domenica 5 dicembre 2010

Via Lattea Trail 4 Dicembre 2010


Foto Via Lattea Trail 2010
Foto Via Lattea Trail 2009
Classifica Via Lattea Trail 2010
Racconto Via Lattea Trail 2009 (30km)
Sito Via Lattea Trail

Dal racconto dell'OrcoPinoR

Mi sono iscritto alla Via Lattea Run , dopo aver resistito alle offerte postami dall'Ing.Cav.Dott.Grand'Uff.
La rinuncia a fare la gara lunga da 30km e optare per la 10km, forse per i postumi che mi ha lasciato lo scorso anno il freddo dei -25° al Col Basset; un'espistassi noiosa alla froge destra spero ormai debellata ... o forse perchè alfine ho voglia di divertirmi e nulla piu'.
Scattare belle foto, godere della compagnia dei trailers e attendere all'arrivo per una volta, i vincitori.
Vederli tagliare il traguardo e continuarmi a chiedere che accidenti hanno al posto del cuore e quali fibre muscolari avvolgono il loro scheletro... forse costruito in titanio con struttura a nido d'ape.

Non mi lascio mancare nulla del piacere di partire insieme all' OrcoPinoCar e all'OrcoMauro. L'arrivo a Salice è salutato da un'atmosfera ormai Natalizia.

Comodamente andiamo alla Torre dell'albergo di Salice a ritirare i pettorali e fare volantinaggio per la gara organizzata dal GS Murialdo il 13 Marzo 2011, la morenica Trail di Rivoli www.morenicatrail.it  alla sua 2° Edizione.

Al ritiro pettorali e controllo materiali con noi Cecilia Mora, fresca di podio nel mondiale SkyRunning 2010, riesco a fotografarla con PinOCar. Sembrano amici di vecchia data.


L'amicizia per dividere
Insieme i brevi lampi
della nostra esistenza.
Che sia un Trail
una cena, un attimo.
Vacuità il nostro tempo
solidi e vivi i trails,
Semplici sensazioni:
verdi gli abeti,
blu il cielo,
mille le stelle,
bianca la neve.


Il Caffè in centro a Sauze d'Ouux è d'obbligo, mentre vediamo gli ultimi sciatori che abbandonano le piste, che saranno, questa sera, invase dai Trailers.

Al Palazzetto dello Sport, dove ci siamo spostati per cambiarci, incontriamo altri 2 Orchi Michele e Giorgio...viaggiano in coppia, l'ultima volta che ci siamo visti era alla Becca di Nona il 5 set 2010.
Gli ultimi preparativi, per me che faccio la 10km lo zaino e' leggerissimo solo una maglia intima e un'altra piu' pesante per qualsiasi inconveniente.
Per gli Orchi polari che faranno la 30km lo zaino e' piu' pesante...si prevede di chiudere la gara tra le 6 e 7 ore con una temperatura che oscillera' dai -10 alla partenza ai -25 del monte Fraiteve posto a quota 2.700 slm.
Lo scorso anno (2009) per via del vento in quota e dell'estremo freddo , l'organizzazione non aveva fatto transitare la gara dal Fraiteve. Quest'anno la salita al monte ci sta tutta.
Il tempo e' ottimo, la stellata alla Via Lattea è assicurata e tutti potranno assaporare le sensazioni che mi fecero scrivere queste ,per me, memorabili righe.

Stelle del cielo
Tetto della Terra
Madre dei trailers
Custodi dei sensi


500 i partenti tra gara lunga 30km e gara corta 10km.
Faccio gli auguri a tutti, sopratutto a Matteo e Graziella, vivamente spero che tutto vada per il meglio e con un bocca al lupo benedico questi Bodhisattva, pronti a gustarsi nuove sensazioni.
Graziella e' irriconoscibile con indosso un nero passamontagna , e' infatti lei a riconoscere me.

Alle 18.00 dopo le ultime raccomandazioni di Nico, si parte attraversando il paese da sud a nord andando ad imboccare le piste da sci che ci porteranno al primo posto di ristoro di Sportinia a quota 2000 slm.
La salita a Sportinia con tutte le luci di Oulx e Salice D'Oulx è indimenticabile, il vapore emesso dai polmoni di 500 trailer ci fa' somigliare ad un treno a vapore che su una bianca cremagliera sale sù.
Il fondo, se per i primi atleti è perfetto e li fa andare piu' veloci, per quelli che seguono diventa poltiglia e rallenta la marcia, prova ne e' che gli Orchi che hanno concluso la 30km hanno impiegato un'ora in piu' rispetto allo scorso anno ... mie considerazioni.

Arrivati a Sportinia ecco il punto ristoro posto all'interno di un Bar ristorante con ogni bene alimentare dalle briosc , al cioccolato , al panettone , frutta disidratata, the ,coca...
Incontro Matteo, pimpante e in ottimo stato.
Per me la gara e' quasi finita, li vedo salire i trailer, verso il Col Basset con un po' di malinconia.
Ma adesso inizia il divertimento, un discesone su pista da fare alla massima velocità.
Mi aiutano nella discesa le catene che ho sulle scarpe e che svolgono egregiamente il loro lavoro tant'è che supero parecchi atleti sprovvisti di tale accessorio , assolutamente indispensabile sui ripidi pendii ghiacciati delle piste che portano a Salice.

Ecco ormai il paese , la pista porta proprio in centro...poi ancora una corsa verso l'albergo della Torre ex-colonia Fiat.

Non e' finita, l'arrivo non e' all'esterno dell'albergo bensi in cima alla Torre.
Per arrivarci occorre togliersi le scarpe nella hall e da li procedere di corsa nel tragitto elicoidale privo di scale che serve le stanze dell'albergo e che porta finalmente in cima alla Torre .Come un'esattore delle tasse un'omino su un minuscolo tavolino trascrive , su PC, i numeri di pettorali e segnala il ristoro posto vicino alla scala ant'incendio.
Il ristoro è gestito niente po' po' di meno che da Messner alias il nostro Michele.
Infine complimenti a Matteo e Graziella, che hanno concluso questa gara unica nel suo genere.


......Il racconto prosegue con i 30km dell'OrcoMauro..........
Il Via Lattea Trail è decisamente una corsa molto particolare.
Il sabato mattina ti trovi immerso nei preparativi. La cernita delle maglie intime, sopramaglie, manica corta e lunga, gilet di microfibra , giacchetta antivento, doppi pantaloni, fascia per il collo, berretto in pile richiede sempre una particolare attenzione.
Ormai tutti i capi di abbigliamento sono diventati altamente performanti e con elevate prestazioni termiche ed igroscopiche.
Forte della esperienza dell’anno scorso vado a colpo sicuro, bando ai maglioni pesanti, ai pile in- gombranti e soprattutto alle giacche a vento imbottite.
Parola d’ordine : Stratificazione a cipolla e tessuti leggeri.
Ed è così che mi ritrovo alla partenza vestito come un Dundy o un folletto, ma siamo in buona compagnia. Nella bolgia della partenza, così acconciati, non riconosci praticamente nessuno.
Tuttavia non potevi non vedere Giovanni del Trio Aldo, Giovanni e Giacomo, con un saccone gigantesco da Babbo Natale farsi largo nella calca dello Start. ( potenza dei Babbi Natale, grazie Giovanni!)

Sauze d’Oulx è ovattata in una deliziosa atmosfera Natalizia sotto una spessa coltre di neve.
La tarda ora pomeridiana, le luci che si accendono ed il crepuscolo che sta lentamente sfumando contribuiscono a creare una scenografia ambientale unica nel mondo dei Trails.
Tuttavia traspare una palese dicotomia nel tessuto sociale del villaggio, da una parte la massa di 400 corridori un po’ marziani e comunque estranei alla realtà locale , dall’altra la massa dei turisti presenti, che ritornano dallo sci con il goffo incedere degli scarponi rigidi o delle Signore Bene che fanno shopping.

Tra gli Uni e gli Altri, la linea di demarcazione non è certamente costituita da un fattore di censo ma da una diversa capacità di sapersi porre in gioco contro la fatica , la inevitabile sofferenza e in ultimo contro le difficoltà.
Da una parte il confort della montagna antropizzata e resa confortevole dalla tecnologia sempre più spinta, dalle strutture sempre più moderne tese a creare uno Snow Park ambientale tipo Disneyland, dall’altra la sfida con se stessi e l’agonismo per sentirsi bene.
Ma rimandiamo ad altra sede l’analisi di che cosa muove 400 persone con una buona preparazione culturale e sicuramente sane di mente , a trovarsi alle 18 di una sera di Dicembre a 1600mt di quota sulle montagne imbiancate della Alta Valle di Susa alla partenza di una corsa di 30 km sulla neve.
Infatti con questi pensieri in testa, sento il colpo di partenza e tutti le mie considerazioni di ordine sociologico-psicologico improvvisamente svaniscono.
Ti ritrovi solo con te stesso, incominci a correre tra le strade del paese tra una discreta folla di residenti curiosi e improvvisamente si apre la pista , ecco ci siamo!
Incomincia il lungo incedere sulle piste perfettamente innevate che per una volta ritornano alla loro funzione originale di strade di collegamento fra le varie frazioni e borgate.
Chalet in legno meravigliosi, baite, vecchi cascinali, anche qualche piccolo condominio, piccoli rifugi alpini, ti scorrono lentamente davanti agli occhi e man mano lasciano il posto ad un bosco di larici che presenta vistose tracce della recente nevicata.
In breve ti ritrovi a Sportinia, culla dello sci alpino e crocevia di numerosi impianti di risalita, ma sarà la festa o l’atmosfera notturna, sembra di galleggiare in un mondo sperduto tanto da non desiderare neanche di fermarsi al caldo del confortevole ristoro alpino.
Ma Sportinia segna anche la fine della Pineta ed infatti si apre la visione di tutta la meravigliosa dorsale che in breve ci porta al Colle Basse’ e al Fraiteve sotto una meravigliosa stellata.

La salita terminale alla cima del Fraiteve è notevolmente ripida e faticosa , ma mai come adesso si apprezzano tutte quelle orrende antenne. Ci siamo!
Un attimo e giu’ per le piste, intuisco il percorso ma ho sempre negli occhi il panorama di Sestriere dall’alto che si avvicina rapidamente, si suda, incomincia a fare caldo anche se la temperatura è di circa -15° C . Ecco entriamo in paese ed in breve il ristoro.
Strano, si vede che a Sestriere non siamo bene accetti . In tutto il comprensorio i posti di sosta sono gestiti in confortevoli baite alpine anche nei luoghi più inospitali; qui, nell’unico paese dotato di ogni comfort, la sosta avviene in una piazzetta all’aperto tra i condomini.
Non esistono praticamente segnalazioni utili in paese per l’ individuazione del percorso e tutte le nostre richieste di informazioni si scontrano con il totale disinteresse della popolazione.
Sembra quasi di elemosinare un qualche aiuto a questa snobbistica fauna locale di un Sabato del villaggio.

Meno male che ne usciamo presto ed anzi apprezzo come non mai l’interminabile salita al Col Basset; praticamente soli sulla montagna ma con una grande pace interiore. La corsa è l’ultimo dei problemi.
Rivedi il Colle , e i valorosi Alpini nel presidio più freddo, a cui va tutto il nostro ringraziamento.
E finalmente comincia la discesa verso Sauze, su una meravigliosa pista con neve perfettamente lavorata dai Mezzi battipista. La velocità aumenta con la pendenza, e talvolta la mancanza della suola chiodata provoca qualche problema di tenuta, ma l’esperienza Scialpinistica prende il sopravvento e mi permette di mantenere l’equilibrio, evito reti e cannoni.
Vedo le luci del paese in basso e mi trovo a pensare che in fondo è un peccato arrivare, voglio ancora godere di questa magia interiore.
Sono solo, forse il primo.


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