Foto Trail Autogestito Monte TURU
Dal racconto dell'OrcoBee
Inutile mentire, non sono mai stato appassionato del genere fantasy, con tutte le sue saghe, dinastie, incantesimi, forze contrapposte, scenari tetri e creature improbabili. Complice però una nipote adolescente appassionata, negli ultimi due anni mi sono sorbito due puntate della famosa saga, ed ecco allora che anche una normale uscita di gruppo degli orchi mi sembri un paragrafo dello stesso romanzo.
L’ultimo giorno di una lunga serie di festività dedicate dagli umanoidi alla nascita del loro fratello prediletto e del ritorno progressivo della luce sulla loro terra, vede ben 7 orchi (più il simpatico Wally) impegnati in una perlustrazione in terre di mezzo che più di mezzo non si può.
La destinazione è la Val Ceronda, poco più a nord delle zone della Maratona alpina, gara che parte da Val della Torre. Sono rilievi aspri, rocciosi, arsi dal sole che non conoscono un potere orco univoco e ben definito.
La giornata è a dir poco spettacolare, sole e blu che sembra una cartolina della Grecia (ah, già, manca il mare…).
Si parte dalla piazza della Chiesa dell’ameno paese di Vallo Torinese e si va subito su verso il Passo della Croce con 600 metri circa di dislivello che costituisce un bellissimo terrazzo affacciato sulle valli di Lanzo e le sue cime.
Da questo belvedere ci divertiamo a descrivere una mappa geopolitica del potere Orco. Dritto, lontano a noi svetta il Rocciamelone e l’OrcoRoccia non può fare a meno di commuoversi. Appena sotto il gigante OrcoVentura scorazza in compagnia di quattrozampe pelosi. Appena sotto si vede Santa Cristina, Ceres, Cantoira, terre dove l’OgreExtreme consuma suole e suole di Salomon e dove non conviene tentare di metterne in dubbio il potere.
Più a sud, si vedono il Colle del Lys e si immagina, sotto, il sacro monte Orco (Musinè). Esso è teatro di quotidiane battaglie tra moltissimi Orchi che si svolgono anche in ufficiali tornei di guerra (Trail dei 2 Monti a marzo e Salita al Musinè di ottobre).
Tra i più validi combattenti, anche su cavalli di ferro e gomma, citiamo The President, Orco PinoR, l’OrcoTartaro, OrcoSanto e Orco Megaflex e poi i Druidi OrcoPolare e OrcoNevruz, detentori delle formule delle pozioni magiche legate all’ancestrale “rito del te verde”.
Più a ovest, verso la collina morenica altri sanguinosi combattimenti avvengono tra il gabelliere l’OrcoMagoo, il temibile OgreDoctor, divoratore di chilometri, OrcoCamola, che dalla Città simbolo di Rivolaun sferra attacchi terribili e incisivi, in compagnia spesso di OrcoJoack e OrcoZoppo. OrcoProf, OrcoPippo e OrcoRolf sono altri temibili frequentatori di quei boschi, dove, sulle pendici più occidentali Orcobee ha installato postazioni di animaletti pungenti da cui trae anche energia per ulteriori scorribande.
Ancora più a Ovest, verso il Monte San Giorgio sono OrcoCiccillo, OrcoPasquale e OrcoGreg a dettare legge. Sempre più a Ovest l’OrcoLivio batte la zona del basso Pinerolese, dove promette solennemente di portarci un dì. Rivolgendosi verso la pianura si riconoscono i territori di OrcoGabry730 e poi l’immensa conurbazione dove vivono e prosperano gli OrchiSmigol, OrcoMazinga e OrcoPinoCar. Tracciata questa prima mappa del potere Orco e consumati gli ultimi dolcini della Befana, decidiamo di puntare verso il Turu, poco più sopra e poi di intraprendere un fantastico ravanemento fino al monte Corno e poi da li scendere, sempre discretamente a muzzo per tornare a Vallo. Effettivamente la ValCeronda manca di un vero e proprio Orcopadrone, crediamo senza rammarico, visti i posti… Ma alla fine qualsiasi posto va bene per concludere le festività, così, tra due risate ed un bel capitombolo sull’erba secca. E’ solo l’inizio, migliaia di chilometri di strade e sentieri in terre conosciute e straniere saranno macinate dagli Orchi in questo 2015. A loro, (anche a chi non è citato, e ce ne scusiamo) auguriamo un fantastico anno di soddisfazioni sportive e non.
W Gli Orchi!
Nessun commento:
Posta un commento