lunedì 29 aprile 2019

Bici Bdc Granfondo Bra Bra(Cn) 28 Aprile 2019


Foto Granfondo Bra Bra 209
Classifica Granfondo Bra Bra 209
Video Granfondo Bra Bra 2019
Sito Granfondo Bra Bra

Dalle impressioni dell'OrcoPinoR

Preludio
La scelta per la Granfondo di primavera degli Orchi Trailers sezione "Cacciatori di Colli", quest'anno cade sulla  Bra Bra Specialized Langhe Roero alla sua 27° edizione.
La Bra Bra è una delle più importanti gare ciclistiche amatoriali italiane, ma anche una classicissima per il territorio braidese e seconda prova del circuito Coppa Piemonte.
Partenza e arrivo da un luogo ricco di storia, cultura e arte. Il Borgo di Pollenzo nel comune di Bra, antica struttura neogotica voluta da Re Carlo Alberto. Patrimonio Unesco e residenza Sabauda. E' utilizzata attualmente come parte della sede dell'Università del gusto fondata dal mitico Carlin Petrin di Slow Food..

Otto gli Orchi iscritti. Un successo.

L’edizione 2019 della Granfondo si svolgerà sulle 3 distanze
- 160km 2700D+
- 100km 1900D+
- 66km 1100D+

Incipit
L'aiuto per la preparazione della GF Bra Bra arriva da un meteo invernale-primaverile mite. Si è potuto pedalare tanto e bene quest'inverno.
Tre orchi si presentano con bici nuove di zecca ed attrezzate con il new-trend dei freni a disco.
Due nuovi Cacciatori di Colli al loro battesimo nelle Granfondo.

Cui Prodest
Giovano queste manifestazioni allo spirito di squadra. Occorre un minimo di organizzazione per portare otto orchi alla partenza. Ci riusciamo con tre macchine al seguito e con un parcheggio di fortuna, miracolosamente tutti insieme, a due passi dalla Start Location.

Titanas bellum diei (giorno GF)
Ovvero la lotta per scalare i Colli-Titani delle Langhe e Roero.
Meteo perfetto e temperatura fresca, ideale per pedalare questo tracciato Mangia&Bevi&Crepa.
Partiamo in Griglia bianca(quella dei tapascioni) per non lasciare solo OrcoNevruz che si era iscritto in zona Cesarini. Il Gap non si rivelerà eccessivo. Circa 10-12 minuti dalla partenza ufficiale. la marea di 2500 ciclisti sui tre percorsi è un fiume che attraversa il centro storico di Pollenzo.
Si parte a razzo con cinque chilometri di piattume prima di arrivare alla prima salita del paese di La Morra. Ma oggi non si gioca alla Morra. Cercheremo comunque di indovinare chi farà che cosa  riguardo alle tre distanze. Si potrà scegliere tra Corto 66km, Medio 100km, Lungo 160km.
Spero che qualche Orco possa proseguire per il lungo. Due o più legni bruciano sempre meglio di uno.
Alla prima salita, OrcoRolfy e OrcoLallo fuggono, per poi essere ripresi nella discesa a Barolo dall'OrcoPolare e OrcoPinoR.
Secondo salita, e i due Orchi dell'ultima ora tentano nuovamente la fuga, ripresi. Nel Gruppo appena dietro OrcoZoppo, OrcoNevruz, OrcoRog, OrcoCane e OrcoPinoCar.
OrcoPinoCar decide di pedalare sulla corta di 66km.
Nell'ultima salita a Bossolasco, prima del bivio di Pedaggera, tra il medio ed il percorso lungo, OrcoRolfy riprova un attacco. OrcoPinoR si getta all'inseguimento.
I ciclisti sono ormai sparsi sul percorso e si formano già i gruppetti per sopravvivere ai tratti in pianura.
Al Bivio di Pedaggera mi ritrovo da solo a scegliere per il percorso lungo da 160km. Gli altri sei Orchi si sono fatti ammaliare dai canti delle Sirene che promettevano il pranzo all'arrivo con la salsiccia di Bra, il formaggio Bra tenero a cui è stata aggiunta una frittata di verdure.
Il percorso della Granfondo prosegue su paesaggi dichiarati patrimonio dell'Unesco. Otto ancora i colli da scalare dopo il bivio. Simpatica la cronoscalata di Camo, dove anche se stanchi, ci si dà battaglia.
La crisi arriva, e fortunatamente mi salvano prima i piccoli panini al prosciutto affumicato Toscano, qualche barrette e nel finale i ricchi gel di maltodestrine e zuccheri. I ristori a mio parere scarsi per noi dell'ordine della Tapascia.
L'arrivo, a Pollenzo, veloce con un falso piano in discesa.
Sotto lo striscione attendo l'agognata medaglia, ma ahimè sono finite...che tristezza. Tutti gli altri Orchi son Finisher e medagliati e già con la pancia piena. Per consolarmi mi faccio prestare una medaglia e ritrarre la mia foto ricordo.


Ad Finis
Non ho la forza neanche di lamentarmi per la mancata promessa del cimelio. Ingurgito veloce un Bunet (dolce tipico piemontese) preparato dalle Madamine indigene (signore del posto in Piemontese) e riprendiamo la via di casa.



mercoledì 24 aprile 2019

Sci Alpinismo Rognosa del Sestriere(To) 20 Aprile 2019

Foto Sci Alpinismo Rognosa del Sestriere 2019


Dal racconto dell'OgreDoctor

Per questa vigilia di Pasqua le opzioni non sono molte. Il meteo si presenta incerto con un'unica finestra papabile al mattino fino alle 14.00, ma con presenza di possibili addensamenti nuvolosi sui rilievi.
La Rognosa del Sestriere con partenza da Borgata suscita la mia attenzione. È un rilievo di 3280 metri di quota con un dislivello positivo di circa 1500 metri. I pendii finali per uscire al Colle Sotto Rognosa sono belli dritti e non banali, da affrontare con condizioni di neve ben assestata.
Partiamo io e Germano alle 6.00 da Rivalta per giungere al freddo parcheggio di Borgata alle 7.30. Con le mani congelate dal freddo muoviamo i primi passi sulla pista di rientro ancora innevata, in un contorno desolato e triste, come sono gli impianti di risalita, ormai chiusi a fine stagione.
Entriamo da subito nel boschetto e prendiamo rapidamente quota per arrivare al pianoro sopra la diga del Chisonetto.
Il paesaggio è completamente diverso da come lo ricordavo. Ero già stato qui in tenuta da runner con OrcoCicillo e OrcoZoppo. A stento si riconoscono i pendii dove passa il sentiero estivo.
Dal valloncello la pendenza si fa decisamente sostenuta. Il pendio da noi affrontato è quello normale, valutato 3.1 (La Scala Volo ideata da Shahshahami è una scala è in 5 gradi con ciascuno dei primi 4 a sua volta ripartito in 3 livelli. I primi tre gradi corrispondono alla classica valutazione di Blachère, cioè 1=MS, 2=BS, 3=OS ciascuno a sua volta suddiviso con i tre sottolivelli: 1.1, 1.2, 1.3, ecc.).
La neve a tratti suona vuota. Anche se non ne siamo sicuri, probabilmente siamo su un accumulo da vento e ci muoviamo senza battere troppo.. Decidiamo per l’ultimo tratto, dove le inversioni si fanno sempre più ripide, di mettere i rampant e usciamo, sbucando da una cornice, sulla pala che porta alla cima.
La visibilità è ormai scarsa, sta scendendo rapidamente una nuvolaglia che ammanta tutto di un bianco lattiginoso. La cosa più saggia sarebbe girare i tacchi e tornare indietro. Invece proseguiamo, per linee quasi verticali, puntando in direzione della Madonnina di vetta che avevamo intravisto nelle prime inversioni e che rivedremo quando ormai saremo prossimi a toccarla.
Salendo il gruppo è diventato di 4 guadagnando altri due sciatori del CAI Uget con i quali condivideremo anche la merenda alla Casa Alpina Don Barra.

Non si vede più assolutamente nulla. Il bianco latte che ci circonda mi da la nausea e ogni tanto mi ritrovo seduto sul pendio senza quasi accorgermene. La discesa sarà strumentale con l’aiuto della traccia di salita registrata sul GPS che ripercorriamo fedelmente divallando.
Ritornati al colletto la visibilità è di nuovo ottimale e finalmente possiamo godere di una neve primaverile buona nella parte iniziale che ci consente di sciare sui pendii ripidi iniziali in sicurezza e ottima nella parte centrale.
Arrivati alla pista da sci rientriamo alla macchina senza togliere gli sci. Lo strato di neve battuto ripetutamente dal gatto ha tenuto fino alla fine nonostante il rialzo delle temperature.
Bellissima gita.
Rientrando diamo una rapida occhiata al Francais Pelouxe che si presenta uniformemente innevato con delle condizioni che sembrano ideali.
Ci guardiamo: sabato o domenica prossima se fa bello? Aggiudicato!

W GliOrchi
W La Montagna


martedì 16 aprile 2019

12°ediz Maratona Alpina di Val Della Torre (To) 14 Aprile 2019

Foto Maratona Alpina Val della Torre 2019
Classifica Maratona Alpina Val della Torre 2019
Sito Maratona Alpina Val della Torre

Edizione 2018
Edizione 2017   Edizione 2012  ALBO D'ORO
Edizione 2016   Edizione 2011
Edizione 2015   Edizione 2010
Edizione 2014   Edizione 2009
Edizione 2013   Edizione 2008

Dal racconto dell'OrcoKambu

Finalmente l’edizione 2019 della Maratona Alpina di Val della Torre ritorna a far parte del fantastico circuito di gare degli Orchi Trailers! Questa 12° edizione della corsa è per me un anniversario: con quest’anno raggiungo la 10° partecipazione consecutiva (anche se nelle prime due mi sono fermato, con la gara corta, al Colle del Lis).
Il totale dei partecipanti è piuttosto scarso: circa un centinaio in totale, nonostante l’incredibile bellezza di questo percorso. Finalmente però, ci sono parecchi Orchi sia sulla Maratona intera che sulla mezza a dipingere di nero e rosso (alcuni di granata) i sentieri della vallata: Megaflex, Spagnolo, Nauta e Kambu si spingono con decisione fino a chiudere il cerchio a borgata Brione;  Fabry, Camola, 730, Greg, Pablito, Christian e Giovanni (non mi ricordo i loro nomi Orchi!!) si arrestano invece al Colle del Lis.
La gara inizia alle 8:00 in punto (senza sparo e senza gonfiabile: sono andati veramente al risparmio quest’anno…) subito con un ritmo molto elevato al quale cerco di adattarmi… anche se non è proprio nelle mie corde partire a razzo ai 4:00 a km!
Comunque alle prime salite quando arriva la montagna vera mi sento molto più a mio agio ed il ritmo diventa quello giusto. Anche il clima, nonostante le tremende previsioni meteo della settimana, è ottimale, non piove e non nevica, si sta ‘quasi’ bene in maglietta.
Così, senza neanche accorgermene arrivo al giro di boa al Colle del Lis: mi rendo conto di non avere molti altri corridori davanti ed infatti in cima all’Arpone me lo confermano Davide e Andrea (i miei bambini grandi) che mi sono venuti a salutare per l’occasione sul punto più alto della gara: hanno contato tutti i concorrenti prima di me e mi gridano: “Bravo papà sei sesto!”.
Allora, esaltato dalla notizia decido di andare davvero il più forte possibile: so che è proprio da Madonna della Bassa fino al Musinè che si decide questa gara: questo lunghissimo tratto di cresta con tutte quelle pietre (viscide) e quella difficoltà nel correre nonostante sia un piattone (eccetto la salitina al Curt), diventa breve se lo si conosce bene, passo per passo, pietra dopo pietra, fortunatamente è uno dei posti dove vado ad allenarmi più spesso d’inverno.
Ancora l’ultimo sforzo sulla poderale da Caselette a Borgata Brione e la tremenda (come direbbe Megaflex!!) salita finale al Monte Calvo e infine il traguardo: 6° assoluto con il mio miglior tempo di sempre: uno splendido modo di festeggiare la decima volta di questa gara e, anche, il mio decimo anno di corsa in montagna! 

lunedì 8 aprile 2019

Bici Bdc Condove Layetto Pratobottrile Sigliodo(To) 8 Aprile 2019



Dalle note dell'OrcoPinoR


Tour Longobardo questa mattina in bassa Valle di Susa e precisamente in Val Sessi.
Mattinata fresca cercando di evitare la trafficata statale Nr,24.
Almese, Villardora, Condove e poi sù verso le antiche borgate dai toponimi Longobardi.
Si arriva, dal bivio di Mocchie a Layetto, meta ambita dei ciclisti indigeni.
La strada tagliata nella roccia è suggestiva, cosi come i panorami sui monti del massiccio del Civrari imbiancati dall'ultima nevicata tardiva,
Ancora uno strappetto e mi ritrovo a Pratobotrile.

Discesa verso valle dal muro della borgata Sigliodo per proseguire con Peroldrado e Caprie.

Per 55km 870D+

sabato 6 aprile 2019

Bici Bdc Pavaglione & Certosa S.Benedetto(To) 6 Aprile 2019

Bici Bdc Pavaglione & Certosa S.Benedetto 2019
Sito Prestigio Valsusino 2019

Dalle note dell'OrcoPinoR
Finalmente nubi nere come la pece coprono il cielo del provincia Torinese a corto di precipitazioni da circa 2 mesi. Ma la pianificazione di nuovi percorsi, aiutati dal "La"  del Prestigio Valsusino, non conosce fermate metereologiche. O almeno, ci proviamo.
Oggi è il giorno di due salite; Pavaglione abbastanza conosciuta dai ciclisti indigeni e la Certosa S.Benedetto misconosciuta ai più.

I numeri :
- Partenza ore 8.00 Caselette
- Ciclostrada della ValSusa
- Salita a Pavaglione 6km e 600D+
- Salita alla Certosa di S.Benedetto 9km 700D+
- Rientro ore 13.00


Per 100km e 1700D+ circa

OrcoLallo, "Cacciatore d Colli" dell'ultima ora, e OrcoCamola in "Zona Cesarini"  si uniscono nell'affrontare questa piccola avventura del prestigio Valsusino.
Seguiamo la statale 24 fino a Caprie, per poi infilarci nella ciclostrada Valsusina che la costeggia.
La salita a Pavaglione la "grimpiamo" al fresco dei 5° con un buon ritmo. Durante la salita, di circa 6km e 600D+, qualche goccia di pioggia minaccia un temporale in arrivo ma è una "BREXIT".
La vista sulla balconata della Gand'Uja con la recente spruzzata di neve è magnifica.
Discesa da Pavaglione fredda, anzi no, gelata. 
Scesi a Chianocco e passati sulla destra orografica della ValSusa, OrcoCamola ci lascia e ritorna verso casa, mentre con OrcoLallo, decisi, si prosegue per la seconda salita di giornata: la Certosa di S.Benenedetto 9km e 700D+.  Questa, insieme all'Abbazia della Novalesa, alla Sacra di S.Michele ed alla Certosa di Banda fa parte dei più importanti siti storici della Chiesa Cattolica in Valle di Susa.
Il piccolo nastro, d'asfalto, che porta alla Certosa è maltenuto. Apprezziamo però i ricchi castagneti, ben tenuti, che si susseguono per il tutto il percorso. La strada non arriva alla Certosa Benedettina, per via di una strada sterrata di poche centinaia di metri a rischio per le specialissime.
Discesa sempre con i freni tirati, tra buche, resti di tagli boschivi, pietrisco ed altre trappole per ciclisti con le specialissime. Ritorno a casa con un ventaccio contrario che pare un TIR SCANIA.