mercoledì 26 luglio 2017

Etna Trail Linguaglossa(Ct) 22-23 Luglio 2017

Classifica Etna Trail 2017
Sito Etna Trail 2017

Dal racconto dell'OrcoMami
Gli anglosassoni lo chiamano D N F .
E ' l’ acronimo che sta a significare che non sei arrivato al fondo! DID NOT FINISCHER.
Non sei finischer!
Succede a tutti prima o poi.
Alcune volte ci si demoralizza e si cercano mille scuse per giustificare in primis a se stessi e poi agli altri l’insuccesso; altre volte invece, come in questo caso, l’intensita’ delle emozioni vissute stempera e dissolve la sensazione di gara incompiuta.
Ma veniamo a noi.
Sicilia, terra di sole ,terra di storia millenaria, terra di mare splendido.
Ma da oggi, per noi, anche terra di ... trail, e che signor trail!
E venerdi ' pomeriggio, siamo nel centro storico di Linguaglossa, piccolo paesino etneo appollaiato alle pendici di sua maesta’ l ‘Etna.
Si respira un ‘aria calda nelle vie semideserte del pomeriggio.
E’ lo stesso calore avvolgente e benevolo di tutti coloro che incontreremo durante questo trail, cosi’ lontano da casa.
Inizia il breafing: dal ritiro del pettorale alla consegna del chip, dalle raccomandazioni del direttore di gara al sorriso dei volontari, si respira un ‘aria di serenità e di fiducia lontana dai nostri stress del “nord”.
Il vulcano per gli autoctoni è amico. Basta rispettarlo e stare alle sue regole e nulla succederà di negativo.
Poche e chiare indicazioni sul balisage, sulle cose da non fare assolutamente in questo terreno lavico. Sbagliare strada ed uscire dal percorso può avere conseguenze ben più problematiche che uscire dai nostri sentieri. Se sbagli e scendi in un vallone a caso puoi imbatterti in una “giara”(zona lavica a lastroni con crepe degne di crepacci)oppure in un tratto di lava grossa, tagliente ed appuntita..: districarsi in mezzo a ciò ,oltre all’orientamento, può creare grosse difficoltà di progressione.
Quindi ben chiaro : seguire le balise rosse e catarinfrangenti e MAI OLTREPASSARE ZONE FETTUCCIATE DI GIALLO ! OK?
RECEPITO!
Tra una cosa e l’altra si son fatte le 23,59: l’ora del fatidico via!
Partiamo in poco piu' di 140 atleti;finalmente una bella partenza senza i soliti forsennati che con l'espressione ”scusa,scusa” cercano di farsi strada. TUTTI SI AVVIANO SERENI…TANTO SI SALE SEMPRE E SOLO .
Tralascio volutamente il novellar della gara vera e propria che come tutte ha dei cliche’ simili ad altre, per addentrarmi invece nei ricordi della grande protagonista di questo trail: la natura!
Di monti e valli ne ho visti tanti negli anni di trail e non solo trail, ma la sensazione –Etna è stata davvero spettacolare, speciale, avvolgente.
I primi 1500 metri di dislivello corrono via veloci attraversando le varie fasce boschive fino a raggiungere le pinete.
E’ notte piena ma la prima grossa sorpesa è la precisione del balisage: mai ho avuto il piacere di vedere ogni 20 metri, dico 20 metri, i bollini catarinfrangenti applicati con dovizia su tutto:alberi,felci e lava.
Ed ecco il primo incontro con la natura dell’ETNA: sono le dolci pendici , nei primi 500D+ fuori Linquaglossa ,con filari di viti adagiati su lava quaternaria.
Qui corricchiamo e spingiamo in salita con i bastoncini respirando a pieni polmoni ogni sorta di profumo. Vampate di menta si alternano a fredde correnti d’aria dei valloncelli assolutamente privi d’acqua ma comunque refrigeranti; poi il profumo di limone lascia il passo all’acre odore di bruciato. INCREDIBILE, la gioia dell' olfatto!
La notte prosegue veloce camminando e correndo su mulattiere di lava sconnessa e difficili da interpretare: se aumenti il ritmo ti inciampi e se ti distrai un attimo il piede scivola subito...
Ma eccoci al secondo incontro con la natura dell' Etna.
Sono ora circa le 5 del mattino, io ed il mio compagno di avventura percepiamo i primi chiarori all 'orizzonte; il buio della notte sta lasciando spazio ad un rosso fuoco .
La sensazione, già vissuta in altri trail, assume qui dimensioni spettrali: di colpo intorno a noi, con la prima luce del giorno, si palesa solo lava nera che più nera non si può; l'occhio spazia su vallette completamente nere con pochi arbusti;la sensazione fisica è proprio di essere in mezzo ad un mare in tempesta senza nessun segno di vita. Solo il perfetto balisage dei catarinfrangenti che segnano la via di uscita da questo dedalo di ombre informi,ci dà conforto. Sembra di rivivere certi incubi della mente che solo il Tor ti puo' regalare!
E' oramai chiaro.
La corsa continua nel piu' spettrale degli ambienti fino a giungere all'ennesimo punto di ristoro.
Piccola nota:in 94 km di percorso e 5000D+ non c'è una sola sorgente d' acqua! A voi la riflessione su cosa voglia dire organizzare un trail in questi terreni.
Fatto il pieno di acqua(10 ricariche in meno di 10 ore) si riprende , andando incontro a quello che sara' il terzo incontro con la natura dell 'Etna : il Monte Sartorius.
Una montagna di lava di 2750 mt di quota ! La botta di salita è di oltre 1000D+.
Fin qui tutto di ordinaria amministrazione,siamo allenati per questo. Peccato che ben presto comprendiamo cosa voglia dire salire quel dislivello su sentiero di lava:camminare su pallini di. polistirolo espanso che scrocchiano sotto le scarpette come la neve dura e compatta ;vuol dire fare un passo avanti e due indietro scivolando i piedi ad ogni passo. Riusciamo ad applicare la tecnica di mettere i piedi a papera per retrocedere meno e …. saliamo.
Arrivati in punta il balisage riesce a sorprendere anche il mio amico di grossa esperienza alpinistica: le paline dalla sommità ora scendono diritte giù in un canale, per quegli stessi 1000D+ saliti ,ma questa volta con 35 gr di pendenza ed ad imbuto !.Spettacolare. Trattasi di lava finissima come la neve che peroò non slavina ed allora giù a rotta di collo sollevando una nuvola di polvere degna del passaggio di cavalli nei film western !

Ci tuffiamo come bambini spensierati;ogni tanto una sosta per togliere ghette e scarpe e svuotare la lava entrata e poi giù di nuovo.
Io applico la tecnica scialpinistica di discesa a “raspa” e divallo con velocita'.
Poi ancora un ultimo regalo della natura del'Etna: improvvisamente in questo cono detritico e ripido ecco comparire davanti a noi cuscini di fiori gialli che inspiegabilmente riescono a fiorire lì.
Il contrasto del nero pece della lava con quello del giallo delle inflorescenze ci ammalia.. ma dobbiamo andare ..il cronometro gira impietoso!
Il Piano Provenzale con il suo cancello dei 45 km ci accoglie con mezz'ora di anticipo.
La stanchezza però causa la difficoltà del terreno ci impone una sosta lunga che ahimè sarà la causa del ritardo al cancello dei 75km.
Come dicevo all'inizio, siamo DNF ma DNF troppo felici !
La nostra mente e tutti e cinque i sensi hanno avuto una rara occasione di riempirsi di sensazioni indelebili per il futuro.
Ancora una volta “portiamo a casa” un sicura risposta positiva a quella solita domanda che ci viene rivolta dai non addetti ai lavori: ma chi ve lo fa fare?


1 commento:

  1. Arrivare a 75 km in quei magnifico monte, che io amo, non é da tutti. Voi purtroppo non siete arrivati in fondo, ma avete avuto il privilegio di stare in uno dei posti più belli del mondo. Davvero complimenti.

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