domenica 30 aprile 2017

Sci Alpinismo Punta d'Arnas o Ouille d'Arbéron mt 3560 (Francia) 30 Aprile 2017


Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga

località partenza: Avèrole (Bessans , 73 )

 Se a qualcuno di noi fosse venuto in mente di chiedere l’itinerario della Punta d’Arnas, probabilmente avrebbe fatto un bel buco nell’acqua.
Infatti  su tutte le carte italiane la cima è Punta d’Arnas, mentre per i francesi strettamente Ouille d’Arbaron. Che non c’entra niente con il vicino Albaron di Savoie.  Tutte le cime della catena di  confine  della Haute Maurienne  riportano fedelmente lo stesso toponimo sia italiano che francese, a partire dalla Bessanese, Albaron, la vicinissima Punta Maria (sic,  scritta in italiano) e così via. L’unica a fare eccezione è la nostra meta,  stranezze delle cartografie  di confine.
Comunque il sabato  29 Aprile tre Orchi ( il sottoscritto, Palmas e Pozzobon) con mio fratello Roberto ed Ugo  ormai Orchi di adozione dalla vicina Genova, lasciamo Rivoli nel pomeriggio per infilarci nel traforo  stradale del Frejus. La seconda canna del traforo è stata ormai bucata da almeno un anno e mezzo. Vediamo l’imbocco sia lato Bardonecchia che Modane,  ma per adesso dobbiamo accontentarci di percorrere l’unico traforo stradale di cui disponiamo in Piemonte.  
Certo è che se per un miracolo  del teletrasporto immateriale   avessimo potuto  fare arrivare Cavour   un  secolo dopo, avremmo avuto almeno altri due tunnel stradali  tra la Galisia, il colle della Maddalena, il colle di Tenda e la Lombarda, con tutti i vantaggi  di scambi economici transfrontalieri che ne sarebbero conseguiti.
Comunque, oggi il traforo costa circa 55 €  e tra  pedaggi e carburante il viaggio richiede circa 110€.  Conviene riempire decisamente una automobile. Presto detto, presto fatto , il Land Rover di Palmas viene stipato all’inverosimile  con 5 persone ,  10 colli  e 5 paia di sci  legati un po’ artigianalmente ma efficacemente alle barre porta tutto. Da Modane si percorre la parte di valle fino a Lanslebourg, sotto il Moncenisio e di qui imboccare la Haute Maurienne fino a Bessan. Questo è il periodo migliore per lo sci, con tutto il fondovalle profondamente verde  e  fiorito, e le pendici alte dei monti imbiancate anche dalle recentissime nevicate.  A questo punto  ci aspetta  la valle laterale  di Averole, semideserta,  fino all’ultimo borgo alpino a quota 1850 metri, dove viene lasciata la macchina. Sulla nostra destra  la grande parete della Charbonnel, una ostica parete  glaciale  che costituisce uno degli itinerari scialpinistici più complessi in assoluto.
Un po’  di portage  e 20 minuti di pelli  adducono al rifugio d’Averole a quota  2260m. Rifugio  completo con 86 sciatori diretti a tutte le cime del vallone.

E difatti il mattino ci vede insieme a tanti gruppi di sci alpinisti imboccare in leggera discesa  l'evidente valloncello di Oney (direzione SE), a tratti ripido, che seguiamo necessariamente con tratto obbligato,  stando sempre sotto le rocce della Crète de la Vallettaz. Davanti una lunga fila di sciatori che  ci individua il  percorso, dapprima all’ombra, poi in pieno sole. Vincendo due evidenti  risalti del profondo solco vallivo, si perviene in circa 2 ore alla fronte  del Glacier d’Arberon.
A questo punto abbiamo in faccia  la Punta d’Arnas, pardon la Ouille,  e poco prima del col d’Arbéron 3022 m deviamo a sx (est) per evitare una depressione e portarsi all'attacco della cresta ovest dell'Albaron.
Fino ad ora l’itinerario si è svolto prevalentemente con esposizione Nord, e alla quota di 3300 metri circa lasciamo gli sci, per  risalire con piccozza e ramponi tutto il grande crestone sommitale fino ai 3560 metri. Tutta questa parte  ci riserva una brutta neve, ma non ci si può arrendere. L’arrivo in cima è spettacolare, un ultimo passo e sotto di noi tutta la catena  di confine che  riesce a bucare tutto il mare di nubi sottostante, sono passate circa 4,30’ ore dalla partenza con un dislivello di 1400 metri.
Veloce discesa con i ramponi ed un po’ di attenzione perche  qualche placca di neve dura potrebbe creare problemi. Riprendiamo gli sci, neve   parzialmente sciabile solo nella parte centrale, altrove  ancora  leggera crosta cedevole e non trasformata. La gita avrebbe dovuto essere percorsa tra 15 giorni per godere veramente una bella discesa sui magnifici ed ampi pendii che si presentano.
Difficoltà BSA senza particolari problematiche, comunque un ambiente di alta montagna indimenticabile.

giovedì 27 aprile 2017

Trail Giro delle Borgate Caprie(To) 23 Aprile 2017

Foto Trail delle Borgate Caprie 2017 (FabryAge)
Classifica Trail delle Borgate Caprie 2017
Sito GsMoncenisio

Edizione 2016

Dal racconto dell'OrcoVic


Quando ho scelto il Trail di Caprie per il mio 'ritorno' (troppo buono chi l'ha definito così) dopo quasi due anni di infortunio,  ero lieto e positivo per questo evento, per me importante, però mi sentivo un po' di senso di colpa.
Il 23 Aprile da lungo tempo era stato programmato come un giorno campale per gli Orchi,  variamente impegnati in 3 randonnées ciclistiche,  in un TA alla Punta dell'Aquila, con infine un ritrovo  generale ai tavoli del bar ristoro dell'Alpe Colombino.

Tuttavia il trail è il mio primo amore, e, come si sa, nulla meglio delle gare può aiutare a raggiungere un buon livello di forma, che può portare ad altre gare più impegnative, ecc. ecc.
Credo che il meccanismo psicologico di tutto questo sia il ricercare continuamente il Riconoscimento degli altri, i nostri simili ovviamente, quelli del nostro gruppo.
Non so  perché  ora proprio nella corsa, come da giovane invece era stato nella montagna attiva, però non mi dispiace.
Non è soltanto una fuga da cose forse più impegnative, anche se la fuga spesso ha i suoi buoni motivi. Trovo che questo sport della corsa, in tutte le sue forme, è innanzitutto molto democratico perché è estremamente accessibile e dà uguali possibilità a tutti.
Dimmi quali trail hai fatto, e massimo rispetto per te, chiunque tu sia.
Ti arricchisce di rapporti umani, ti  obbliga, ma è una opportunità bellissima, all'incontro con gli altri al di fuori di qualsiasi gabbia ed etichetta sociale.
Da dove eravamo partiti? Ah si Caprie e gli Orchi.
Anche se ho marinato, gli Orchi mi hanno tenuto compagnia perché ne ho trovati comunque quattro o cinque in gara, ormai siamo in tanti, e abbiamo anche  rimediato  quattro bottiglie di vino utili per la prossima riunione sociale.
E non mi dispiaceva salutarne qualcuno mentre arrancavo quasi solitario nelle retrovie.

Però il fatto più strano, perfino emozionante , è stato che appena uscito dal bosco,  alla fine della mia dura salita,sulla colletta di Celle, ho sentito gridare 'FORZA VITTORIO'  ho visto delle maglie rosse, erano gli Orchi Bikers  tre o quattro che stanno transitando in senso opposto. Anche loro stavano rifiatando. 'Stiamo facendo il Giro dei quattro Colli' mi grida il Presidente rapidamente informativo e quasi in tono istituzionale.
Era la maggiore delle randonée in programma. Realizzo che saranno circa al 60°km e che mancano ancora i due colli, i più duri.
Ma non c'è tempo,  già ci stiamo allontanando nelle rispettive discese, loro verso Caprie, io verso Torre del Colle.  Un secondo,forse due in tutto.
Qualcosa di strano?  Il magico mondo degli Orchi è così!

Avevo un ottimo ricordo di Caprie, Trail che avevo fatto due anni fa. Dove lo trovi un trail duro il punto giusto ma breve, comodo e con una partenza addirittura alle 9.30?
E se tagli il traguardo nella seconda metà , questione di un quarto d'ora, stanno già facendo le premiazioni e poco dopo tutti si salutano.
C'è ancora il tempo di comprare il giornale e passare in pasticceria.
E tutto questo con soli 10 euro, senza nulla perdere del tradizionale menu che la corsa in montagna in bassa Val di Susa offre : dure salite e discese veloci e sicure su mulattiere e stradelli perfetti.
E comunque 900 m di dislivello su 16,3 km non sono uno scherzo, la sostanza c'è tutta.

Il territorio di gioco , Caprie,Celle,Torre del Colle,Novaretto, inutile dirlo, è tra i più nobili e fascinosi che si possono immaginare a Torino. Mentre correvo, l'occhio, le gambe e i miei pensieri si inseguivano. La Rocca di Caprie il più grande centro di arrampicata della Val di Susa, cara anche a numerosi Orchi, La Sacra di San Michele che troneggia sul lato opposto, così come le belle cime del gruppo Orsiera Rocciavrè, il Musinè e il Rocciamelone. Poi le gambe macinano la lunga discesa sul costone della Seja dove negli immancabili 'picniccatori' di oggi puoi riconoscere gli stessi abituées del posto che hanno lasciato manufatti preistorici oggi visibili nell'apposito museo di Rivodora.
Di qui lo stato maggiore dell'esercito italiano osservava le esercitazioni nella piana di Almese nel 1940 poco prima della pugnalata alla schiena della Francia.
Qui erano collocate le inefficaci postazioni della contraerea nei lunghi anni della guerra.
Di qui, ancora nel dopoguerra passavano gli alpinisti  torinesi che per allenamento salivano al Roccasella o alla Punta della Croce ,dopo essere scesi dal mitico Torino-Bardonecchia alla stazione di S.Ambrogio.

E quanti campioni valsusini e tutta la storia del Giò Rivera su queste levigate mulattiere!
Mi intriga un pensiero: quale sarà stato il percorso esatto del record di Pierluigi Chiampo
(il fratello forte di Piergiorgio !!) nella Novaretto-Roccasella? Sicuramente passava su questi sentieri.

Basta, o non mi fermo più.

Ho solo da aggiungere un mio desiderio, una richiesta piccola, se qualche lettore, Orco o no, è arrivato fin qui.
Vorrei che in una delle prossime calde sere d'estate, quando le giornate sembrano non finire mai, qualcuno mi tenesse compagnia in un  T.A. (trail autogestisto).
Partiremo la sera da Caprie e andremo a Celle, per questi antichi sentieri. Vi arriveremo all'imbrunire e apprezzeremo la frescura dei 900 m , il silenzio di questo sito appartato,
Affacciato sulla pianura, con la Sacra di fronte, troveremo il rifugio aperto per una birra un un caffè,  e scambieremo poche battute, illuminati dalle fioche luci dell'illuminazione che lasciano intravedere la chiesa romanica con il suo bel campanile e il piccolo antico cimitero addossato, la piccola facciata barocca che ha chiuso le antiche celle dei  monaci.
Più di mille anni fa i monaci abbandonarono questo luogo per spostarsi sul lato opposto per iniziare la costruzione del a Sacra di San Michele.

Poi scenderemo alla luce delle frontali e ci terranno compagnia le bianche edicole votive sul percorso mentre nell'aria chissà, ci sembrerà di sentire qualche eco dello scontro sottostante tra Franchi e Longobardi.
Quasi che fosse vera quella leggenda che ho sentito o forse letto o sognato. Che molti Longobardi presi alle spalle nella famosa battaglia delle Chiuse, si siano salvati fuggendo disordinatamente nei boschi e sulle montagne di Caprie e Almese, avrebbero passato di notte i colli del Lys e della Portia , per poi ritrovarsi al mattino dopo a Brione.
Di qui avrebbero fatto una ritirata a tempo di record  per salvarsi e riorganizzarsi a Pavia, la loro capitale. Erano capaci di grandi distanze.
Però amano ancora adesso ritornare sui luoghi di quella terribile notte.
E questa sarebbe la vera origine degli Orchi trailers




martedì 25 aprile 2017

Ultra Trail Tuscany Crossing Castiglione D'Orcia(Si) 21 Aprile 2017

Sito Tuscany Crossing
Video FB

Edizione 2016

Dal racconto dell'OrcoSmigol

UN SOGNO LUNGO 105 KM così viene menzionato questo ultra trail.
Anche quest'anno con il neo Orco "nonsabenecosa" partiamo alla volta di Castiglione d' orcia con la sua Rocca , patrimonio dell'Unesco.
Il mezzo di trasporto é il camper battezzato come da modello OrcoElliot40 .
Il viaggio è lungo più di 500 km e arrivati in Liguria nei pressi di Genova il nostro fedele elliot inizia a tossire e a strizzare uno strano occhio nel cruscotto.obbligati a fermarci la tecnologia ci viene incontro con una video chiamata al meccanico di fiducia che guida le nostri mani in antri sconosciuti del vano motore . Ahimè tutto inutile si continua a boccheggiare e si prosegue fino alla prima uscita nella ridente cittadina della riviera: DEIVA MARINA! Telefoniamo al meccanico che ovviamente era già chiuso per pranzo (erano le 12,20!) e avrebbe riaperto tra le 14 e le 14,30. Parcheggiamo davanti all'officina e non ci facciamo prendere dallo sconforto e dalla cambusa tiriamo fuori il carico di carboidrati e si mangia tanto per ingannare l'attesa .il meccanico arriva dopo le 14 e sintetizzo l'accoglienza con questo link su YouTube LiguriaStyle. Alla fine con qualche fascetta, una stretta qua e la rimettiamo in pista Elliot.
Arriviamo a destinazione per le 18,30 per ritirare il ricco pacco gara e per il pasta party tutto sempre ottimo e abbondante con pasta (i consueti pici al sugo) verdura , pollo e uova sode.
Partenza della gara alle 5,15 con sveglia prima delle 4 colazione genuina per riempire il serbatoio. Fa'  freddino alla partenza ma nulla in confronto al diluvio dell'anno prima e si gode davvero il suggestivo percorso con le prime luci del mattino, morbide colline verdi con file di cipressi accompagnano i nostri occhi e spaccano le nostre gambe con continui saliscendi. Ma i primi 50 km di gara sono uno spasso, un vero divertimento, si corre e si chiudono in meno di sei ore.


La seconda parte é caratterizzata sempre da panorami stupendi. Boschi e giardini, cascate e sorgenti ma è concentrato tutto il dislivello con salite da 6/7 km con il massimo all'80° km dove penso di aver sentito le mie gambe imprecare.Il tempo passa veloce tra il paesaggio, due chiacchiere, due battute e i ristori che sono davvero ben forniti .
Si fa' il pieno di minestrone e crostini e le gambe girano quasi come nuove, la testa è ingannata e i km scorrono non veloci ma scorrono. Mentre corri pensi alla strada che hai fatto ai paesi che hai attraversato (Bagno Vignoni. Pienza, Montalcino, S.Quirico, Vivo D'Orcia )e dopo Campiglia sei quasi arrivato e decidiamo di fare una diretta Video FB  per testimoniare l'ultima salita, la schiantapetto. 
Avevamo bisogno di un po' di tifo e alla fine ce l'abbiamo fatta in 15h 20' ben un ora e quaranta in meno dello scorso anno. Una bella medaglia , un bel terzo tempo insieme a bella gente con la passione per la corsa senza frizzi e lazzi; si corre, si condividono le gare fatte e perché no una birra un bicchiere di vino e un sano ruttino!
Non c'è il due senza il tre!
Siamo orchi oltre le gambe c'è di più !
Orcosmigol & OrcoNosabenecosa

lunedì 24 aprile 2017

Randonnèe Orchi Bike&Trail 23 Aprile 2017


Foto Randonnèe Orchi 2017
Video Randonnèe Orchi 2017
Edizione 2016

Dalla Cronaca dell'OrcoPinoR

Lo scorso 2016 nasce la Randonnèe Orchi. Quest'anno si propone in tre versioni

Raid Trail 10km 900D+ alla Punta dell'Aquila di Giaveno 2100slm

Partenza dall'Alpe Colombino con escursione alla Punta dell'Aquila.
Ritrovo alle 9,30 presso il parcheggio adiacente il ristorante. L'OrcoSherpaMazinga a batttere la pista per i cinque Orchi che scelgono questa opzione. In cima un po di foschia ed ancora neve. alle 12.00 rientro al parcheggio per il pranzo.


Bici Bdc 2Cime 70km 1800D+ Rivoli-->ColleBraida-->Alpe Colombino
Dieci Gli Orchi che scelgono l'opzione Randonnèe in bici.
Partenza alle ore 9.00 da Rivoli. Conduce la carovana L'OrcoBee.
Prima salita al Colle Braida 1007 slm e seconda salita all'Alpe Colombino per il ritrovo del pranzo.




Bici Bdc 4 Cime 150km 3300D+ Caselette-->Lanzo-->Colle del Lys-->Colletto Celle-->ColleBraida-->Alpe Colombino

Tre Gli Orchi che decidono l'opzione dello scorso anno.
Partenza antelucana alle 6.30 da Caselette. In un'ora si arriva a Lanzo per poi ascendere prima al Colle del Lys 1300Slm, segue il colletto Celle a 900slm, il Colle Braida a 1007slm e per ultimo L'alpe Colombino a quota 1260slm.
Alle 14.15 i tre Orchi si uniscono al pranzo con il resto della banda di Orcacci,



Pranzo Finale al Ristorante Aquila di Giaveno

Il pranzo, al modico prezzo di 10euro, con 24 Orchi e loro familiari, a base di:
- Pasta al sugo
- Frittata di zucchine
- Insalata mista
- Crostata alla frutta
- acqua Valmora
- caffè

sabato 22 aprile 2017

Sci Alpinismo Cima di Collalunga mt 2759 da San Bernolfo Vinadio(Cn) 22 Aprile 2017


Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga

Gita scialpinistica di  respiro, in ambiente molto aperto ed in stagione decisamente avanzata.
Ma nonostante i cattivi presagi di scarso innevamento, ma  con  Gulliver sempre pronto a darti preziose informazioni, anche verso la fine  di questo caldo Aprile si riesce a fare una bella gita.
Ma il Cuneese è la patria dello scialpinismo e dovunque in queste enormi vallate trovi gite per tutte le stagioni e per tutte le esigenze.
Con mio fratello Roberto ed Ugo oggi percorriamo la Valle Stura verso il Colle della Maddalena. La meta odierna è la valle laterale di Vinadio, famosa per le sue grandi Terme  di inizio Novecento. E difatti si raggiunge terme di Vinadio per poi proseguire circa un chilometro più avanti fino a Strepeiss. Fino ad oggi queste sono state le mie colonne d’Ercole, ma oggi puntiamo in alto fino al bellissimo borgo di San Bernolfo. La strada è aperta e completamente pulita, cosa che ci  fa risparmiare un lunghissimo avvicinamento invernale.  Difatti raggiunto il paesino, poco sopra il ponte sul Rio Corborant, si lascia la macchina, certo in buona compagnia viste le numerose auto parcheggiate. Oggi siamo gli ultimi, anzi  appena partiti  incontriamo i primi sciatori di ritorno!
Due possibilità per fare la Cima di Collalunga, la prima parte direttamente sotto San Bernolfo, si infila sulla  stradina del Vallone di Collalunga per raggiungere il Rifugio del Laus e poi il colle di Collalunga, la seconda invece parte direttamente sopra il paese prendendo  il vallone di Seccia


La seconda è più diretta e partiamo  sul versante  destro molto innevato ma anche molto valangato. Ormai la montagna è certamente sicura visto  che tutti i pendii hanno abbondantemente scaricato. Però la prima parte su valanga è accidentata e faticosa  per mancanza di traccia e  neve fortemente grottuluta e compattata. Finalmente si comincia a salire per pendii relativamente dolci, sempre con esposizione  Nord Ovest,  con vari gradoni che ci fanno raggiungere il colle di Seccia a circa 2600 mt.  Siamo esattamente sul confine Francese, sotto si apre la grande valle della Tigne’ ed in epoca bellica tale valico era stato fortificato con baraccamenti militari ed una strada di servizio.
Oggi sono bellissimi pendii sciabili. Poco sopra  si aggira la spalla verso il versante  francese fino a raggiungere la cima Di Collalunga. Giornata spaziale  ma la neve è ormai  cotta  e l’ultimo pezzo di salita è veramente faticoso proprio per la  inconsistenza del manto.
La discesa  ci riserva la prima parte diretta sul vallone su pendii molto ripidi che in breve ci conducono  sotto il colle. Di qui fino al Paese è una lunga e facile sciata. Del resto itinerario classificato giustamente MS.
Però una bella giornata sugli sci merita certamente una visita alla locanda di San Bernolfo,  Dahu de Sabarnui, una antica baita in pietra e legno sapientemente ristrutturata, come quasi tutto il villaggio. Il rifugio è quasi sempre aperto e si riesce a mangiare praticamente a tutte le ore, sui grandi tavoli all’aperto a gustarsi l’itinerario percorso ed un fantastico panino con le acciughe e aglio! Da non perdere!

venerdì 14 aprile 2017

Bici bdc Giro del Sestriere Valle Chisone e Valle Susa (To) 14 Aprile 2017


Foto Bici Giro del Sestriere 2017
Video Bici Giro del Sestriere 2017

Edizione 2016
Edizione 2014
Edizione 2013

Dalla cronaca dell'OrcoPinoR

Una primavera nuovamente con un caldo anomalo, ci fa' decidere di anticipare il classico Giro del Sestriere al Venerdi Santo pre-pasquale.
Partiti alle 7.30 da Alpignano dalla "Gelateria Mazzini" in due gli Orchi: OrcoPinoR e OrcoNevruz.
Come una locomotiva OrcoNevruz, con ottima pedalata, ci porta a Rivalta, Bruino, Piossasco e alla sosta per il caffè al rinnovato Bar Galup di Pinerolo.
Il meteo è splendido, tra una chiacchera e l'altra, percorrendo la Valle Chisone, alle 12.15 siamo al Colle del Sestriere. Qui al colle si scia ancora. Sono ben innevate le piste del Fraiteve, Banchetta e Borgata. Acquistiamo delle birre al Market di fronte alle piste per accompagnare e consumare i nostri panini autoctoni sotto un sole rabbioso.
Sempre da sogno la discesa che da Sestriere porta in Valle di Susa, ma odioso il vento contrario che da Cesana Torinese ci accompagnerà fino a Susa e tutta la Basse Valle omonima. Ci concediamo un caffè ristoratore a Susa per poi chiudere il giro con:

-175km
-2100D+
-7ore di bici
-6euro di spesa totale



domenica 9 aprile 2017

10°ediz Maratona Alpina di Valle Della Torre (To) 9 Aprile 2017


Foto Maratona Alpina 2017
Video Maratona Alpina 2017
Classifica Maratona Alpina 2017


Edizione 2016
Edizione 2015
Edizione 2014
Edizione 2013
Edizione 2012
Edizione 2011
Edizione 2010
Edizione 2009
Edizione 2008

Dal racconto dell'OrcoVale

Mezza maratona di Val della Torre: inedito percorso di cui sono rimasta piacevolmente sorpresa, probabilmente perché i commenti precedenti alla gara lasciavano poco spazio all'ottimismo ( sarà forse per il brutto tempo imperversante delle passate edizioni? maybe...).
Scriverei essenzialmente delle belle sensazioni provate, anziché tediarvi sui saliscendi, condizioni del percorso, tracciature e ristori vari, magari chi leggerà queste poche righe avrà voglia di aumentare la partecipazione non proprio copiosa di questa edizione (azzardo ragione preminente nella navetta da attendere).
Profumi primaverili su tre ore e 27 di gara, minuti vari di saltelli su letti di pietre che nemmeno quando giocavo alla settimana da piccola, correre sui sentieri pianeggianti dopo salite spezzagambe e godersi (due o tre secondi al massimo sennò mi sarei sfracellata ) la vista della valle in uno stato climatico perfetto che per i maratoneti amici orchi diventerà calura insopportabile!
Vera protagonista Masha, un golden retriever stupendo che mi ha fatto compagnia per un tratto di gara...la vedevo salire sicura lasciando indietro il suo padrone e io a chiedermi come facesse a non sbagliare strada, e il padrone, serafico "segue il segno blu! ". Grande Masha, se solo lui sapesse quanto lo prendi per il naso!

Salendo, il margine di osservazione diventa più ampio e con grande soddisfazione scorgo betulle molto giovani, alte un metro scarso, sparse un po' dappertutto, che fanno ben sperare sullo stato dei luoghi che si abbelliscono ulteriormente
Finale con incoraggiamento dagli amici OrchiBikers e guadagno una dignitosa medaglia di legno. 
Il prossimo anno spero di far parte dei maratoneti di questa bella gara . W gli orchi in mezzo alla natura, ovunque siano, e ovunque proteggi la grazia dei loro cuori (cit.Vinicio)


mercoledì 5 aprile 2017

La Mezza del Marchesato Saluzzo(Cn) 2 Aprile 2017

Foto la Mezza del Marchesato 2017
Classifica La Mezza del Marchesato 2017
Sito La Mezza del MArchesato

Dal racconto dell'OrcoMile

Rieccomi  con la prima gara  del calendario Orchi a cui partecipo , la mezza del marchesato ! 21 km  nella ridente Cittá di Saluzzo e nelle sue campagne tra i suoi filari di frutteti  in fiore, ovviamente ha piovuto per tutti i 21 km  e le temperature sono scese di qualche grado !!! tutto questa grazia climatica  solo nel weekend !!! ma noi siamo orchi giusto e quindi questa pochezza climatica non ci ferma, ci si sveglia all’alba e si va. Ovviamente non sono sola con me ci sono OrcoCamola, OrcoSherpaMazzinga ,OrcoZoppo, OrcoSakuro e OrcoTerra e con la forza dei miei compagni di squadra si affronta la gara .
La competizione sembra ben organizzata, ci sono diversi tendoni dove si svolgono tutte le attività per ricevere gli atleti e dove si terrà il ristoro finale e il pasta parti , una palestra che fa’  sia da spogliatoio che da deposito borse , ed anche una doccia !insomma tutto il necessario .
Alle 9: 30 si parte , la gara si svolge per i primi chilometri in Saluzzo con leggere salite che portano a dei rettilinei che ci allontanano dalla città. Il percorso si snoda tra le campagne dei comuni di Manta, Verzuolo e Lagnasco con l’arrivo nuovamente a Saluzzo.

 La strada è bella si corre bene e nonostante la pioggia e il freddo ci sono diverse persone che al nostro passaggio ci incitano a non mollare, si passa tra delle belle strade di campagna e si attraversano lunghi filari di frutteti  fioriti. La pioggia cade incessante formando negli avvallamenti della strada delle piccole pozzanghere, si corre in un silenzio tombale si sentono solo i passi cadenzati  dei runners  che calpestano l’asfalto bagnato e qualche pozzanghera, fa’ freddo non sento le braccia che sono intorpidite e appesantite dall’impermeabile  fradicio! avrò bisogno di un massaggio penso. Intorno al 17° chilometro inizio ad aver proprio voglia di arrivare, faccio il conto alla rovescia dei chilometri che mancano e anche quello delle calorie  che ho consumato tra i tremori e ovviamente la corsa. Per distrarmi, osservo i colleghi podisti  sperando in qualche ispirazione, ma nulla!  non c’è niente di armonico nei nostri corpi semi rigidi e nei visi contratti, mi riconcentro sulla strada …18….19….20 … ecco Saluzzo  non è mai stata così bella , neppure ci fosse stato Il sole ! ecco i portici e il gonfiabile dell’arrivo riesco a dare  un ultimo sprint finale finendo cosi la competizione, che soddisfazione !!!

martedì 4 aprile 2017

Maratona di Milano 2 Aprile 2017

Video Maratona di Milano 2017
Classifica Maratona di Milano 2017
Sito Maratona di Milano

Dal racconto dell'OrcoSmigol ovvero 2 Orchi a Milano


Questa maratona non era proprio prevista nel mio calendario gare.
Il mese scorso avevo già partecipato alla Verdi Marathon ma l'azienda per cui lavoro ha benevolmente deciso di offrirmi l'iscrizione e fornirmi il kit runner brandizzato.
Una proposta che non si puo' rifutare! Dopo condivisione e approvazione del mio coach Sergio Benzio che è praticamente il mio sarto che cuce gli allenamenti a seconda dei miei capricci; si riparte con il nero bitume, le ripetute e tutti i lavori annessi per quattro settimane.
Anche il mio socio OrcoAndrea (il nome e' provvisorio stiamo valutando alcuni nomi d'arte tra cui orcocivic, orcosubiet, orcorastro....ma il rito propiziatorio lo faremo sulla nuda terra al prossimo e imminente trail  dove lo battezzerò con la mia durlindana della LEIKI) decide di gareggiare e mi raggiungerà la domenica mattina .
Ma torniamo a Milano con l'arrivo in città il sabato mattina con "atterraggio" diretto al village davvero ben organizzato, soliti stand, vagonate di prodotti omaggiati e una t-shirt tecnica di Armani di grande qualità ma un po' troppo brandizzata EA7. La vera maratona è quella dello shopping con OrcoBetta che non molla nonostante il caldo ed insieme asfaltiamo il quadrilatero della moda.
Solita cena pre gara con carico di carboidrati e  a nanna presto con la buonanotte della Carlucci in tv.
Il ritrovo con OrcoAndrea e' alle 7.30 in metro. Pioviggina e le previsioni non sono delle migliori.
Ci apprestiamo alla zona partenza molto ben organizzata e alle 8.45 siamo in griglia; fa freschino ma ha smesso di piovere.
Lo sparo alle 9.30 con tanto di esercito col cannone e parata dei bersaglieri.
Il percorso mi ha stupito, percorso veloce a parte una grande quantità di porfido e pavimentazione lastricata sia all'inizio che (ahime') alla fine. Una discreta partecipazione dei cittadini lungo il percorso e poi i runners indigeni che salutano i negozianti in Via  Montenapoleone e abbiamo già capito le sciure runner come sono tappate di tutto punto con tanto di rossetto, highliner e acconciatura impeccabile. Ma ci si guarda poco intorno e si corre con i pacers delle 3h20' devo limare un minutino dal mio PB ma e' dura con una maratona il mese prima gia' chiusa con pb a 3h20'41"e anche OrcoAndrea deve andare di lima sul suo 3h23' sciabattando con i suoi sandali RASTRO ,una garanzia a qualche metro da me.

Non si perde tempo si volano i ristori, acqua al volo e gel temporizzati e il meteo e' ottimale fresco e senza pioggia e continuiamo a macinare km  .Riesco a stare davanti ai palloncini fino al 38esimo e poi inizio a resistere affiancandoli e mi aggrappo ai pacers per non farli volare via .La maratona è la regina, bisogna rispettarla è sempre dura, imprevedibile e se ti distrai un attimo ti presenta il conto prima dei 42.
Intravedo il traguardo e il mio orologio segna 3h19' , ho le gambe che reggono uno sprint finale e recupero qualche secondo finendo in 3h19'59"  OBIETTIVO RAGGIUNTO ma il tempo finale mi scrive 3h20'00" comunque 40 secondi in meno e per me non son pochi
Arriva anche orco Andrea in 3h21' e non ci resta che abbracciarsi e festeggiare con OrconBetta che ci attende con cibo, un gran sorriso e scatti rubati durante il percorso. Nella zona terzo tempo prendiamo il recovery bag e una quintalata di yogurt .Anche questa e' andata e adesso iniziamo veramente a correre sulla terra .
Siamo orchi oltre le gambe c'e' di piu'!!!
ORCOSMIGOL , ORCOANDREA e la preziosa assistenza di ORCOBETTA

domenica 2 aprile 2017

Trail Maremontana Loano(Sv) 2 Aprile 2017

Classifica MareMontana 2017
Sito MareMontana

Edizione 2016
Edizione 2015
Edizione 2013
Edizione 2012

Dal racconto dell'OrcoMami


Alla  ricerca   di  conferme  sullo stato  delle mie  ginocchia operate nel  2016,,dopo un po'  di allenamenti, butto l'occhio  su  di un trail di  media  distanza ,con medio dislivello e  con terreno non troppo tecnico  e  corribile : ecco  appunto  : MAREMONTANA   2017 !!

Detto  fatto.
Sono li' a  Loano  il  2 aprile  2017 ; pronto !
Scopro  con piacere che, oltre  al mitico Stefano Ruzza,  altri Orchi hanno  scelto questa gara di buon chilometraggio e dislivello  di inizio stagione  e quindi  con Orcogreg (che si dedicherà alla 63 km) e con Orcotasso , gli Orchi  son ben presenti.
E' questa un  gara  che  è alla sua  8° edizione, vanta un record assoluto: il  brutto tempo!
Infatti  su otto edizioni solo una  ha  avuto il meteo clemente, mentre  in  tutte  le  altre,  compreso quest'anno, chi l'ha fatta  da  padrone è stata la pioggia, il vento forte, il fango,,,ma  quanto  fango!
Comunque tant' è!!!
Son le  6  del mattino e al buio pesto l'altoparlante scandisce:  5,4,3,2,1....via!!
Si parte  alla luce  delle frontali correndo il primo chilometro scarso direttamente  sull'arenile ,  che, tradotto in lingua trailler vuol  dire;...una fatica  bestiale di prima mattina...con anche il piacere della sabbia  che penetra nelle scarpette!|
Bene  di qui in avanti inizia la gara che come tutti trails a cui partecipiamo ti propone una sequenza  di momenti, di sensazioni ,di crisi, di incazzature, di gioie .di ammirazioni, di sete, di fame, di dolorini.
Inutile raccontavi tutto lo sviluppo, ma butto giù in sequenza i momenti “sentiti” cosi chi c'era li rivive  e chi non c'era li legge  e rivive i “suoi “ momenti  vissuti  in altre gare.

Schiaccio il timer del Garmin,si parte, son le 6,05.
Svolta a sinistra ed è subito sabbia, che palle, entra nelle scarpe!
Fiatone, ma quanto tirano subito!!
Finalmente si torna sulla passeggiata a mare ;ecco laggiù il sottopasso della ferrovia.
Bene due curve su asfalto e siamo sul sentiero.
Un mare di luci che sale.
Strettoia.
Siamo fermi.
Si riprende.
Tornanti .:.”scusa, scusa”  ..ma prego passa  pure:dove ? mi  chiede:  gli faccio cenno :  a sinistra.
ok Grazie  !!!
Si esce in cresta.
Tira vento, accidenti fortissimo, fa fresco!!!
Alba: eccola, vivida  ..il chiarore all'orizzonte..le nuvole nere.
Ma non doveva piovere?
Salita, ancora salita, colletto ,cresta ,mezzacosta ,bosco...le prime  goccie!
Primo cancello: ok son in anticipo.
Bevo,mangiucchio qualcosa.
Nooo !! eccola ...arriva  inesorabile..improvvisa forte poi fortissima :sua Maestà  LA PIOGGIA!
Mulattiera, falso piano ..corricchio
Mi sto bagnando .
Giacca tecnica.!!forza se no è troppo tardi!
Riprendo ;tutto ok .
Sto bene,
Urca ora sale  da bestia! Prendo il ritmo,Si si vado bene ,salgo.
Discesona :altro cancello.sono dentro bene . Mi cambio.
Di nuovo salita, fottuta  salita!
Quanto piove !!Son appena  cambiato e mi sento già umido.
Smette  ...si dai..
Ancora chilometri, ancora dislivello. ancora fango, ancora fango
Ultimo  cancello: sii son dentro .grandiosoo.
Ultima salita.
Si  ecco laggiù il paese.
Attraversamento pedonale,attenzione.
Vedo l'arrivo.
Nooo ancora svolta  una sinistra...:sadici ultimi 500 mt  di spiaggia!!
Poi ecco il pallone  di arrivo, la linea di cronometraggio.
Applausì.
Sono arrivatoooo !!  siii FINISCHER!!
Il ricordino di finischer.
La birra.
Mi siedo,tiro il fiato. Semplicemente: SON FELICE!

28° Marcia Verde Pianezza(To) 2 Aprile 2017

Classifica 28° Marcia Verde 2017

Dal racconto dell'OrcoPinor
Una manifestazione vicino casa alla sua 28° edizione, organizzata egregiamente dalla consolidata Associazione Nazionale Alpini di Pianezza e dal gruppo podistico Amici di Pianezza.
Ma oggi mi è accaduto quello che terrorizza ogni runner. Finire asfaltato alla partenza.
La giornata fredda e piovosa non era certo delle migliori. Lo scroscio di pioggia a pochi minuti dalla partenza ha anche raffreddato gli animi dei più combattivi. Allo sparo, tutti pigiati per approfittare dell'effetto pecora, qualcuno da dietro mi tocca il piede destro ed eccomi "a pelle di leopardo" per terra. Vedo solo gambe che mi saltano, zoccoli che mi pestano. Ma è un attimo, sono subito in piedi. Gli anni di Karate passati in  palestra mi hanno insegnato a cadere, anche sul nero bitume. Mi arrotolo come un serpente cosi da limitare i danni a piccole escoriazioni.
Mi rialzo, controllo che le ossa siano al loro posto e riparto come se nulla fosse.
Dietro di me OrcoSmaug si gode lo spettacolo un po' preoccupata. Davanti a noi OrcoPolare già imprendibile.
La gara si snoda tra le campagne di Pianezza. Si circumnaviga il Santuario di S,Pancrazio per ritornare alla partenza sita presso le scuole Nino Costa.