domenica 19 gennaio 2020

Trail Autogestio di Valle della Torre - sulle tracce del misterioso sentiero VDT4 (To) 11 Gennaio 2020


Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga

Organizzato all’ultimo minuto, come al solito per mille impegni, ci ritroviamo in Rivoli con OrcoVic,  OrcoSherpaMazinga e il sottoscritto per un trail mattutino sulle tracce del misterioso VDT 4 .
Non stiamo parlando di un qualche nuovo esopianeta  di una improbabile costellazione, ma di un semplice sentiero  in Val della Torre.
Parlare di Val della Torre potrebbe  sembrare riduttivo, quasi un parco naturale a due passi da Torino, in realtà si tratta di un notevole bacino montano compreso tra la lunghissima cresta di spartiacque  che partendo dallo Sbaron, e passando per il Rosselli, il monte Lera  il Lunella , il colle Portia e l’Arpone, raggiunge   Madonna della Bassa  e le sue ultime propaggini meridionali con il nostro Musinè.
Ed al contrario di quanto si possa pensare  tale bacino imbrifero da origine al torrente Casternone  ed ad una decina di rii affluenti  solo sul versante  sinistro orografico.
Tanto ricco di acque il versante sinistro, quanto  brullo e petroso il versante destro,  almeno per la parte di competenza dell’Arpone.
Il nostro trail odierno si  ripromette di percorrere  buona parte della parte alta della valle, su sentieri conosciuti ed altri totalmente  selvaggi.
Ritrovo in località Il mulino,in prossimità del ponte del Casternone, si inizia a percorrere il VDT 2 che con ampio percorso raggiunge  la traversata mediana della Maratona Alpina, fino al Bivio principale che individua i due sentieri  per  il colle Lunella e il colle Portia.
Correttezza vorrebbe di percorrere l’intero anello ma  visto il percorso ancora lungo da affrontare, puntiamo direttamente verso il Colle Portia alla quota 1328 m che raggiungiamo in circa 1,30’.
A questo punto inizia la nostra traversata  nel deserto, ovvero il misterioso VDT 4 che praticamente costeggiando l’Arpone su una livelletta costante sulla quota  1300  dovrebbe portarci alla Madonna della Bassa. Già la indicazione su palina è inquietante, tempo richiesto 2 h 10’.
La prima parte è completamente sommersa dal fogliame e talvolta da estese chiazze di neve, e quasi pianeggiante; non si riesce a correre data la scivolosità del percorso. Si tratta decisamente di un sentiero tecnico scarsamente tracciato, ma fortunatamente  con evidente segnaletica  con bolli di vernice su alberi e pietre, che ci permette di  tenere un passo veloce anche se   necessita forte concentrazione per evitare  brutte cadute o scivolamenti.
Iniziano a susseguirsi dei rapidi Sali scendi su  zone molto brulle  e pietrose dove non sempre la traccia è evidente;  occorre attraversare numerose  vallette laterali tra sassi e  arbusti senza traccia di acqua. Ma incredibilmente  nel nostro zigzagare incontriamo due  cascine  praticamente abbandonate posti su  due balconi sulla valle. Evidentemente l’antico sentiero doveva costituire  un rapido accesso alla Madonna della Bassa dal versante val della Torre per motivi religiosi al servizio delle borgate poste sul Portia e Lunella. Comunque in circa 1h 20’ raggiungiamo il santuario, partendo da un deserto totale fino  ai tavoli da pic-nic posti intorno alla chiesa con il suo vociare  di gitanti.
A questo punto raggiunta la civiltà, ci aspetta una rapida discesa per il VDT5 fino a Pian Muffito  ed a seguire un lungo single track  infinito che raggiunge le  prime borgate  e la ripida strada asfaltata fino a fondo valle.
Sono trascorse in tutto 3h 30’  ma rimane nella nostra mente il ricordo di  un trail avventura  su tracce quasi sconosciute e selvagge a due passi dalla città.

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