mercoledì 18 novembre 2009

Trail di Portofino 15 Novembre 2009


Foto Trail di Portofino 2009

Dal racconto dell'OrcoPinor
Mi ricordo ragazzo in quei lugli assolati trascorsi nella colonia su a monte di S.Margherita Ligure, Delle discese nella spiaggia antistante, e noi che si imparava a nuotare da vecchi bagnini ormai stanchi.

Ricordo le vie, il giardino della colonia, le urla degli educatori che a fatica tenevano a bada un centinaio di ragazzaci.Pochi flash niente di particolarmente felice.

Ritorno adesso dopo tanti anni ed il borgo parmi sempre lo stesso, le stesse vie gli stessi viali, niente di particolarmente attraente forse per via di questa giornata ostinatamente uggiosa.

Speriamo che la levataccia del mattino (ore 4.30 a.m.) per venire sin qui ne valga la pena. Il percorso previsto è da urlo; S.Margherita, Camogli, S.fruttuoso, Monte di Portofino e ritorno.
Il ritrovo è al parcheggio del negozio Dechatlon a Moncalieri(To), antistante il centro contabile della banca S.Paolo, da noi informatici chiamato Cernobil per via degli edifici color cemento e dalle lunghe ciminiere che sbuffano Dio solo sa che cosa....sembra l'oscura Isengard......

Siamo in quattro Orchi Mirko, Enrico, Marcello e il sottoscritto.
Marcello (OrcoCicillo) è la newEntry ma l'affiatamento è presto fatto.
Lasciamo il palazzo di Saruman e facciamo un viaggio perfetto. Scesi dalla macchina ci fiondiamo in una panetteria ad acquistare abbondanti fette di focaccia ligure da portare a casa. C'è sempre da capire per quale motivo in Piemonte i nostri fornai non riescono a replicarla.

Ci cambiamo al Palazzetto dello sport dove le tribune sono state adibite a spogliatoio. La scelta degli indumenti non e' delle più immediate: novembre, al mare, pioggia, temperatura 16° gradi. Ci sono trailer vestiti da Himalaya ma alcuni da gita marina.
Gli altri Orchi li incontriamo al Palazzetto; Fausto, Anna, Giancarlo..
Ci portiamo alla partenza senza nessuna fretta. Dopo una foto di gruppo, la partenza è tranquilla e procediamo al trotto senza nessunissima ansia da risultato. Il trail e' tranquillità e certezza che stai entrando in natura e vivere in essa ore in assoluta libertà.

Il primo tratto lo facciamo intruppati, stiamo salendo sulle alture antistanti S.Margherita per portarci all'interno della penisola. Piove una pioggia autunnale, a tratti leggera e insistente.
I sentieri fatti di lunghi gradoni di legno, di pietre di terra e di fango. Mai troppo ripidi, dolci e leggeri.
Ai lati alberi tipici della macchia dell'entroterra ligure; castagni, ulivi, corbezzoli, noccioli, pini marittimi e sorbi.
Uno spesso strato di foglie copre il terreno che con esse si impasta e crea l'humus ideale per dare vita, ed e' da questo impasto che nascono gli Orchi. Dalla dea madre terra.

Enrico, Mirko e Marcello li perdo. Troppa la voglia di godermi lentamente questi luoghi.

Si arriva a S.Rocco dall'alto e la vista di Camogli con il suo Golfo è celestiale.
Le case colorate dai pescatori per essere riconosciute durante la pesca, creano una tavolozza di colori unica.
L'insenatura e' stupenda, una veloce foto e inforchiamo il sentiero che da S.Rocco porta a Punta Chiappa chiamato anche il sentiero dell'Amore.
Punta chiappa è l'estremo Lembo del Golfo Paradiso, che lentamente da Monte di Portofino degrada verso il mare e poi ancora verso abissi marini utilizzati nella 2° Guerra Mondiale dai micidiali U-BOOT tedeschi. Ne sono la riprova i moli di attracco presso la punta.

Venivo in gita ragazzo da Nervi portato da Padre Fontana (lo zio dell'OrcoSilver) si pescava sui costoni antistanti l'abisso blu cobalto, piccoli polipi. Si catturavano stelle marine rosse, stelle ragno nere e ci si tuffava dagli scogli. Che emozioni.

Venivo in gita da giovanotto a trascorrere fine settimana selvaggi, a dormire con le cicale e le zanzare, a sentire motori di gozzi e vedere le lampare per i calamari, a meditare, a sognare amori a venire, e chissà che altro.

Adesso ritorno con un altro spirito, ma sono sempre io e rivedere Punta Chiappa mi emoziona tanto.

La via dell'amore è dolce, sinuosa e robusta come solo le passeggiate liguri a strapiombo sul mare sanno essere.
Biondi gli alberi che la adornano e maturi i frutti che le ornano il cammino. PARADISIACO sentiero.
Porto Pidocchio antistante Punta Chiappa è il piccolo porticciolo che serve da fermata ai battelli che da Camogli portano a S.Fruttuoso e al suo Cristo degli Abissi. Questo piccolo luogo dal monte di  Portofino appare, per poi sparire tra limonaie e uliveti e vecchie piante di caki.

Si continua a scendere e nel mentre faccio amicizia con il presidente dei Trailers del Monte Bianco. Due battute sulle gare fatte, sulla sicurezza. Gli rammento della richiesta fatta da Alfredo per il punto UTMB qualificante per la Maratona Alpina di Val della torre. Speriamo bene.

Non si arriva a Punta Chiappa, risaliamo per portarci in alto e poi scendere per un sentiero nervoso verso S.Fruttuoso.
Il sentiero è costeggiato da uliveti in fase di raccolta.
Lunghi teli rosa stesi a raccogliere il ricco frutto e le  anziane signore prone alla raccolta. Siamo in pieno Parco del Monte di Portofino.
Il sentiero con un fondo a buccia d'aranca e viscido causa a diversi trailers traumi alle caviglie e qualche brutta caduta, un vero dispiacere.
Non riusciamo a scendere al monastero di S.Fruttuoso e alla spiaggetta attigua per via di una frana, l'organizzazione ci fa risalire un sentiero escursionistico che ci riporterà a S.Margherita.

Mancano solo 7 km all'arrivo, è ora di darsi da fare. Butto giù l'ultima parte dell'unico gel che avevo in tasca e innesto la quarta. Chiudo i 23 km in 3h e 12min a soli 10min da Mr.Magoo e Company.

Bella corsetta domenicale.

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