Classifica CroMagnon 2012
...Io e Livio abbiamo sofferto molto ma ci siamo anche stimolati a vicenda. Abbiamo vissuto questa gara con spirito di amicizia e sentendoci Orchi per come li intendo io: aiuto reciproco, passione, umiltà e tanta resilienza...
Dal racconto dell'OrcoGreg
Non
sto a dilungarmi sugli aspetti tecnici della corsa, sulla valida organizzazione
a Limone Piemonte, sul briefing del venerdì pomeriggio con i guardiaparco francesi
del Mercantour che ci raccomandano di usare i puntali in gomma nei bastoncini
per non danneggiare le incisioni rupestri o su Olmo che ci rende edotti sulle
alte temperature previste e sulla mancanza d’acqua da fonte negli ultimi 60 Km , ma preferisco buttar
giù due righe di quello che ho provato e che penso sia il Cro-Magnon.
E’
una corsa, solamente una corsa, molto bella però.
Già
fatta dagli orchi nel 2010 con una buona presenza: Mirco, Livio, Michele, Pino,
Mauro, Steu, Raffa e il sottoscritto.
Stavolta
però abbiamo sofferto un po’ di più e penso valga per tutti.
Sarà
dovuto al caldo, sarà dovuto alle variazioni di percorso, sarà che stiamo un
po’ invecchiando………o sarà che scegliamo gara impegnative e forse ci divertiamo
un po’di meno.
Siamo
passati da momenti nei quali si è carichi, ci si sente bene fisicamente, si
fanno calcoli mentali di come ci si dovrà comportare per il resto del percorso,
a momenti di stanchezza improvvisa, d’incertezza sulla possibilità di finire
una gara che non finisce mai. Ma dov’è il mare, mi domandavo dopo 24 ore, qui
ci sono ancora solo montagne.
Ci
si allena tanto, si macinano tanti Km di sentieri, ci si cura anche un pò di
più nel mangiare, si utilizza attrezzatura molto più adeguata rispetto ad anni
precedenti, ma si soffre…..si soffre.
E
forse è proprio questa la bellezza di queste gare, che ti fanno apprezzare ogni
momento, ti mettono alla prova, ti fanno sentire umile ma poi ti creano
autostima e ritorni a considerare certi valori un po’ assopiti, anche quello
dello stare insieme.
E’
stata una gara lunga e dura, impegnativa, con tante salite e discese ripide su
terreni difficili,
e
chi di noi non l’ha conclusa ma è arrivato fino al 92 km è stato un grande, ha
sofferto comunque.
Livio,
Matteo, Gaetano,
Giorgio e i suoi amici, anche Mirco compagno per un tratto,
ho un ricordo di tutti voi: il panino con la bresaola che non sono riuscito a
mangiare datomi da Giors, le albicocche secche di Livio, gli incoraggiamenti
reciproci, le foto fatte tra noi.
Noi
siamo arrivati alla fine, nonostante le crisi, nonostante (parlo di me) il non
riuscire a mangiare e vomitare comunque, nonostante la dissenteria. Poi
d’improvviso stai meglio, mancano ancora 40 Km , sei stanchissimo ma senti che ce la farai. Ti aiuti con i
tuoi amici, ne incontri altri che faticano come o più di te. Incontri persone
che vengono da lontano, Gloria, tostissima da Belluno, Thierry da Grenoble che
ha condiviso con me la camera d’albergo il venerdì sera, corridori italiani che
vedendo la mano bianca sulla maglietta ti chiedono: ma sei un Orco?
Ho
imparato a dedicare queste fatiche a qualcuno, a qualcosa pensando che possa
servire, né sono convinto.
Ci
sono cose, anche piccole e magari di poca importanza per gli altri, che ti
restano dentro, nei ricordi, che ti fanno capire cosa vuol dire non mollare
mai, resistere e il Cro, almeno per le mie possibilità fisiche, è una di
queste.
E’
un’esperienza che consiglio a tutti quelli che vogliono mettersi alla prova,
che vogliono trascorrere una trentina di ore nella natura, attraversando posti
bellissimi.
Con
amicizia a tutti Voi
Greg
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