Sito Via Lattea Trail
Via Lattea Trail edizione 2016
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Via Lattea Trail edizione 2010
Via Lattea Trail edizione 2009
Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga
Appuntamento da grande classica per gli appassionati dello sport trail , con una delle ormai sempre più numerose gare di winter trail nel panorama piemontese e della vicina Francia, con un percorso fantastico di cavalcata tra due vallate alpine, da una parte la Val Susa con la Località di partenza Salice D'Ulzio, dall’altra Sestriere, che per anni si sono spartiti questa gara invernale, antesignana delle gare sulla neve.
Ritrovo in Piazza Assietta, deputata per la prima volta alla partenza con il vicino Hotel K2 che funge da campo base e accoglienza.
A dire il vero l’accoglienza si rivela un pò troppo commerciale, quasi che fossimo di intralcio alla normale gestione alberghiera, hotel frequentato dalla massa degli sciatori e pazienza se arriviamo anche noi, con le nostre scarpacce, abbigliamento da marziani e tanto confusionari come si addice ad un normale evento sportivo che raccoglie centinaia di partecipanti. Credo che sarebbe stato decisamente più saggio separare i due flussi turistici in strutture diverse, anche se si possono comprendere le difficoltà oggettive di trovare una location adatta per questo evento che in fondo permea tutto il paese, sia come base di accoglienza, sia come percorso attraverso le vie centrali e sia a livello di parcheggi e struttura sportiva per spogliatoio e docce.
Anche il cosiddetto pasta party finale si rivela in realtà una porzione di un liquido informe che assomiglia vagamente ad una polenta straripante dal piatto piano di plastica, senza null’altro; per le bibite passare pure al bar adiacente, a pagamento! Dopo aver pagato quasi 50 € veramente ci saremmo aspettati qualcosa di meglio e soprattutto più abbondante. Ma tutta la gara ha rivelato un piglio organizzativo decisamente dilettantesco a fronte di una richiesta economica tipica da evento professionistico.
Siamo al trail amatoriale, dilettantesco di un ricordo non troppo lontano di appena qualche anno orsono, o siamo passati nell’economia 2.0 del Trail-business? Con la gara lunga siamo arrivati ai 2 €/km, 3 addirittura per quella corta. Probabilmente sarebbe il momento di ripensare le problematiche economiche ed organizzative per porre freno a questa escalation dei costi delle nostre gare di montagna. L’offerta di gare trail nel calendario italiano è veramente notevole con concentrazione anche di 2/4 gare per settimana e tale offerta trova anche un riscontro di partecipazione notevole, con il risultato di spingere i prezzi alle stelle. Probabilmente stiamo lentamente evolvendoci dall’economia del volontariato alla economia delle prestazioni professionali, che richiedono, risorse umane, economiche ed investimenti, con relativo business da parte degli organizzatori che lamentano ovviamente costi più alti e con il risultato di penalizzare gli utenti finali. Problematiche che riscontrano ormai gli organizzatori nel coinvolgere associazioni, ambulanze, personale medico, soccorso alpino etc che necessitano di rimborsi spese.
Discorso molto pericoloso trattandosi di una attività amatoriale, che trova una via di uscita solamente nella calmierizzazione dei prezzi da parte della federazioni sportive.
Giornata gelida, non appena scompare il sole dietro lo Chaberton con il vento che soffia decisamente forte sulle creste. Difatti ad onta della balisatura appena ultimata in giornata da Nico, Mau Scilla ci comunica che viene annullata la salita al Fraiteve per pericoli oggettivi e per la impossibilità di prestare soccorso con le motoslitte sul tracciato a quelle quote. Pertanto si ritorna sul percorso classico, ormai sperimentato nella prima edizione, di superare il Col Basset e scendere a Sestriere per la vecchia strada con giro di boa in paese.
Ma salvo questo, prima di tutto occorre consegnare manualmente i volantini della nostra gara, magari rompendo un po le scatole ai nostri compagni concorrenti al ritiro del pettorale con un opera di propaganda, sensibilizzando direttamente le persone al nostro evento. Ergo mi ritrovo affannato ed appena in tempo alla partenza dopo aver affastellato lo zaino con pile, giacca etc, indossato 4 strati di rigore e stavolta gli occhiali.
Circa 350 partecipanti al via, non molti invero, temperature circa -5° in paese per arrivare ai – 15° del colle e ai – 11° del Sestriere.
Bellissima la prima parte in salita fino al giro di boa sulle rocce nere, con il ristoro posto però all’esterno della baita, diversamente dagli anni passati. Il fatto non invoglia sostare, il tempo di calzare i ramponcini che avevo amorevolmente stipato nello zaino ma non indossato e sono praticamente congelato. Individuo nel buio la pista che prosegue fino al colle ma si deve correre… finalmente il colle appena intravisto e giù per la strada, sprofondando nelle neve molle tipica di questo versante. A questo punto inizia il mio calvario, dolori alla schiena, alla pancia e quando finalmente credo di essere arrivato in paese arriva la mazzata finale; con un colpo di genio, qualche maldestro organizzatore si è inventato la risalita su una traccia di sentiero appena battuto per almeno 1,5 km che risale lentamente sulle pendici del Fraiteve, sprofondando sempre di più in una neve inconsistente, ripenso attentamente alla ritirata degli alpini in Russia, vedo il paese sempre più in basso. Evidentemente credo di aver sbagliato strada come lo scorso anno, ma qualche luce alle mie spalle mi conforta ad andare avanti; e così dopo circa 20 minuti da inferno si inizia a scendere e finalmente ad individuare nelle ombre cittadine il Palazzetto dello Sport. Sono passate circa 3 ore e 20’. A questo punto decido di ritirarmi, anche se mi comunicano che ormai siamo oltre il tempo max; molte persone rimangono fuori con una decisione discutibile e penalizzante, visto che si sarebbe arrivati al traguardo con circa altre 2ore 30’, ovvero entro le 6 ore…., come del resto gli anni scorsi. Dimenticavo che lo scorso anno l’ultimo concorrente è arrivato intorno alla 7° ora.
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