lunedì 27 luglio 2015

Triathlon Aronamen Arona(No) 26 Luglio 2015

Classifica Triathlon Aronamen 2015 Maschile
Classifica Triathlon Aronamen 2015 Femminile
Classifica Triathlon Aronamen 2015 staffette
Sito Aronamen

Dal racconto dell'OrcoCamola


L'Aronamen è un triathlon promosso da 'A.S.D. CUNEO TRIATHLON' e si svolge nella località turistica di Arona (NO) sul Lago Maggiore.
Se non sbaglio, quella del 2015 è la 5° edizione e da quanto ho potuto vedere è una gara sentita e partecipata da atleti di alto livello.
In questi ultimi anni la FITRI (Federazione Italiana Triathlon) ha fatto una campagna di promozione del suo sport dando la  possibilità
di partecipare a coloro che una tantum vogliono cimentarsi e provare questa specialità.
Per me è stato così. Faccio due gare all'anno e devo dire che ogni volta mi diverto molto; il beneficio maggiore è che ho sostituito
parte degli allenamenti di corsa con il meno traumatico e salutare nuoto.
L'Aronamen è un 'triathlon medio' significa che i percorsi sono i seguenti : 1900m nuoto, 90km bici, 21 corsa (tot. km 112.9).
Per un Orco mediamente allenato le frazioni di bici e corsa non sono assolutamente un problema.
Per il nuoto, se non si è nuotatori, bisogna avere un po' di pazienza e 'praticare' con un minimo di costanza.
Io sono un pessimo nuotatore perché ho imparato da adulto; di contro mi piace molto stare nell'acqua ed andare in piscina non mi pesa.
La gara parte molto presto, decido quindi di raggiungere Arona il giorno prima. Sabato sera il lago è bello piatto e la temperatura dell'acqua è di 27 gradi (!).
Nonostante questo il nuoto in acque libere mi mette sempre un po' di ansia. Cerco conforto al telefono da parenti e amici e subito mi sento meglio.
Domenica mattina alle 5 sono nella zona cambio per sistemare la bicicletta e quella che il giorno prima era un po' di agitazione,
oggi si è trasformato in terrore (ovviamente enfatizzo). C'è molto vento e il lago è agitato da onde e forti correnti.
Se questa è una situazione normale non so se me la sento. A breve mi rendo conto che la situazione non è affatto normale in quanto l'organizzazione è in crisi.
Le barche non riescono a fissare le boe che servono a segnare il percorso. Fino all'ultimo non si sa nemmeno se si nuota.
Ovviamente si ritarda la partenza.
I giudici decidono di ridurre il percorso.
Quelli come me esultano, altri si lamentano.
Una boa viene sostituita da un pattino guidato per l'occasione dal Presidente della proloco. Un tipo veramente in gamba; nonostante le correnti riesce a mantenere la posizione.
Partono tre batterie. Io sono nella seconda.
In acqua non penso più a niente e cerco di stare tranquillo nel su e giù delle onde.
Come tutti correggo più volte la direzione ma non sbaglio.
Solo nei pressi dell'arrivo anziché andare a sinistra vado diritto e 'inchido' a due centimetri da un sub. Questo signore, addetto alla sicurezza, mi vede arrivare di gran fretta stile frullatore.
A nulla serve il suo sbracciarsi per indicarmi la direzione. Esco dall'acqua ed un tizio mi racconta che ha dato una capocciata contro il remo del pattino. Non riusciamo smettere di ridere per la comicità delle situazioni appena vissute.
Le frazione in bicicletta è molto bella e varia con le salite concentrate nella parte centrale.
La corsa si svolge su un anello di 5 km da ripetere 4 volte.
Sull'anello ci sono 3 punti ristoro e tre provvidenziali punti doccia. I volontari sono eccezionali.

Il mio obbiettivo era di arrivare alla fine e così è stato.

Durante la gara più volte il mio pensiero va all'amico OrcoTruk che in passato ha partecipato a questo come ad altri triathlon.
"Cosa dire carissimo Mauro se sono qui è perché tu hai insistito tutte le volte che ti ho manifestato le mie perplessità nei confronti di questa gara".
"Quindi, per quello che può valere,  la fatica e l'energia positiva di oggi sono tutte per te".

Forza Mauro!
W gli Orchi.  

domenica 26 luglio 2015

SkyRace Giir di Mont Premana(Lc) 26 Luglio 2015

Classifica Giir di Mont 2015
Video Giir di Mont 2015
Sito Giir di Mont

Dall'intervista all'OrcoCasper


D: Ventitreesima edizione della SkyRace Giir di Mont nelle due distanze Skymarathon 32km 2400D+ e MiniSkyRace da 20km e 1100D+.
Hai avuto un bel coraggio ad iscriverti ad una gara in montagna cosi prestigiosa tra le alpi Lecchesi. Raccontaci come è nata l'dea di iscriverti.
R: Avevo letto diverse recensioni sportive sulla manifestazione e volevo provare a parteciparvi. Le mie aspettative non sono state deluse. Mi sono iscritto alla 20km.

D: il sito gara è piuttosto distante da Torino, come hai gestito il viaggio ed il pernotto a Premana.
R: Siamo partiti il 25 Luglio 2015, dopo cena con mia moglie "grande supporto nelle mie competizioni". Siamo arrivati a Premana dopo tre ore. Abbiamo dormito nel nostro furgone allestito a camper nella zona doccie\pasta party.

D: Come giudichi la logistica ed il tracciato della manifestazione. Son ben 12 gli alpeggi toccati dal gara.
R: La gara è organizzata benissimo, super collaudata, nella corta erano presenti 7/8 ristori, qualcuno anche "abusivo" per tutti (grande accoglienza).
D: Il percorso ripido e tecnico ti ha messo in difficoltà.
R: Nella distanza corta, cosi come nella lunga, la discesa finale era abbastanza impegnativa. Cinque chilometri di mulattiera, da non prendere sottogamba.

D: Quale personaggio tra i partenti ti ha colpito particolarmente.
R: sicuramente il vincitore della categoria uomini  Mamu Petro, che ha stabilito il record della gare, scendendo di quattro minuti sotto quello del "Re" Killian Jornet(grande assente), Sarebbe stato un bel duello.
D: Mille gli skyrunner alla partenza, come hai gestito questo momento importante.
R: Nella corta, da 20km la partenza è stata anticipata di 20min, eravamo circa eravamo 400 atleti, nessun problema.

D- Le temperature di questa bollente estate non hanno aiutato, ti hanno messo a dura prova.
R: Fortunatamente non c'era un gran caldo.

D- I supporters Premanesi sul percorso gara sono sempre tanti, sono riusciti a darti una carica e sferzata di energia.
R: Una delle gare dove ho trovato un gran pubblico, molto bello.
D: Raccontaci  di qualche peripezia che hai dovuto affrontare durante la gara o le difficoltà che hai dovuto superare.
R: Mah...nessun problema solo un po' la partenza, a razzo in discesa (attorno ai 3min al km) dopo un chilometro di sentiero stretto al grido "si salvi chi può".

D: Cosa ne pensi del terzo tempo... cioè ristoro finale , docce, premi...ect.
R: Per fortuna poca coda e docce calde, essendo arrivato abbastanza presto, pasta party buono con ottime porzioni e ragazze super operative. Dopo siamo volati via, visto il lungo viaggio che ci attendeva.

D: Quali sono i tuoi prossimi programmi sportivi da qui a fine anno.
R: Andro' a fare il tifo per i nostri orchi all'UTMB (in bocca al lupo ragazzi) poi farò il trail del Gran Paradiso. e a seguire quello di Oulx.

Grazie OrcoCasper e... buone corse


Classifica Giir di Mont 32km.

Maschile
1 Mamu Petro 3:05:59; 2 Zinca Ionut Alin Valetudo Skyrunning Italia 3:09:21; 3 Razga Ismail Valetudo 3:18:55; 4 Szabolcs Istvan Georgy Valetudo 3:22:34; 5 Bert Paolo Team La Sportiva 3:25:08; 6 Tavernaro Michele Team La Sportiva 3:27:13; 7 Panin Surum Robert Run2gether 3:28:13; 8 Minoggio Cristian Salomon 3:28:29; 9 Gianola Mattia Team Crazy 3:30:03; 10 Bianchi Filippo Libertas Vallesabbia 3:30:18

Femminile
1 Dragomir Denisa Valetudo 3:56:23; 2 Rampazzo Silvia Valetudo 4:04:22; 3 Cardone Debora Valetudo 4:08:04; 4 Arenas Gema Andalusia 4:12:23; 5 Rossi Raffaella Team Crazy 4:18:21; 6 Brambilla Martina Carvico Sky Running 4:23:20; 7 Valmassoi Martina Salomon 4:26:51; 8 Mustat Lara Team La Sportiva 4:30:39; 9 Benedetti Debora Team Pasturo Asd 4:33:50; 10 Lizzoli Angela Pol. Pagnona 4:34:35

sabato 25 luglio 2015

Tour Val Germanasca Ghigo di PralyTo) 25 Luglio 2015

Foto Tour Val Germanasca 2015

Dal racconto dell'OrcoBee

Provenendo dalla frequentazione delle montagne con “piede escursionistico” sabato scorso  ho potuto apprezzare l’aspetto più positivo della corsa in montagna o trail, che grazie agli amici Orchi ho cominciato a praticare un paio di anni fa.
Avevo infatti più volte frequentato la Val Germanasca, sia d’estate che d’inverno. Secondo la mia modesta opinione rappresenta uno dei più bei posti in Piemonte, un angolo  appartato e seminascosto, incastrato tra la Val Chisone e Pellice.
Il fondo valle è stretto e buio, appena dopo Pomaretto sembra che non si debba passare più. Poi però, sorpassata la zona delle miniere di Talco ed arrivati nella bella conca di Praly lo scenario cambia e l’alta valle si apre proponendo un anfiteatro naturale molto vario dove riescono a trovare posto alpeggi, laghi, impianti di risalita ma anche qualche punta degna di nome (Bric Buciè tra tutti).
Con andatura da escursionista occorre però scegliere. La zona della Rocca Bianca o Cima delle Liste (splendide in inverno con sci o ciaspole); il cappello di Envie o la zona dei Tredici Laghi; Il rifugio Lago Verde e la Gran Guglia. Con un pezzo di corda si può fare il Bric Buciè oppure fare una traversata verso Abries nel Parco del Queyras Francese.
Con un paio di scarpette, ed un po’ di allenamento, sabato scorso, con gli altri orchi: doctor. Ing, 730 e Greg, al secolo Antonio, Mauro, Gabriella e Giuseppe, siamo  inveceriusciti a percorrere quasi tutto il ventaglio di montagne che circonda Praly, per una trentina di km e quasi 2000 metri di dislivello.
Lasciata la macchina a Ghigo di Praly, per una strada asfaltata siamo arrivati a Indiritti, poi su sentiero fino al lago di Envie dove si incrocia la splendida mulattiera che collega la Rocca Bianca con i Tredici Laghi e poi, superati gli impianti di risalita ed i successivi baraccamenti siamo arrivati al Colle Giulian.

Dal Colle Giulian si può sceglere se effettuare un giro “per cime” o “per colli” di un kilometraggio tutto sommato simile ma risparmiando un po’ di dislivello se si scelgono i colli
Noi abbiamo deciso di valicare i colli ed abbiamo  corso su una lunghissima balconata che  con qualche strappo qua e  la oltrepassa i colli del Loup, di Brard e di Villaforcia e poi ritrovarsi sopra il rifugio Lago Verde (con brevissima salita sulla pietrosa Gran Guglia).
Il rifugio, in riva al lago è un buon punto d’appoggio, dove  noi dopo 5 ore e ventidue km  circa abbiamo divorato panini e fette di torta. La discesa verso Bou du Col può avvenire sia sul versante destro che sinistro del torrente (il sentiero è un po’ più trascurato ma comunque visibile).  Da Bou  du  Col  ci siamo poi diretti verso la frazione Giordano, a monte di Ghigo per evitare di dover fare la strada sterrata. Da Giordano, in 1,5 km di asfalto si ritorna poi a Ghigo dopo una splendida cavalcata di 31 Km .
A Ghigo, in centro paese non ci rimane che utilizzare nel miglio modo possibile la fontana e la relativa vasca…piedi e gambe a mollo!!
Ah dimenticavo, non è vero che per forza la corsa tralascia aspetti importanti della frequentazione in montagna. Noi abbiamo potuto osservare caprioli, una pernice che si è staccata in volo sopra la nostra testa, ammirare la splendido lavoro di ingegneria dei muri a secco della mulattiera/sentiero gta, fare scorpacciata di gustosi mirtilli e fragoline e scambiare due chiacchiere con la gentilissima gestrice del rifugio.
W la Montagna, W gli orchi


mercoledì 22 luglio 2015

Bici bdc Cesana Torinese - Colle Monginevro - Colle Izoard - Colle dell'Agnello - Pontechianale

Foto Bici Bdc Cesana --->Pontechianale

"Ed ecco verso noi venir per nave
un vecchio, bianco per antico pelo,
gridando: "Guai a voi, anime prave! ..." 
(Inferno canto III - Divina Commedia - Dante Alighieri)

Dal racconto dell'OrcoPinoR

L'Idea
Presa in prestito dall'OrcoClaudio quando lo scorso anno mi parlò della famosa Saluzzo-Saluzzo con passaggio dalla Valle Varaita e per i colli  Agnello, Izoard, Monginevro, Sestriere. Rientro dalla Val Chisone. Un percorso folle che solo Fausto Coppi poteva generare.

Premessa
Durante la stagione estiva, da una decina di anni a questa parte, in famiglia, si ripete il rito della gita alla diga di Pontechianale(Cn) in alta Valle Varaita.
Nella gita sono previsti, la passeggiata intorno al lago ed il pranzo in qualche trattoria del luogo.
Quest'anno per evitare di sciropparmi due ore di macchina, decido di arrivare a Pontechianale(Cn) per la via alpina. Una cavalcata in bici da strada su colli mitici.
Naturalmente, non potrò mancare al pranzo, sicchè mi toccherà presentarmi alle 13.00 circa, costi quel che costi.

Il Percorso; solo salite e discese, sono banditi i passisti e i CronoMen
Partenza Cesana Torinese dove lascerò la macchina per recuperarla il giorno successivo.
Da Cesana in bici da strada percorrerò in sequenza:
- Cesana Torinese(To) alta Valle di Susa 1350 slm
- Colle del Monginevro 1850 slm al 10km
- Briancon(Francia) 1300 slm al 25km
- Colle dell'Izoard 2400 slm al 45km
- Chateau Queyras 1400 slm al 60km
- Colle dell'Agnello 2750 slm al 85km
- PonteChianale(Cn) alta Valle Varaita 1600 slm al 100km

Per un totale circa di 100km e 3000D+

Materiale nello zaino
Siamo in pieno, caldissimo, anticiclone africano dal nome "CARONTE" che ha portato in Italia temperature a 40°. Non per questo, da Orco previdente, nel mio zaino non possono mancare:
- cappellini di ricambio
- guanti lunghi mezza stagione
- pantaloni antipioggia
- giacca lunga primaverile
- giacca antivento e antipioggia
- 2 gomme di ricambio
- attrezzi per bici
- Panini, barrette, gel
- 1 litro d'acqua

non mi pentirò di nulla. Le temperature al colle dell'Agnello intorno ai 7° con pioggia.
Pur essendo coperto all'arrivo ero gelato.

il Tragitto
Sveglia alle 5.00 a.m. e arrivo e partenza da Cesana alle 7.00 a.m. La tabella di marcia al momento è rispettata.
Il meteo, da quanto riferisce Meteo France, dovrebbe reggere fino alle 14.00 p.m. Dopo sono previsti temporali e piogge in alta montagna.
A dire il vero già alla prima salita, da Cesana(To) al colle Monginevro (500D+) le gambe supplicavano  pietà e si chiedevano come avrebbero potuto sopportare altri 2500D+-
L'Ultimo UltraTrail (Ice Trail Tarentaise 12 Luglio 2015) non l'ho ancora smaltito del tutto. Postumi evidenti un Herpes Symplex labiale che mi infastidisce discretamente.
Ma la testa, va oltre. Fin troppo.

Non sono consapevole della salita al colle dell'Izoard. Dovrei assaporare questo mitico colle che tanti Tour de France ha visto passare (in cima anche un museo dedicato al TDF). La mia mente si chiede come possa essere la salita che da Ville Veille in Queyras sale al colle dell'Agnello.

OrcoPinoR LA PRESENZA MENTALE INNANZITUTTO

La mia presenza al colle dell'Izoard da uomo in fuga. Sgranocchio veloce mezzo panino al prosciutto cotto innaffiato con acqua e sali, e via in discesa verso la Casse Deserte già nel Parco del Queyras.
Trovo il tempo per fare una foto al monumento dedicato a Fausto Coppi dai lettori del giornale sportivo Francese l'Equipe.

Pur avendo deciso di non tirare le discese, per estrema prudenza e riposo della posizione, il mio tachimetro segnerà comunque 72km/h come velocità massima. Lo scorso anno alla cicloturistica l'8 dell'Izoard, sulla stessa strada, i tachimetri arrivarono a 81 km/h.

Arrivo in forma al bivio stradale dove la D902 incrocia la D947. A destra si procede verso Guillestre, a sinistra per Chateau Quyeras ed il colle dell'Agnello.
Sono le 10.30 a.m. e mantengo la tabella di marcia. Ho ancora 25km da percorrere prima di arrivare al Colle dell'Agnello e mi pare di avere tempo prima dell'arrivo dei temporali pomeridiani.
Ahimè, anche se sono a 1400 slm non ho fatto i conti con il caldo feroce che opprime questa vallata. Si fatica  a salire. Alla cittadina di Ville Veille si lascia la D947 e si prende la D5, la strada per il colle dell'Agnello è sempre ben segnalata.
In mio aiuto arriva la perturbazione metereologica annunciata nel pomeriggio. Veloci le nuvole iniziano a coprire un sole cocente. La temperatura rinfresca e la salita verso il colle dell'Agnello si fa a questo punto apprezzare.
Il lungo vallone dell'Agnello ha pendenze sempre abbordabili. I 22km di salita presentano una media dell'7-8%.
A Molines-En-Queyras dalla D5, con una svolta a sinistra, si passa alla D205, Una stretta strada, dal fondo ben tenuto che mi porterà in Italia.
Si intravede una lontanissima sella, si è Lui è il colle dell'Agnello con i suoi 2744slm. Decisamente più dura salirlo da Pontechianale(Cn).
Il vallone dell'Agnello si trova in pieno parco naturale francese del Queyras. Qui trovo una bassa antropizzazione, cascine sparse e qualche allevamento di cani per Sledog segnalati da continui ululati.
Un paio i ciclisti che stanno salendo al colle. Il cielo nero non promette nulla di buono ed i rari cyclos che sono saliti stanno scendendo a valle a tutta birra.
Soffro gli ultimi cinque chilometri e un gel di maltodestrine mi aiuta a superare il momento. La pioggia arriva leggera. La scarica copiosa l'ha già fatta, lo si capisce dall'erba e dall'asfalto bagnato.
In salita il freddo non lo sento per via dello sforzo prodotto. Arrivo al colle piuttosto bene con una temperatura, mi dicono "gli indiani", sui 7° gradi centigradi.
Il tempo di farmi fare una foto da rarissimi turisti, (normalmente qui in cima non ci si riesce a muovere) vestirmi con tutto quello che per previdenza ho portato nello zaino e fiondarmi giù in Valle Varaita.
La discesa a Pontechianale la faccio con i freni tirati per via del freddo, della leggera pioggia e dall'asfalto bagnato. Peccato.

Arrivo a Pontechianale alle 13.30 dopo 6h 30min comprese le soste. Ancora il tempo di smontare la bici e caricarla nella multispazio Fiat 500L e in un men che non si dica siamo tutti in trattoria per il pranzo.





Le calde Ferrate di Luglio - Foresto e Sacra di S.Michele(To) 15 - 22 Luglio 2015

Foto Ferrata di Foresto(To)
Foto Ferrata della Sacra di S.Michele(To)

Dal racconto dell'OgreDoctor

Data la scarsa voglia di correre con questa calura opprimente alle nostre latitudini e potendosi concedere il lusso di salire in montagna, visti gli impegni lavorativi, solo nel fine settimana, cosa fare di alternativo?
Devo dire che la fantasia degli Orchi Trailers è infinita!   Facciamoci una ferrata! L'entusiasmo è tale per l'iniziativa che le ferrate diventeranno due nello spazio di settimana e dopo la seconda ci ripromettiamo di farne magari una terza a settembre, al ritorno dalla pausa estiva.

Iniziamo con Foresto, dove la ferrata, magnificamente attrezzata, si snoda in un ambiente naturale

affascinante: l'omonimo orrido. Il percorso è muscolare, in alcuni tratti molto aereo e strapiombante, ma la presenza del cavo e degli appigli rende praticamente sicura la salita, anche per i meno esperti. Basta non staccare entrambi i moschettoni!
Tre bellissimi ponti tibetani rendono la spedizione davvero avventurosa. I 250 metri di dislivello della salita vanno via in un soffio e dopo un diedro di circa 40 metri, dove ormai l'assicurazione è praticamente inutile (sembra di salire su di una scala a pioli) arriviamo all'imbocco del sentiero di discesa, che si ricongiunge al Sentiero dei Ginepri che sale all'Alpe Tour e al Roccia.
Ieri, invece, Ferrata Carlo Giorda alla Sacra di San Michele con una partecipazione più massiccia e qualche new entry inaspettata (Chiara, Orco730).

Tracciato che si inerpica su per la parete nord del Monte Pirchiriano per un dislivello complessivo di circa 600 metri, che ci ha tenuti occupati per almeno 3 ore, arrivando in cima ormai a tramonto inoltrato ai piedi del muro di cinta dell'Abbazia illuminata.
Davvero suggestivo il colpo d'occhio sulla chiesa illuminata e sulla sottostante Valle di Susa. Riprendiamo la via di discesa, prima su un sentiero tortuoso, che costeggia il muro perimetrale del complesso abbaziale e poi arrivati al piazzale con l'antica mulattiera, che passando per la borgata San Pietro ritorna in paese a Sant'Ambrogio.
Terzo tempo, manco a dirlo, in birrificio! Un altra magnifica serata in compagnia!   W Gli Orchi

Tour Alta Val Sangone(To) 22 Luglio 2015


Foto Tour della Val Sangone 2015

Dal racconto dell'OgreDoctor

difficoltà: EE
esposizione prevalente: Sud-Ovest
quota partenza (m): 1087
Lunghezza (km): 22
dislivello complessivo (m): 1900
località partenza: Molè (Forno di Coazze, TO )
punti appoggio: Rifugio Balma

Era un po' di tempo che cercavo la giornata giusta per provare questo percorso. Dopo innumerevoli salite al Robinet dal Rifugio Balma, anche se la mia ultima ascensione risale a più di 20 anni orsono, volevo provare ad arrivare alla Capanna degli Angeli dal Colle della Roussa, percorrendo tutta la cresta spartiacque.
Unico compagno nella mia folle avventura l'OrcoZoppo, reduce da una notte insonne al lavoro.
Partenza da Borgata Molè o almeno così dice la traccia ricavata dalla Fraternali. Ma del sentiero per Case Agostino nemmeno l'ombra, ormai in disuso e cancellato dalla vegetazione. Intravediamo qualche traccia un po' più in alto, che seguiamo fino alle già citate baite. Da questo punto, a cui si arriva anche con la strada asfaltata, che porta a Pian Neiretto, parte  il sentiero militare, che va a ricongiungersi in prossimità di un piccolo ponte di legno, con quello più noto, che sale alla Balma.
E qui casca l'asino! Invece di proseguire per l'angusta traccia, ci inoltriamo prima sulla strada asfaltata e poi, giunti a Pian Neiretto, risaliamo fino alla fine delle piste da sci, addentrandoci nel fitto bosco. La traccia è ovviamente qualche centinaio di metri più in basso e per ritrovarla cominciamo a "ravanare" in lungo e in largo. Sono certo che l'OrcoLuca, massimo esponente di questa disciplina, sarebbe stato fiero di noi. Riusciamo anche a rompere le "balle" ad un capriolo solitario, intento a fare colazione.

Finalmente, giunti quasi al bivio per la Palazzina Sertorio, ritroviamo la strada corretta e cominciamo a marciare a ritmi serrati.
In meno di un'ora siamo al Colle della Roussa. Giusto il tempo per un gel e si riparte. Ci rimangono circa 900 metri di dislivello da percorre per arrivare al Robinet, toccando in successione le Rocce dei Mortai, la Punta dell'Ila, la Punta del Lago Sud, il Colletto della Balma, la Punta Loson, il Colletto Loson e finalmente l'agognata meta. La salita è costante, ma non cattiva; ogni tanto dobbiamo usare anche le mani. La Punta del Lago ci riserva, però, una bella sorpresa. Arrivati in cima, come, in effetti, si poteva arguire dalla cartina, il sentiero non esiste! Poco prima della vetta, un piccolo tratturo che si mantiene a mezza costa, ci avrebbe permesso di aggirare la punta dal lato del vallone della Balma e riportarsi sul sentiero in cresta in prossimità del Colletto Balma.
Ma il pericolo è il nostro mestiere. L'espressione dell'OrcoZoppo è tutto un programma: @#@¶¶¶ che c...@@##! E sì, o stiamo tutto il giorno qui, o proviamo a scendere per questo dirupo...E così sia, chiane, chiane, prima dritto per dritto e poi traversando, ci portiamo sul colletto Balma dal lato del Vallone di Rouen, dove possiamo ammirare in tutta la sua bellezza sulla nostra sinistra, lo splendido lago omonino.
Le difficoltà sono finite, non ci rimane che salire fino al Loson, dal quale, finalmente, come uno spettro, immerso nella coltre di nuvole di calore, ogni tanto, intravediamo la sagoma della cappella in cima.
Finalmente in vetta possiamo tirare un sospiro di sollievo. Ora dobbiamo solo scendere e anche se sono passati due decenni dall'ultima volta, mi pare di esserci venuto la settimana prima, tanto i ricordi sono vivi e precisi.
Chiudiamo il giro in 6.30 con pause annesse e con grande soddisfazione.

Complimenti all'OrcoZoppo, prima per essersi fidato e poi per essersi sciroppato 22 km e 1900 metri di salita, dopo una notte trascorsa a lavorare.
W Gli Orchi, W la montagna

lunedì 20 luglio 2015

Corsa Giro del Lago del Moncenisio (Francia) 19 Luglio 2015

Classifica Giro del Lago del Moncenisio 2015
Sito Giro del Lago del Moncenisio

Dalla cronaca dell'OrcoSherpaMazinga
Prima impressione, difficilmente  scardinabile: un caos totale.
La location naturalmente  fa di tutto per  avvalorare  questa semplice constatazione. La distanza dal più vicino territorio abitato è notevole, la quota dei duemila metri, ma soprattutto il territorio francese contribuiscono notevolmente ad una mancanza totale di organizzazione.
5 Orchi si ritrovano  sul lago del Moncenisio in questa splendida giornata.
Alle ore 8 del mattino ci accoglie la strada litoranea trasformata in un enorme campeggio di camper e roulotte: migliaia di mezzi disseminati  lungo la strada,  nei parcheggi, sui prati. E dovunque automobili, in gran parte italiane.
Infatti il locale delle iscrizioni  già a quest’ora è completamente saturo ed una coda lunghissima si snoda all’esterno. Risultano a disposizione circa 350 pacchi gara ma  i runner pervenuti fin qui sono circa 450 talche’  più di cento  aspiranti rimangono senza pacco, fortunatamente con un piccolo sconto sulla iscrizione 10€  invece di 15€.
La partenza  viene ritardata di circa 15’..
Peccato che  circa 500 podisti e biker, naturalmente tutti insieme, si assiepano  esattamente sulla strada in fronte alla piramide, senza per questo avere  chiuso la sede viabile. Si forma una lunga coda di autovetture che cerca di intrufolarsi tra i corridori nei due sensi di marcia,  senza la minima presenza di agenti o poliziotti francesi.
A ripensarci a mente fredda  mi meraviglio come fortunatamente non si sia verificato il minimo incidente; evidentemente la disorganizzazione italiana, la completa assenza di controllo francese ma soprattutto un ottimo angelo protettore degli organizzatori e partecipanti,  hanno concepito il miracolo.
Partenza alla quota dei 2020 metri con una temperatura eccezionale, aria frizzante di montagna che stimola  la velocità. Infatti raggiungiamo il fondo lago verso Langlesbourg in men che non si dica  e  leggermente in discesa ci si porta sulla riva , fino a risalire su strada sterrata il culmine  della valletta a circa 2060, da dove lentamente  cominciamo la lunga discesa  fino alla diga. Ritmo serrato per la prima parte. Al km 8 finalmente l’unico ristoro ma incredibilmente quando transito intorno a metà classifica non trovo  nulla da bere e ancor meno da mangiare.
Fortunatamente  con un po’ di saggezza mi ero portato un gel per emergenza. Pazzesco, ma visto che siamo  avezzi alla sofferenza  proseguo nella corsa fino alla diga in terra battuta; un miraggio per coloro che risalgono dall’Italia, una bellissima pista per noi corridori,  perfettamente in piano ma con fondo notevolmente sconnesso tale da non permettere  scorrevolezza.

Dalla diga in avanti ci aspetta  una lunga risalita di circa  150 metri, dapprima su sterrato e poi per circa  1 km di asfalto fino al traguardo. Ma anche qui il caos continua: scopro che vengono rilevati i tempi dei primi 253 classificati fino a 90’, dopo di che vengono registrati solo i nominativi,, ovvero almeno 160 atleti. Naturalmente io arrivo in 90’ e una manciata di secondi, ma ufficialmente  senza rilevamento . A questo punto  comincia l’assedio alla tenda ristoro per  mendicare un bicchiere di te……Dimenticavo di dire che ufficialmente si trattava di un trail.
Ma il ritorno è ancora peggio dell’arrivo in un gigantesco ingorgo di mezzi  motorizzati, bici, corridori, turisti fai da te, camperisti etc.etc….Ma comunque puntuale come un orologio svizzero alle 13 sono a casa a tavola. Tutto sommato una piacevole giornata  trascorsa in montagna senza un dispendio  elevato di energie e di tempo.

Raid Uja di Ciamarella (3676 m. slm) Pian della Mussa(To) 19 Luglio 2015

Foto Uja di Ciamarella 2015

Dal racconto dell'OrcoBee

difficoltà: F
esposizione prevalente: Varie
quota partenza (m): 1805
quota vetta (m): 3676
dislivello complessivo (m): 1871
località partenza: Pian della Mussa (Balme, TO)
punti appoggio: Rifugio Bartolomeo Gastaldi 2659 m

“Allora domenica Ciamarella?” il messaggio dell’Ogredoctor è datato già martedì 14 luglio.
“Non molla un attimo il ragazzo” è il primo pensiero che mi sovviene; si è appena sciroppato 65 km e 5 e passa mila metri di dislivello dell’Ice Trail Tarentaise e come se niente fosse propone una tranquilla domenica con 1800 metri di dislivello carichi di ramponi, piccozze imbraghi ecc. ecc.
Io al martedì devo ancora smaltire la mia trentina di km dell’Altispeed e già mi pregustavo un fine settimana in qualche rifugio a crogiolarmi al sole con un bel libro in una mano e birra gelata nell’altra. Non so bene che rispondere e prendo tempo simulando un black out dei mezzi di comunicazione.
Il giorno dopo ci comunica che ha già trovato un socio, il paziente Fabio, appassionato come noi di montagna, nonché cognato e quindi altra sua vittima predestinata. Per un attimo ritengo, a torto, di averla scampata. Neanche per sogno, come la goccia che scava la pietra il nostro esimio insiste con chi scrive e con OrcoCamola, altro destinatario delle azioni di stalking telefonico del nostro esimio.
Sa bene, il furbetto, che è una roccia tenera da scavare, la stagione per l’alta montagna è così breve che diventa difficile accampare scuse di stanchezza o altro, bisogna cogliere al volo le occasioni e andare.

Tanto più che la cima proposta è la stupenda l’Uja di Ciamarella, una classicissima per tutti gli appassionati, piantata in cima alla valle di Ala, chiamata anche il Cervino delle Valli di Lanzo. Fatta per la via normale è non difficile ma neanche banale, fintanto che un piccolo ghiacciaio ne occupa la base.
Detto fatto, alle 5 del mattino la combriccola si mette in marcia dalla calda e afosa pianura, direzione Pian della Mussa, punto di partenza della gita posto a 1850 metri che alle 6:30 è ancora libero dall’assalto dei gitanti domenicali. L’aria è finalmente frizzante, ma basteranno pochi tornanti per riassaporare il caldo umido che ci abbandonerà solo oltre i 2500 metri di altitudine. Arrivati al Pian Gias lo scenario della montagna cambia, il verde lascia via via posto a pietraie e sfasciumi che caratterizzano il terreno fino alla cima, intervallato da nevai e torrenti.  Arriviamo ben presto alla base del ghiacciaio e devo dire che quello che ci si pone davanti non è un bello spettacolo per gli amanti del genere. Vero è che la regressione dei ghiacciai, soprattutto quelli di bassa quota è ormai fenomeno più che trentennale, ma ciascuno di noi aveva ricordi di una superficie più estesa e meno tormentata di quella che abbiamo sperimentato ieri. Calziamo i ramponi, ma proprio solo per poche decine di metri.
Poi siamo di nuovo sullo sfasciume per affrontare gli ultimi 500 metri di dislivello. L’altitudine comincia a farsi sentire e quindi rallentiamo un po’.
Cogliamo l’occasione per qualche foto ed ammirare lo spettacolo che ci si pone davanti, tutto rigorosamente ‘aggratis’.
Siamo presto in cima, constatiamo che su una delle più belle montagne vicino a Torino, in una calda domenica di luglio, oggi, ci siamo noi quattro più altrettanti che stanno arrivando ed un solitario che se n’è appena andato. Dove saranno tutti?
La risposta l’avremo un paio di ore dopo… il mondo è tutto a Pian della Mussa! Per sfuggire al caldo tropicale, centinaia di persone si sono ritrovate in montagna ed affollano rifugi e bar rigorosamente raggiungibili con i mezzi motorizzati. Riusciamo comunque a bere una meritata birra al rifugio Ciriè prima di imboccare, mestamente, la strada del ritorno nella fornace di pianura.
PS: a parte tutte le battute non mi resta che ringraziare l’OgreDoctor per il pressante stalking, che mi aiuta a combattere una mia inerziale indole pigra.
W la montagna, W gli Orchi

Dolomites SkyRace Canazei(Tn) 19 Luglio 2015

Classifica Dolomites SkyRace 2015
Video arrivo Dolomites SkyRace 2015
Sito Dolomite SkyRace

Dall'intervista all'OrcoSmigol
D:18° edizione della Dolomite Skyrace in Trentino in quel di Canazei. Dai 1450slm del centro abitato ai 3152 del Rifugio Piz Boè in 22km. Come è caduta la tua scelta su questa gara.
R:E' una delle gare che avevo in calendario e che prima o poi mi sarebbe piaciuto partecipare.
Detto fatto a mezzanotte del 6 gennaio 2015 ho fatto scattare l'iscrizione, onde evitare di rimanere fuori. Il numero chiuso di partenza era per 600 atleti, in realtà quest'anno hanno fatto il record con oltre 900 runners, riaprendo le iscrizioni le ultime settimane.

D:Che tipo di atleti hai notato alla partenza.
R:Alla partenza eravamo suddivisi per numero di pettorale; i primi 100 erano i Top runners.  Il livello degli atleti in generale elevatissimo, nessun improvvisato o alla prima gara.
Mi guardavo intorno e mi chiedevo :"ma che ci sto a fare qui?"

D:Come hai trovato i cancelli orari, e come li hai passati.
R: Un solo cancello posizionato all'ottavo chilometro ad 1h 50min, con praticamente tutto il dislivello e tempo massimo per essere finisher 4h15'. I cancelli erano molto stretti ma sono riuscito a spingere e chiudere in 3h42' col passaggio al cancello (spettacolare della Forcella Pordoi) in 1h 38min; non mi aspettavo questa prestazione.

D:Normalmente sul percorso alto si trovano lunghi tratti con la neve, quest'anno come era la situazione del fondo e delle famose grotte di ghiaccio.
R:In questa edizione due grandi assenze Killian Jornet e la neve. Niente tunnel di ghiaccio e solo pietraie che hanno complicato non poco la discesa. Dicevano che lo scorso anno si scivolava col sedere sul nevaio.

D:Visto che in una gara cosi breve si corre con l'orologio qual'e' il tuo tempo...
R: Chiusa la gara in 3h 42min.
D:Hai avuto problemi con l'altitudine.
R:Fortunatamente non patisco l'altitudine, ma in cima l'aria rarefatta ha fatto la differenza sul fiato e sulle gambe. Bisognava spingere e poi..sono un Orco!

D:Avevi preparato la gara in modo specifico.
R:Nonostante le mie vacanze (U.S.A. ndr) ho sempre cercato di fare allenamenti mirati e in particolar modo la scorsa domenica con il mio amico OrcoGiova che mi ha accompagnato facendo una simulata della gara. Partenza da Beaulard fino al monte Jaffreau con 1800D+ e qualche chilometro in più rispetto alla Dolomite SkyRace.

D:Quale personaggio tra i partenti ti ha colpito particolarmente.
R:Ho conosciuto un vero personaggio del posto. Un ultra sessantenne che lavora sui pali della seggiovia e che corre come una spia, ma non c'è stato verso di farmi dire il suo tempo perchè ha iniziato a parlare di creato, creature, Creatore.....

D:Come hai trovato la risposta del territorio, ormai queste gare sono diventate una pura attrazione turistica.
R:Tutto molto ben organizzato e grande partecipazione del pubblico lungo tutto il percorso fino alla cima. A Canazei campanacci ad ogni angolo di strada.
D:Cosa ne pensi del terzo tempo... cioè ristoro finale , docce, premi...ect.
R:Organizzazione impeccabile con ristori ben forniti di liquidi e solidi, non ho partecipato al pasta party poichè dovevo ripartire. La cosa spettacolare é stato il pacco gara composto da: un paio di scarpe "La Sportiva" modello  "Helios", un simil Buff e una maglietta finisher della "Crazy". Per le docce utilizzo della locale palestra. 

D:Quali i tuoi prossimi programmi sportivi da qui a fine anno.
R:E si riparte con gli allenamenti da martedì 22 Luglio 215. Sono in forse se partecipare al 40° anniversario della "Tre Rifugi Val Pellice" il 20 agosto 2015. Poi dopo una settimana CCC (Utmb Coumayeur-Champex-Chamonix 100km 5200+ ndr).  Ma in testa mi ronza l'Idea dell'UltraTrail dei Magredi. Incompiuto lo scorso anno per meno di venti chilometri......chi correrà vedrà ....
Buone corse a tutti

Grazie OrcoSmigol