Dal racconto dell'OgreDoctor
Per questa vigilia di Pasqua le opzioni non sono molte. Il meteo si presenta incerto con un'unica finestra papabile al mattino fino alle 14.00, ma con presenza di possibili addensamenti nuvolosi sui rilievi.
La Rognosa del Sestriere con partenza da Borgata suscita la mia attenzione. È un rilievo di 3280 metri di quota con un dislivello positivo di circa 1500 metri. I pendii finali per uscire al Colle Sotto Rognosa sono belli dritti e non banali, da affrontare con condizioni di neve ben assestata.
Partiamo io e Germano alle 6.00 da Rivalta per giungere al freddo parcheggio di Borgata alle 7.30. Con le mani congelate dal freddo muoviamo i primi passi sulla pista di rientro ancora innevata, in un contorno desolato e triste, come sono gli impianti di risalita, ormai chiusi a fine stagione.
Entriamo da subito nel boschetto e prendiamo rapidamente quota per arrivare al pianoro sopra la diga del Chisonetto.
Il paesaggio è completamente diverso da come lo ricordavo. Ero già stato qui in tenuta da runner con OrcoCicillo e OrcoZoppo. A stento si riconoscono i pendii dove passa il sentiero estivo.
Dal valloncello la pendenza si fa decisamente sostenuta. Il pendio da noi affrontato è quello normale, valutato 3.1 (La Scala Volo ideata da Shahshahami è una scala è in 5 gradi con ciascuno dei primi 4 a sua volta ripartito in 3 livelli. I primi tre gradi corrispondono alla classica valutazione di Blachère, cioè 1=MS, 2=BS, 3=OS ciascuno a sua volta suddiviso con i tre sottolivelli: 1.1, 1.2, 1.3, ecc.).
La neve a tratti suona vuota. Anche se non ne siamo sicuri, probabilmente siamo su un accumulo da vento e ci muoviamo senza battere troppo.. Decidiamo per l’ultimo tratto, dove le inversioni si fanno sempre più ripide, di mettere i rampant e usciamo, sbucando da una cornice, sulla pala che porta alla cima.
La visibilità è ormai scarsa, sta scendendo rapidamente una nuvolaglia che ammanta tutto di un bianco lattiginoso. La cosa più saggia sarebbe girare i tacchi e tornare indietro. Invece proseguiamo, per linee quasi verticali, puntando in direzione della Madonnina di vetta che avevamo intravisto nelle prime inversioni e che rivedremo quando ormai saremo prossimi a toccarla.
Salendo il gruppo è diventato di 4 guadagnando altri due sciatori del CAI Uget con i quali condivideremo anche la merenda alla Casa Alpina Don Barra.
Non si vede più assolutamente nulla. Il bianco latte che ci circonda mi da la nausea e ogni tanto mi ritrovo seduto sul pendio senza quasi accorgermene. La discesa sarà strumentale con l’aiuto della traccia di salita registrata sul GPS che ripercorriamo fedelmente divallando.
Ritornati al colletto la visibilità è di nuovo ottimale e finalmente possiamo godere di una neve primaverile buona nella parte iniziale che ci consente di sciare sui pendii ripidi iniziali in sicurezza e ottima nella parte centrale.
Arrivati alla pista da sci rientriamo alla macchina senza togliere gli sci. Lo strato di neve battuto ripetutamente dal gatto ha tenuto fino alla fine nonostante il rialzo delle temperature.
Bellissima gita.
Rientrando diamo una rapida occhiata al Francais Pelouxe che si presenta uniformemente innevato con delle condizioni che sembrano ideali.
Ci guardiamo: sabato o domenica prossima se fa bello? Aggiudicato!
W GliOrchi
W La Montagna
bella gita... e poi da Borgata il dislivello non e' banale.
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