASD

Dal racconto dell'OrcoMazinga
Il sabato trascorre sonnacchioso in quel di Genova tra una corsetta a Boccadasse e la preparazione del pesto ligure tradizionale, 5 mazzi di basilico ( di Prà strettamente alle spalle di Pegli, dove la natura rocciosa  e la terra asciutta delle fasce terrazzate conferiscono quel certo sapore), olio di oliva, 2 etti di Parmigiano Reggiano  e pinoli, sale q.b.ed uno spicchio di aglio.
La Domenica invece il menù prevede trail, apparentemente di bassa quota, con condimento   ruspante di natura selvaggia e Sali scendi a cottura lenta ma inesorabile.
Appuntamento in valle Angrogna, alle spalle di Luserna San Giovanni.
Facile, già ma come ci si arriva?
Il fedele GPS consiglia l’avvicinamento da Prarostino, ma probabilmente il satellite non conosce il dedalo infinito di strade interpoderali che si inerpicano tra queste vallate  e le scambia per autostrade a due carreggiate, forse senza pedaggio che ormai il dazio e le decime sono  state annullate a favore di balzelli ben più remunerativi, quali Irpef, IMU, Tarsu etc..Meglio, molto meglio non lasciare la strada vecchia per il Global Positioning Sistem  e abbandonata Luserna, si apre finalmente la laterale valle Angrogna.

In breve lasciato il confortante  e ameno fondovalle,  comincia la lenta risalita delle truppe meccanizzate alla ricerca della località Passel, 6-7 km di strada a zig zag  in una poderosa faggeta., che in  una sequenza di tornanti ci conduce alla quota dei 960 metri s.l.m., quando anche l’ultimo barlume di speranza sembrava avere abbandonato il nostro animo pugnace.
Il centro sportivo finalmente lo troviamo nel grande pratone proprio sotto la strada.
In realtà qui di piano non se ne trova neanche traccia. Vedi il gonfiabile della partenza la sotto.
Già l’atmosfera è tipica dei grandi trail, facce tirate, abbigliamento sgargiante, bandane , berretti, canottiere (ohibo! Ma fa ancora freddo) e tatuaggi.
Ma l’organizzazione è grandiosa, tutto sembra funzionare alla perfezione in un posto  sperduto dove non avresti neanche pensato di costruire un centro sportivo. Qui in  Gennaio viene tracciata una gara di slalom da 20 porte! Per la prima volta una gentile signorina non pretende il certificato medico cartaceo  che avevo prudentemente trasmesso via mail in precedenza dicendomi che era inutile stamparlo. La rivincita sulla burocrazia comincia dai piccoli gesti, un altro mondo di semplicità e concretezza finalmente emerge.
120 assatanati runners  sul percorso da 30 km e 1600 m di D+,  circa altri 50 sul giro corto da 15 km
Tre orchi, Mauro, Palmas e Vittorio Durengon fortemente convinti, ma il Soglio è ancora dietro l’angolo e i suoi 63 km aleggiano ancora sulle nostre gambe.

Questo è l’anno 1 del trail Monte Servin, ma il percorso si rivelerà spettacolare e maturo, con un percorso mozzafiato  da fare invidia anche ai più blasonati trails Italiani.
Nemmeno confrontabile con la concomitante Valmalenco-Poschiavo o alla prossima Valdigne in un ambiente decisamente urbanizzato ed antropizzato.
Il percorso ricalca più o meno fedelmente tutto il tracciato del Tour della Valle Angrogna
Periplo completo con discesa a fondo valle e risalita verso la cima del monte Vandalino , traversata  bassa.
Partenza la in fondo dicevamo ma ovviamente con risalita del pratone tanto per gradire, in discesa veloce su asfalto e sterrato per circa 5 km in un guazzabuglio di stradine e frazioni curatissime e soprattutto abitate.

Siamo qui nel cuore delle Valli Valdesi che attualmente comprendono le Valli Pellice,Germanasca e parte inferiore della Val Chisone. La storia ci rivela che anche le alte valli Susa e Chisone risentono dell’influenza Valdese, almeno fino alla dominazione Francese del 1713
E la cultura della minoranza cristiana non cattolica ne ha permeato tutta la storia.
E’ un intreccio profondo tra geografia e storia, una difficile e volitiva identità  rimarcata dalla dissidenza religiosa e civile che ne ha caratterizzato quasi 600 anni di passato tumultuoso.
Un ghetto alpino di confine entro cui i nostri Savoia Francofoni  seppero confinare le popolazioni valdesi , praticamente dal “Glorioso Rimpatrio” del 1690  fino alle sospirate patenti di Libertà concesse da Carlo Alberto nel 1848.
E Angrogna ne diventa il cuore della Riforma protestante  Valdese avversata in tutti i modi dalla Chiesa cattolica.

La testimonianza  del movimento  attraverso i secoli dal XII al XVI  era centrata sui due aspetti del messaggio cristiano: la fedeltà al Vangelo e la povertà della Chiesa.
Dissero i Valdesi: La chiesa Cristiana si richiama a Gesù, ne deve prendere alla lettera gli insediamenti rinunciando perciò  al potere politico, all’uso della forza e alle alleanze con  le potenze del mondo.
Ci troviamo qui  in un avamposto del Protestantesimo europeo.
Ed i nostri sentieri che oggi percorriamo anche baldanzosi  tra una ristoro e l’altro sono gli stessi che hanno visto in un tragico passato  il continuo via vai dei pastori predicatori itineranti, Barba in dialetto, con una duplice funzione di diffusione del credo religioso e conforto anche spirituale e materiale alle popolazioni contadine sparse nel territorio montano tra  miriadi di frazioni e borgate.
Cultura, spiritualità ed informazione.
Dicevamo 5 km all’insegna della velocità ed in discesa ingannano tutti. Infatti percorso in 25’-28’ il primo tratto, comincia il lento calvario di un susseguirsi altalenante di saliscendi su fondo di sentiero ostico, impegnativo e decisamente selvaggio. Dai 600 m slm della parte più bassa vicino ad Angrogna si risale  su sentiero fortemente  acclive fino a circa ai 1400 mt del 1° rifugio e  ristoro.
Comincia qui una lunghissima traversata da Ovest verso Est di tutte le vallate ed i valloni laterali dell’Angrogna, praticamente oscillando come sulle montagne russe sulla quota dei 1400 m.
Sentiero difficile, tecnico e non troppo corribile., tra una vegetazione rigogliosa di arbusti tipici .

Ma il Leit motiv sarà principalmente  l’incontro con una numerosissima serie di baite, frazioni, case sparse , malghe, a distanza reciproca di qualche centinaio di metri. La maggior parte di esse si presentano completamente ristrutturate, tetti in lose, , struttura in pietra a vista, che sembrano riemergere come l’Araba Fenice da un passato triste ma glorioso. Ed infatti i  primi 3 ristori coincidono con altrettanti rifugi o  Agriturismo , veri, in cui riesci a gustare  golosissime  crostate di marmellata appena sfornata! Ma tutte le malghe o frazioni sono indistintamente rivolte all’Indiritto, posizionate su dossi o  dorsali di faticoso avvicinamento  ma di notevole esposizione  e terreno libero per la coltivazione dell’orzo, segale o patata. Piega dopo piega, ruscello dopo ruscello, finalmente  emergiamo sulla quota dei 1800 metri del Monte Servin. Cavalcata maestosa sulla grande dorsale di circa 4-5 km, saliscendi  continui da ammazzare il fiato ma la nebbia ci toglie ogni visione e finalmente in discesa il rifugio Vaccera  dove un gruppo assatanato di  bellicose fanciulle ci raggiunge. Comincia la lunga discesa su  tutto il crinale, tra sentieri ben tracciati , crampi dolorosi e finalmente la grande strada interpoderale che ci permette di raggiungere il centro di Passel, riprendendo le scatenate ragazze.
 Lantermino, Maurizio Fenoglio, Garnier Claudio, Odino e Bonetto sono molto avanti  con un tempo strepitoso intorno alle 3H e 10’.
I tre Orchi Palmas, 4h, 47’, Durengon 5 h 20, Mazzino 5h 23’ si difendono ma la carta di identità si rivela impietosa per il sottoscritto, il più anziano dei partecipanti!
Vittorio  con sequenza di belle fotografie ed il sottoscritto con una discussione di storia Valdese  incarnano il vero spirito Trail.


1 commento:

  1. Volevo solo farvi i complimenti per il vostro piacevolissimo racconto; sapere sia andato tutto bene e il tutto sia piaciuto è veramente impagabile. Buone corse a tutti e grazie ancora.

    Davide - Sport Club Angrogna

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