venerdì 29 dicembre 2017

Sci Alpinismo Monte Midia - Bric Buchet - Bric Boscasso Valle Maira(Cn) 28-30 Dicembre 2017


Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga

Classica gita  di fine anno con le pelli in Val Maira alla riscoperta della vera neve invernale.
In effetti le condizioni meteo nivose  si rivelavano eccezionali.
Abbondanti nevicate  nel mese di Dicembre , freddo intenso e generalmente bel tempo,  avevano preparato  perfettamente la montagna  con almeno un metro di coltre nevosa quasi ovunque nel Cuneese. Poi, ciliegina sulla torta, il 26 nevicata di circa 30 cm per  garantire agli sci alpinisti la tanto ambita polvere, ovvero neve leggerissima e quasi inconsistente tale da galleggiare e sciare su un manto perfettamente vergine. Ma a questo punto con somma perfidia nella notte inizia a soffiare un forte vento carico di umidità che trasforma completamente il manto, pelando materialmente le creste e le parti   sommitali e iniziando il processo di formazione della crosta superficiale sui pendii più ampi ed aperti e creando uno strato  più umido e coesivo nelle parti  inferiori.
E infatti con mio fratello Roberto ed Ugo, il giorno 28 Dicembre si risale  tutta la vallata, da Dronero, paese di ingresso della valle fino  quasi alla sua testata, Ponte Maira 1404 metri dove abbiamo trovato alloggiamento presso la Locanda Mistral.
La valle Maira si è mantenuta praticamente intatta  nel corso degli anni preservando  una intera montagna ricchissima come tale di  itinerari estivi e particolarmente invernali. Sono praticamente 45 lunghissimi chilometri  da percorrere  a velocità lenta  per apprezzare  questo scrigno
 colmo di tesori e beni preziosi che in tutte le borgate, sui pendii scoscesi  rivela, ad ogni istante, una felice meraviglia ed un panorama mozzafiato.
E anche il turismo in questa valle si è  adeguato al concetto del lento camminare e non a caso ormai il territorio è  conosciuto particolarmente dagli escursionisti tedeschi e nordici in genere che ne apprezzano gli spazi infiniti, le centinaia di gite con gli  sci o le racchette e  soprattutto la ospitalità Occitana che in  ogni borgata trova  la sua locanda  con una ospitalità ed una cucina tradizionale di buon livello.
 Ma per conoscere le infinite possibilità sciistiche della Valle occorre   munirsi di un testo fondamentale:CHARAMAIO en Val Mairo - (Nevica in Val Maira) con le varie cartine topografiche  di corredo e con le parole del suo Autore che vuole essere un tributo all’unicità di questa valle, un grido a viverla in modo pulito, un invito ad amarla discretamente.
 “Mi sentivo in debito e questo amore viscerale per il mio paese natio, il dolce Pratorotondo nel vallone di Unerzio, unito alla passione d’andar per monti ad oltre cinquant’anni mi ha portato a ripercorrere con gli sci quanti più itinerari conoscevo nella “mia” valle, a concepirne e disegnarne di nuovi ma soprattutto a scrivere queste note. Con questo lavoro ho cercato di far conoscere un paradiso, farlo apprezzare senza rumori, esser di stimolo a chi sa gioire per un fiocco di neve, per viver pienamente la Val Maira, in piena libertà e senza ferirla, apprezzandone il delicato isolamento nel fascino dell’abito invernale.”
Monte Midia  (2341 metri)
Il primo giorno, lasciata l’auto al parcheggio di Ponte Maira, si calzano gli sci direttamente sulla strada per  iniziare a percorrere  gli ampi pratoni alle spalle della borgata. Li sotto al centro del paese si intravede la nostra locanda Mistral, con il camino che fuma. Noi invece siamo investiti da  un vento freddo   che  ci obbliga ad indossare tutto il possibile ,siamo a circa -10°C, e finalmente entriamo nel bosco. E qui cambia tutto, la neve si presenta abbastanza  leggera e poco coesiva, la protezione degli alberi garantisce  buone condizioni e la pista si presenta perfettamente battuta; certo è tutto molto logico, in queste condizioni meteo e di neve instabile il bosco è l’ambiente migliore per le gite, protette e sicure, insomma tutti si concentrano sugli itinerari facili  tipo MS e il Midia ne è l’esempio più conosciuto. Tutta la traccia risale il pendio anche  abbastanza  sostenuto ed accidentato nella parte iniziale. Si risale, per boschi non troppo fitti, il vallone del Ciarbonet in direzione S fino al pianoro di quota 2000 dove si devia a sinistra (E) in direzione della larga dorsale che collega la Punta Estelletta al Monte Midia. Ci fermeremo sulla cresta di collegamento  per non incappare in troppo vento.  La discesa nella parte alta si presenta  con neve ventata  ma sciabile, nel bosco si presentano invece buone condizioni di neve  fresca e abbastanza leggera, tale da permettere una buona sciata, al contrario più in basso troveremo crosta e neve  coesiva, ma importante è arrivare!
midia dall'estelletta


 2° giorno  Bric Boscasso  2589 m da Chialvetta  1494

Anche il secondo giorno è alla insegna  della ricerca della bella neve. A questo punto  è tutto abbastanza chiaro: da escludere i versanti Sud quasi pelati e comunque rovinati dal forte vento, necessariamente bisogna ritornare  nel bosco con esposizione Nord. Anche il Gestore della Mistral, guida Alpina  altoatesina (!) ci raccomanda  il Boscasso. Ormai si tratta naturalmente di gite già fatte e rifatte nel corso degli anni ma diventano di routine in caso di soggiorno in alta Maira.
Giornata comunque molto migliore, temperature decisamente fredde ma tollerabili senza vento.
Oggi la destinazione è  un piacevole ritorno nel vallone di   Unerzio , prima valle laterale destra sotto Acceglio. Occorre percorrerla fino al paese di Chialvetta, dove termina la strada, più oltre  in un ambiente immacolato da percorrere solo a piedi o con gli sci si trova  Pratorotondo  e Viviere, già meta di un soggiorno di anni scorsi.
Anche oggi numerose comitive di sciatori e ciaspolatori, i parcheggi el paese sono pieni. Si calzano gli sci e si percorre il fondo valle  dolcissimo fino a Pratorotondo, per poi risalire il fitto bosco di sinistra con pendenze decisamente sostenute per un tracciato MS, ma senza pericoli oggettivi. Il bosco è sicuro  e le condizioni della neve si rivelano stabili. Anche oggi comunque  nella prima parte neve  umida e coesiva con  leggere croste nella parti  libere, nel bosco invece una qualità buona in miglioramento a salire.
Giunti al paese si attraversa il ponte a sinistra fino a  prendere  un valloncello boscoso passando alla sinistra del grande conoide di pietra e larici . Bosco un pò fitto, ma la situazione migliora rapidamente dopo la grangia raggiungere la vetta salendo piu' sulla destra fino ad imboccare il colle finale.
Decisamente un bel itinerario in neve buona per quasi tutto l’itinerario, panorama mozzafiato  su tutta  la valle e le montagne di contorno fino al Monviso. Un pò di traffico ma non troppo, troveremo infatti tutta la truppa  con le ciaspole che percorre il fondo valle.

3° giorno  Bric Buchet  2400 m da Marmora  1500 m

Terzo ed ultimo giorno di sci con gita di ricerca  nel vallone di Marmora.
Dietro consiglio della nostra guida Altoatesina puntiamo infatti nel vallone di Marmora , fino a raggiungere ponte Marmora e risalire lungamente il vallone oltre Marmora  fino alla Frazione Tolosano a quota 1500 metri. Meta della gita è  la dorsale  posta a quota 2300  sopra il bosco, Bric Buchet con un altro itinerario di bosco , sempre alla ricerca quasi perduta della neve soffice e fresca.
L’itinerario di sviluppa proprio dal piccolo parcheggio della borgata e con  andamento a pendenza costante si risale tutta la pineta, salvo poi a raggiungere  il limite della piante a quota 2000 dove un bivio  offre due scelte. Ovviamente si propende per quella più battuta, salvo poi scoprir che si tratta di un altro itinerario   decisamente più complesso. Si risale infatti tortuosamente tutta una città dei sassi sotto  la fascia  superiore della montagna, chiamata La Piovosa,  per proseguire con pendenza sempre più sostenuta sotto  las barriera finale ,. A questo punto occorre tracciare tutto su neve inconsistente  e percorrere tutto il canalone sommitale fino al pianoro  superiore. Un gran numero di curve sempre più strette  e finalmente il Sole!  Ma a  questo punto occorre scendere ed il canalone  è troppo insicuro oltre che ripido. Si propende quindi per il pendio di destra fra radi abeti  e pendii da mozzafiato per la mia scarsa tecnica. Con un po di curve al limite e qualche derapage raggiungiamo su neve comunque bella i pendii sottostanti e la traccia originaria.  Contrariamente a tutti i miei pensieri, sbagliamo ancora una volta  il tracciato e la discesa, si rivela una tortura in un bosco impraticabile, canalini strettissimi  etc..Basta, finalmente la strada!

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