sabato 28 novembre 2015

Bike&Trail Superga Bici Mtb e Trail (To) 28 Novembre 2015

Foto Bike&Trail Superga 2015

Sessione Bike Mtb Torino-Pino-Superga discesa sentiero nr.65-61
Dal racconto dell'OrcoPinoR

Dacchè l'OrcoPinoCar ha deciso lo ShabbatBike gli propongo un bel giretto per la collina Torinese. La classica è l'ascesa alla Basilica di Superga.
La proposta trova un buona risposta tra Gli Orchi tant'è che viene suggerita anche una sessione Trail.
Oggi 28 Nov 2015, gli Orchi trascorreranno un Superbo WE a Superga.
Il ritrovo per la sessione Bike a Torino in Corso Brianza angolo Lungo Dora Voghera. Nella Torino Fluviale, in questa zona, la Dora Riparia si getta mollemente nel Po.
Il freddo questa mattina si sente. il termostato segna -1°.
All'appuntamento si presentato quattro Orchi, poco coscienti di cosa li aspetta a parte OrcoRiccardo che è di casa e conosce bene il dedalo di sentieri della collina torinese.
I numeri del trip:
- Partenza Torino Confluenza dei fiumi Dora Riparia e Po
- Distanza 25km
- Dislivello 600D+
- Giro ad anello Torino- PinoTorinese-Superga-SanMauro-Torino


Si parte verso Pino Torinese. Le strade umide e cosparse già del sale antigelo. Segue la famosa panoramica che da Pino Torinese porta a Superga. In Panoramica, da giovanotti, si veniva a fare le pieghe con le moto. Il raduno dei Motociclisti era un appuntamento fisso settimanale, Poi dopo qualche incidente stradale e le accese proteste degli abitanti, la Panoramica, ad inizi anni 90', è stata chiusa al traffico motociclistico.
Arriviamo a Superga senza grossi sforzi.
La Basilica di Superga, costruita nel 1715, è uno dei punti di riferimento visuale più importanti della provincia di Torino, almeno quando il cielo è terso e privo di quella cappa caliginosa che copre la capitale sabauda.
Superga è conosciuta ai più per le tombe di casa Savoia e per  la disgrazia del maggio del 1949, quando durante un temporale l'aereo che trasportava la squadra di calcio del Grande Torino si schiantò vicino alla cupola di Superga.
Fatte le doverose foto di rito ed ammirato la vista panoramica che ci offre oggi il meteo, decidiamo di scendere da sentiero nr.65 "Sentiero di Feissola e di Brich Giardin".
Il nr.65 coincide nel tratto iniziale con uno dei percorsi del "Parco Naturale di Superga". Il tracciato segue il crinale collinare. Per noi neofiti delle ruote grasse, si presenta ostico e difficoltoso. Lo percorriamo, nostro malgrado, tenendo le bici per le "orecchie". Ed è meglio cosi se si vuole salvaguardare le ossa. La presenza dell'OgreDoctor, anche se a libro paga CTO, non ci rassicura affatto.
OrcoRiccardo, che conosce la zona, ha pietà di noi e alla congiunzione del sentiero nr.61 giriamo decisamente a sinistra per percorrere un tratto boschivo in salita ed incrociare, alfine, una strada asfaltata che ci conduce senza danni alla frazione di Tetti dei Piloni Bassi.
Mi avevano accennato che i sentieri della collina sono un labirinto di sentieri umidi, fangosi e a tratti tecnici. Non posso fare altro che confermare quanto descrittomi. Questa di oggi è solo un assaggino ed i cartelli che parlano della Grande Traversata Collina Torinese GTC fanno sognare quel piccolo GoblinBike che è in me.
La discesa la pedaliamo sul comune di San Mauro per i sentieri del Parco del Meisino, che ci portano, costeggiando il PO, alla confluenza della Dora Riparia dove abbiamo lasciato i mezzi.


Sessione Trail  Sassi-Superga discesa sentiero nr.28
Dal racconto dell'OrcoSmigol

Il ritrovo è fissato per le ore 13.00 al parcheggio della partenza della stazione tranviaria a dentiera Sassi-Superga(To).
Presenti OrcoMamy e OrcoSmigol che finalmente si conoscono di persona e non solo tramite Whatsapp e altre vie tecnologiche/informatiche ( leggi blog e tracce gps) .
Si parte subito in salita con 1,5 km di asfalto per scaldarsi ed iniziare con fiumi di parole e di racconti, aneddoti, domande, curiosità e condivisioni di gioie e dolori; ricordo ai più che OrcoMamy ha affrontato il gelo del Tor des Geants 2015 e il sottoscritto il diluvio del Magredi e ce n'è da raccontare!!! E poi inizia il sentiero nr.28 nascosto dietro il recinto di una casa, è il mio preferito.
Il sentiero nr.28 sale senza troppi giri con quattro strappi. Si corre e si sale su un tappeto di foglie colorate con 10 gradi sopra lo zero ed un cielo sereno. Qualcuno passeggia, qualche biker scende.
Lei la timida, la maestosa Basilica di Superga, si nasconde e si concede solo in alcuni scorci e ti guarda e ti aspetta. Si taglia dritto per la pista di DownHill. Qualche tratto pianeggiante per rifiatare, un po' di fango e via si sale per arrivare a due rampe di scale ( l'uscita della stazioncina). Ancora un po' di asfalto ed eccola li che splende, baciata dal sole che domina Torino e guarda l'arco alpino raggiunta in un ragguardevole tempo di 46'.
Oggi si vede tutto dal Monviso al massiccio del Gran Paradiso e sotto; la Mole Antonelliana, il Po, ahimè i nuovi grattacieli. A sorpresa, sul piazzale di Superga, ci raggiunge OrcoFabry arrivato tardi all'appuntamento. Dopo i convenevoli, si scende insieme per il solito sentiero nr.28. La discesa é a tratti tecnica ma non ferma le nostre gambe e le nostre lingue.
Nascono progetti per Trail Autogestiti verso Cocconato, Castelnuovo Don Bosco. A casa ci si promette di andare a leggere  l'articolo di Orcomamy su Gulliver. Ma poi mi viene in mente, anche, che a Cocconato si può far tappa alla trattoria del ponte a mangiare gli agnolotti al tovagliolo, bella sosta prima di proseguire per il giro da 70 km con 2300D+ ( ipse dixit).

Si arriva al piazzale della stazione Sassi-Siperga in un ora e mezza e OrcoFabry prosegue di corsa il suo ritorno a casa.
Come al solito siamo una bella compagnia, si corre insieme sempre volentieri.
Alla fine siamo Orchi e oltre le gambe c'è di più. O come dice OrcoCamola siamo Orchi e oltre le zampe c'è di più !!!!

venerdì 27 novembre 2015

Raid Notturno Punta Aquila di Giaveno(to) 25 Novembre 2015


Dal racconto dell'OgreExtreme
Salita alla punta dell’Aquila al chiaro di luna.

Una delle tante sere. Una qualunque sera. Rientri a casa dalla giornata lavorativa. Pian piano ti spogli dei  ritmi e dei problemi del quotidiano e provi ad immergerti nella tranquillità della tua sfera personale. Al semaforo distrattamente alzi la testa in attesa del verde e dietro compare appena fuori dall’orizzonte, nitida, pervasa di luce soffusa la magica sagoma della Luna, quasi a chiamarti, a chiedere attenzione.
Arrivi a casa, posteggi l’auto e lei sempre li, sempre più presente. E’ irresistibile ora. Il suo splendore questa sera non può e non deve passare inosservato.
E così entri in casa velocemente ti cambi, due cose in uno zainetto e via in macchina verso una qualsiasi montagna che ti permetta di avvicinarti a lei ammirandola da vicino.
Arrivo all’alpe Colombino, il parcheggio è stranamente deserto. Che la montagna stasera sia tutta per me?
Velocemente lascio l’avamposto della civiltà e mi ritrovo dopo pochi minuti in un’altra dimensione.
Conosco questa montagna come le mie tasche, ma questa sera appare diversa, magicamente trasformata dalla luce della Luna che impone la sua autorità sempre più forte man mano che salgo di quota.

Mi prende per mano, mi chiede attenzione e allora eccomi a scattare qualche foto, qua e là, facendo un giro di orizzonte, gioco ad individuare le sagome sempre più nitide delle montagne vicine e lontane. Ma questa sera il gioco è troppo facile. E così mi riprende per mano e mi indica la strada da seguire. Sì, è quella dei ricordi e delle emozioni che hanno segnato questo anno di corse e di montagna. Riaffiorano così pensieri, emozioni, sensazioni ormai passate e nascoste e che improvvisamente si risvegliano e mi pervadono animo e cuore.
In questi frangenti provo come sempre profonda gratitudine nei confronti di chi mi ha donato e insegnato la passione per la montagna e per le cose semplici della vita dove le proprie emozioni sono il fondamento di tutto il proprio esistere.
Quella stessa Luna che tre mesi prima mi rischiarava la discesa dal col du Tricot durante la TDS ora mi rischiara questa solitaria salita all’Aquila, montagna di casa che molte volte diventa rifugio e luogo dove ritemprare anima e corpo.
Arrivando in vetta, anche se la temperatura invita a iniziare velocemente la discesa, mi lascio trascinare in una profonda immersione nelle mie emozioni esaltate da un panorama “lunare”. Ma è tempo di scendere e così corricchiando agevolmente mi riporto ahimè verso la realtà delle cose, del quotidiano e della vita di tutti i giorni e di tutte le sere… E la montagna?
Lei lì; sempre lì ad aspettarmi, con pazienza e con la Luna che di notte continuerà a rischiarare i miei passi.

lunedì 23 novembre 2015

Corso di Roccia della Scuola CAI Motti (Provincia di Torino) Autunno 2015

Foto Corso di Roccia Scuola Motti Autunno 2015
Sito Scuola Alpinismo Motti

Che quelle rocce innalzantisi in forma di mirabile architettura, quei canaloni ghiacciati salenti incontro al cielo, quel cielo ora azzurro profondo dove l’anima sembra dissolversi e fondersi con l’infinito, ora solcato da nuvole tempestose che pesano sullo spirito come una cappa di piombo, sempre lo stesso ma mutevolmente vario, suscitano in noi delle sensazioni che non si dimenticano più. (Walter Bonatti)

Dal racconto dell'OgreDoctor
Dalla croce di vetta della Rocca di Perti, lo sguardo spazia lontano verso il mare, verso l’isola Gallinara.
La giornata è finita, siamo appena usciti da “il Vecchio”, una via storica di Finale Ligure(Sv).
Sette, otto tiri, ho perso il conto, belli e rilassanti (traverso a parte!), con Bruno come istruttore, davvero magistrale e didattico, e Simona come compagna di cordata.
Mentre guardo le ultime luci del giorno, alla felicità si mescola un sentimento di malinconia; è davvero finita, con quest’ultima arrampicata si conclude il Corso di Roccia della Scuola di Alpinismo 2015. E’ stata una magnifica esperienza e come sempre in questi casi, vorresti non finisse mai.
Tornare ad arrampicare dopo 30 anni non è stato semplice e l’arrampicata, purtroppo, non ha nulla a che vedere con lo sky running, se non condividere lo stesso ambiente, la montagna, il mio terreno di gioco preferito e una discreta preparazione fisica che non guasta.
La scelta della Scuola Motti è stato un caso fortuito. Sono capitato sul sito internet per caso, cercando i corsi di roccia disponibili nel circondario e quello della Motti, combaciava quasi alla perfezione con le date dei miei impegni di lavoro e familiari.
Quando, scaricando il materiale per l’iscrizione, ho letto che questa era subordinata ad un colloquio preliminare, mai più pensavo di essere selezionato.
Ed invece, eccomi qui, a ripensare alle splendide giornate passate insieme e a guardare con nostalgia le foto delle vie salite durante il corso, con le dita ancora doloranti, ma smaniose di ricominciare.
Dopo un’esperienza di questo tipo, la domanda spontanea è se avresti voglia di ripeterla: assolutamente sì! Alla Motti ho trovato un ambiente accogliente, rilassato, con istruttori di livello assoluto, che hanno cercato di trasmetterci con perizia, ma senza forzature, quanto necessario per praticare questo sport in sicurezza.
Niente esaltazioni, niente deliri mistici, ma molta concretezza e tanta, tanta simpatia.
Anche il fatto di trovarsi a chiudere la giornata insieme, in modo conviviale, ha contribuito a creare quella magia fra allievi e fra allievi e istruttori, che ha reso l’esperienza ancora più unica e indimenticabile.
Credo che la migliore pubblicità per il corso della Motti, sia il corso stesso! Provare per credere.
W la Montagna!


domenica 15 novembre 2015

30° StraRivoli (To) 15 Novembre 2015

Foto StraRivoli 2015
Classifica StraRivoli 2015

Dal racconto dell'OrcoPinoR

Trentesima edizione della StraRivoli, gara su strada ormai entrata nella storia del podismo Torinese.
L'organizzazione logistica è del Circolo 4Mori di Rivoli una  associazione culturale sarda, mentre l'organizzazione tecnica è del Gruppo Sportivo Murialdo di Rivoli.
Su strada è l'attribuzione nel calendario delle manifestazioni Fidal. In realtà il percorso è piuttosto nervoso. Con 200D+ nei primi 5km e 200d- nei restanti 5km finali.
Il meteo ci regala una giornata da pianura padana con un nebbia che sembra poterla tagliare con il coltello, e buona solo per far maturare la "salama da sugo" Ferrarese.

Il percorso si snoda tra le vie del centro storico di Rivoli. Attraversa i boschi della collina Morenica e costeggia il castello di Rivoli sede del discusso museo di arte moderna.  Il tracciato fiancheggia altresi, la famigerata risalita che tanti milioni di euro è costata ai Rivolesi.

Prima dello start della manifestazione è stato osservato, per volere CONI, un minuto di silenzio per le 129 vittime della strage terroristica di Venerdì 14 Novembre 2015 a Parigi.
Si corre quindi con un peso nel cuore e coscienti che tutte le cose sono prive di un sè separato e tutto è interdipendente.

400 gli atleti partenti per tutte le categorie. I partecipanti sono stati muniti di chip dell'azienda di cronometraggio gare Mysdam che ha fornito un ottimo servizio. A quanto sembra, da voci di corridoio, pare che MYSdam e Fidal si apprestino a lavorare per il prossimo anno, in modo sinergico.

La gara stravinta da Mountasser Adbessamia con il tempo di 37min 22sec, mentre per le donne la vittoria va ad Arnone Federica con il tempo di 42min 29sec.

Per gli Orchi, presenti oggi in dieci, la StraRivoli è l'ultima gara su strada per il 2015.
Con questa manifestazione l'OrcoPippo si è aggiudicato il Trofeo Orco dell'anno Strada. La zampata sul trofeo l'OrcoPippo, classe 1949, l'ha messa alla Maratona d Torino con il tempo di 3h 33min. Che prestazione!!!!

Al termine della manifestazione a tutti i premiati sono stati elargiti orologi e sveglie come se piovesse. Il sodalizio Sardegna e Svizzera sembra sia stato realizzato.
Terminiamo questa giornata di sport dandoci appuntamento alla prossima Stra a Strasburgo per i mercatini natalizi.




domenica 8 novembre 2015

ValSusa Trail Chiusa s.Michele(To) 8 Novembre 2015

Foto Valsusa Trail 2015 prima parte
Foto ValSusa Trail 2015 parte seconda
Classifica Valsusa Trail 2015 24km 1500D+
Classifica Valsusa Trail 2015 10km 600D+
Sito Valsusa Trail

Edizione 2014
Edizione 2013

Dalla cronaca dell'OrcoPinoR

Dopo due anni di pioggia finalmente un meteo perfetto.
"Ulrike" si chiama l'anticiclone che staziona da diversi giorni in Italia. Il Teutonico meteo per mettere in corpo la birra che serve ad affrontare questo Trail  dal tracciato veloce.
Ventiquattro gli Orchi alla partenza della 3°edizione del Valsusa Trail.
Sold Out le iscrizioni alla manifestazione già una settimana prima dell'evento.
La formula a dieci euro senza pacco gara e senza pranzo pare che funzioni bene.
Un encomio all'organizzazione che al termine della gara ha comunque saputo elargire, in ogni caso, una borraccia omaggio e un ristoro finale ricco e completo.

Quest'anno il "deus ex machina" dell'organizzazione, al secolo Gabriele Abate, anche lui, al nastro di partenza.
Non abbiamo avuto dubbi sulla sua prestazione. E seppur oberato dall'attività di condurre in porto il Trail ha trovato il tempo per allenarsi e strafigurare tra i partecipanti. Vince, infatti, con il tempo di 2h 1min. Dietro di lui Buonomini della Garfagnana e Fornoni dell'Asd Valli di Lanzo.
Per le donne la "Guardiaparco volante", Miravalle Raffaella si aggiudica la prima posizione in 2h 22min. Dietro di lei Montonati dell'Avis Verbania e Barale del CH4 Sporting Club.

I 600 partenti, tra trail lungo e corto, hanno trovato sentieri lucidati e privi delle foglie, sicchè hanno potuto correre dando il meglio di se stessi.
Del percorso, sono rimasti impressi ai concorrenti; la vista della Sacra di S.Michele, il corno suonato da Dorino ed i cartelli che incitavano gli atleti a spingere al massimo.

Gli Orchi hanno dato il meglio. Da segnalare il piazzamento nei primi dieci assoluti dell'OrcoGriso con lo strabiliante tempo di 2h 20min. E poi l'enorme prestazione dell'OrcoRoccia classe 1945 con 3h 9min. Infine L'OrcoRusso felice di aver fatto la scopa sul percorso.
Il Valsusa Trail è stata l'ultima gara dell'anno 2015, ed  ha stabilito, per la prima volta, la vittoria di una donna, Orco730, come vincitrice del Trofeo Orco dell'anno Trail 2015.
Una vittoria strameritata, dopo le vicissitudini dello scorso anno.


lunedì 2 novembre 2015

Bici Bdc CicloLanga ver 1.0 Cicloturismo nelle Langhe (Cn) 2 Novembre 2015

Foto CicloLanga 1.0 2015

Dal racconto dell'OrcoPinoR
Un'ultima cicloturistica da cartolina, agognata da ormai due anni, prima di archiviare il 2015 ciclistico.
Il luogo, le Langhe, insignito dall'Unesco, nel 2014, come sito patrimonio dell'umanità insieme al Monferrato.
Di percorsi c'è ne sono a bizzeffe. Ci si può sbizzarrire tracciando linee e dislivelli da paura, sulla carta.
Dico bene, sulla carta. Occorre fare attenzione, ricordandoci sempre della conformazione del terreno.
Salite e discese. In Piemontese Munta e Cala. In gergo ciclistico Mangia e Bevi (si mangia in discesa e si beve in salita).
Il tracciatore del percorso OrcoBee che ha già alle sue spalle altre cicloturistiche in Langa.
Dopo aver raccattato OrcoCiccillo, si dirigiamo in macchina a Cherasco(Cn) luogo di partenza e arrivo della nostra CicloLanga versione 1.0.
Il mese di Novembre e la splendida giornata metereologica, sono un buon presupposto per ammirare le Langhe. Il freddo del mattino, +5°, ci coglie impreparati. Confidiamo che le temperature saliranno e, viste le salite, speriamo di scaldarci presto.

I numeri del percorso:
- distanza 90km
- dislivello 1700D+
- luoghi di interesse: Cherasco, La Morra, Montelupo, Bossolasco, Dogliani, Monforte, Barolo.


La prima discesa da Cherasco verso La Morra(Cn) al gelido freddo autunnale.
Subito immersi nel collinare paesaggio langarolo, dopo pochi chilometri, ci fermiamo per scattare alcune foto a questa incredibile tavolozza di colori. Un colore che inebria insieme all'aria che odora di mosto e di vino.
Questo tiepido sole novembrino splende nelle vigne appena saccheggiate. Con noi un gruppo di turisti tedeschi che, incuranti dei danni ambientali ed economici prodotti dal recentissimo DIESELGATE (scandalo ott 2015 sulle emissioni Co2 della VolkWagen), si godono in modo teutonico il paesaggio.
Numerosa, anche a Novembre, la presenza di turisti germanici, qui in Langa. L'attrazione sono i paesaggi, il cibo ed il vino. Anzi, correggo l'ordine; il vino, il cibo ed i paesaggi.
Ma c'è anche da pedalare in Langa, e le salite con pendenze al 10-12%, anche se con soli 300-400D+, si fanno sentire sulle gambe.
Al comune di Montelupo Albese(Cn) la salita più lunga, siamo a soli 28km da Ceva(Cn) e 58 da Savona.
Una pausa per un caffè, e personalmente ne approfitto per sgranocchiare un panino autoctono. Le crisi di fame, chiamate cotte in gergo ciclistico, non sono affatto divertenti.
Una pausa a Bossolasco(Cn) per fotografare l'Angelo dell'alta Langa opera del 2015, dell'artista torinese Daniele Cazzato.
Ci spostiamo mollemente verso Dogliani(Cn) con l'idea di mettere il naso alla Fiera della CISRA' e dei Santi.
La Fiera è l'ultimo mercato prima del periodo invernale. In piazza viene preparata dai Doglianesi una minestra di trippa e ceci in grossi pentoloni. Piatto povero della cucina contadina.

Una tradizione che risale fin dal 1600. Ahimè alle 12.15 però l'acquisto di una tazza calda e fumante di ceci, termina. Rimaniamo delusi e per consolarci ci facciamo un curioso giro per il mercato. Fanno bella mostra i porri di Cervere, le zucche pluripremiate di Ponzio.
La prossima meta è il comune di Monforte D'Alba(Cn) dove pensiamo di fare una sosta per il pranzo.



Dopo una divertente discesa, L'OrcoCiccillo è fermo. La causa, la fuoriuscita della catena che come un serpente costrittore si stava avvolgendo al deragliatore. Mi fermo anch'io per verificare la situazione e dare una mano. La catena della bici di OrcoCiccillo nera come una Guinnes, lui dice che prima di partire l'ha cosparsa di grasso!!!. Io penso che come Orchi, di strada ne dobbiamo fare ancora tanta per diventare ciclisti seri.
Dopo una tosta salita al 9% siamo a Monforte D'Alba(Cn), adesso si tratta di scegliere tra gli innumerevoli locali che offrono cibo.
L'OrcoCiccillo, sempre lui, si fa attendere. Dichiara appena arrivato, che a metà salita lo ha colto una crisi di fame e si è dovuto fermare per mangiucchiare qualcosa.

La scelta per consumare un po' di carboidrati cade sull' Osteria La Salita, e non sbagliamo. Un cuoco vestito da pirata/corsaro/bucaniere/filibustiere ci da il benvenuto e ci propone.
- una piccola frittatina di verdure
- pane e grissini fatti in casa
- tagliolini alla salsiccia di Bra
- un calice di Dolcetto

abbiamo speso 14euro cadauno con servizio compreso.

Il pasto non abbondante ci permette di salire in punta alla chiesa di Monforte D'alba. Poi giù come dei missili verso il comune di Barolo(Cn) con lo spendido Castello-Cantina.
E' qui che troviamo il numero più alto di turisti tedeschi e giapponesi. Ad attrarli sicuramente il nome del paese che ricorda uno dei vini tra i più famosi.
Anime straniere alticcie si trascinano per le vie del paese. Le panchine messe a disposizione dal comune sono state un'ottima idea.
Si son fatte circa le 14.30 e, tenuto conto che i nordici pranzano presto, mi immagino cosa non abbiano bevuto e ingurgitato. I fumi dell'alcool nei lori occhi e nei loro passi sono evidenti. In questi momenti potresti proporgli di aprire le frontiere alle migliaia di profughi Siriani che attendono di entrare in Germania. Accetterebbero senza battere ciglia.

Siamo ormai al termine del nostro tour ciclistico in Langa. Si vorrebbe fare una deviazione per la caserma dei Vigili del Fuoco ... a quanto pare il side B dell'OrcoCiccilo sta prendendo fuoco.
Arriviamo a Cherasco dopo l'ennessima salita dove tutti gli Orchi sparano le ultime cartucce. Ci concediamo un caffè nel centro del paese, famoso per la specialità gastronomica delle lumache.
Entrati nel Bar, in attesa del caffè, racconto a OrcoBee e OrcoCiccillo che qui a Cherasco è presente l'albero dove Napoleone Bonaparte, nella sua campagna D'Italia, attaccò le redini del suo cavallo. Il barista mi conferma ma mi comunica che l'albero, un platano, è stato danneggiato dal camion della nettezza Urbana per una errata manovra.
La ferale notizia della morte del platano nulla toglie alla splendida giornata di sport in natura trascorsa insieme agli Orchi. Ci diamo appuntamento ASAP per la versione 2.0 della CicloLanga.