martedì 18 agosto 2015

Grand Tour d’Arbour Alta Valle Susa (To) 17 Agosto 2015

Foto Grand Tour DArbour

Dal racconto dell'OgreDoctor

Grand Tour d’Arbour
difficoltà: EEA/F
quota partenza (m): 1454
quota massima (m): 2843 - Punta Charrà
Lunghezza (km): 18
dislivello complessivo (m): 2200
località partenza: Puy (Beaulard, TO )
punti appoggio: Rifugio Guido Rey, Bivacco Ugo Blanchetti
note: un piccolo consiglio per quanti vorranno ripeter il giro. La Ferrata degli Alpini, la salita alla Charrà e alla Guglia in condizioni di tempo incerto o nebbia, data la tracciatura e il tipo di terreno non sono da tentare.
L’idea del giro nasce l’anno scorso, quando con l’OrcoGiovanni, di casa in queste lande, in una delle nostre innumerevoli scorribande, saliamo alla Grand Hoche (2804 m slm) e poi alla vicina Guglia d’Arbour (2803 m slm).
Si sa, l’appetito vien mangiando e all’orizzonte la vicina Charrà diventa subito l’oggetto del desiderio, ma di vie, per concatenare le cime, nemmeno l’ombra, anzi il passaggio sembra davvero impossibile a meno di non utilizzare la cresta Ungherini, le cui difficoltà alpinistiche sono decisamente più sostenute.
Mi metto subito alla ricerca su internet e riesco a trovare una relazione, non molto dettagliata a dire il vero, che parla di una possibilità di salire alla Guglia dal Colle delle Sanità, utilizzando un sentiero più basso, bollinato con dei segni bianchi fino in cima e un’altra che parla di un sentiero tracciato dai francesi con segni rossi.
Rincuorati da queste scoperte, l’idea prende forma e diventa una traccia sulla Fraternali con un dislivello approssimativo di 2000 metri e uno spostamento di almeno 15-17 km.
In origine si voleva concatenare anche la Clotesse, ma per mettere insieme anche questa cima, il chilometraggio diveniva decisamente importante, dovendo scendere dal Passo dell’Orso per risalire al Passo di Desert e da qui affrontare la salita alla vetta.

La giornata di lunedì, sembra quella giusta. Il meteo lascia un intervallo di bel tempo almeno fino alle 15.00.
Ritrovo alle 7.00 in panetteria a Beaulard per l’ormai tradizionale caffè e salita con la macchina a Puy, piccola borgata a 1454 m slm dove comincerà la nostra avventura.
Saliamo di buona lena al Passo della Mulattiera (2400 m) arrivando all’inizio della Ferrata degli Alpini in circa 1.40. Indossati i guanti da ferrata si comincia l’ascesa verso il Passo della Sanità.
Niente, imbrago, niente set da ferrata e nemmeno casco. In realtà, queste attrezzature non sono necessarie, più che una ferrata si tratta di un sentiero attrezzato, da fare con le dovute cautele, ma decisamente abbordabile.
Rispetto alle descrizioni, trovate in rete, il tracciato e il cavo sembrano essere stati oggetto di una risistemazione recente, anche se, in almeno due o tre punti, le frane hanno divelto la catena dai supporti.
Alcuni tratti sui ghiaioni, sono risultati più pericolosi dei tratti attrezzati, per la possibilità di caduta pietre.
In poco tempo siamo al colle, da cui si gode una vista fantastica sui due versanti della valle. Buttando l’occhio verso la vicina Guglia d’Arbour, del sentiero descritto nelle relazioni nemmeno l’ombra!
Ci penseremo dopo, al momento la nostra attenzione è rivolta alla Punta Charrà.
In più punti dobbiamo usare anche le mani, con passaggi di arrampicata molto basilari Anche per questa salita le difficoltà sono contenute e in poco tempo siamo in cima.
Ridiscesi al colle, cominciamo un “brain storming” per capire dove potrebbe essere il sentiero per la salita alla Guglia e alla fine, fidandoci della relazione, ci buttiamo giù per il prato con un traverso in direzione della placconata rocciosa alla base della cresta Ungherini e con una botta di fortuna memorabile, buttando l’occhio dall’altra parte di una cengia rocciosa, intercettiamo un inequivocabile segno di sentiero.
La sorpresa è duplice: i bollini bianchi ci sono, ma i segni che troviamo e che ci guideranno con assoluta sicurezza fino al Passo d’Arbour e poi in cima alla Guglia, passando in posti impossibili da scorgere dal colle, sono bianchi e rossi (come quelli dei sentieri ufficiali) e tracciati di fresco.
In cima alla Guglia ci rilassiamo, sapendo che le difficoltà ormai sono finite e conoscendo alla perfezione il sentiero da lì in avanti.
Al Bivacco Ugo Blanchetti (4 posti letto, davvero confortevoli) ci concediamo una piccola sosta con annesso spuntino e poi siamo di nuovo in marcia; le famiglie ci aspettano a Refour, che raggiungiamo via Cappella di San Giusto (1800 m slm), lasciando alla nostra destra, scendendo, il Rifugio Guido Rey, possibile punto di appoggio per questa gita.
Arriviamo a Refour dopo circa 7 ore di marcia, molto soddisfatti per il fantastico giro, perfettamente riuscito.

Con grande piacere si uniscono alla compagnia l’OrcoCamola e l’OrcoZoppo, anche loro di ritorno da una bellissima impresa alla Ferrata della Rocca Clari e insieme, mettiamo a dura prova le nostre coronarie, sfidando i ben più giovani e atletici marmocchi in una partita a calcio.
Appuntamento di nuovo alla panetteria di Beaulard per una piccola merenda e poi a casa per il meritato riposo.
Un’altra bellissima giornata di amicizia e montagna!
W Gli Orchi



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