domenica 29 settembre 2019

Bici Bdc Granfondo Loano(Sv) 29 Settembre 2019

Classifiche Granfondo Loano 2019
Sito Granfondo Loano

Dalle note dell'OrcoLallo

I numeri:
100 km
1900 d+
Colle San Bernardo 960m
Colle Quazzo 1350m
Giogo di Toirano 802m

Loano é la mia seconda casa, praticamente da che ero ragazzo.
A Loano ho trascorso una ventina di estati con i miei genitori e gli amici di sempre.
A Loano ho lavorato e vissuto per tre anni, il mio primo lavoro, la mia prima dipartita da casa.
Da quando pedalo, Loano e l’entroterra Savonese sono la mia terra di allenamento e divertimento. Salite dolci, il profumo del mare, traffico assente, colori bellissimi, clima mite.
Quando ho saputo della granfondo di Loano, non ho saputo resistere, finalmente una gara su strade e salite che conosco bene e che so come affrontare al meglio delle mie possibilità.
Arriva il giorno 29 Settembre, partenza ore 10,30, partecipanti poco più di mezzo migliaio, il livello (a mia sensazione) sembra parecchio alto, tanti team conosciuti provenienti anche da Piemonte e Lombardia. Presenti anche ospiti d’onore come Claudio Chiappucci e i professionisti Alessandro De Marchi e Niccolò Bonifazio.
Il livello che avevo fiutato in griglia viene subito confermato ampiamente, la partenza è letteralmente “a razzo”. Si sfreccia sulla via Aurelia a 50 kmh di media sotto una leggera pioggia. Mi pare di volare, resto rannicchiato e tra i “muri” del peloton per sfruttare ogni centimetro di scia. Si vola così fino a Villanova d’Albenga, da qui inizia il lungo Colle San Bernardo, 20km di salita e 960d+. Il San Bernardo non è un colle difficile, ma è lungo, e soprattutto discontinuo, la pendenza non è mai costante e va affrontato con un po’ di strategia. Supero un po’ di gruppetti e trovo finalmente la mia andatura insieme ad un piccolo plotone di ragazzi di una società locale.
In cima al San Bernardo ci aspetta un piccolo punto ristoro e una leggera nebbia che fa subito atmosfera autunnale.
Inizia a seguire una vera e propria picchiata di 6 km verso il comune di Garessio (CN), discesa con strada ampia e ben asfaltata che permette alte velocità senza strozzare i poveri freni, ma che mi fa raffreddare troppo in vista del colle successivo, eh si...il secondo piatto del giorno è il Colle Quazzo: colle aspro e subito sincero, con il suo 8% costante distribuito su 7km. I primi metri sono da vera agonia, il freddo e le gambe imballate mi bloccano. Mi raggiunge però un piccolo gruppo che pare acqua nel deserto, mi metto a ruota per trovare un discreto ritmo, tornante dopo tornante il bosco si apre su un piazzale che indica il nome del colle, anche qui leggera nebbia e picchiata verso Calizzano (SV). La discesa è decisamente più tecnica e pericolosa ma conosco i punti più critici e vado così a raggiungere un po’ di corridori scappati via in salita.
Da Calizzano a Bardineto è tutto falsopiano che percorro in gruppo, buona andatura per scaldarsi un po’ e recuperare un po’ di energie. Si attraversano verdi pascoli e piccoli torrenti qua e là. A Bardineto (SV), inizia la parte che preferisco. Il dolce del giorno è la discesa del Giogo di Toirano. Sono 15 km di puro divertimento e vista mozzafiato. Le montagne russe del Savonese. Questa discesa, solo la scorsa estate, l’ho percorsa 5 volte. La sensazione é un po’ come quella di percorrere il corridoio di casa propria al buio, sai dove mettere i piedi e sai come muoverti. Sorpasso dopo sorpasso sembra quasi di volare, 48 kmh di media tra tornanti e curve cieche, é una bellissima sensazione percorrere quella strada mitica (chiunque in zona lo conosce, un po’ come il nostro colle del Lys) letteralmente planando tra le curve e senza traffico di altri veicoli. Si sentono solo il boato delle ruote in piega, lo stridio dei freni e i colpi sordi di pedale nei rilanci dopo i tornanti.
A fine discesa c’è ancora il piccolo strappo di Boissano, che conduce poi al rettilineo finale. Mi aspetta un lauto pranzo con pasta al pesto alla Ligure e soprattutto i miei genitori ad abbracciarmi.
100 km in 3h40, il risultato mi ha davvero soddisfatto, anche se la piú grande emozione sarà sempre quella di aver corso sulle mie strade liguri sgomitando con molti corridori tra salite e discese con addosso una casacca speciale, quella con il palmo bianco sulla schiena, quella degli Orchi !!

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