lunedì 24 febbraio 2020

Bici Bdc Granfondo Laigueglia(Sv) 23 Febbraio 2020

Traccia Gpx GF Laigueglia
Classifica GF Laigueglia 2020
Sito GF Laigueglia

Dal racconto dell'OrcoZoppo 

La stagione delle Granfondo ciclistiche iniziano dalla Liguria con la GF internazionale di Laigueglia sulla  distanza di 118 KM 1800 D+.
Chilometragio e dislivello fattibile per essere la prima.
Ok dai la faccio, diciamo che come allenamento per le  prossime GF è perfetta, anche se quelle che seguiranno hanno un dislivello  maggiore e le salite saranno molto più brutali.

Arrivo in Liguria nel pomeriggio di sabato. Il solito rito del ritiro pettorale nel villaggio installato presso il palazzetto di Laigueglia.
Gli stand sono stati montati nella piazza vicina, e girovagando per ammirare l’abbigliamento e le bici incontro il piccolo principe, così era il suo soprannome quando correva nel professionismo, e al suo apice vincitore del giro d’Italia (2004) DAMIANO CUNEGO
Gentilmente si presta per una foto insieme. Fa sempre curriculum per me, anche se lui è di un’altro pianeta... ancora adesso.
Parliamo ora della gara. Lo stress più grande è stato sicuramente stare un'ora fermo nella griglia di partenza, l'ultima. La gara parte alle 9.00 ed io alle 8.00 sono già in posizione.
Il meteo non promette niente di buono.

Rispetto a sabato, stamattina è molto nuvoloso,  ma la temperatura è stata abbordabile per tutto il tempo della gara a parte un po’ di pioggerella sull‘ultima salita, il famoso Testico.
Il Testico non è durissimo, tranne il primi tre chilometri. Dimenticavo le salite sono tre : ONZO, LIGO è appunto il TESTICO la più lunga.
Le gambe iniziano a farsi sentire. Si arriva in cima che hai già 100 km, so però che seguirà  tutta, o quasi, discesa fino all’arrivo.
La sorpresa è a tre chilometri dal rettifilo finale, con l’ultima salita verso il taglio del traguardo. E la bollita e preparata al punto giusto.
Che  dire, terminare una GF è sempre emozionante, in più quest’anno l’emozione più grande è stata trovare la mia amata ad aspettarmi.
CUORE&TESTA sempre il mio motto.

mercoledì 12 febbraio 2020

XXXI Giochi Nazionali Invernali - Special Olympics Games - Sappada(Ud) 3 - 7 Febbraio 2020



Sito Special Olympics Italia

Edizione 2019 Bardonecchia(To)

DIARIO DELLA DELEGAZIONE AUDIDO, GIOCHI NAZIONALI INVERNALI SPECIAL OLYMPICS, SAPPADA 2020
2 FEBBRAIO
Si parte! Dopo mesi di organizzazione, telefonate, incontri, non ci sembra vero che sia arrivata l'ora di partire per Sappada. Saliamo sui nostri pulmini: il pulmino AUDIDO 1 riservato ai “seri" del gruppo : PAOLA, MARCELLO, LORENZO, ELISA,FEDERICA M. GIORGIO, ROSELLA e FULVIA. Il pulmino AUDIDO 2 è invece patria degli scalmanati : LUCA,FEDERICO , FEDERICA B. KEIVAN, ANDREA, ENRICO e FLORA. GIANNI e GIANFRANCO ci seguono in auto. Arriviamo a Sappada nel pomeriggio ,dopo un viaggio tranquillo ,e ne approfittiamo per sistemarci con calma e goderci la serata Karaoke, in cui il nostro KEIVAN dà prova delle sue doti canore.
3 FEBBRAIO 
Con il vantaggio di essere arrivati il giorno prima, oggi abbiamo tutto il tempo per esplorare il paese, i campi di gara, e allenarci come si deve sui punti che ancora per noi sono un po' critici: le partenze e i cambi delle staffette. Anche gli sciatori fanno la loro ricognizione, e ci ritroviamo poi tutti insieme con le gambe sotto il tavolo!

4 FEBBRAIO 
Si comincia con i preliminari. Gli atleti carichissimi ed emozionatissimi, un po' tesi per le novità di quest’ anno che riguardano le staffette delle ciaspole.  L' adrenalina è a mille, e Andrea deve più volte richiamare la nostra attenzione … ma alla fine siamo tutti pronti a dare il massimo, e cerchiamo di farlo quando ci chiamano. A seguire la sempre suggestiva cerimonia di apertura, poi alla sera cena e meritato relax in discoteca, mentre i genitori si godono la genzianella e il genepy con gli amici romani Amerigo e Massimiliano.
5 FEBBRAIO 
Oggi gare per gli sciatori, che come sempre sbaragliano la concorrenza: Giorgio e Federico rispettivamente bronzo e argento nella categoria intermedi, e Luca oro negli avanzati.
Sulla pista di ciaspole ancora preliminari: fa un freddo cane, nevica e c'è vento, ma Paola ci dice che è una cosa positiva, così nel tentativo di scaldarci correremo più veloci!! Con grande pazienza e maturità, come la solennità del momento richiede, aspettiamo il nostro turno per gareggiare, e siamo soddisfatti dei risultati.
6 FEBBRAIO
Finalmente le gare anche per noi ciaspolatori! 25 e 50 m per le gare individuali, cioè per MARCELLO, FEDERICA M. e FEDERICA B., staffetta 2x50 unificata (cioè con una formazione composta un atleta disabile e un atleta partner) per gli altri ANDREA e KEIVAN nella prima e LORENZO e ENRICO nella seconda. FEDERICA B. , al suo esordio nazionale, vince l' oro! È la nostra punta di diamante! E anche Marcello, nei 25 m, finalmente supera lo scoglio mentale di dover aspettare prima del traguardo i suoi compagni di batteria (lui sì che è un vero signore!) e riesce a vincere un argento. Alla sera cerimonia di chiusura sulla neve con discoteca e vin brulé.  Ma non è finita qui!
7 FEBBRAIO 
Eccoci arrivati all' ultimo giorno! I nostri staffettisti guadagnano rispettivamente 2 bronzi nella 2x 100 unificata e il bronzo anche nella 4x100, bravissimi! Per un attimo, quando Keivan ha cambiato per terzo e ha finito per primo, abbiamo sognato l'argento, ma ci rifaremo il prossimo anno!! Per gli sciatori, Luca, tanto per cambiare, oro nella libera e Giorgio argento, ma la sua gioia più grande è essere stato premiato da Silvio Fauner in persona! Giorgio è talmente felice che lo racconta a tutti quelli che incontra!
Partiamo nel pomeriggio, pieni di medaglie, ma soprattutto di magnifiche esperienze . Special Olympics davvero non delude mai!
Il nostro ringraziamento va alle nostre famiglie, che hanno permesso tutto questo, ai nostri tecnici e accompagnatori e ai 2 fantastici atleti partner Andrea e Enrico.  Arrivederci al prossimo anno più forti che mai!
Paola e tutti gli Atleti.

Racconto dell’OrcoMagoo.
E’ quasi mezzanotte quando scarichiamo i bagagli sul piazzale di fronte all’AuDiDo, di ritorno da Sappada, dove abbiamo partecipato ai XXXI Giochi Nazionali Invernali Special Olympics, in programma dal 3 al 7 febbraio 2020, nel comprensorio friulano posto alle sorgenti del Piave.
Il maggior impegno logistico ed economico, dato dalla distanza del sito di gara, ci ha impegnati già da prima dell’estate per organizzare la trasferta, prenotare le sistemazioni alberghiere più consone, ed aggregare il gruppo partecipante per rendere la trasferta il più piacevole e costruttiva possibile.
Naturalmente sia il sottoscritto (nella doppia veste di genitore ed Atleta Partner) che Andrea (OrcoCamola, nella doppia veste di Tecnico ed Atleta Partner) non potevamo mancare a questo appuntamento, dopo la piacevole esperienza dello scorso anno in quel di Bardonecchia.
Riusciamo, come gruppo AuDiDo S.O. a organizzare una serie di eventi proraccolta fondi (indimenticabile la paella che Gianni insieme ad Enzo ed altri volontari AuDiDo hanno preparato) permettendoci così di alleggerire in parte il peso economico della trasferta (un grazie a coloro che hanno aderito all’ iniziativa di raccolta fondi).
Decidiamo inoltre di utilizzare come mezzo di trasporto dei pulmini, per fare gruppo già durante il viaggio.   Grazie al contributo del CSV Vol.To.  abbiamo a disposizione gratuitamente i mezzi.
Domenica 2 febbraio ci troviamo di fronte alla sede AuDiDo ed alle 10 circa partiamo in 17 con un’autovettura ed i due pulmini denominati Audido 1 ed Audido 2.
Il lunedì è a disposizione per visionare i siti di gara, effettuare gli accrediti e riposarsi dal viaggio. La sistemazione alberghiera permette anche momenti di svago essendo dotata di bella piscina, sauna a bagno turco.

Martedì mattina iniziano le competizioni. Noi siamo presenti con tre sciatori, (Luca, Giorgio e Federico) cinque ciaspolatori (Federica M., Federica B., Keivan, Lorenzo e Marcello) oltre ai già citati atleti partner, che quest’anno saranno impegnati tutti i giorni essendo iscritti per le staffette 2X50, 2X100 e 4X100.
Accompagnano gli atleti: Paola (Capo Delegazione), Rosella e Gianfranco (nella doppia veste di familiari e Tecnici), Elisa, Flora, Fulvia e Gianni (familiari).
La parte agonistica della trasferta permette di raccogliere medaglie di tutti i metalli, su cui spiccano gli ori di Luca nello sci e di Federica B. nelle ciaspole. Le staffette unificate, nonostante il divario di età degli atleti partner, hanno dimostrato di potersi difendere con onore, riuscendo addirittura in una frazione della 4X100 a passare il testimone in prima posizione.
L’ aspetto socializzante dell’avventura sappadina non ha deluso le aspettative gli atleti special e dei loro accompagnatori, grazie alle serate festaiole ed all’aggregazione creatasi sui siti di gara fra gli atleti, i volontari e con gli stessi tecnici Special Olympics.
Da parte mia (ma credo anche di Andrea, cui va il ringraziamento di tutto il Team) l’esperienza ampliata dei giorni di permanenza rispetto allo scorso anno ha permesso di entrare ancor più nello spirito degli Special Olympics, regalandomi il vero spirito dello sport sano, fatto sì di agonismo, ma soprattutto di condivisione, accettazione ed amicizia.
Mi fa piacere, riflettendo, che la nostra associazione sportiva si nutra abbondantemente di questi valori.
Per questo non posso che chiudere lasciando a tutti il giuramento degli Atleti Special: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”.
Orco Magoo.

Racconto dell’OrcoCamola
La mia collaborazione con l'AuDiDo questa volta è stata una full immersion durata una settimana.
Un'esperienza intensa, faticosa, emozionante e bellissima.
Anche in questa occasione, ciò che ho imparato e ricevuto è più di quello che ho dato.
I ragazzi che ho seguito si sono dimostrati dei veri Atleti: attenti, fiduciosi, pazienti e tenaci.
Il tempo a disposizione per prepararci è stato poco ma gli obiettivi che ci siamo prefissi sono stati tutti raggiunti. Nello specifico abbiamo lavorato sull'attenzione e sulla concentrazione elementi fondamentali per gare brevi come quelle a cui abbiamo partecipato.
I primi giorni sono stati veramente duri; la location di gara inadeguata e il meteo avverso hanno reso tutto veramente difficile. Nonostante ciò, i ragazzi si sono dimostrati pazienti, disponibili ed ognuno in gara ha dato il meglio di sé.
Per me è stata una vera lezione.
Grazie quindi a tutto il Team Audido (ragazzi, genitori ed educatori) per avermi accolto come un familiare, e per aver organizzato magistralmente una trasferta così complessa.
Complimenti ai tecnici nazionali delle racchette da neve Francesco Cavalli, Francesca La Dolcetta e Fabrizio Valentini che, nonostante le difficoltà organizzative, insieme a tutti i volontari hanno reso l'evento straordinario.
Cosa dire ancora se non che le Special Olympics continuano ad essere motivo di crescita personale ed insieme fonte di ispirazione per il mio impegno nello sport e negli Orchi Trailers.
OrcoCamola.

martedì 11 febbraio 2020

Val Maremola Trail Tovo S.Giacomo(Sv) 9 Febbraio 2020

Classifica Val Maremola Trail 2020
Sito Val Maremola Trail 

Edizione 2019
Edizione 2018
Edizione 2015

Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga

Questa è la Liguria, terra aspra  dove  non trovi mai nulla di scontato.
Ogni passo lo devi conquistare, combattere,  assimilare  e comunque saperlo apprezzare.
Nulla a che fare con i nostri trail anche di vera montagna, ove però le difficoltà sono sempre concentrate al massimo nei passaggi sui valichi.  Il resto è sempre  un  girovagare su sentieri sempre molto conosciuti.
Siamo a Pietra ligure e dintorni, ovvero un viaggio tra i sentieri più accidentati e sconnessi che si possa immaginare  tra  i comuni di Tovo san Giacomo, Gorra, Finale , Borgio Verezzi, Pietra Ligure.
Una cavalcata  tra mille punte e  montagne dove ad ogni discesa accidentata corrisponde una salita mozzafiato; vedere il profilo altimetrico  per credere, Correrlo per capirlo e per sentirlo tuo.
Credo anzi che intervenga una importante componente  sadica degli organizzatori nel ricercare i sentieri più complicati, ma noi siamo fatti così accettiamo tutto e  anzi  masochisticamente  in fondo lo cerchiamo per poterlo poi apprezzare di più.
Ma   basta  poco per tramutare una affascinante prestazione sportiva  in  una grave problematica fisica.
Appena passata l’ultima difficile salita a quattro mani, nella successiva discesa di cresta, trovo una ragazza stesa sul sentiero , completamente inerme ed aiutata in qualche modo da un concorrente.
Abbiamo cercato di confortarla, coprendola con i pochi indumenti caldi ed il telo termico.
Non riusciva assolutamente a parlare,  anzi sembrava totalmente assente ad ogni tentativo di  intavolare un qualche dialogo.
In breve tempo sono arrivati i soccorritori della Croce Rossa che naturalmente  hanno provveduto a  stabilizzare l’infortunata  in attesa di trasportarla alla vicina ambulanza sul strada sterrata presente sul colle o di fare intervenire l’elicottero del soccorso.
A questo punto naturalmente la mia presenza era totalmente inutile, visto anche l’efficiente intervento  del personale  di soccorso; senza dover necessariamente  incorrere in incidenti o traumi fisici, abbiamo però percepito direttamente che tipo di prestazione  fisica si richieda ad un concorrente su percorsi  tecnici molto complessi ed impegnativi.
Ma in Liguria,  fatto salvo una piccola striscia di balneazione, tutto diventa aspro e sottratto ad una orografia complessa, scavata e lavorata a terrazze quasi ovunque nel corso dei secoli.
Basta solo percorrere la  orrenda discesa che  da Verezzi scende quasi a picco sul mare al cimitero di Borgio, per poi risalire  lungo un panoramico sentiero  fino alla cava di Verezzi ed al Sentiero dei carri Matti, dove si celano i bei siti di climbing della zona.
Si cammina  zig zagando  all’interno della cava e poi su una bellissima aerea cresta sul mare della Caprazoppa.
Occorre naturalmente prestare molta attenzione e concentrazione al percorso senza lasciarsi distrarre dal paesaggio marino sottostante e da tutto il golfo; soprattutto guardare per terra ma anche leggermente più sopra per evitare di incornare grossi rami posti di traverso sul sentiero.
Insomma una capocciata terribile, però non ho inciampato!
Qui la fa da padrone il calcare  con la  sua Pietra di Finale, pietra  consumata e dilavata dagli agenti atmosferici fino a creare dei veri campi arati in prossimità delle dorsali di cima.

Ma la Liguria ed in particolar modo Finale Ligure vengono ormai frequentati assiduamente dal turismo straniero alla ricerca dei percorsi naturalistici selvaggi, impegnativi  ma in un contesto paesaggistico favoloso. E Final Borgo diventa la capitale italiana dell’Outdoor, quasi una piccola Chamonix nostrana. Si contano sette bellissimi negozi di attrezzatura sportiva in un  borgo di  pochi abitanti, ovunque  puoi incontrare in qualsiasi stagione trailer che corrono sui sentieri, escursionisti ,   ciclisti in Mtb; ed alla sera  tutti nei locali del borgo nelle piazzette, sotto le topie a bere birra e raccontarsi della avventure trascorse.
Comunque ormai la gara ha assunto un taglio decisamente internazionale con partecipanti provenienti da molte nazioni.; basti dire che i russi hanno conquistato la seconda posizione maschile e la prima femminile.  Meno male che il cuneese  Quaglia   ha distrutto il russo  Yuri Bischaev nella orrenda discesa finale, lasciandolo a più di 2 minuti indietro.
Chissà come è sceso a rotta di collo; Beh io in quel punto  però mi sono tenuto alle corde…
Ultima piccola notizia, il giovane  Mathieu, figlio del grande Bruno Brunod si è ritirato. Ovvero  non basta il sangue nobile per volare, almeno per ora.
Un grande plauso agli organizzatori sempre perfetti


domenica 2 febbraio 2020

Sci di fondo 37° Marcia Gran Paradiso Cogne (Ao) 2 Febbraio 2020


Foto 37° Marcia Gran Paradiso Nordic Ski
Classifiche 37° Marcia Gran Paradiso Nordic Ski

36° edizione Feb 2018
35° edizione Feb 2016
34° edizione Feb 2014
31° edizione Feb 2011

Dalle note dell'OrcoPinoR

Dopo aver saltato un anno (2019 causa assenza neve) ritorna la Marcia Gran Paradiso alla sua 37° edizione.
Le gare di sci d fondo, per via dei capricci dei cristalli di ghiaccio e e quindi del tipo di sciolina da usare, sono sempre state di difficile interpretazione per gli appassionati fondisti. Con i cambiamenti climatici, poi, la "faccenda" si sta facendo sempre più ardua e complicata. Ad esempio, il caso della Marcialonga regina delle Endurance Nordic-Ski che si tiene tra le valli di Fiemme e Fassa in Trentino-Alto Adige. Sono ormai parecchie le edizioni che, pur non essendoci neve sul percorso, gli organizzatori si ostinano a portarla con i camion, con un enorme dispendio di energia e conseguente inquinamento dell'ambiente.
Ma lo sci di fondo non doveva essere uno sport a impatto zero sulla natura?.  Bho. Bene quindi, secondo il mio parere, fanno i Valdostani ad annullare la Marcia Gran Paradiso in assenza di neve. Comunque, anche  il rischio che la manifestazione possa essere annullata per una pandemia, non è da escludere visto il caso attuale del
"CoronaVirus"o COVID-19. Un virus che attacca le vie respiratorie, arrivato dalla città cinese di Whuan  abitata da 11 milioni di umani (chi la conosceva?), e che sta creando non pochi problemi all'OMS che ha già dichiarato lo stato di allarme mondiale.

C'è poi il discorso tecnico. Le temperature estreme ed incontrollabili che rendono le piste di Ski Cross-Country spesso una fatica sovrumana per gli sciatori, vedi il caso di ieri a Cogne. La differenza termica con il 2018 della 36° edizione è stata di 20 gradi centigradi. Nel 2018 alle ore 10,00 la temperatura segnava -14 gradi mentre ieri 2020, la temperatura alla partenza era di +6 gradi. Sempre ieri dalle 11.00 si è aggiunta una leggera e insistente pioggia che ha reso la pista ingestibile.
600 gli atleti iscritti alla competizione, sulle due distanze, di 40km e 25km. Ma anche qui i numeri non tornano.Gli atleti che hanno deciso per la 25km (200) hanno percorso circa 28,5km, mentre noi che dovevamo macinare 40km (400)ne abbiamo percorso 36km. Probabilmente negli ultimi giorni hanno deciso di togliere, per la distanza lunga, il vallone di Valleil. E per la corta? Bho.

La sera prima della gara cena alla Brasseria del Bon Bec, con le specialità di Cogne, mentre il mattino ci siamo regalati una pantagruelica colazione presso l'Hotel Miramonti dove alloggiavamo.
La partenza della gara sempre emozionante, per tutti, alle ore 10.00.
A seguire, una fatica bestiale su una fondo nevoso terribile; e non c'era sciolina o pelli che lo tenessero a bada.
La neve sul percorso è abbondante e lo scenario che regala la vallata di Cogne è sempre esaltante. Le terribili discese di Epinel si sono fatte domare, causa una neve che rallentava qualsiasi cosa per via della alte temperature. E anche grazie a queste per, la prima volta, sono riuscito a portarmi una borraccia con i sali evitando che questa si ghiacciasse.

Termino la singolar tenzone soddisfatto e disfatto per l'immane fatica erculea di spingere con i bastoncini. Ho impiegato 20 minuti in più del 2018, dove il tracciato era identico, mentre i "big" ne hanno impiegato 10 in più.
Ed è il caso di dirlo che quest'anno, la Marcia Gran Paradiso era proprio Marcia... la neve.