martedì 11 febbraio 2020

Val Maremola Trail Tovo S.Giacomo(Sv) 9 Febbraio 2020

Classifica Val Maremola Trail 2020
Sito Val Maremola Trail 

Edizione 2019
Edizione 2018
Edizione 2015

Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga

Questa è la Liguria, terra aspra  dove  non trovi mai nulla di scontato.
Ogni passo lo devi conquistare, combattere,  assimilare  e comunque saperlo apprezzare.
Nulla a che fare con i nostri trail anche di vera montagna, ove però le difficoltà sono sempre concentrate al massimo nei passaggi sui valichi.  Il resto è sempre  un  girovagare su sentieri sempre molto conosciuti.
Siamo a Pietra ligure e dintorni, ovvero un viaggio tra i sentieri più accidentati e sconnessi che si possa immaginare  tra  i comuni di Tovo san Giacomo, Gorra, Finale , Borgio Verezzi, Pietra Ligure.
Una cavalcata  tra mille punte e  montagne dove ad ogni discesa accidentata corrisponde una salita mozzafiato; vedere il profilo altimetrico  per credere, Correrlo per capirlo e per sentirlo tuo.
Credo anzi che intervenga una importante componente  sadica degli organizzatori nel ricercare i sentieri più complicati, ma noi siamo fatti così accettiamo tutto e  anzi  masochisticamente  in fondo lo cerchiamo per poterlo poi apprezzare di più.
Ma   basta  poco per tramutare una affascinante prestazione sportiva  in  una grave problematica fisica.
Appena passata l’ultima difficile salita a quattro mani, nella successiva discesa di cresta, trovo una ragazza stesa sul sentiero , completamente inerme ed aiutata in qualche modo da un concorrente.
Abbiamo cercato di confortarla, coprendola con i pochi indumenti caldi ed il telo termico.
Non riusciva assolutamente a parlare,  anzi sembrava totalmente assente ad ogni tentativo di  intavolare un qualche dialogo.
In breve tempo sono arrivati i soccorritori della Croce Rossa che naturalmente  hanno provveduto a  stabilizzare l’infortunata  in attesa di trasportarla alla vicina ambulanza sul strada sterrata presente sul colle o di fare intervenire l’elicottero del soccorso.
A questo punto naturalmente la mia presenza era totalmente inutile, visto anche l’efficiente intervento  del personale  di soccorso; senza dover necessariamente  incorrere in incidenti o traumi fisici, abbiamo però percepito direttamente che tipo di prestazione  fisica si richieda ad un concorrente su percorsi  tecnici molto complessi ed impegnativi.
Ma in Liguria,  fatto salvo una piccola striscia di balneazione, tutto diventa aspro e sottratto ad una orografia complessa, scavata e lavorata a terrazze quasi ovunque nel corso dei secoli.
Basta solo percorrere la  orrenda discesa che  da Verezzi scende quasi a picco sul mare al cimitero di Borgio, per poi risalire  lungo un panoramico sentiero  fino alla cava di Verezzi ed al Sentiero dei carri Matti, dove si celano i bei siti di climbing della zona.
Si cammina  zig zagando  all’interno della cava e poi su una bellissima aerea cresta sul mare della Caprazoppa.
Occorre naturalmente prestare molta attenzione e concentrazione al percorso senza lasciarsi distrarre dal paesaggio marino sottostante e da tutto il golfo; soprattutto guardare per terra ma anche leggermente più sopra per evitare di incornare grossi rami posti di traverso sul sentiero.
Insomma una capocciata terribile, però non ho inciampato!
Qui la fa da padrone il calcare  con la  sua Pietra di Finale, pietra  consumata e dilavata dagli agenti atmosferici fino a creare dei veri campi arati in prossimità delle dorsali di cima.

Ma la Liguria ed in particolar modo Finale Ligure vengono ormai frequentati assiduamente dal turismo straniero alla ricerca dei percorsi naturalistici selvaggi, impegnativi  ma in un contesto paesaggistico favoloso. E Final Borgo diventa la capitale italiana dell’Outdoor, quasi una piccola Chamonix nostrana. Si contano sette bellissimi negozi di attrezzatura sportiva in un  borgo di  pochi abitanti, ovunque  puoi incontrare in qualsiasi stagione trailer che corrono sui sentieri, escursionisti ,   ciclisti in Mtb; ed alla sera  tutti nei locali del borgo nelle piazzette, sotto le topie a bere birra e raccontarsi della avventure trascorse.
Comunque ormai la gara ha assunto un taglio decisamente internazionale con partecipanti provenienti da molte nazioni.; basti dire che i russi hanno conquistato la seconda posizione maschile e la prima femminile.  Meno male che il cuneese  Quaglia   ha distrutto il russo  Yuri Bischaev nella orrenda discesa finale, lasciandolo a più di 2 minuti indietro.
Chissà come è sceso a rotta di collo; Beh io in quel punto  però mi sono tenuto alle corde…
Ultima piccola notizia, il giovane  Mathieu, figlio del grande Bruno Brunod si è ritirato. Ovvero  non basta il sangue nobile per volare, almeno per ora.
Un grande plauso agli organizzatori sempre perfetti


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