Quota Monte Cugulet : 2494 slm
Dislivello complessivo: 1300D+
Difficoltà : BS (Buoni Scialpinisti)
Partenza : Sampeyre Fraz.Sodani(Cn)
Dal racconto dell'OrcoMazinga
Buona gita sci alpinistica in una bella giornata infrasettimanale, complice temperature primaverili, sole diffuso, meteo stabile e soprattutto tanta voglia di andare in montagna.
Ormai la neve ricopre tutte le montagne e smentiti i soliti catastrofisti sul riscaldamento globale tutti gli itinerari di scialpinismo sono perfettamente agibili.
Anzi oggi pericolo 3 sullo stato valanghivo per abbondanti accumuli nevosi. La scelta dell’itinerario è perfetta dal punto di vista della sicurezza. Innanzitutto informazioni dettagliate dai siti, da compagni della Scuola di Scialpinismo del CaiUget rivelano un percorso molto battuto, anzi tecnicamente triturato dall’orda degli sciatori precedenti, ed il manto nevoso si rivela senz’altro stabile. Praticamente gita senza pericoli, in quanto la prima parte si svolge vicino agli impianti scistici di Sampeyre, su pendenze dolci e sicure, la seconda parte affronta un canale abbastanza ripido ma sicuro nella pineta, infine la terza parte presenta un pendio decisamente meno acclive su una enorme dorsale.
Siamo nella celebre ValVaraita , praticamente nella parte iniziale. E difatti Sampeyre si raggiunge velocemente.
A questo punto occorre puntare sulla strada del colle di Sampeyre , a lato della seggiovia fino alla frazione Sodani a quota 1200 mt. La strada prosegue per il colle e per traversare fino ad Elva in val Maira in un bellissimo percorso estivo per la bicicletta, ma da qui in poi oggi servono gli sci.
E’ mercoledì ma il parcheggio della frazione è già saturo.
Il sottoscritto, mio fratello Roberto ed Ugo da Genova, Bruno collega Architetto, puntiamo all’arrivo della seggiovia, evitando i pistaioli e transitando per una incredibile serie di frazioni, baite, case isolate, fino all’arrivo dell’impianto. Incredibile come tutte le costruzioni rurali siano state ristrutturate con ottimo gusto,qualità e rispetto della tradizione. Il legno e la pietra sono presenti ovunque, e rivelano un intenso utilizzo estivo delle abitazioni, con ritorno alle tradizioni.
Tra pinete , viottoli semi ghiacciati, sentieri e stradine, si arriva finalmente in punta alla seggiovia. Un’occhiata al Nebin più sopra ci fa capire la direzione della nostra meta, traversare a sinistra e prendere il vallone decisamente ripido e freddo.
La pendenza aumenta sensibilmente ma la neve ottima , la traccia ben battuta anche se decisamente tropo ripida, ci fanno prendere velocemente quota fino all’ingresso superiore del vallone. E qui comincia la lunga, infinita dorsale fino alla croce di vetta. Siamo a 2495 mt, il sole ha pulito la cima tondeggiante e intorno un panorama mozzafiato dal gruppo dell’Argentera, Gelas, in tondo fino alle Alpi francesi, Monviso e tutta la catena alpina del Rosa etc. Sotto la parte iniziale della Val Maira, quasi una porta di accesso ad un mondo fatato.
Sosta prolungata perché è piacevole crogiolarsi al sole con una temperatura decisamente confortevole.
La discesa si presenta su neve decisamente polverosa e facilmente sciabile nella parte centrale, orrenda nella parte finale tra le borgate, su neve coesiva e crostosa. Fortunatamente alla partenza della seggiovia una pista da discesa fantastica ci conduce velocemente in basso. Ottimo, sciare in queste condizioni è veramente troppo facile!
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