mercoledì 31 maggio 2017

Run StraCiriè (To) 28 Maggio 2017

Classifica StraCiriè 2017

Dal racconto dell'OrcoMile

Domenica 28 maggio 2017 partecipo alla Stracirié organizzata da Equilibra : prima gara con indosso la maglia societaria,  solo due orchi presenti all’appello; OrcoTerra e la sottoscritta OrcoMile. Ci si incontra direttamente sul posto, si trova parcheggio facilmente e  villa Remmert  che ospita l’evento è davvero bella. Ha un bellissimo giardino! Dove già alle 8 alcuni runners usufruivano dei vari sdrai messi a disposizione!
La coda per il ritiro pettorale  è davvero lunga si muove molto lentamente. Quando arrivo finalmente al tavolo la ragazza chiede cognome e nome societá, al nome della società sento i bisbigli dei partecipanti dietro di me “è un Orco ! , fa parte degli Orchi”! …. Faccio quella che se la tira. Prendo il pettorale non mi volto e abbandono la fila con un uscita da film! …unico momento di gloria !
; D 
Abbandonato il tavolo del ritiro pettorali, mi guardo in giro sperando di incontrare OrcoTerra, ma invece  mi imbatto nei Tigers  i quali molto gentilmente mi permettono di utilizzare la loro postazione per lasciare il mio zaino ( dal momento che non c’è il deposito borse) , si fanno due parole e mentre ci si prepara compare il Buon p
Pasquale , e con un sorriso sulle labbra gli vado incontro felice di vedere un altro Orco .
Il tempo scorre veloce, e dopo qualche minuto di riscaldamento bisogna giá partire.
Il percorso è bello  non è mai noioso, il paesaggio cambia spesso. Dal Paese alla campagna, al bosco con qualche km di  sterrato, amato sterrato ! E belle salite, non si perde mai la concentrazione, il cielo è azzurro e la temperatura percepita  è di circa 30 gradi !!!!
L’asfalto pare liquido e penso “meno male che ne devo fare solo 10 di km!”, i km passano e intorno al quarto ci sono i volontari con le spugnette, ma tutti aspettiamo il 5 km per bere un sorso di meravigliosa acqua, ma nulla ! 6 km…7 km….8km…ed ecco il ristoro , sembra un illusione e ci sia avvicina quasi con circospezione, con la speranza che sia reale ! afferro il bicchiere e mi scolo tutto il prezioso liquido , non cé tempo da perdere bisogna concludere prima di trasformarci in polvere.
Gli ultimi due chilometri mi appaiono eterni ed ho paura che in realtá sono piú di 10 km. Mi arrabbio con me stessa per non avere letto il volantino ! …ma prima di arrivare al punto di maledirmi ecco il tendone dell’arrivo !
Quasi non mi fermo e continuo a correre verso il ristoro, che non appare molto ricco, anzi è abbastanza triste, ma ci si accontenta . Dopo essermi abbeverata a sufficienza mi attende un'altra terribile coda per il ritiro del pacco gara, è davvero frustrante ma con pazienza si arriva a prendere anche il pacco composto da maglietta, un buono sconto Decathlon e un prodotto dell’Equilibria ; mi dirigo verso gli amici Tigers per recuperare le mie cose e leggere la classifica, 6  di categoria !wow …peccato che sembra premiano solo fino alla quinta ! solita fortuna, saluto tutti gli amici e abbandono il campo felice per la bella gara, per gli amici incontrati  e per il minuto di miglioramento ottenuto rispetto all’anno scorso !.In auto ricevo una chiamata da Tommaso Camuso  che mi dice che sono stata premiata ! ottima conclusione : D

martedì 30 maggio 2017

Trail del Monte Soglio Forno Canavese(To) 27 Maggio 2017

Classifica Trail del Monte Soglio 2017
Sito Trail del Monte Soglio

Edizione 2016
Edizione 2015
Edizione 2014
Edizione 2013
Edizione 2012
Edizione 2011
Edizione 2010
Edizione 2009

Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga

Ma perché circa 650 persone, mediamente  di sano intelletto  trattandosi di trailers  e  quindi di  persone dotate di buona cultura ed educazione  sociale, dovrebbero iscriversi al Trail Monte Soglio?
Ci troviamo in una zona pedemontana  e lontana dalle belle montagne, fuori dalle vallate, al limitare della collina, in un paese dedito principalmente allo stampaggio di parti meccaniche nelle centinaia di Boite che popolano Forno ed il suo Hinterland, tutto sommato neanche troppo bello. Un paese come tanti ma che ha saputo valorizzare il suoi Monte per eccellenza con una tradizione di corse in montagna.
Per molti anni è stato il tempio delle gare di corsa in montagna su tutte le pendici possibili del Soglio, con percorsi abbastanza brutti,  decisamente brulli, ma tutti rivolti  verso la croce ai 2000  metri, il Cervino del canavese. Perché il Soglio lo vediamo da tutti i punti della pianura,  ogni giorno che transiti per le strade di fondo valle Lui è sempre   in Bella Vista, quasi mai coperto da nebbie, raramente dalla neve che comunque  rimane una presenza effimera nel breve inverno Canavesano.
Poi un bel giorno  i nostri amici  di Forno si sono inventati il Trail del Soglio, anche in tempi non sospetti di puro dilettantismo e quando il Trail era uno sport per  veri matti. Fare 60 km sulle pendici del Soglio sembrava una  pazzia  totale, 60 km di strade sterrate, di sottobosco e  piste di vario genere, tutte comunque con un unico scopo:  allungare il percorso per raggiungere il punteggio UTMB. Arrivati al  50° km  con  notevole sadismo vedevi Forno, sentivi le voci e ti toccava  allontanarti, su e giù per le colline per dire di aver fatto Bingo, pardon, 60!
Modificato interamente il percorso, naturalmente allungandolo sempre più sull’onda crescente della pazzia collettiva, siamo arrivati ai 66 Km del Gir Lung ed ai 35 del Gir Curt, e di cui non si capisce l’etimologia se non la parte dialettale, in quanto 35 Km con 2000 m di dislivello, insomma  non mi sembra molto Curt.

Ma allora cosa sta succedendo? I circa 650 iscritti mediamente hanno  una buona preparazione culturale ed una  base scolastica  di livello medio alto come nella norma dei trailers, un lavoro  anch’esso di pari dignità pur in tempi difficili come il nostro,  ma anche con un percorso non certamente attraente, noioso, monotono, a basse quote e con un clima generalmente pessimo per la grande umidità di queste pendici, ebbene ogni anno ritornano…
Sappiamo che il masochismo è sempre più parte  preponderante del Trailer medio maschile, lo dimostrano i numeri alle gare sempre più lunghe, e sempre sold out parecchi giorni prima.
Ma adesso anche le donne diventano una comunità numerosa e soprattutto con una età media decisamente minore. Ieri poi una  partecipante  di  57 anni ha fatto la gara con il braccio al collo reduce da una frattura recentissima  e soprattutto reduce dal Mezzalama! Beh, non rimane che inchinarsi a tale dimostrazione di volontà e di grinta!
A questo punto, scartato il fenomeno dell’isterismo collettivo,  visto  il percorso non eccezionale, visto il costo sempre di un misero Euro al km, vista la grande umidità ed il caldo delle basse quote collinari di un bel giorno di Maggio,  non rimane  che  realizzare che il nostro trailer  cerca percorsi facilmente raggiungibili in auto in giornata, con spostamenti  possibilmente brevi, raggiungibile dal Piemonte e dalla parte di ponente Lombarda  ma soprattutto in un contesto organizzativo molto collaudato e possibilmente senza sorprese.
Ovvero e riassumendo: Percorsi collinari e molto veloci su fondo sterrato e sentieri comunque e ovunque, notevoli dislivelli totali, lunghezze sensibili, sia per gli ultra runner , in vista  e come preparazione per le grandi sfide estive, sia per i medio trailer desiderosi di cimentarsi su lunghezze sensibili quali i 35 km, foriere anch’esse  di un prossimo salto di qualità.
In ultimo ma non per ultimo ha fatto gioco la grande macchina organizzatrice, sia sul percorso con  una ottima assistenza  dei volontari e del soccorso alpino, sia disponendo di una location eccezionale quale il Centro sportivo di Forno, tra la palestra, i servizi, la mensa il bar, gli spogliatoi e … la birra.
Il Gir Curt ha visto tre Orchi, Ughetto, Mazzino e Dionisi, mentre il gir Lung  ha visto 6 Orchi, a partire da  una fantastica Zunfolino ( 5° donna)  e 35° assoluta, a Pullara, Borione, Garassino, Scanu e la nostra Raffaella!
Non ho visto Orchi sul Gir Vulei, ma partire alle 16 di un afoso pomeriggio per fare 18 km,  oltrepassa anche  la vasta reputazione di  noi Orchi!

sabato 27 maggio 2017

Bici BDC Lago di Malciaussia da Alpignano (To) 27 Maggio 2017



Video Bici bdc Lago di Malciaussia 2017
Edizione 2011


Partenza ore 6.00 da Alpignano con OrcoPinoR e OrcoSilver.

- Alpignano
- Val della Torre
- Givoletto
- Cafasse
- Lanzo
- Viu'
- Usseglio
- Margone
- Lago di Malciaussia

per 130km e 2000D+


mercoledì 24 maggio 2017

Bici Bdc Randonnèe GranTanaRando Alessandria(Al) 20 maggio 2017


Video GranTanaRando 2017
Sito GranTanaRando

Dal raccono del'OrcoSilver

GranTanaRando: da Alessandria, dove il Tanaro termina la sua discesa gettandosi nel Bormida, alle sue sorgenti, nella profonda gola di Upega, nel cuore delle Alpi Liguri ..... e ritorno, 400 km, ma non per tutti.
In mezzo ai veri "randonneur", gente che, in sella ai loro cavalli di alluminio, macina centinaia e centinaia di chilometri, vivendo e respirando il paesaggio che mano a mano scorre sotto le ruote, senza troppa fretta, fermandosi per una chiacchera, senza assillo di cronometro, medie o dislivelli, senza timore di pioggia o notte.
Campagne solitarie alessandrine, aspre colline monferrine tappezzate di "oro rosso", poi strade tortuose langarole con la pianura come tappeto ed infine la Tanaria, valle di carattere piemontese ma che sa' già di Liguria.

E questa è solo la metà dell'esperienza che si può vivere, la metà che ho vissuto io, neofita, a ruota di "randagi", che sulle spalle portano maglie mitiche : ParigiBrestParigi, Nazionale Italiana Randonneur, la 1000 du Soleil.
Il mio viaggio è terminato ad Upega, come avevo preventivato e dove, a malincuore, ho "mollato la ruota" dei compagni che sono ripartiti, in discesa, incontro alla notte, ritornando verso Alessandria.
Silvio Arzenton. GranTanaRando Brevetto 200 km 3200d+.

domenica 21 maggio 2017

Trail sentieri dei partigiani Mattie(To) 21 Maggio 2017

Foto Sentieri dei Partigiani parte1 2017
Foto sentieri dei Partigiani parte2 2017
Classifica Sentieri dei Partigiani 2017
Sito Sentieri dei Partigiani

Dal racconto dell'OrcoCamola

Domenica 21/05/2017, il calendario gare degli Orchi Trailers ci porta a Mattie (TO) per correre la seconda edizione del ‘Trail Sentieri dei Partigiani’.
Organizzato dalla Podistica Bussoleno il trail si svolge nella zona del parco Orsiera Rocciavrè con partenza e arrivo a Mattie.
La vicinanza del luogo, il chilometraggio e il dislivello moderati (18km – 1060D+) portano in gara ben 17 Orchi, altri 3 approfittano dell’evento per una salita in zona in mountain bike.
Il trail è bellissimo a partire proprio dal nome: ‘Sentieri dei Partigiani’. Al riguardo riporto una citazione presa dal sito del comune dove parla dell’attiva partecipazione della popolazione alla resistenza nella drammatica data dell’11 ottobre 1944:
“… proprio al culmine dell’annata agraria, dopo un anno di duro lavoro di una popolazione che trovava il proprio sostentamento principalmente dall’agricoltura, si scatenò una pesante rappresaglia nazista contro la Frazione Menolzio (una delle Frazioni più popolose). Con i fienili stracolmi di fieno, le stalle piene di bestiame, i magazzini stracolmi di granaglie, di verdure e di castagne, venne incendiata la maggior parte dei fabbricati dell’abitato di Menolzio (con conseguente perdita di abitazioni, di raccolti e di mezzi di sostentamento), venne razziato tutto il bestiame e la popolazione, che non aveva fatto in tempo a fuggire, deportata e fatta andare a piedi fino a Susa come ostaggio. Peggior sorte subirono le persone che rimasero uccise o trucidate.”

Pensando a quegli anni oggi non posso che essere felice.
Partenza. Nel primo tratto di 5 km si corre in piano e si raggiunge la frazione Ballai dove comincia la salita. La mulattiera che segue porta al rifugio Amprimo dove si esaurisce gran parte del dislivello.
Qui corriamo sui sali scendi dei prati di Pian Cervetto. La conca è verdissima e le montagne che chiudono a sud sono ancora bianche di neve. Il colpo d’occhio è straordinario, il paesaggio è incantevole.
Ancora uno strappo e siamo a La Comba dove finisce la salita. Un piacevole traverso di un paio di chilometri ci porta nei pressi di Borgata Toglie. Qui, appostati sulla strada, incontro gli Orchi ciclisti saliti per tifare i compagni di squadra in gara.
Diciamo che il tifo, almeno per me, si è tradotto in parole di conforto del tipo:
“Muoviti! Stai andando a funghi?”.
Certo che incontrare gli amici venuti a sostenerti mi fa sempre molto piacere …
“Dai che comincia la discesa…finalmente puoi correre”.
Va beh spero che a gli altri il tifo sia andato meglio .
La mulattiera in discesa è perfetta, ci sono poche pietre sporgenti e si possono raggiungere velocità astronomiche … meglio stare attenti. Ancora un tratto di sentiero in piano e si sbuca sulla strada asfaltata; 200 metri in salita ed ecco il pallone dell’arrivo.
La fontana in pietra difronte al Municipio è perfetta per mettere a bagno le gambe. Il clima è cordiale e festaiolo e la birra dell’ottimo ristoro ci fa in breve tempo dimenticare la fatica.
Qualcuno scappa a casa, qualcuno si ferma a prendere il sole direi accomunati dal pensiero che è stata una mattinata stupenda.
W gli Orchi
W la Podistica Bussoleno.

Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga

Seconda edizione per questa nuova proposta nel calendario trail Uisp Piemonte, nata da poco ma  che ha  ormai assunto una veste importante ;  è il  trail organizzato dalla Podistica Bussoleno
  in collaborazione con il Valsusa Filmfest., valido per il sesto circuito Trail Piemonte 2017.
Si è trattato di un grandioso itinerario sui sentieri montani del Parco Orsiera Rocciavre  che hanno ripercorso le vie di risalita utilizzate dai partigiani nell’ultima guerra .
Siamo sul versante Nord ,all’ inverso, della Valsusa, dove il sole raramente fa capolino nel lungo inverno. Difatti tutte le poche borgate attraversate  cominciano ad emergere dal fitto bosco solo sui grandi altipiani che ricevono  i raggi del sole fin dalle prime ore del mattino.
Uno tra tutti, pian Cervetto e le bellissime frazioni incontrate in questa traversata  sulla quota dei 1300-1400 metri con le baite e le cascine sapientemente ristrutturate  dopo il lungo abbandono dovuto allo spopolamento della montagna.
Complice  il concomitante    salone del Libro di Torino, il giovane scrittore Paolo Cognetti e “ Nuovo Montanaro” ci ha  raccontato della sua esperienza di vita in montagna e soprattutto  quella di Mario Rigoni Stern, in cui  egli  era soprattutto abitante e solo in seguito cantore.
In “Storia di Tonle” emerge  infatti questa anima  della montagna “ non come luogo di chiusura, ma anzi di confine aperto”. La montagna diventa così   crocevia di nuove esperienze e soprattutto punto di partenza. E la emigrazione fa parte della vita del montanaro, si parte per poi tornare a casa d’inverno o nell’autunno della  propria vita.
E lo capisci quando dopo aver risalito lungamente il fitto bosco che ricopre il versante  destro orografico della valle, assolutamente inospitale, su mulattiere  percorse nei secoli dai montanari, riesci finalmente ad emergere  al sole  sui grandi  pascoli  tra cascine , baite e   frazioni sconosciute.
Gli antichi sentieri e mulattiere percorsi dai montanari e dalle  loro mandrie trasudano una storia plurisecolare che lentamente sta  ritornando con i Nuovi Montanari.

Già la location  della partenza   sotto il municipio di Mattie ma al cospetto del re Valsusino, Il Rocciamelone, è una chicca da assaporare  come una portata  della cucina tradizionale.
Un borgo intatto a pochi kilometri dal trafficato fondo valle  ed una impervia stradina secondaria ci  rivelano questa enclave certamente sconosciuta alla maggior parte dei trailers.
Circa 180  corridori attraversano gli  strettissimi  vicoli del  borgo solcati centralmente dal canale di raccolta delle acque, per scendere lentamente fino alla frazione Giordani dopo circa 2 km.
Si continua così in lieve discesa  attraverso le frazione di Tignai e  Meitre fino al 4° km.
Finalmente  abbandoniamo la civiltà per risalire  il selvaggio bosco sulla mulattiera che ci conduce alla frazione Gros, raggiunta da una strada interpoderale. Circa 100 metri sotto il Paradiso delle Rane. Riprendiamo la lenta salita  fino alla Borgata Cervetto e all’omonimo rifugio Amprimo al km 10. Siamo ormai nella civiltà, merenderos e   escursionisti ovunque.
Dall’Amprimo ci aspetta una traversata di circa  3 km da lasciare senza fiato, per la dolcezza dei grandi prati, per lo spettacolo del Rocciamelone,  per la giornata tersa; ma non è finita perché ci aspetta ancora una risalita di circa 200 metri su sentiero, per poi precipitare letteralmente  dal 13° al 17° km fino in Mattie. Infine con una certa dose di sadismo  si ridiscende un tortuoso sentiero per poter raggiungere in salita la piazza e l’arrivo.
La gara rivela una partecipazione di altissimo livello, con il 1° arrivato, Pellissero ,nel tempo incredibile di  1 h, 28’ , prima di Alberto, Abate e Papiro. Da notare che Zucconi  pur in splendida forma,  arriva  dopo circa 20’. Tempo di percorrenza del primo arrivato 4’ 59”  al km  su un percorso di 17,9 km e D6+ 1060 mt.
175 corridori arrivati tra il tempo di 1h 28’ del primo e 3h, 21’ dell’ultimo.
Oggi, come spesso, Gli Orchi sono agguerriti e numerosi, con 17 atleti schierati sotto il gonfiabile e tutti arrivati, con il 18° assoluto di Zekaj che vale di .per se un successo.



sabato 13 maggio 2017

Le Porte di pietra Ultra Trail Cantalupo Ligure(AL) 13 Maggio 2017

Classifica Porte di Pietra 2017
Sito Porte di Pietra

Edizione 2016
Edizione 2015
Edizione 2014
Edizione 2013
Edizione 2012
Edizione 2011 (solo classifica)
Edizione 2010 (solo classifica)
Edizione 2009
Edizione 2008 (solo classifica)
Edizione 2007 (solo classifica)

Dal racconto dell'OrcoMami

Questa  volta  iniziamo dal..fondo  !
  Ecco laggiù il  gonfiabile  dell'arrivo  :  sono FINISCHER .FINISCHER  !! Porte di Pietra 2017 l'ho portata a casa, com'è solito dire un Orco  che  si rispetti.

E' ormai  buio da due ore. I 370 lumen  della mia  frontale illuminano la mia corsa  solitaria in discesa  tra sassi  polverosi  e rami. Alterno, con fare affannato,  lo sguardo tra la ricerca  attenta  delle   "balise"  ed il quadrante  illuminato dell'orologio, teso  a non sbagliare  strada proprio adesso  e finire  fuori tempo massimo.
Il bosco non finisce  mai.
Ma ecco le prime  case; ecco  che il buio  più nero  diminuisce, vedo il primo lampione del paese  di  Cantalupo Ligure. Scorgo le  frecce  di vernice sparate sull' asfalto ... laggiu' il traguardo.
Finischer dopo 15h,35 min.
Anche  questa  volta finisco la gara, si conclude il viaggio con me stesso.
Poche  righe  prima  dicevo ”la mia  corsa  solitaria”,
Si infatti è stata proprio una gara   in  molti tratti, solitaria.
Sara' la categoria  AM 60( ma no c'è ancora  qualche  esempio  veloce), sara' l'allenamento non perfezionato, sara' la  giornata, sara'.,,sara',  sara',ma ho corso con sempre un occhio  ai  cancelli e in coda  al gruppone.
Ho avuto 15h e35 min...per dedicarmi ad un  pensiero che  suona  all'incirca cosi';  MA  CHE  SENSO HA ?
Gli amici   vari, chi  con spirito di incoraggiamento, chi con fare  scherzoso, chi con sana invidia , ti apostrofano come  già fortunato per  aver  deciso di presentarti al via, come strafortunato di essere  andato avanti; come bravo per essere  finischer.
Si va bene, ma...che  senso ha  essere trailler  over 60, o come  leggo sovente,  ever  green?
 Grazie  alle ben15 h,35 ho trovato  qualche  risposta, che  vorrei condividere con voi.
HA SENSO perchè hai scoperto che  la “resilienza” è uno dei doni che l'eta' ti ha regalato. Superi le crisi, le aspetti , le rielabori ,le capisci e le riaspetti. Ecco questo è già un  buon motivo per dedicarsi ancora a questa passione .Percè la resilienza ti può aiutare  molto nella vita, in quella vera, non solo in quella giocata a cercare le balise.
HA SENSO perche 'partecipando ad un ultra ti fai un regalo che sembra solo per te stesso ma è in realtà è condivisione  con gli “ altri”. Nel passare  dei km di un trail tra monti e valli incontri  gli “altri”.
 Gli altri sono i volontari, i loro  occhi; sai che loro sono lì per te e li ringrazi con quella sincerità che non sempre scaturisce in città.
Gli altri sono quei  concorrenti che per il fatto di avere esattamente il  tuo passo, stanno con te per un po', e ti sembra di essere loro amico da sempre. Non sai nemmeno il loro  nome(non riesci a leggerlo sul pettorale, non hai fiato  per chiederglielo)ma sono “come te”  che  condividono con te un qualcosa ,”una passione, la “tua passione” .
HA SENSO ,infine, perchè  ,secondo me il trail di lunga percorrenza  regala alla nostra mente una  sorta  di purificazione.
Nel trascorrere delle ore, se avete notato ,il cervello non si impegna in pensieri particolarmente  articolati. Con l'aumentare  della stanchezza la mente  entra in uno stato di torpore ove  solo le necessita' primarie vengono focalizzate(la sete,la fame, il dolorino,il prossimo ristoro,,) e il cervello si rilassa. Insomma ci regaliamo una pausa mentale che ci estranea dalle realtà della nostra vita normale  per riportarci poi alla medesima stanchi fisicamente ma ,credo ,piu' rilassati mentalmente.
Insomma HA SENSO  ! E poi anche  nelle  gare come  nella vita ,,ci vuole sempre qualcuno che chiuda..,la gara!!
Forza  Orcacci

domenica 7 maggio 2017

3° Trusignè Belmonte Valperga(To) 7 Maggio 2017

Foto Trusignè Belmonte 2017 (Denis Regis)
Classifica Trusignè Belmonte 2017

dall'intervista all'OrcoGiant

D- Alla sua terza edizione la Trusignè-Belmonte, cosa ti ha spinto ad iscriverti alla competizione.
R-Fa parte del mio continuo spingermi a fare qualcosa oltre i miei limiti, personali e Fismic, ed è alla fine la seconda "gara" di trail del mio cortissimo cursus honorum.

D- Come giudichi la logistica ed il tracciato della manifestazione.
R-Il tracciato è impegnativo, quasi un trail sprint dati i soli 9 km. La logistica a mio avviso un po' carente, specialmente nell'area partenze con molta confusione sulla gestione del traffico e degli atleti. Direi che gli organizzatori devono ancora imparare molto sulla divisione dei compiti e su come interfacciarmi con le pubbliche amministrazioni per la parte di supporto medico e di pubblica sicurezza.

D- Qualche personaggio tra i partenti ti ha colpito particolarmente.
R-In realtà tutti i bambini/ragazzi delle categorie più giovani: hanno dato un bel l'esempio di impegno e di volontà, quello spirito che ha portato a tutti a concludere, non importa lo sforzo ed anche le lacrime.

D- Come hai trovato la risposta alla partecipazione all'evento da parte di altri atleti.
R- Oltre 600 partenti per, se vogliamo, una competizione molto giovane.

D- Sentieri umidi.
R-Letteralmente, abbiamo sguazzato qua e là nel fango, date le piogge del giorno prima, senza contare che la mia posizione in classifica mi ha fatto passare nei punti critici come dopo l'aratura di una mandria.

D- Qual'è stata la parte piu' impegnativa del percorso.
R- Sicuramente la rampa della processione verso il santuario di Belmonte: sono quasi due km su selciato in pietre di Fiume scivoloso e con un tiro oltre il 20%.

D -Raccontaci del percorso e di qualche peripezia che hai dovuto affrontare durante la gara o le difficoltà che hai dovuto superare.
R-Beh, la discesa nelle Sabbionere è stato il mio momento di svolta, il passaggio verso una tecnica di discesa con alleggerimento continuo, su un percorso arato dai bolero di ogni genere....

D- Nella tua vita da sportivo fai o hai fatto altre attività oltre all'atletica leggera.
R- Faccio arti marziali da oltre 30 anni, indi la fatica non mi ha mai spaventato, ma il trail è veramente un altro pianeta...sei solo tu contro te stesso alla fine.

D- Cosa ne pensi del terzo tempo... cioè ristoro finale , docce, premi.
R-Tanta confusione, partecipazione stile sagra popolare ma sicuramente mancava un tocco organizzativo più preciso e puntuale nei vari momenti. Insisto col dire che mancava una leadership decisa con divisione chiara dei compiti.

Grazie OrcoGiant


TrentaPassi SkyRace Marone(Bs) 7 Maggio 2017

Classifica TrentaPassi SkyRace 2017
Sito TrentaPassi SkyRace

Dal racconto dell'OgreExtreme

Da diversi anni sentendo parlare di questa gara, come tante altre skyrace, mi rendevo conto del livello elevatissimo dei concorrenti che gravitano intorno a queste competizioni.
Salite lunghe, tecniche e discese a rotta di collo su chilometraggi tutto sommato contenuti sono le caratteristiche di questi percorsi dove l'approccio è tutt'altra cosa da quello del trail.
Ritorno così alle origini e dopo aver già l'anno scorso ripreso confidenza con vertical e Sky decido di provare a buttarmi anche in questo genere di gare.
A Marone, paese sul lago d'Iseo, la domenica mattina i preparativi fervono; arrivo dopo tre ore di viaggio e subito vengo rapito dall'atmosfera coinvolgente, intrisa di passione per questo sport, che respiri passando per le vie del paese.
Concorrenti, Volontari e Organizzatori, tutti sono lì solo per lo stesso motivo: correre e far correre a fil di cielo, sognando prima e realizzando poi Il proprio desiderio, quello di salire il più velocemente possibile alla corna Trentapassi, per chi affronta il solo vertical e anche scendere a tutta o a "chiodo", per dirla in gergo, per chi corre sulla skyrace.
I top runner sono presenti quasi tutti, tanti tantissimi volti giovani, alcuni ragazzini che con il loro entusiasmano, contagiano e fanno crescere, se ancor ce n'è bisogno la  passione e l'amore che c'è in me per questo sport o meglio dire, sempre più convinto per questo stile di vita.
Ore 9:15 parte il vertical, gara di sola salita con tratto di trasferimento a velocità controllata lungo il lago d'Iseo. Li osservo transitare, poi alzo lo sguardo alla corna e mi tuffo nei miei pensieri. Per me ogni gara è prima di tutto vivere un'emozione profonda, intensa, coinvolgente dove la mente deve fare il suo dovere pilotando un corpo che deve fare ciò per cui è stato allenato.
Alle 10:15 lo start, si parte; la minima esitazione nel budello del centro storico di Marone e scivolo indietro nel gruppo di quasi 500 atleti rappresentanti 13 nazione; siamo davvero ad una kermesse internazionale.

I primi due chilometri su asfalto e pianeggianti mi danno subito il metro del livello di queste competizioni: ritmi impressionanti già su strada, meglio non pensarci in salita.
Finita la strada, curva secca a destra e immediatamente a sinistra ecco il sentiero; da qui iniziano i 1050 metri di dislivello che in 3 km circa conducono alla vetta.
Grande bagarre, si risalgono posizioni, si esce continuamente dalla soglia per poi rientrarci.
Il sottile gioco fatto di equilibrio psico-fisico per andare al limite è iniziato. Ora sarà necessario gestire al meglio il ritmo evitando fuori giri irrimediabili.

Si sale a gran ritmo; per superare bisogna accelerare sempre brutalmente, ma diversamente si rimarrebbe irrimediabilmente intrappolati nel gruppone con i minuti che inesorabilmente passano.
Si arriva al tratto di salita dove tra roccette e cenge con l'aiuto di alcune corde fisse è necessario mantenere lucidità e riflessi per evitare scivolate che potrebbero essere pericolose. Alzo la testa e finalmente vedo l'arco gonfiabile vicino; un ultimo sforzo e in un'ora e due minuti sono in cima. Qualcuno mi comunica che sono ampiamente in gara per giocarmi il terzo posto di categoria. Perché non provarci allora.
La discesa inizia subito, ripida, difficile con fango. Per 10 minuti non si può lasciar andare la gamba. Ma il problema è che oggi in discesa e nei lunghi saliscendi per rientrare a Marone la gamba non gira.
Obbligato cambio passo e prendo un ritmo che mi permette comunque di arrivare al traguardo di Marone in due ore e otto minuti sostanzialmente quanto previsto inizialmente.
Visto il passaggio in vetta qualche rammarico lo porto a casa, ma sapevo comunque che non avevo nelle gambe il solito ritmo corsa degli altri anni
Alla fine comunque un buon 76 posto assoluto e nono di categoria veterani B (45-54 anni) mi fanno sognare per quest'anno ancora Sky e vertical.

21° ediz Granfondo Felice Gimondi Bergamo(Bg) 7 Maggio 2017


Foto Granfondo Felice Gimondi 2017
Video GranFondo Felice Gimondi 2017
Classifica Ganfondo Felice Gimondi 2017
Sito Granfondo Felice Gimondi

 Io ho avuto la sfortuna di trovare sulla mia strada Merckx (Felice Gimondi-ipse dixit)

Dal racconto dell'OrcoPinoR

Gli allenamenti per arrivare alla Granfondo
il training pre-obbiettivo rimane sempre la parte più divertente. Come dimenticare le Scorribande in Val Susa, La Randonnè delle Langhe, La Randonnèè Orchi,


Sabato 6 Maggio 2017 ritiro pettorali
Tre gli Orchi partecipanti alla Granfondo Felice Gimondi: OrcoZoppo, OrcoPolare e OrcoPinoR.
Partiamo da Caselette(To) alle 14.00.
Piove e ci si arrangia come si può per non far prendere acqua alle nostre specialissime. Domopack, Scotch, nylon, sacchetti di plastica. Tutto inutile. In autostrada, ai 120 km/h, dopo pochi chilometri, è tutto sbrindellato, Non mi dilungo sugli "sfotto" degli Orchi.
Arriviamo all'Hotel S.Marco alle 16.30 circa, ricevuti da gran signori. Il servizio offerto per i ciclisti è di prim'ordine:
- Sala per dedicata per il parcheggio delle bici
- Colazione alle 5.30 visto che la gara parte alle 7.00
- Camere con doccia a disposizione per il post-gara
- Deposito borse
Alle 18.00 andiamo a ritirare il pettorale. Non ci par vero d'incontrare il mito vivente Felice Gimondi.
Non manca la stretta di mano e la foto di rito.
Per la cena ci imbuchiamo alla pizzeria la Caprese. Un locale accogliente, rumoroso per via del sabato, Esoso, poichè tre pizze, tre birre e tre dolci hanno avuto il costo di 70 euro. A pensarci bene avremmo fatto bene a passare la serata all'American Bar adiacente l'Hotel😉,
La pizza mi ha fatto crescere sette nani nell'intestino che ahimè hanno spinto fino a tarda sera. Poi come fossi un pitone dopo aver ingoiato un bufalo, mi sono girato e rigirato nel pagliericcio senza chiudere occhio.


Domenica 7 Maggio 2017 giorno della GranFondo

I freddi numeri, 3 i percorsi da scegliere:
- 90km 1400D+
- 130km 2100D+
- 162km 3000D+

E' stata una domenica di vera festa. Al via della 21°edizione anche Lui Felice Gimondi classe 1942 (ha fatto 20km).
4100 i Ciclisti partiti di cui arrivati
- 1000 sul percorso corto
- 1500 sul percorso medio
- 900 su quello lungo
- 600 ritirati o non partiti

I nostri obbiettivi erano:
- divertirsi
- Non cadere alla partenza
- Superare i cancelli orari molto stretti, si trattava di passare al 110°km dopo 2100D+ in max 5ore.
- Evitare le famose "cotte" da bici
Obbiettivi tutti raggiunti. alle 18,30 la nostra ammiraglia ci riporta tutti "Felicemente a casa".