martedì 23 agosto 2016

Sulle Tracce del TOR DES GEANTS Alta Via nr.2 (Ao) Agosto 2016


Sulle Tracce del TOR DES GEANTS Alta Via nr,1 (Ao) Luglio 2016

Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga

In tempi non sospetti di grande e doppio TOR de Geants riprendiamo la nostra avventura sulle tracce  del TOR. Ormai siamo alla terza ed ultima parte.
Lasciato agli inizi di Luglio  la parte finale della alta Via n° 1 della val d’Aosta  da Cuney  fino al Bonatti, sempre con mio fratello Roberto ed Ugo , decidiamo di  percorrere in Agosto  interamente la alta Via n° 2 da Coumayeur a Donnas, adattandola  alla grande corsa della Valleè.
Il tratto da Courmayeur  fino a la Thuile era però troppo conosciuto  a seguito  dei trails  della Valdigne e della TDS, ragion per cui si decide di partire da La Thuile con un dispiegamento di una auto in paese  e un’altra   a Donnas,  punto di arrivo in bassa valle. Siamo ormai al 18° grande trekking estivo su tutte le Alpi Italiane, francesi e Svizzere  e sembrava eticamente corretto percorrere un vero Trekking quasi a km 0, vicino a casa  e limitando al massimo gli spostamenti veicolari. In realtà  avevo già percorso la Alta Via n°2  da Courmayeur a  Valsavaranche  circa 45 anni  orsono quando il percorso era ancora abbozzato e si procedeva  tra vecchi rifugi in stato di semi abbandono tipo lo  Scavarda  o il vecchio Bezzi, percorrendo però tutte le cime delle montagne. In anni  moderni  di trails estremi mi sembrava però  interessante percorrere le tracce del TOR ai lembi della Alta Via.
In breve il primo giorno va tutto in logistica di auto e risalita  da La Thuile al rif Deffeys a quota 2500 mt. Il laghetto ci accoglie con una folla di turisti e semi alpinisti. Qualcuno tenta il Ruitor, molti  passeggiano fino alla morena   del ghiacciaio, ma pochissimi  percorrono la alta via.

Infatti il mattino del secondo giorno, partenza con vista del ghiaccio che però abbandoniamo molto presto per risalire  una valle detritica fino al Passo Alto a 2860 mt. Il passo è lento, nessuno ha voglia di correre in questo ambiente selvaggio dove siamo fuori dal mondo. Abbiamo ormai lasciato la pianura e i nostri problemi di lavoro e famiglia; ci ritroviamo praticamente da soli per intere giornate  con i nostri pensieri, poca voglia di parlare, molto di assaporare il silenzio assordante della montagna, laggiù in fondo  troviamo Promoud ed il suo bivacco a quota 2000. Veramente trovo un alpeggio e ne vengo respinto piuttosto brutalmente dal proprietario il quale mi dice che del bivacco non sono rimaste  neanche le tracce dopo la solita slavina invernale. Piuttosto normale in un fondo valle estremamente valangoso in cui tutte le conifere sono piuttosto giovani!. Comunque ambiente veramente bucolico, ma non si puo perdere tempo, occorre risalire lungamente fino al colle della  Crosatie a quota  2838 con una  ripidissima  discesa  su lac du Fond.
Con sorpresa transitiamo  dalla lapide  dedicata al giovane  Cinese che perse la vita nel Tor di circa tre anni orsono. Rivivo per un attimo il tormento di questo  trailer sfinito dalla fatica nella notte  e nella bufera ma  mi guardo fare bene dal fare facili moralismi.
E’ la nostra  natura di  portare avanti  i nostri limiti.  Ma vedo Planaval  sul fondo della Valgrisanche e la lunga risalita  fino al paese di valgrisanche  proprio sotto la diga. Già ma la diga di Beauregard è stata notevolmente ridotta  di altezza negli ultimi 5 anni, praticamente affettata di 52 metri con una funzione di  laminazione delle piene a seguito del fenomeno  ormai conosciuto   della  Deformazione Gravitativa Profonda di Versante  che tende a comprimere  i due versanti della montagna e il relativo arco strutturale.. Attualmente la diga resta visibile solo per una altezza di circa 20 metri  con un impatto ambientale estremamente ridotto.
Il terzo giorno ci vede  risalire il versante  destro del lago  e  raggiungere dopo circa 3 ore lo Chalet de l’Epee in tempo per un caffe ed il successivo col Fenetre a quota 2840 metri. Ci attende la solita lunga discesa  fino all’abitato di Rhemes Notre Dame. Paese delizioso con molto turismo  escursionistico in tutta la grande valle. Ma anche qui i percorritori della Alta Via sono molto scarsi e per la stragrande maggioranza stranieri. Il nostro albergo è veramente strategico con vista  panoramica:
Grande Rousse - 3.607 m - Tsanteleina - 3.606 m  -Grande Traversière - 3.496 m - Punta Calabre - 3.445 m - Gran Vaudala - 3.272 m – la  Granta Parey - 3.386 m - montagna simbolo della valle.
Punta di Galisia - 3.345 m - Becca della Traversiere - 3.337 m - Becca di Tos - 3.302 m - 
E soprattutto una cena superba!
Quarto giorno,  tappa non impegnativa di circa 6/7 ore ma con attraversamento in quota  al Col Entrelor a quota 3002. praticamente  1300 metri di dislivello con pendenza  abbastanza dolce  nella valle di Entrelor fino al Colle omonimo e decisamente molto frequentato dagli escursionisti.  Misero spuntino al sacco  tra molti merenderos dotati di  ogni ben di Dio! Anche oggi lunghissima discesa  a mezza costa  fino alla frazione di Orvielles posta su un  dolce ripiano della valle fino al fondo della Valsavaranche . Oggi siamo di fronte al versante Nord del Gran Paradiso con le sue tre grandi Vie di ghiaccio, alla Nord del Ciarforon e alla Nord  della becca di Monciar. Riprende la discesa piuttosto ripida fino a Eaux Rousses a quota 1658, proprio nelle braccia di un bellissimo albergo tre stelle diffuso in tutta la frazione. Cena e servizio eccessivamente pretenzioso per noi escursionisti, ma dormire tra morbide lenzuola e piumino  è sempre  piacevole!
Anche oggi tempo superlativo ma nella notte  si avvicina la perturbazione, proprio in occasione della  tappa con cima Coppi posta sul colle  Loson a quota 3299.

  Sono praticamente un dislivello di 1700 metri. Si inizia con un cielo  nuvoloso e decisamente  fresco dopo il caldo dei giorni scorsi fino ad incontrare  la nevicata con pioggia gelata  sopra i 3000 metri. L’arrivo al Colle in mezzo alla bufera  ci obbliga ad indossare praticamente tutti gli  indumenti a disposizione, fino al piumino portato per scaramanzia. La discesa al rifugio Sella richiede  circa 2 ore con il maltempo e scarsa visibilità,  ed altre 2 ore  a Cogne. La tappa prevedeva il trasferimento fino a Lillaz ma visto che il servizio bus è gratuito, ci è sembrato  dignitoso approfittarne.

 La penultima e  sesta tappa  riserva un meraviglioso viaggio  nel Vallone di Urtier con  lungo spostamento e lievi pendenze fino a raggiungere in circa 3,5 ore il rifugio Sogno ed il soprastante colle Fenetre a quota 2827 metri. Tutto il susseguente vallone di Torrent è un invito ad inforcare la Mountain Bike con dolce discesa al lago Miserin e relativo Santuario della Mdonna delle nevi posto sulle rive dell’omonimo lago. Siamo qui proprio sotto  la Rosa dei Banchi e costeggiando lo sbarramento artificiale del lago in breve raggiungiamo Dondena, e la relativa strada sterrata che sale dalla valle inferiore.  Evitiamo strettamente la strada seguendo le tracce del Tor fino a Chardonney e Champorcer. Oggi sono circa 30 km  percorsi in 9 ore. Alberghetto in fondo al paese  e deliziosa cena.  Ultima tappa si abbandona il percorso della Alta Via  che transita lungamente in due giorni di cammino  da Champorcher a Donnas e si prendono i segni della corsa fino a Pontbosset. Qui con provvidenziale cartina recuperiamo un antico percorso vallivo che transita sul versante destro orografico del torrente Ayasse tra antiche borgate in strato di abbandono fino a raggiungere la civiltà  ad Hone  e successivamente Donnas.
Per noi finisce qui ma il prossimo Tor prosegue lungamente…

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