lunedì 23 maggio 2016

Trail Vis a Viso Paesana(Cn) 22 Maggio 2016

Foto Trail Vis a Viso 2016
Classifica Vis a Viso 2016
Sito Vis a Viso

Dal racconto dell'OrcoGianni

Domenica 22 maggio sveglio alle 4 del mattino .... Accidenti che sonno, colazione mi lavo e mi vesto ma la mia pancia non mi aiuta .... passerà,  in tanto mi vesto già in tenuta Orco scarpe borsone e si parte con il mio furgone. Punto di incontro con gli Orchi posta vecchia il mio amico Emy è arrivato e anche tutti gli altri.
Via si parte per Paesana e tra un rettilineo una curva e qualche tornante arriviamo. Ritiriamo il pacco gara e ci prepariamo. La giornata è  abbastanza bella sono  quasi le 8.00 e io e altri orchi ci prepariamo per affrontare il lungo di 32 km. Pronti via, io sono già stanco e le gambe non vanno come dovrebbero sento che non sono in gran forma ma vado avanti senza paura l'importante è finire.
Tutto procede abbastanza bene anche se con fatica ma dal ventesimo chilometro mi superano i due orchi e ricominciano i dolori alla pancia ...,(scusate arrivo subito). Ora va meglio ... poi più avanti avverto i primi sintomi di crampi ed eccoli arrivare , vai di magnesio ma dopo 30 minuti un altro crampo. Sono un po' demoralizzato e visto che non ci facciamo mancare nulla una bella vescica sotto il tallone sinistro completa il tutto. Forza e coraggio faccio questi ultimi chilometri. Uscendo dallo sterrato e percorrendo la statale mi avvicino all'ultimo bivio che mi porta all'arrivo.
Siamo agli ultimi metri e cominciò a vedere il gonfiabile, dai un ultimo sforzo e sono arrivato.
 Con la voce del mio amico Emy e tutti voi che mi dite bravo mi riempie di gioia. Contento di essere arrivato. Grazie a tutti siamo una grande società.

Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga
Sottotitolo: Trail Paesano in ambiente montano.
Qui la valle Po incontra la pianura ed il  suo territorio si integra perfettamente in questa zona di mezzo a cavallo della parte pedemontana, tra una  pianura ormai solamente  abbozzata, e  rilievi  montuosi  ancora in  fase di  maturazione  orogenetica, praticamente  colline ed elevazioni tipiche delle prealpi cuneesi.
È questa una zona di forti contrasti tra l’architettura di pianura con i suoi  condomini e il villaggio  di montagna con i tetti in lose.  Siamo in terra Occitana, dove tra breve e  solo a qualche chilometro da qui, nel bellissimo borgo di Ostana si terrà il premio letterario “ Scritture in lingua Madre 2016”,  mostra  delle diversità linguistiche e culturale all’insegna della condivisione  dei valori rappresentati dalle varie lingue e culture.
In particolare  il tema  dominante sarà  l’ambiente alpino con  la cultura Occitana che qui  trova il suo terreno più fertile, al di là della vastità immensa del territorio in cui essa si è sviluppata nel corso della storia.
Infatti il territorio della bassa valle Po pullula di tracce della cultura Occitana, in particolar modo nelle sue numerosissime borgate disseminate quasi ovunque sulle alture che fanno da corona a questa  capitale valliva, e che noi oggi scopriremo lentamente nel nostro girovagare.
Narra una triste  leggenda Occitana  che :
“Le fertili terre che lambivano il cratere delle terre alte erano ambiti pascoli per gli abitanti delle combe sottostanti ma, se sorpresi al pascolo dal gigante, era morte certa e sterminio di mandrie.
Fu così che nel corso delle lune le popolazioni furono costrette a patti con il brutale abitante del vulcano. Allora questi per scaldarsi il giaciglio nelle lunghe notti invernali pretese la consegna di una giovane donna a turno per ogni villaggio e solo in tal caso avrebbe concesso libertà di pascolo su tutte le praterie dei versanti fertili della montagna senza più trucidare genti ed animal ... i pascoli coperti da mille fiori e da buona erba rendevano belle le bestie che fornivano buon latte e formaggi e vitelli … ma nella luna d’autunno sul villaggio designato calava la disperazione, per la consegna della ragazza che non sarebbe mai più tornata.”

Il gigante però rimane lì a monito del buio e dei misteri di tempi lontani, a noi oggi però piace pensare  che il Gigante sia  in realtà il Re di Pietra  che rimane a vegliare su tutta la valle e sulle nostre piccole  velleità  di trailers che vengono dalla pianura in cerca di emozioni corsaiole  tra  queste  ambiziose  pendici dal sapore quasi alpino.
                                   
Oggi la  Alpineside di Eleonora e Fabio ci ha proposto un delizioso trail  a carattere familiare con l’avvertimento di” Lasciare la tua impronta da seguire”, nel bel mezzo del circuito internazionale  dei Trails Occitani Discovery Monviso.
Tre percorsi, di cui uno ambizioso di 34  K e 2400 m D+ disegnato per i più fanatici, il mediano da 23 K con 1200 m D+  e una non competitiva collinare da 7,5 km e 350 m D+.
Ma oggi nonostante il beneaugurante  manifesto letterario della corsa e le previsioni da anticiclone, il binomio Vis e Viso si è rivelato un perfetto sillogismo  di per se non sufficiente per arrivare alla verità, ovvero alla rivelazione  del Monviso, che sappiamo esistere ma non vedere.
Già la partenza alle 8 del mattino sotto un cielo nuvoloso ha rivelato la sua profonda tristezza per la morte  del giovane alpinista di appena 20 anni travolto da una slavina nel Canalone Coolidge, sulla faccia Nord del Viso,  quasi di fronte a noi.
Sono 63 uomini e 10 donne sul percorso lungo, mentre 70 uomini e 10 donne corrono sul giro corto
Numeri invero limitati da  corsa di paese, ma destinati certamente a crescere nel tempo, vista la volontà e l’impegno profuso dall’organizzazione e certamente meritevole di partecipazione più folta.
La partenza avviene al limitare del paese nel grande prato attrezzato per attività sportive, quasi un parco montano, dove trascorrere la giornata in famiglia e tra amici, sulle rive del torrente, pardon del Po’!
70 persone su un percorso di 34 km garantiscono una corsa praticamente in solitaria, e infatti dopo i primi km  su strade asfaltate e bianche che risalgono le pendici sulla sinistra orografica della valle, mi ritrovo  praticamente da solo. Sono  9 gli Orchi presenti  su questa distanza, con un totale di 16  presenti nelle due gare, il trail Vis a Viso si configura alla stregua di una gara Societaria degli Orchi, e tale da meritare infine  il premio per la più folta  partecipazione a livello di squadra.
Ed invero direi meritato  visto l’impegno atletico profuso da tutti gli atleti Orchi.
Il lungo risalire delle pendici  ci porta sulle mulattiere fino alla frazione Agliasco( 950 m) e verso il Bric Castelletto (1360), a seguire il Bric Arcet ed infine  su un terribile  pendio  erboso da percorrere a 4 mani  su scarse tracce di sentiero fino alla cima Coppi,  Punta Selassa (mt 2036).
Facile confonderla con la vicina Punta Ostaneta che si intravede alle nostre spalle. Il  panettone sommitale si presenta arricchito da gonfaloni che si gonfiano nel vento e  sembra un miraggio dopo circa 1500 metri di salita continua.
Il Monviso avrebbe dovuto  qui manifestarsi in tutta la sua regalità dalla  sua faccia più arcigna, ma oggi è tempo di schermaglie  e decide di appartarsi tra le nuvole. La discesa, al contrario della salita, avviene su un lunghissimo pendio  perfettamente tracciato e balisato  tra pascoli e borgate di tutte le taglie e misure, qui chiamate Maire.


Di Maire c’è né per tutti i gusti e per tutte le più sfrenate fantasie, un nome  che ricorre sempre in abbinamento con altri nomi propri, per distinzione e  per ambizione degli abitanti.
La discesa termina , finalmente!, a Calcinere ( 800 mt) proprio sul Po’ che a questo punto è ancora un impetuoso e velleitario torrente di montagna. Certo sul misero ponticello di legno non ti accorgi di attraversare il grande Po’, madre di tutta la Padania!
Ma a Calcinere, dopo 19 km, comincia un altro trail;  un lungo tratto di single Track tipo Fartlek  sulle rive del fiume,  ed infine si risale lungamente la valle trasversale di Oncino, che si nota  proprio di fronte. Si risale pertanto  a una antica mulattiera che doveva costituire la via di accesso alle frazioni alte di questo versante, per raggiungere una bellissima chiesetta e risalire sui contrafforti di Serra La Boule fino ad Erasco. Di qui in poi un ampio giro sulle pendici ci riporta velocemente, ma non troppo a Paesana.
In mancanza di Paolo Bert, vince alla grande  Garnier Massimo in 3, 36’, ma incredibilmente al terzo posto assoluto un  grande Orco, Zekay in 4,02’!



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