Classifica Biella Monte Camino 2012
Sito Biella Monte Camino
Sito Gli Orchi Trailers ASD
“Sempre più desideroso di scalare i monti, guardare le punte più ardite, provare quella gioia pura che solo in montagna si ha”
(Beato Pier Giorgio Frassati).
Dal racconto dell'OrcoPinoR
Dal racconto dell'OrcoPinoR
Le partenze che dal centro cittadino si inerpicano fino a toccare il cielo sono le mie preferite.
Dai maleodoranti odori dell'urbe ai profumi dei pascoli
alpini. Amare i contrasti e l'estremo in tutte le sue sfaccettature.
Eccoci dunque a Biella In Piazza Unità D'Italia dirimpetto
al palazzo della Provincia, in una tranquilla domenica di S.Giovanni, con il
segretario L'OrcoMauro e due Orchi assenti giustificati (ma cosa si
perderanno!!).
Questa gara è alla sua 12° edizione e nella nuova edizione di
SkyRace gia' dallo scorso 2011.
Le Prealpi Biellesi sono luogo, in questi anni pioneristici
della corsa in natura, di diverse gare vedi Il Trail del Monte Casto, Trail
dell'Oasi Zegna, ma il grande sacerdote della corsa in natura e' solo LUI, Maurizio Scilla.
Eccolo mentre distribuisce i pettorali alla banda di
sinistrati che partecipano alla gara.
Eccolo mentre elargisce consigli sul vestiario e sul
percorso gara.
Eccolo con la sua maglietta bianca che pubblicizza la sua
creatura: il Trail del Monte Casto.
Eccolo mentre ci racconta delle sue ultime fatiche per
rilanciare la 3° edizione della Via Lattea Trail.
Mau delle Vette il nomignolo con cui gli piace farsi
chiamare ma io preferisco identificarlo come;
GRANDE SACERDOTE DEL TRAIL PONTEFICE MASSIMO DELLA CORSA IN
NATURA
il suo motto "Il faut avoir le pied
montagnard"
La partenza dei 230 concorrenti sull’unica distanza avviene senza
palloni plastificati in un ambiente rilassato, a parte gli atleti di punta che
si adocchiano nervosi in cagnesco.
Facce nuove per noi della provincia di Torino, riconosciamo
Mersi , la ragazza dell’est europeo dell’atletica Balangero e pochi altri, la
maggior parte degli atleti è indigena.
Concordo con Mauro ritenere che chiudere la gara sulle 4h30min
sarebbe già un successo. 2000D+ e 23km sono una dura prova. per tutti.
800 metri di nero bitume ed eccoci su sterrati e umidi
sottoboschi. Non e’ servito scaldarsi prima della partenza, un’umidità
palpabile ci si appiccica addosso come una seconda vischiosa pelle.
Entriamo nello storico parco Burcina, nato nel 1800 e
polmone verde di Biella, peccato non avere il tempo di vedere le millenarie sequoie
giganti e le numerose specie di rododendri fioriti in questo periodo.
Prometto di ritornarci e godermi questo luogo di pace e
tranquillità.
Con una bella e veloce discesa si esce dal parco e si entra nel paese di Pollone. Numerosi manifesti che ricordano Il Beato Pier Giorgio Frassati.
Pollone oltre ad essere la sede della società organizzatrice
della BMC e’ il luogo d'origine della famiglia del Beato Frassati, qui vi ha trascorso le
sue esigue estati.
I ristori non mancano e quasi mi pento di aver preso lo
zainetto che non serve l’organizzazione è perfetta.
Dopo 10 km finalmente comincia la vera salita tra pinete e
prati in un ambiente veramente bucolico. Lunghi traversi corribili ci fanno
spostare in direzione ovest Nord-est, veloci e freschi poiché il sole è coperto da umide nuvole di calore.
Il sudore non riesce ad evaporare anche con questi pseudi
tessuti traspiranti. Tutte balle, quando è umido nulla asciuga ma tutto si
bagna.
Man mano che si sale gli ambienti agro-pastorali ci accompagnano
in queste lunghe salite su prati già
tagliati da voraci bocche ovi-caprine.
1500 slm, la nebbia è fredda
fermarsi ? impossibile, ancora 400 metri e siamo al Rifugio Rosazza e poi antistante con una salita siamo al Rifugio Savoia 1900 slm, punto di arrivo della funivia che parte dal santuario di Oropa.
Da qui con gabbie su cavi, per i turisti, è possibile salire
al Monte Camino 2300 slm e alla Capanna Renata dove sono pronti quintali di
polenta concia, ma non per noi malati della corsa in montagna.
Siamo al 20esimo km e sembra fatta, ma non e’ cosi. 3 km e 400D+ e la voglia di guadagnare qualche
posizione in classifica chiamano le fibre muscolari a raccolta per l’ultimo
forcing.
1,2,3,4…non conto gli atleti che supero (modesto), e’ la parte più bella gara. I tifosi saliti fin quassù ti incitano a dare ancora, e poi ancora. Finalmente ecco tra le
nebbie la capanna Renata.
Ma non è l’arrivo, questi è posto su, alla capannina degli Alpini con l’altare alla Madonna, ma le visioni le ho già avute durante la faticosa ascesa.
Ma non è l’arrivo, questi è posto su, alla capannina degli Alpini con l’altare alla Madonna, ma le visioni le ho già avute durante la faticosa ascesa.
Siamo in cima, peccato ci si stava divertendo. La vista mi
chiederete, raccontaci del panorama sublime a 360 gradi dalle Cozie alle Graie, dalle Pennine alle Retiche. Ebbene non ho visto nulla a parte un fico secco poggiato sul davanzale della
capannina in cima al Monte Camino.
Aspetto Mauro, per fotografarlo al traguardo seguito da
cronometristi manuali, e poi grazie al sacco che l’organizzazione ci ha
recapito all’arrivo ci cambiamo e asciughiamo completamente, la temperatura
supera a malapena i 5 gradi.
Ristoro con panini, frutta e Sangria in abbondanza- Soddisfatti
intraprendiamo il viaggio di ritorno- All’inizio le gabbie per pennuti risalenti
agli anni della guerra, poi dal Rifugio
Savoia in cabinoVia per il santuario di Oropa luogo di fede Mariana con una
superba cupola, una delle più grandi d’Europa, a seguire la navetta per
Biella.
Vincitori della gara per i maschietti Mersi in 2h.26min e per le femminucce la Perico in 3h.04min
Concludo che la Biella Monte Camino è una splendida gara, somiglia a dirla tutta alla mitica
Ivrea-Mombarone identica come km e Dislivello
e morfologia montuosa, ma ha il fascino dei 3 Rifugi ed il santuario di Oropa che la rende
unica.
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