lunedì 26 luglio 2021

Bdc Granfondo S.Gottardo(Svizzera) 25 Luglio 2021

Classifica Granfondo San Gottardo 2021
Sito Granfondo San Gottardo

Dallo Yodel dell'OrcoPinoR

Premessa
Da circa 5 anni che avevo in mette di pedalare il Tour ad anello del S.Gotardo,Furka e Novena. Ho provato nel tempo a titillare qualche Orco, ma con scarsi risultati. Visto che esiste la Granfondo S,Gottardo  l''occasione la colgo al volo nel Novembre 2019 quando si aprono le iscrizioni. Per la GF 2020 è saltato l'appuntamento per restrizioni pandemiche. Il 2021 è l'anno buono, peccato la concomitanza, lo stesso mese, con la Maratona delle Dolomiti e il Gran Trail di Courmayeur. Esserci e finire la Granfondo sarà faticoso. Prendiamo al momento tutto. Il futuro non esiste e non sappiamo quello che ci prepara.
Tanti km, maledetti e subito.
Sabato 24 Luglio 2021, Vigilia Granfondo
Circa tre ore per arrivare, da casa, ad Airolo nel Canton Ticino Svizzero. Il viaggio in machina con autostrada annessa, un vero salasso. Il costo impennato grazie al famoso bollino svizzero da 35 franchi-svizzeri. Madoj che legnata. 
Le previsioni meteo per il WE sono pessime. Continua a piovere in alternanza con tuoni e brevi temporali. Domani alla Granfondo ci sarà da prendere una giacca di freddo. Con 2 passi a 2500 Slm, il Gottardo a 2100 Slm ed i suoi 6km di viscidi sanpietrini.
Siamo alloggiati all'Hotel Forni ad Airolo fronte stazione ferroviaria della linea del Gottardo. Prezzi svizzeri, buon ristorante e belle camere.
Alle 14.30 andiamo al ritiro pettorali ad Ambri, sito della partenza della GF, a sei chilometri da Airolo. Pensavo, il giorno gara, di andarci in bici. Visto però, che le previsioni sono pessime, andrò in macchina e... buona notte al secchio.
Il ritiro pettorali e ristoro finale sono posti nel palazzetto del ghiaccio della locale squadra di Hokey Ambri-Piotta. Palazzetto in via di dismissione per la costruzione di una nuova location. Potenza della soldi svizzeri. 
Al ritiro pettorali anche Simone, factotum dell'azienda svizzera ZeenBike, che qui alla GF è espositore ufficiale con il suo stand e le sue bici.
Cena leggera con un Cordon-Bleu da 1kg, giusto per stare leggeri


Domenica 25 Luglio 2021 il giorno della GF San Gottardo
Notte in dormiveglia, colazione spartana in camera. Apro le persiane, fuori piove a dirotto. Oggi sono ceci per tutti. Posteggio la macchina sulla pista dell'aeroporto di Ambri, che potrebbe accogliere tutte le macchine che viaggiano sul suolo svizzero. Misteri a cui non sarà mai data risposta.
Partenza con due griglie. Davanti i V.I.P. con Fabian Cancellara invitato speciale, dietro tutto l'ordine della Tapascia; sacerdoti, cavalieri ed accoliti.  Io e Simone siamo titubanti, partiamo e vediamo il da farsi letteralmente; Passo dopo Passo
Alle 8.00 partenza della GF, smette di piovere. Il miracolo di S.Gottardo amico di S.Gennaro per oggi.

Passo del San Gottardo
Il primo Passo con 12km e 950D+. Da scalare dopo i 7km che dalla partenza di Ambri, portano ad Airolo.
Decisamente da prendere con le molle, soprattutto per via dei 6km di sanpietrini, che la rendono indubbiamente una strada storica ed interessante, ma che rallentano l'ascesa al Passo. Il cancello al passo del S.Gottardo è per le 10.00 dopo la partenza data alle 8.05. Tempi stretti, e se la tua bici ha una qualsiasi magagna, al Passo Gottardo ti deviano sul percorso corto da 45km o quello medio da 53km. Non piove e i sampietrini sono asciutti, una fortuna sfacciata.
Arrivo con Simone al Passo Gottardo con 40 minuti di anticipo, ce la possiamo prendere comoda. Ma occhio al cancello posto al Furka Pass per le 12.00. 


Passo della Furka o Furka Pass
Discesa veloce, sul versante Vallese del S.Gottardo, siamo nella Svizzera Tedesca. Ad Hospental un bivio secco a sinistra ci catapulta in Valle Orsera. Da Realp inizia la salita di 11km e 1000D+ che ci porta al Passo della Furka che con i suoi 2436 è il passo più alto della Svizzera.
Il meteo, pressochè perfetto, ci permette di affrontare bene questa seconda salita. Arcigna nella sua prima parte, facile negli suoi ultimi 4km. Arriviamo al Furka con un'ora di anticipo sul cancello orario delle 12.00.


Passo della Novena  o Neufen Pass
Il meteo adesso è decisamente favorevole e la fortuna ci assiste. addirittura incrociamo il famoso trenino a vapore che dalla Valle di Goms porta i turisti al Belvedere, appena sotto il Furka Pass.
Discesa velocissima per andare a prendere l'ultima e durissima salita del Passo Novena  di 13km e 1100D+. Partenza della salita da Ulrichen, nella valle di Goms, a 36km da Briga.
Inizio salita con il sole ma con il vento contro. Le pendenze non mollano mai. I primi ciclisti bolliti procedono a piedi o si fermano per riposare. Il vallone è magnifico. Sparo l'ultimo gel isotonico della Named, accompagnato da caramelle fondenti all'anice. 
In cima al Colle la temperatura è intorno ai 15° con un nebbione fitto, fitto che neanche a Milano ho mai visto.
Mangiucchio qualcosa al terzo ed ultimo ristoro posto qui in cima al Passo a quota 2478 Slm.
La discesa in Val Bedretto, giù verso Ariolo e l'arrivo della GF, l'affrontiamo con sto nebbione pazzesco. Freni tirati e luce posteriore accesa  per 6km... poi una pioggia fitta ci accompagna fino all'arrivo. Bagnati e felici tagliamo il traguardo di Ambri per goderci il nostro terzo tempo.



Considerazioni
Questo Tour, con i tre passi alpini, rimane uno dei più belli e più esosi d'Europa. lo consiglio davvero. Mettete mano al portafoglio.



Il Grande Slam di Luglio 2021, finale col botto.
Il mese di Luglio conclude il mio personale Grande Slam composto da:

-  25 Luglio 2021 Granfondo San Gottardo  1113km 3000D+ (Bike)

Un Grande Slam iniziato per caso ma affrontato con cura, senza strafare, e mai certo di chiuderlo. 
Lo step che temevo di più è stato il Gran Trail di Courmayeur per via dei pochi chilometri e dislivello fatti a piedi, da inizio anno 2021, 400km e 15.000 D+. Troppo vicino alla GF delle Dolomiti, tra l'altro.

Ho visto però che la preparazione in bici ha sostituito bene la corsa. Mi sento quindi di consigliare, a chi piacciono le gare di UltraTrail running, di preparare la parte di resistenza aerobica e cardiovascolare con la bici. C'è da dire, altresì, che sono arrivato al Trail di Courma, da inizio anno 2021, con quasi 10.000 km in bici e 165.000D+ . 






domenica 11 luglio 2021

Gran Trail Courmayeur (Ao) 10 Luglio 2021


Dalle note dell'OrcoPinor alla 55km

Premessa 
                                                Febbraio 2021

OrcoSmaug: Pa', che ne dici se facciamo insieme il GTC 55 a Luglio? E' il regalo del tuo 60esimo Genetliaco.

OrcoPinoR-Pensiero: Oh madre mia come faccio a dirle di no. Sono ormai anni che non faccio una  distanza e un dislivello  simile, mi spaccherò sicuramente. Ma quando mi ricapita? Gli dico di si, tanto chissà se la fanno con sta Pandemia da Covid19 in atto.

OrcoPinoR : Accidenti che bella idea. Sarebbe bello fare un Trail insieme. Padre e figlia  a contarsela e soffrire insieme per 55km e 3800D+. Ci sto. 

OrcoPinoR-Pensiero: Adesso che ricordo il 4 Luglio 2021 sono iscritto alla GF Maratona delle Dolomiti saltata nel 2020. Come mancare? Ed il 24 Luglio 2021  ho la GF del S.Gottardo saltata anch'essa nel 2020. GOD SAVE THE PIN...0.
 
                                                 Maggio 2021     
La conferma dall'organizzazione GTC arriva. Il GTC 2021 si farà. E sono tutti cavoli miei.
Abbozzo una preparazione per il Trail running, ma proprio abbozzo e confido sui chilometri fatti in bici.
Arrivano anche le conferme della GF Maratona delle Dolomiti e della GF S.Gottardo. Sarà un Luglio di fuoco. Il mio personale GRANDE SLAM.

Venerdi 9 Luglio 2021
La GF Maratona delle Dolomiti del 4 Luglio è già un lontano ricordo, ma non per i muscoli. 
Partenza da casa alle 10.00 per arrivare a Courmayeur alle 12.00. Il meteo è sereno e fresco. Il Monte Bianco spolverato di neve fresca dalla nevicata di ieri sera. alle 17.00 siamo al ritiro pettorali, presso il Mountain Sport Center di Dolonne, e già come nel 2016 siamo in coda. Mi spiace dirlo ma la disorganizzazione è palese, sotto gli occhi di tutti. Ad un certo punto la coda si ammutina e il caos regna sovrano. Saliamo al primo piano e le code sono saltate. La coda essenzialmente era dovuta alla consegna del Trasponder GPS (lo stesso del TOR, con 50euro richiesta come cauzione) e della foto con pettorale utilizzando come sfondo il Monte Bianco stampato gigante. Il Sito 100X100 Trail con il live, il giorno successivo, ha funzionato non bene (come per il Tor 2019) e delle foto ne avrei fatto anche a meno.
                                          la 55km 3800D+


Sabato 10 Luglio 2021

La 100Km
Alle 00.00 parte la 100K e 7900D+, presente l'OrcoRolfy agguerrito a terminare questa difficile prova. Ahimè dopo 800 metri uno dei concorrenti della 100K è stato colto da malore ed ha perso la vita. 😭
Al km 6, buona parte dei Trailers, almeno il 60%, sbaglia percorso gara mal segnalato, ed invece di procedere verso il rifugio Deffeyes, sopra la Thuile, procede per il tracciato della 55km. L'errore li farà salire per circa 3-4 km con 400D+. Non vi dico le incazzature.
OrcoRolfy chiede bene la sua gara in 21h di fatica.

La 55Km
Alle 7.00 parte la nostra 55KM e 3800D+ , con me OrcoSmaug caricatissima. Alle 6.20 siamo già alla linea di partenza con 9gradi. Start dato dal mitico Speaker di sempre Silvano Gadin .
I primi sei chilometri in discesa verso Prè Saint Didier, Corriamo come dannati per non sforare il cancello delle 10.30 al Vallone di Youlaz al 16km dove si uniscono i percorsi della 100km e la 55km. Dal Vallone Youlaz il paesaggio è magnifico, stupendo. Siamo sulla balconata della Val Veny e tutte le cime del Monte Bianco sono di fronte a noi. Orcosmaug più prearata di me, è sempre davanti ma volentieri mi aspetta e spesso mi sprona a non perdere tempo in inutili chiacchere con Trailers sconosciuti. Ristori fatti al volo, per arrivare a cena per tempo cosi da gustarci Pizza+Birra... cosi dice OrcoSmaug. Saltiamo anche stavolta, come nel 2016, il colle della Pyramides Calcares per neve dura. Pensiamo che al colle  Checrouit-MaisonVeille il dislivello sia tutto consumato. Ed invece no. Il percorso, prima di precipitarsi su Courma, fa ancora un girazzo  su sto svergognato monte che sovrasta Courmayeur. Lo Chetif.
Chiudiamo bene la gara insieme in 10h 20min. 
 


La 30Km
Alle 9.00 parte la 30km 2000D+. Dal Bertone OrcoSherpaMazinga e OrcoPatty procedono  lungo la Val Ferret.
Dopo la partenza dal Courmayeur Mountain Sport Center, la gara si dirige verso La Saxe e si imbocca il sentiero che si ricongiunge con la salita che porta al Rifugio Bertone. Poi prosegue verso la Val Ferret  il Rifugio Bonatti ed il vallone del Malatrà, a circa metà percorso. Poi ancora gli ultimi due colli per  tornare a Courma.
OrcoSherpaMazinga e OrcoPatty chiudono insieme in 6h 38min.


Dal racconto dell'OrcoRolfy alla 100km
100 , tre semplici numeri che era da tanto che stavo sognando. In questi anni ho corso praticamente ovunque, incrementando sempre il chilometraggio di volta in volta, alzando sempre di più l’asticella. Ovviamente ci sono voluti anni prima di pensare solo di correrne 100 tutti di un fiato. L’occasione arriva in questo 2021, ormai la distanza 50-60 km è diventata “quasi” ordinaria amministrazione (cioè sofferenza ancora accettabile) e il balzo verso le tre cifre è quindi inevitabile, d’altronde l’età è quella giusta e se non si prova quando si sta bene e se ne ha la possibilità sarebbe a parer mio un sacrilegio. 
A Courmayeur dal 9 all’11 luglio va in scena uno dei Trail più antichi e famosi d’Italia, il primo a proporre un percorso oltre gli 80 km a livello nazionale. Il Gran Trail Valdigne prima e Gran Trail Courmayeur dopo, dal 2007 è una vera e propria istituzione per tutti gli amanti del Trail. La distanza proposta quest’anno è di 100 km e 7900 metri di dislivello : un percorso fantastico immerso tra i giganti valdostani e l’onnipresente Monte Bianco. A febbraio faccio la proposta a OrcoSmaug che decide di iscriversi sulla distanza di 55 km insieme a OrcoPinoR, un’esperienza imperdibile tra padre e figlia, e infine convinco anche mia madre (OrcoPatty) per la distanza della 30 km. Gli Orchi sono pronti per un weekend di fuoco, non ci resta che attendere fino a luglio. 
Prenoto con largo anticipo un appartamento a Courmayeur per prepararmi tutti i pasti e non spendere una fortuna nei ristoranti valdostani e mi metto sotto con l’allenamento. Le restrizioni CoVid non aiutano di certo a chi ama viaggiare e scoprire nuovi posti come me , ma posso ritenermi fortunato, grazie alla mia vicinanza alle montagne in Val Sangone che mi permettono di macinare chilometri in un ambiente ideale per prepararmi alla grande sfida che mi attende. Arriva il fatidico giorno e mi presento al ritiro pettorali. Fin da subito si capisce che qualcosa non va : il Mountain Sport Centre è pieno di persone accalcate che attendono il proprio turno per ritirare il pacco gara . Come è possibile creare intasamenti e assembramenti con poco più di 1200 iscritti sulle tre distanze ??? Tutte le gare, sia Trail che Granfondo ciclistiche fatte nei mesi precedenti con numeri anche superiori di iscritti, non hanno avuto questi problemi e gli organizzatori del famoso Tor Des Geants non riescono a gestire un numero di atleti così ???!! bah!!! Alla fine tra intoppi e attese lunghe, riesco a ritirare il pettorale e torno a casa per riposarmi un po’ prima della partenza che sarà a mezzanotte dello stesso giorno. 
Faccio un’abbondante cena e mi metto nel letto per riposare, ma non riesco a prendere sonno, l’agitazione mi tiene sveglio e alla fine inizio a prepararmi. Il materiale, il cibo e  gli integratori sono stati testati attentamente nei mesi precedenti dopo numerosi sbagli ed errori , ma d’altronde solo così si impara. Riempio lo zainetto Salomon con le mie leccornie e mi posiziono la frontale in testa, sono pronto !! OrcoPatty è più agitata di me, (ovviamente come tutte le madri) e mi accompagna in macchina fino all’arrivo (non ci penso nemmeno a farmi il percorso di 1,5 km fino alla partenza con tutti quelli che dovrò affrontare). Arrivo sotto il tendone e vedo i trailers al buio con le frontali spente, schierati come un’esercito pronto ad andare in battaglia. Io un po’ titubante mi posiziono tra le prime file pronto come loro alla mia guerra personale anche se non ne sono più così convinto. Dopo l’iniziale Briefing sulle condizioni del percorso , parte il countdown dell’organizzazione, accendiamo le frontali, ormai non si può più tornare indietro. Partenza a razzo fino a Pre Saint Didier in leggera discesa , cerco di controllare velocità e arrivo al quinto chilometro in buona posizione per non rimanere imbottigliato lungo la stretta e lunga salita che inizia proprio da lì. Salgo di buon passo,  il serpentone di frontali nel buio della notte rende tutto magico fino quando , da sopra di me vedo piombarmi due corridori ,probabilmente i primi due che urlano : ” il percorso è sbagliato abbiamo preso quello della 55 km tornate indietro !!” . 
Rimaniamo tutti stupiti e per un attimo c’è la confusione più totale : chi continua a salire , chi scende giù travolgendo altre persone e chi non sa cosa fare. Io come un caprone vedendo che quasi tutti continuano a salire dicendo che il percorso è quello perché ci sono le bandierine , continuo a salire perdendo tempo prezioso. Alla fine ci rendiamo conto con altri trailers che effettivamente il percorso è sbagliato e torniamo indietro anche noi in cerca del percorso giusto. Arrivati al bivio sotto ripercorriamo il sentiero a ritrovo e troviamo “ La Scopa” che ci dice che il sentiero giusto è dall’altra parte del ponte, grazie al ca… penso. Averlo saputo prima !! Quanta energia sprecata, considerando quello che mi aspetta !! Cerco di rimanere calmo e inizio la mia rimonta , mi sento un po’ come Pantani ad Oropa nel ’99 quando gli saltò la catena della bici e dalle ultime posizioni recuperò fino a vincere la tappa in solitaria. Io purtroppo non sono Pantani e non ho lo stesso talento , ma riesco comunque a recuperare pian piano tante posizioni fino a quando il sentiero che sale al rifugio Deffeys  non si restringe e si formano lunghe code che mi costringono ad aspettare e quindi rallentare il ritmo. La situazione si aggrava ulteriormente quando arriva il tratto con corde fisse e catene che impone al gruppone di rallentare ulteriormente per non correre rischi. Superiamo questo tratto tecnico e saltando come un grillo riesco a superare qualcuno e giungo al rifugio Deffeys dove faccio la piacevole scoperta del brodino con Pasta, un toccasana in una notte movimentata e fredda come quella !! 
Mi sento rigenerato anche se fa molto freddo e mi aspetta una bella discesa umida tra le cascate del Rutor fino a La Thuille peccato che non si veda niente il paesaggio doveva essere molto bello. Giungo a La Thuille all’alba , non ci penso nemmeno a togliermi la giacca termica ci saranno si e no 0 gradi. Mi rifocillo al ristoro e parto per la lunga salita al Mont Nix 2848 M , primi tornati su asfalto fino alle baite di Youlaz dove bevo un tè caldo e riparto. La valle è sferzata da un vento gelido, si sentono solo il ruscello e i richiami delle marmotte e lontano sulle cime delle montagne intravedo qualche raggio di sole e sogno di essere lì sopra per potermi riscaldare. Continuo la salita recuperando qualche posizione e finalmente raggiungo il Mont Nix attraversando qualche nevaio. Mi si staglia davanti il Monte Bianco : è stupendo, il ghiacciaio con i suoi seracchi ,le sue guglie e pareti ripide e frastagliate si contrappongono al blu intenso del cielo in questa giornata senza nuvole. Affrontiamo un tratto in cresta, mi sembra di essere in un sogno, baciato dal sole con le montagne più belle del mondo davanti a me, non riesco a staccare lo sguardo da quel massiccio ipnotico dove è nato l’Alpinismo e dove eroi come Whymper , Walker , Cassin e Bonatti hanno scritto la storia. Continuiamo in cresta fino al Mont Fortin , nel quale si trova il ristoro  e poi giù tra i nevai che ancora abbondano rendendo molto più faticosa la corsa fino al Col Chavanne (2598M). Scavalliamo e con qualche saliscendi raggiungiamo il ventoso Col de la Seigne e poi ancora giù in discesa fino al rifugio Elisabetta. Durante questo tratto procedo veloce ma urto con il piede una pietra sfracellandomi al suolo.  Mi apro la mano e il ginocchio destro , penso che la mia gara sia finita. Mi rialzo subito ma non riesco a poggiare la gamba, me la prendo con me stesso e mi insulto da solo. La gara non è finita sono al 58esimo chilometro , non posso ritirarmi ora, mi devono sparare per fermarmi penso tra me e me. A fatica ricomincio a zoppicare e procedo verso il rifugio Elisabetta dove un bel panino al prosciutto e qualche dolcetto mi tirano su il morale. 

Il ginocchio va un po’ meglio continuo di buon passo fino al Lac Combal, l’adrenalina anestetizza tutto. Si continua sul classico sentiero balcone del Tour del Monte Bianco fino al rifugio sulle piste da sci di Courmayeur Maison Vieille e quindi giù fino alla Brenva dalla quale inizia l’inedita salita al Pavillon du Mont Frety (stazione intermedia dello Skyway Monte Bianco). Questa salita mi sfianca, non molla un attimo, in appena 4 chilometri si salgono 900 metri di dislivello. La base vita si trova nel padiglione e una volta dentro ne approfitto per un bel piatto di pasta e avvisare mia sorella che sono all’80esimo chilometro ancora vivo. Riprese un po’ le energie mi butto lungo la discesa che porta in Val Ferret : un’agonia, terreno ghiaioso e pendenze oltre il 40 % nel primo tratto mi tolgono quella poca forza che mi era rimasta nelle gambe. Arrivo in fondo alla discesa con due pezzi di legno che non ne vogliono più sapere di andare avanti, ma continuo senza pensarci troppo. Il ritmo non è più quello della prima parte di gara, mi superano due trailers che comunque riesco a mantenere a vista e giungo sulla splendida balconata della Val Ferret dove magicamente mi riprendo e giungo al Rifugio Bonatti recuperando le posizioni perdute. Da qui iniziano le ultime due salite nel vallone del Malatrà dove incontro un ragazzo di Imola che mi accompagnerà fino a Courmayeur. Incominciamo a parlare del più e del meno anche se a dire il vero non parliamo proprio , la stanchezza dei quasi 100 km ci fa sbiascicare ed emettere qualche verso strano ma nonostante tutto ci capiamo e continuiamo dandoci il cambio in salita.
Raggiungiamo il check point di Malatrà Giouè sono al 94 esimo km, i volontari ci dicono che mancano 6 km all’arrivo , ma ben presto capirò che sarà una grandissima cavolata. Con il morale alto continuo con il mio nuovo compagno d’avventura attaccando gli ultimo due colli  : Entre deux Sauts(2524 M) e Col Sapin (2435 M). Le salite sono finite, intravedo Courmayeur dall’alto e delle nuvole minacciose che vengono verso di noi. Dico ad Alberto che ci dobbiamo muovere , per due motivi : uno-non voglio prendere pioggia e venir colpito dai fulmini e due-  i miei parenti hanno prenotato un tavolo in pizzeria  per le 9 , devo arrivare in tempo. Sono le 7.40 circa di sera e penso che mezz’oretta basti per raggiungere il traguardo ma mi sbaglio di grosso. Inizia una discesa devastante dopo 100 km e quasi 20 ore di gara che ci fa costeggiare il versante della montagna invece di scendere. Io e Alberto non ne possiamo più , a ogni saliscendi imprechiamo contro l’organizzazione, ma ormai possiamo solo resistere e andare avanti per inerzia. Dopo una rampa al 40 % raggiungiamo l’ultimo ristoro dove leggiamo stupefatti 7,5 km all’arrivo. Stupiti chiediamo spiegazioni, il mio Garmin segna 103 km , ovviamente più del percorso per colpa della strada sbagliata nella notte, ma in ogni caso non avrebbe dovuto essere così lontano l’arrivo. Ormai mi fa schifo tutto, non riesco più a mangiare niente ma ho bisogno di energie, penso che la Coca Cola sia l’unica cosa che possa ingerire senza vomitare così ne bevo un po’ e riparto sconsolato con il mio compagno di dis-avventure . Magicamente ci riprendiamo e cominciamo a tirare in discesa io tengo d’occhio l’orologio continuamente pensando che così il traguardo arrivi prima , ma ovviamente nulla cambia. Incomincia a diluviare per fortuna siamo in mezzo al bosco e ci bagnamo poco , intravediamo l’asfalto della frazione L’Hermitage e da lì sappiamo che ormai ce l’abbiamo fatta , dico ad Alberto che lo farò passare prima all’arrivo dato che mi aiutato nella discesa, ma lui non ne vuole saperne dicendomi che è la mia prima 100 km e che l’ho tirato in salita quindi devo tagliare il traguardo prima io. Dopo un po’ di discussione decidiamo di tagliare il traguardo insieme , attraversiamo una Courmayeur semideserta sotto la pioggia mi sembra di essere arrivato da un viaggio lungo anni. 
Vedo il traguardo mi pare un sogno non ci credo , Alberto si sfila e mi dice di andare ,la prima 100 km è tua benvenuto nel mondo Ultra. Taglio il traguardo e non so neanche più chi sia e dove mi trovi e vengo accolto dalle mie fans : mia madre , Giada e Germana che con pazienza hanno aspettato anche sotto il diluvio. Dopo le foto di rito, saluto Alberto ringraziandolo di tutto e dandogli appuntamento per il Tor Des Geants il prossimo anno ,chissà. Si conclude così la mia prima Ultra distanza oltre i 100 km, un viaggio indimenticabile che non dimenticherò mai e spero di replicare in altri posti molto presto. I complimenti vanno anche agli altri Orchi che si sono comportati egregiamente sulle altre distanze : OrcoSmaug e OrcoPinoR hanno fatto amicizia lungo il percorso e si sono divertiti molto a quanto pare , OrcoPatty e OrcoSherpaMazinga si sono aiutati nella 30 km e cosa più importante di tutte sono arrivati sani e salvi passando una giornata a parer mio memorabile. Viva gli Orchi !!!


mercoledì 7 luglio 2021

Bdc GF Maratona delle Dolomiti - Corvara in Badia(Bz) 4 Luglio 2021

 

Classifica Maratona delle Dolomiti 2021

Video Maratona delle Dolomiti 2021

Edizione 2019

Dalle note dell'OrcoPinoR

Preludio
Tre anni che provavo a iscrivermi alla Maratona delle Dolomiti. Nel novembre 2019 la lieta novella; sono stato sorteggiato per partecipare alla 34ediz della Maratona dles Dolomites.
Nel 2020 la manifestazione salta causa la pandemia Covid19.
Che la sfiga sia con voi. Amen

Incipit
Nel 2021, l'organizzazione a Maggio comunica che la GF MDD si farà. Con tutta una serie di regole  antiCovid, ma si farà.

Ouverture
Frizzante e movimentata come solo Gioacchino Rossini ha saputo scrivere per il Guglielmo Tell.
Preparazione finale con la nuove modalità GrvB e rifiniture con Bdc.


                                         138km 4230D+
Logistica
Stavolta ci metto del mio, e la canno (ndr sbaglio) alla grande prendendo alloggio a Selva di Val Gardena, a 30min dalla partenza della GF. Troppo lontano e con in mezzo il Passo Gardena a 2136 Slm.
Ma non trovo altre sistemazioni. In Alta Badia, per i giorni dal GF, è  tutto full. 8500 partecipanti con relativi parenti e circo mediatico/commerciale, hanno esaurito tutti i posti letto alberghieri.

Sabato 3 luglio 2021
Sveglia alle 5.00 colazione e partenza alle 6.00 per le Dolomiti. Il viaggio di 6 ore, causa traffico, ci fa arrivare a Selva in Val Gardena già belli cotti e neanche le tagliatelle ai finferli riescono a tirarmi su. Nel pomeriggio vado a ritirare il pettorale a Corvara in Badia fraz S.Leonardo dove hanno allestito il villaggio-accoglienza della manifestazione. Sono già stanco, anzi no distrutto,  e devo ancora ritornare a Selva in Val Gardena.
Mi carica un po' il morale l'intervista ad Herve' Barmasse, il forte alpinista valdostano, presente alla GF come ambasciatore AUDI.
Poi, giusto per mettere la ciliegina sulla torta arriva il messaggio Sms dall'Organizzazione :
PREVISIONI METEO DOMENICA! Possibili precipitazioni già in tarda mattinata. Si consiglia abbigliamento adeguato. presentato da PINARELLO.
Messaggio con pubblicità... si sono venduti gli spazi pubblicitari su qualsiasi cosa.
La domanda che mi pongo è: che minchia metto nel mio capace marsupio per affrontare la pioggia in salita e discesa? Bho.

Domenica 4 Luglio 2021
Sveglia alle 4.00, colazione in camera. L'Albergo Linder Cycling da la colazione alle 7.00, troppo tardi per me che devo essere in griglia di partenza max alle 6.15. La partenza della GF è  alle 6.30. Riesco a farmi portare in camera un bollitore con dello Speck. Pane, Torta e banane le ho comprate in loco. Pessimo servizio per un Hotel che si definisce CYCLING.
La griglia di partenza
Sono previste 4 griglie di partenza dai più accreditati a più Tapascioni.
Ad  ogni griglia è  stato assegnato uno sponsor:
ENEL: dal 0001 al 1000
SELLE ITALIA: dal 1001 al 4000
PINARELLO: dal 4001 al 8000
WARSTEINER: dal 8001 al 12000
Io nella 4 griglia quella dei Ciucatun.

Cancelli orari
Tre percorsi: 55km, 106km, 138km.
Tempo massimo di passaggio;
Corvara in direzione Campolongo (55km): ore 11.15
Cernadoi in direzione Passo Giau (76km): ore 11.45
Dopo tali orari non si può più continuare, neanche fuori classifica/neanche a proprio rischio. I cancelli verranno chiusi.
Arrivo 55km: ore 13.00
Arrivo 106 km e 138 km: ore 16.15
La Gara
Alle 6.30 la griglia ENEL(i primi)parte. Io riesco a passare dalla partenza alle 7.15 dopo 1h e 30min di attesa. Il tempi per passare il cancello al 76km non cambiano, non ti scontano nulla.😭

Passo Campolongo 1875 Slm al 6%, 353D+
Lo percorriamo due volte. Alla partenza, per iniziare il primo anello e chiuderlo, e per iniziare il secondo anello. Colle pedalabile di 5km; facile, con poco dislivello. La prima salita, tutti pressati e si pedala  a ritmi bassissimi, ma mai messo il piede per terra a differenza della 9Colli dove già prima del Polenta si è tutti appiedati e con  la bici tenuta per le orecchie.


Passo Pordoi 2239 Slm 9,2km al 7%, 638D+

S'inizia a fare sul serio. Siamo ancora tutti intruppati, ma si pedala meglio. Il meteo ci assiste e la minacciata pioggia sembra lontana. Il passo è magnifico.

Passo Sella 2218 Slm 6km all'8%, 436D+
Incomincio a preoccuparmi del cancello al 76km, posto alle 11.45.
Ristori saltati tutti, non ho tempo.

Passo Gardena 2136 Slm 6km al 4%, 250D+
Non si scende giù a Selva. Ma dalla discesa del passo Sella un bivio a destra ci porta su al Passo Gardena. Si scende nuovamente a Corvara per chiudere il primo anello e terminare il percorso da 55km la famosa Sella Ronda.




Passo Giau 2236 Slm 10km al 10%, 922D+
Il Passo più difficile. Lo affronto bene grazie alle nuvole che nascondono il sole, un gel a metà percorso ed all'ottima preparazione pre-gara. In cima al Giau, viste da cartolina ed un ricco ristoro.
Passo Falzarego/Valparola 2168 Slm 11,5km al 6%, 665D+

Pedalabile ed in buona parte all'ombra. Sparo le ultime cartucce sapendo che è l'ultimo Colle.
Poi in discesa mi accade un piccolo incidente da novellino.
Avevo legato i gambali al tubo sella, questi fetenti si sono slegati e  finiti tra i raggi ed il disco posteriore. Per fortuna ho sentito che qualcosa non andava e tempestivamente mi sono fermato per sbrogliare l'inghippo formatesi sulla ruota posteriore. Se finivano sul pacco pignoni non ero qui a raccontarlo. Che pirla son stato.

Mur del Giat 370m al 15%, 46D+
L'ultima vastasata dell'organizzazione. Un muro al 15% spakkagambe di 370 metri. Che Dio vi salvi. Pseudo tifosi, a bordo strada, a gustarsi la sofferenza altrui.

Conclusioni
Le strade chiuse per tutta la GF sono il plus della manifestazione.
Logistica alberghiera dei ciclisti che partecipano da controllare bene, magari facendosi consigliare dai veci. Pacco gara ricco, con maglia e smanicato timbrato Castelli. Ristori giusti. Panorami mozzafiato. Assistenza tecnica, da quello che ho sentito, da migliorare.
I giorni successivi la GF

Visite a Cortina d'Ampezzo, Lago di Misurina e Lago di Braies. Da non perdere, visto che sono vicinissimi alla location GF.
                                     Lago di Braies
                                      Lago di Misurina
                                       Cortina D'Ampezzo


Bici Gravel South Tyrol Trail (Bz) 4-7 Luglio 2021

 



Dal racconto dell'OrcoMamy

Ed eccomi ad un altro gran bell' evento gravel : il SOUTH TYROL TRAIL.
Il suo percorso attraversa tutto l’Alto Adige da ovest ad est, dall’Ortles alle Dolomiti, dalla val Venosta alla val Pusteria. Varie le formule. MTB, GRAVEL ,EXTREME MTB E BICI DA STRADA. 
La traccia GRAVEL,che ho scelto io, consta di 400 km e oltre 6000 metri  di dislivello + e unisce i sentieri più divertenti e panoramici presenti in Alto Adige. Dove non è possibile seguire i sentieri, si percorrono strade forestali immerse in fitti boschi o lungo fiumi e laghi, per il resto si pedala lungo piste ciclabili asfaltate o strade secondarie poco trafficate.
Prediligo in assoluto questa formula di viaggio in bikepacking che mi permette di rimanere sempre in ambienti di natura siano essi appenninici ( vedi l'Emilia Gravel Tour) siano essi in prossimità del mare ( vedi il Lunigiana Trail), siano essi sulle Alpi perseguendo sempre lo spirito degli Orchi che a piedi o in bici cercano l'avventura nella natura.
Il 4 luglio mi presento a Malles con il mio socio Riccardo ed espletate le formalità di rito, ritirato il pacco gara ed il pettorale con il logo della manifestazione da apporre sulla bike, partiamo.
Come sempre raccontare di km e di dislivelli, secondo me giova a poco, se non alla vanità personale. Ognuno può interpretare come vuole o come può la fatica .Un tour di pochi metri di dislivello sta ad uno con molte migliaia come le sensazioni stanno ai km. L'importante è cosa ognuno di noi vive durante i km, quello che ognuno di noi riesce a carpire dalla esperienza, quello che ognuno di noi riesce ad imprimersi nella mente .Piu' di tutto, quello che ognuno di noi si porta a casa come ricordo indelebile
dei giorni passati in sella. .Quell' insieme di colori, immagini, sensazioni, momenti di felicità
esclusivamente personali che motivano le nostre uscite.
Quindi che dirvi: gli unici numeri che devo indicare sono le quattro tappe per un totale di 400 km , 6000mt disl +su e giù per la Val Venosta prima e per la Val Pusteria dopo.
Manifestazione in linea con partenza da Malles e a seguire Merano, Bolzano, valle dell'Isarco, Brunico , con arrivo a Dobbiaco.
Ritorno, con cambio di tre treni, di nuovo alla partenza di Malles. 

Ecco alcuni momenti salienti.

La salita da Malles al LAGO DI BRAIES
Famoso perchè la diga che fu costruita non risparmiando un paesello del quale ancora oggi si vede spuntare il campanile dal lago.
Partiamo con vento forte e salita decisa su sterrato ed arriviamo al primo dei 2 laghi a quota 1500.Poi nel compiere il giro del lago, su ottima mulattiera, si scatenna un bel temporale. Emozioni a palla tra fulmini e correnti elicolidali che portano pioggia e la temperatura che scende a 18 gradi. Poi nuvoloni neri a pelo sul lago. E noi pedaliamo felici come ragazzini sulla stradina che costeggia per intero il lago , finche' spiove e siamo di nuovo a Malles.
La Merano- Bolzano. E ' un tratto sulla carta pianeggiante ma che la ns traccia rende invece molto nervoso con due salite che ci portano su sterrato a lambire famosi castelli (Andriano) e la cittadina di Appiano. A parte le due salite ,la traccia ci porta a viaggiare per ore in mezzo a distese di alberi di mele ,tipica produzione trentina. Sono filari di alberi coperti di reti antigrandine a perdita d'occhio. La bici corre veloce nelle prime ore del giorno, non incontriamo nessuno. La perfezione delle stradine curate e pulitissime ci colpisce non poco e ci crea la sensazione di galleggiare immersi tra gli alberi. Strana sensazione, difficile a spiegarsi ma davvero appagante e rilassante.

LA RISALITA DELLA VALLE DELL'ISARCO
Partiamo da Bolzano città, seguendo come sempre la nostra traccia gpx ed in breve ci troviamo sulla ciclabile che ci avevano detto essere assolutamente particolare. Non siamo molto entusiasti poichè più avvezzi agli sterrarti ma per questo tratto la traccia gpx segue questo percorso. 
Iniziamo costeggiando il grande fiume Isarco tra strettoie della valle e zone più ampie coltivate .Man mano che procediamo ci rendiamo conto della bellezza e grandiosità dell'opera.
Da Bolzano fin oltre Brunico, oltre 110 km di una vera “autostrada “ dedicata alle bike. Doppia corsia, gallerie illuminate, svincoli, ponti, tutto dedicato solo ed unicamente alle due ruote! Il percorso era la sede di una vecchia ferrovia che è stata smantellata e la sua sede dedicata alle due ruote. Davvero la più bella ciclabile che abbia mai percorso, e, dimenticavo, tutta sempre il leggera salita fino a farci registrare ben 1200 mt di dislivello in salita.


GRAVEL E DOLOMITI
Siamo all'ultima tappa
Partiamo di buon ora da Valdaora di Mezzo, ameno paesino dopo Brunico , dove abbiam
dormito . Subito la natura ci avvolge : siamo in Val Pusteria e qui le montagne dolomitiche la fan da padrone. Inizia subito repentina la salita che per oltre 20 km continui ci porta , superato il bivio per il lago di Braies , a Prato Piazza ,bel colle a oltre 2000mt di quota.
La salita è lunga. Alterniamo asfalto a molto sterrato a volte difficile.Le sensazioni sono molteplici. Il piacere immenso per l'ambiente in cui sto pedalando con le pareti dolomitiche che mi osservano. La sensazione di fatica per la bici carica che aumenta ad ogni tornante.Il sole che orami scotta e che mi intontisce. Poi d'improvviso ecco diminuisce la pendenza e si vede la fine della salita.Altra sensazione: la soddisfazione allo stato puro . Soddisfazione solo tua , che non devi raccontare a nessuno ma tenerla stretta dentro di te, come un regalo che ti porterai a casa.
Tutt'altra storia è poi l'infinita discesa su Dobbiaco su una mulattiera che ad ogni tornante ti mostra una parete dolomitica diversa. Qui subentra il godimento della discesa che è un'altra forma di sensazione .Una sensazione direi di appagamento e di fanciullesca memoria, quando ci si tuffava incoscienti giù a rotta di collo sulle strade sterrate delle vacanze. 
Si chiude cosi anche questa esperienza. Si torna a casa arricchiti nuovamente. 
Ancora una volta la miscela passione + sport +natura è stata esplosiva !