mercoledì 29 aprile 2015

Bici MTB Susa - Rifugio la Riposa (To) 29 Aprile 2015


Foto Bici MTB Susa Rifugio La Riposa

Dal racconto dell'OrcoPinoR

La proposta di Bruno di salire in bici al Rifugio La Riposa è allettante.
Le pendici del Rocciamelone e l'ambiente alpino che lo circonda sono sempre un'ottima scenografia per praticare qualsiasi tipo di Sport.
L'esposizione a sud del tracciato scelto oggi ci permetterà di percorrrere questi 20km in salita senza la neve.
La partenza da Susa(To) alle 9,00 con temperature ancora decisamente primaverili .
La salita sempre con pendenze medie che variano dal 7% all'8%,  non sono particolarmente dure ma la differenza viene percepita sulla distanza.

Partenza  : Susa(To)
Distanza   :40km A/R
Dislivello  :1700D+
Massima elevazione :Rifugio La Riposa 2205slm


Non è raro incontrare su questo tracciato immerso prima in boschetti di caducifoglie e poi in boshi di conifere qualche animale. Ed oggi abbiamo avuto la fortuna di vedere una stupenda Volpe rossa ed una insonnolita e grassa Marmotta.

Buono lo stato dello sterrato di 5km che dalla località il Trucco porta alla località La Riposa.

Appena dopo l'agriturismo "La Darbunera" 1900slm riusciamo a intravedere altri due bikers amici di Bruno partiti 40 minuti prima di noi.
Si giunge tutti insieme al Rifugio la Riposa.
Il rifugio La Riposa è stato ristrutturato dal comune di Mompantero nell'anno 2002 sui resti dei baraccamenti della stazione intermedia della teleferica Cugno - Trucco - La Riposa - Ca' d'Asti. Dal rifugio, ha inizio il sentiero che rappresenta la via piu' breve e piu' facile per salire alla vetta del Rocciamelone dove si trova il santuario più alto d'Europa dedicato alla Madonna.
I gestori del rifugio che si sono alternati negli anni si possono contare sulle dita di una mano. Ma le prelibatezze che distribuiva Mariangela sono da segnalare e potete gustarle ancora adesso al "Paradiso delle rane" appena prima del Rifugio Amprimo, sempre in val di Susa, destra orografica nel comune di S.Giorio(To).
Dopo aver pranzato al sacco fuori dal rifugio, fuggiamo ben coperti a tutta birra per l'arrivo di una piccola perturbazione annunciata. Le temperature sono basse circa 2 gradi.
La discesa la pedaliamo come piloti della MotoGP essendo i 3 compagni di gita dei veri motociclisti, abbiamo impiegato appena 35 minuti.


domenica 26 aprile 2015

Trail des Balcons D'Azur - Mandelieu la Napoule (Costa Azzurra Francia) 25 Aprile 2015

Foto Trail des Balcons d'Azur
Sito Trail des Balcons D'Azur

Dal racconto dell'OrcoGreg alla 80km 3500D+

Me ne aveva parlato l’OgreExtreme descrivendomi la bellezza del posto e poi sarà stato anche per il nome UTBA, che mi riportava alla memoria un altro ultra trail, quello del Monte Bianco, che mi sono lasciato tentare e a febbraio mi sono iscritto a questo Trail des Balcons d’Azur.
Partenza e ritorno a Mandelieu La Napoule dopo 80 km fatti sul massiccio dell’Esterel.
L’arrivo nella mattinata di sabato è sotto la pioggia, ma nel pomeriggio il tempo migliorava e il sole faceva la sua comparsa.
Alle 14.00 in punto partiva la gara di 25 km “Le p’tit TBA” con un buon numero di partecipanti, circa 560 corridori.
La domenica il cielo era molto coperto ma non pioveva e questo sarà il clima che ci accompagnerà per l’intera giornata, una fortuna per noi che corriamo.
La partenza alle 5.00 dalla spiaggia del castello richiede l’uso della luce frontale che useremo per circa un’ora e mezza.
Un paio d’ore più tardi partirà  la TBA di 47 km, forse la gara più indicata come tragitto.
Il percorso si snoda nel parco dipartimentale de l’Esterel, principalmente su sentieri di pietra rossastra e qualche strada poderale in terra battuta. Tutto molto curato, una natura mediterranea incontaminata e con panorami sul litorale da cartolina. I profumi, soprattutto alla mattina presto, sono molto intensi: lavanda, rosmarino, robinie e molti fiori tipici di questa zona marittima.
Tragitto tortuoso, con tantissime brevi ma impegnative salite. Molto ben segnalato da cartelli, nastri appesi agli arbusti e frecce bianche disegnate a terra nei punti più critici.
Per quanto mi riguarda, visto che forse c’erano solo altri due italiani oltretutto mai incontrati, non ho avuto grosse occasioni di dialogo se non il “merci” ai ristori  e il “ bon jour” ai posti di controllo dei passaggi.
I primi 50 km sono andati bene, poi complice un po’ di stanchezza e diversi episodi di crampi mi hanno consigliato di ridurre l’andatura per riuscire ad arrivare alla fine.


mercoledì 22 aprile 2015

Bici MTB Susa - Colle delle Finestre (To) 22 Aprile 2015

Foto bici Mtb Susa - Colle delle finestre Aprile 2015

Bici Mtb Meana - Colle Finestre - Ciantiplagna - Gran Serin - Frais - Settembre 2012
Bici Bdc 94°esimo Giro D'Italia Maggio 2011

dal racconto dell'OrcoPinoR
Gli striscioni indicanti il passaggio del 98° Giro D'Italia 2015 sono già piazzati all'ingresso del comune di Meana di Susa(To) e ci auguriamo siano di buon auspicio per affrontare questa salita impegnativa che porta al colle delle Finestre.
Siamo certi che oggi 22 Aprile 2015 non riusciremo ad arrivare con le MTB fino al colle che si trova a quota 2178slm per via del manto nevoso ancora copioso.
Siamo attratti da questo colle poichè è diventato, ormai a buon diritto, parte della storia del Giro D'italia.
Si vuole con Bruno verificare fin dove ci si può spingere con le biciclette, anche facendo qualche tratto in "portage".

I numeri parlano da soli, una salita da 1700D+ che si sviluppa in 19km. Da pedalare con il massimo rispetto. Noi siamo riusciti a fare.

Partenza  : Susa(To)
Distanza  : 30km A/R
Dislivello :1300D+
Massima elevazione : Bergerie la Casette 1800slm


Le prime rampe le più cruente, prima di arrivare nel centro del paese di Meana. Un bel manifesto dedicato al Giro 2005-2011 ci mette di buon umore.
La strada ancora sporca dopo il periodo invernale, si snoda su un bel bosco di caducifoglie fino al colletto di Meana 1450slm, dove ahimè Bruno pensava di fare rifornimento idrico ma in questa stagione la fontana non eroga nulla.
Due grossi Jersey bloccano la strada che porta su al colle. Da qui inizia lo sterrato.
Fino a quota 1600slm il fondo si presenta senza neve con rami di larici caduti che per la legge di Murphy riescono spesso a infilarsi nel deragliatore. Nelle curve meno soleggiate la neve la fa ancora da padrona.
Troviamo una macchina dei guardia parco dell'Orsiera Rocciavrè parcheggiata ad una curva, probabilmente sono andati al colle delle Finestre per le verifiche della situazione nivologica da consegnare all'ARPA.
A quota 1700slm i rimasugli di una grossa slavina bloccano definitivamente la strada. Non ci arrendiamo ancora e tra un po di sella e le bici tirate per le orecchie, riusciamo ad arrivare alla Bergeria La Casette a quota 1800slm.
Dalle Bergerie le viste sul monte Pelouxe 2700slm e sul Rocciamelone 3538slm ci deliziano il pranzo fatto con panini autoctoni e le birre messe al freddo nella neve che qui non manca.






lunedì 20 aprile 2015

Maratona Alpina di Val Della Torre (To) 19 Aprile 2015

                                                            foto OrcoNino

Foto Maratona Alpina Val della Torre 2015
Classifica Maratona Alpina di Val della Torre 2015
Sito Maratona Alpina di ValdellaTorre

Edizione 2014
Edizione 2013
Edizione 2012
Edizione 2011
Edizione 2010
Edizione 2009
Edizione 2008

Dal racconto dell'OgreDoctor
Ben dodici atleti degli Orchi Trailers (11 sulla gara lunga e 1 sulla distanza corta) hanno preso parte alla Maratona Alpina di Val della Torre, edizione 2015. Mancava il nostro presidente, impegnato al corso FIDAL.
Sei atleti hanno fermato il cronometro sotto le 6 ore 30 minuti, 3 sono andati sotto le 6 ore. 5 atleti nelle prime venti posizioni. Il miglior risultato di sempre, premiato anche dal riconoscimento come squadra più numerosa. Ottimo l'esordio del nuovo Orco, Grisot Claudio, autore di una prestazione maiuscola.
La gara è stata vinta da Fornoni Daniele, atleta di casa del Team Tecnica, con un tempo impressionante: 4:40:06, seguito a 20" da Gazzola Marco (Salomon Suunto Svizzera).
Sul terzo gradino del podio, sempre sotto le 5 ore (4:47:14) Pongelli Giorgio.
Per le donne vince Kuzminska Katarzyna con il tempo di 6:14:45, seguita da Plavan Marina (6:31:43) e Borgna Irene (6:50:04).
Buona, nel complesso, la partecipazione con circa 150 atleti sulle due distanze.
                                                    foto Bruno Gamarra

La Maratona Alpina non si smentisce mai. E' una gara ostica, tecnica, che può, trasformarsi in un inferno se le condizioni meteo mutano in peggio, come nel 2012. Ieri abbiamo trovato di tutto sul percorso, acqua, neve e fango fino al polpaccio nel tratto finale, tornato all'originale, "la palude" per capirci, termine che rende assolutamente l'idea!
E poi c'è sempre il tratto dal Monte Curto al Musinè, vera chiave di volta della gara. Un pezzo difficile da interpretare, dove bisogna essere non troppo stanchi per osare di più e cercare di essere veloci in mezzo a quel mare di pietre, senza farsi troppo male. Qualche botta di troppo ieri l'ho rimediata, ma niente di grave...
Obiettivo centrato, dunque, stare sotto le 6 ore e 30 e con un buon margine, nonostante qualche manciata di minuti buttata via, alla ricerca della traccia coperta della neve, sulla discesa alla Madonna della Bassa.
Scendendo dal Musinè supero anche la prima donna, che però mi passa, inesorabilmente sul tratto in piano dall'ultimo ristoro all'arrivo.  Come sul tratto finale che porta al Colle del Lys anche su questa parte del percorso pago qualcosa...che debba dedicarmi un po' di più alla corsa sul tetro e grigio asfalto?!
Ci tocca, purtroppo, vista la scelta di correre il Passatore!
Un grazie a tutti i volontari sul percorso, che nonostante la giornata non proprio calda, ci hanno coccolato e nutrito! Grazie anche al tifo degli amici Orchi e non al Colle della Portia!
W gli Orchi!




sabato 18 aprile 2015

Trail Autogestito Condove - Colle del Colombardo (To) 18 Aprile 2015


Dal racconto dell'OrcoMamy
Le  nevi   si stanno man mano sciogliendo e gli spazi corribili  si ampliano.
Sabato decidiamo di dare corpo ad un altra piccola tessera  di preparazione verso il ..Tor.
Dopo l’ uscita  di potenziamento della scorsa  settimana da Foresto al  rif.  Della Riposa,questa  volta  voglia mo aumentare i km e tenere alto il dislivello.
A meta  maggio ci aspetta l' EDIZIONE  SPECIALE ED UNICA delle Porte  di Pietra   da  102 KM  ed allora carichiamo ancora un po‘ cercando di amalgamare allenamenti che cerchino di mantenere buono il gesto sportivo della corsa con le necessita’ di abituare organismo e testa alla durata di camminata veloce per il Tor.
Inventiamo questo percorso.
Partenza  dalla piazza principale  di CONDOVE.
Imbocchiamo la statale che per tornanti sale ripida verso il comune di Mocchie(To).
Trascurata  la deviazione a destra per  Pratobotrile giungiamo a Mocchie e continuiamo ancora  per tre chilometri, poi dopo un ponte, a destra diparte una strada bitumata che ripidissima inizia  a salire con indicazione  Colle del Collombardo.
Fin qui abbiamo corso con passo costante  (son circa 8 km di salita  continua) ed ora lasciamo spazio a quel gesto continuo e redditivo che è il passo veloce  con spinta  sui bastoncini.
Dopo un po’ finisce l’ asfalto e su ottimo sterrato si toccano varie frazioni :Dravugna, La  Rocca, Prato del Rio  ecc .sempre  salendo di altimetria.
Poi si è finalmente in quota  e trascurata la  deviazione per alpe Bellavarda, si sale in zona  Pian dei Rat, ancora innevata a chiazze.
Arriviamo fin a quota 2070slm  nel traverso che  ci fa vedere più in basso il Colle del Colombardo.
La strada  ancora  ricoperta nei tornati da una  buone dose di neve cosi che decidiamo di “girare   i buoi” e  di ritornare essendo, già più alti  di quota  del Colombardo.
La discesa tutta  corribile in una splendida mattina  di vento fresco ma con sole primaverile che ci allieta  e ci fa proprio correre in sintonia con gli spazi ampi della montagna.
Finalmente si può iniziare a salire di quota in ambienti dove il trail ci regala le sensazioni più intime .
La discesa nella parte  alta  è un piacevole corricchiare ammirando orizzonti lontani, valloni innevati e….facendo attenzione  dove  si mettono i piedi..
Il divallare si fa poi faticoso  quando ritroviamo l’asfalto ,il caldo e un po’  di traffico, ma  ancora pochi ultimi chilometri  ((8) e ci ritroviamo in piazza  a Condove.
Simpatico e remunerativo allenamento. Il Garmin  dice :  disl + 1.934 e km  40,10.
Una nota  non  trascurabile: molte le  fontane sul percorso.

mercoledì 15 aprile 2015

Bici MTB Susa - Novalesa - Colle Moncenisio (To) 15 Aprile 2015

Foto Bici MTB Susa Novalesa Colle Moncenisio

Dal racconto dell'OrcoPinoR
Il meteo di questo Aprile 2015 ci sta regalando giornate con temperature quasi estive. Prima
che l'anticiclone Hannibal ci lasci una ciclo escursione in Val Cenischia è d'obbligo.
Normalmente in questo periodo, per sciogliere la gamba dalle ruggini invernali, i ciclisti che si preparano seriamente alla stagione estiva, propendono per allenamenti in piano. Cosi che si era pianificata con OrcoBee una 100km stradali che da Rivoli(To) porta al comune di Novalesa(To) in Val Cenischia.

Ma poichè l'OrcoBee è impossibilitato a venire si cambia programma e propongo a OrcoVentura e all'amico degli Orchi "Bruno", una ciclo escursione per imballare ben bene le gambe, ecco mappe, numeri e dislivelli:
- Partenza Piazza della Repubblica Susa(To) 500slm
- Comune di Novalesa 800 slm
- Per l'antica strada SP212 al comune di Moncenisio(To) 1400 slm
- Collegamento alla Strada Statale 25 per il colle del Moncenisio
- Colle del Moncenisio (Francia), fin dove la neve permette la pedalabilità..2000slm

per un totale di 60km e 1500D+
In Piazza della Repubblica a Susa(To) con Bruno si arriva in macchina, l'autoctona OrcoVentura ci attende già con la bici inforcata e ci dichiara che ci seguirà fino a Novalesa.
La piazza oggi 15 Aprile 2015 è zeppa di macchine e trovare il parcheggio è stato un caso. Ci siamo chiesti se era giorno di mercato. No, trattasi delle macchine dei pendolari, vista l'antistante stazione ferroviaria.
Con il fiato corto approcciamo le prime rampe della SS25 che immettono al bivio della Val Cenischia per seguire poi la SP212 che ci porta al comune di Novalesa. La strada è in falsopiano, si guadagnano circa 300D+ per arrivare a Novalesa dove ha inizio la salita che ci condurrà al comune di Moncenisio.
Bruno con la sua Mtb Cube in carbonio e OrcoVentura con una bici da corsa in alluminio marchiata Decahtlon e con padelle da giro d'Italia.
Io con la fedele Carve Specialized in alluminio, pesante su strada quanto basta per far andare fuori giri qualsiasi cosa.
Con Bruno si è optato per le ruote grasse non conoscendo lo stato del manto stradale che dovremo affrontare da quota 2000 slm.
Dalla SP212 intravediamo l'Abbazia della Novalesa un pezzo di Storia d'Europa.
Scegliamo di percorrrere il centro del paese di Novalesa. Un borgo antico ancora con le sue stalle nascoste tra le abitazioni strette, strette delle vie del centro storico. I nomi delle vie anche in lingua occitana.
Nei primi anni '80 si affittava con la famiglia una casa qui in pieno centro. Una casa con tre stanze su tre piani. Era compreso nel prezzo di affitto una stufa a legna (putagè in piemontese) e la stalla con gli animali a due metri dall'ingresso. Non mancava nulla neanche le fastidiosissime mosche che in estate sono ed erano per gli uomini ed animali un vero tormento.
Niente pare cambiato, pedaliamo per la via Maestra e costeggiamo l'antica Chiesa di S.Stefano che vi assicuro vale una gita domenicale.
Un'anziana signora porta due balle di paglia in una delle centinaia di stalle dove gli animali sono accuditi forse meglio degli uomini.
Lasciamo il paese, lasciamo OrcoVentura e con Bruno pedaliamo verso il comune di Moncenisio. Le rampe si fanno importanti, ma non abbiamo nessuna fretta. Troviamo anche il tempo di fotografare un Viperotto che ci attraversa la strada.
Sosta idrica al Comune di Moncenisio  a quota 1400slm. La neve ha liberato il bel laghetto che ne fa un angolo prezioso. I cinque chilometri che ci raccordano alla SS25 del colle del Moncenisio, li facciamo anche con le ruote grasse a tutta birra, grazie alla leggera discesa. Poi dalla statale si riprende il ritmo medio degli 8km/h.
Deserto il comune di Barcenisio. Al piano di S.Nicolao du grossi Jersey di cemento bloccano la SS25 verso il colle del Moncenisio.
Alcuni sci alpinisti ci confermano che la strada è chiusa, ma con Bruno decidiamo di arrivare almeno alla Dogana francese.
I tornanti sono ancora innevati e le bici "vanno prese per le orecchie".
Il nostro pranzo a base di panini lo facciamo seduti sugli scalini della dogana tra alcuni vecchi scarponi in polimeri esplosi a qualche alpinista quest'inverno e mucchi di neve in via di discioglimento. Hannibal ci meravigla con un sole ed una temperatura africana.
Durante il desinare, Bruno mi racconta della sua passata e mai sopita passione per i motori a due ruote; tra incidenti sfide da brivido e modelli di motociclette.
La discesa, con Bruno ex-motociclista avvezzo alle curve ed alla velocità, la facciamo con punte di 67km/h.
Io come novello Marc Marquez lui come il più stagionato Valentino Rossi.


domenica 12 aprile 2015

Triathlon Orchi Pista Uisp Rivoli(To) 12 Aprile 2015

Foto Triathlon Orchi 3000 metri piani
Foto Triathlon Orchi Lancio del peso
Foto Triathlon Orchi Salto in lungo
Foto prova Salto in alto

Classifica Triathlon Orchi 12 Aprile 2015

Dal racconto dell'OrcoCamola


Domenica 12 aprile 2015 è giorno di gara sociale per gli Orchi Trailers.
Questa volta la proposta sportiva fatta ai soci non si limita alla corsa, ma anche al salto in lungo ed al lancio del peso.
Una vera sfida, più psicologica che fisica. Molti soci sono perplessi e preferiscono rifugiarsi sulle montagne.

Affrontare movimenti sportivi sconosciuti può intimorire, può renderci ridicoli, può farci scoprire quanto siamo impacciati e scoordinati. Vero lo siamo, i podisti in particolare lo sono.
L'idea quindi è di fare qualcosa che possa stimolare la coordinazione e l'uso di muscoli diversi da quelli delle gambe.
Nell'atletica il trucco è giocare, e se questo approccio funziona per un bambino può funzionare anche per un Orco.

Eccoci quindi 10 temerari, alle 9 di mattina, rovistare nel magazzino degli attrezzi del campo di atletica Uisp nel complesso dell'Istituto Natta di Rivoli.
Lance, ritti, martelli e pesi ... strumenti stimolanti per un Orco.
La gara ufficiale sono i 3000 metri piani.
Tutti ci impegnano al massimo, ed essendo corridori di montagna i risultati non sono niente male. Su tutti OrcoMontabone con un bel 11:21:75. A seguire OrcoCamola con 11:39:60 e OrcoPinoR 11:47:66
Nel lancio del peso e nel salto in lungo un bravissimo OrcoTruck spolvera il suo passato di atleta e straccia gli avversari con metri 11,10 (peso da 5kg) e metri 4,67 (salto in lungo).
OrcoAlfredo scopre di essere un buon lanciatore: potenza e movimento naturale.
OrcoSciamano (68 anni) nel salto in lungo esegue una ricorsa e uno stacco perfetti.

La cronaca sportiva ovviamente è condita da eventi esilaranti come

- Tentativo di rincorsa nell'esiguo spazio della pedana del peso 
- Fase di atterraggio con capriola nel salto in lungo
- Lancio del peso come se fosse un giavellotto

Oppure discussioni e consigli tecnici del tipo: 

- "Spostati che secondo me tira storto"
- "E' talmente magro che parte lui e il peso resta li" 
- "Posso lanciare come voglio?"
- "Devo colpire qualcuno?"

Insomma ci siamo divertiti, abbiamo giocato e a sentire i dolorini sparsi per il corpo ci siamo anche allenati.

W gli Orchi
W l'Atletica



Sci Alpinismo Alta Valtellina - Gruppo Cevedale - Gran Zebrù (So) 9-12 Aprile 2015

Foto Sci alpinismo Gruppo Cevedale - Gran Zebrù

Dal racconto dell'OrcoSherpaMazinga
Finalmente si parte per la tanto attesa gita scialpinistica in quota.
Quest’anno la scelta obbligata cade sul gruppo Cevedale -Ortles in alta Valtellina. Già anni orsono eravamo stati nel gruppo del Cevedale con gite sul Tresero e cime minori, impedite dal maltempo e forte vento. Siamo praticamente al confine tra la Lombardia e la provincia di Bolzano. Ma il dialetto è strettamente lombardo valtellinese almeno per i pochi Italiani che riusciamo ad incrociare. Lingua ufficiale è strettamente il tedesco.
Circa 330 km di strade dividono Torino dalla  Valtellina, Bormio e Valfurva.
A partire da Colico la Valtellina  si sviluppa per almeno 90 km di strade  locali in mezzo ad una miriade di paesi. Quando raggiungi Sondrio credi di essere quasi in dirittura di arrivo; ma  ci accorgiamo  che mancano almeno altri 60 km di strade infernali prima di arrivare a Bormio, capitale dello sci alpino, indi a Santa Caterina Valfurva, ultimo comune Lombardo. Di qui in poi una stretta stradina di montagna ci permette l’accesso alla valle dei Forni, quota 2100 mt, praticamente un bacino glaciale sospeso  ed incastonato tra Bolzano, Solda, il massiccio del Cevedale, il Tresero,  Palon  della Mare, San Matteo, Gran Zebrù e Pale Rosse, tutte cime abbondantemente sopra i 3000 metri, a Nord la Svizzera, a sud il passo Gavia  2650, ad ovest il mitico Stelvio 2700.
Lasciata l’auto al rifugio dei Forni ci si incammina a piedi perché la stradina è scarsamente innevata e conviene calzare gli sci più sopra. Poco sopra in direzione del Rif Branca si imbocca la val Cedec ed una lunga risalita di circa 2 ore conduce al rif Pizzini, 2706 metri, un albergo a 4 stelle  sul ghiacciaio. Evidentemente molto conosciuto ed affollatissimo dai soliti tedeschi che accompagnati da squadre di guide alpine li troveremo praticamente ovunque, anche se il dialogo sarà veramente difficile. Camera con bagno, doccia e volendo pure la sauna,  cucina italiana con pizzoccheri, ottimo vino, gestore  cortese e soprattutto disponibile. Il sito è eccellente con la descrizione delle vie, passaggi tempi etc, fantastico! Locale sci riscaldato anche  con portascarponi a tubo caldo.
Insomma un posto da ricchi Tedeschi! Ed infatti il vino e la birra alla sera scorrono veramente  a fiume.

Venerdì 10 Aprile
Gita al Monte Cevedale quota mt 3769
quota di partenza (m): 2706
quota vetta (m): 3769
dislivello complessivo (m): 1063
tipo itinerario: ghiacciaio
difficoltà: BSA
esposizione preval. in discesa: Nord-Ovest

Partenza  tranquilla verso le 8 dal Pizzini, quando ormai tutte le altre cordate sono già abbondantemente avanti ma la  bellissima gita in ambiente di alta montagna consiglia di attendere le ore meno fredde del mattino in modo da trovare il manto nevoso se possibile un po’ meno duro.
Dal rifugio ci si porta con itinerario molto semplice e praticamente in leggera salita  fino alla partenza della teleferica del rif Casati. Da qui in poi si segue  un lungo vallone in direzione  Sud Est e superando il vallone glaciale alquanto ripido  ma scarsamente crepacciato si arriva fino alla quota 3600 del versante Nord Ovest del Cevedale. Da qui, deviando a sinistra si raggiunge il pianoro della Vedretta del Cevedale, dove ci si congiunge con l’itinerario che proviene dal Casale.

A questo punto  si attaccano i ripidi pendii sommitali e specialmente la crepaccia terminale che oggi veramente non presenta difficoltà. La parte terminale è veramente ghiacciata ed oggi preferisco togliere gli sci e calzare i miei  tranquilli ramponi con cui mi sento decisamente più a mio agio.
E difatti il pezzo finale sulla crestina è veramente  aereo e con bella esposizione specialmente verso ovest. La croce a quota 3769 è quasi sepolta dal manto nevoso. Oggi l’emozione è veramente molto forte in questo ambiente di alta montagna, un ritorno  alla passata attività alpinistica che avevo quasi abbandonato. E  infatti oggi  devo riprendere confidenza con l’esposizione sulle creste, i passaggi su ghiaccio che all’inizio mi hanno un po’ turbato.
Giornata meravigliosa , panorama mozzafiato ma occorre scendere. Il primo tratto in punta di ramponi da perfetto fifone quando gli altri mi passano davanti con gli sci, ma superato il primo momento si scende  sugli sci.
All’inizio neve grottoluta e ghiacciata, ma qualche centinaio di metri più in basso comincia la neve leggermente trasformata quasi da pista che ci porta velocemente  verso  il vallone glaciale.
Di qui in poi l’ora tarda ed un sole implacabile  trasformano il tutto in una pappa molle ma ormai siamo arrivati, il Pizzini è già qui.
                                                       
                                                                                                                             
                                                                           
Sabato 11 Aprile
Rifugio Pizzini, Colle delle Pale Rosse e Valle delle Miniere
quota di partenza (m): 2706
quota Colle delle Pale rosse mt: 3388
Pianoro di congiungimento mt 2600
Colle Gran Zebru’ Sud  mt  3010
dislivello complessivo (m): 1100
difficoltà: BSA :: [scala difficolta]
esposizione preval. in discesa: Sud Ovest

Anche oggi giornata meravigliosa, quasi sembra che il meteo si voglia farsi perdonare dall’ultima volta.
Il gestore consiglia un menù eccezionale, da non perder con un tempo così.:
salita al Colle delle Pale Rosse, discesa per il vallone delle miniere e risalita al colle del gran Zebrù Sud.
Oggi è una gita da intenditori.
ambiente estremamente selvaggio, fuori dai grandi itinerari. Fatta salva la prima parte che è in comune con il Gran Zebrù, si abbandonano tutte le comitive e si punta decisi al Colle delle Pale Rosse a quota 3388 che raggiungiamo in circa 2 ore di marcia tranquilla senza difficoltà.
A questo punto ci si spalanca tutta la valle glaciale delle Miniere , così chiamata per la presenza di grandi  zone di minerali ferrosi e zone di estrazione in  tempi lontani. Si nota appena una vecchia traccia di alcuni giorni orsono, siamo completamenti soli.
Ci aspetta una discesa di circa 700 metri da affrontare con molta calma.
Infatti a circa metà della valle ci troviamo davanti alla grande seraccata che ci era stata preannunciata dal gestore. Affrontare lentamente al centro e poi spostarsi a sinistra.
Perfetto infatti ci infiliamo tra due grandi seracconi salvo poi trovarsi davanti ad un breve  traverso  su neve ghiacciata a 45° esattamente sopra un grande crepaccio.
Evidentemente il coraggio non è il nostro forte ed in men che non si dica tiro fuori corda, piccozza e ramponi. Il passaggio in tali condizioni si rivela veramente facile e soprattutto sicuro. Meglio non rischiare, anche perché una mia racchetta si infila in un grande  buco.
Passato il traverso, si calzano gli sci e con un veloce traverso a sinistra  su una forte pendenza si raggiunge il ghiacciaio inferiore. Di qui in poi la discesa non presenta difficoltà fino a raggiungere la confluenza delle due valli glaciali sul filo della morena, quasi  una Concordia Platz in miniatura a quota 2600.
Ma anche oggi il caldo è feroce, ci aspetta una risalita di circa 400 metri, occorre ripellare velocemente, e finalmente arriviamo al Colle Gran Zebrù sud dopo circa 1 ora e mezza.
Il Pizzini è ancora una volta appena li, 300 metri più sotto con una neve veramente brutta e scarsa visibilità. Ma oggi si mangiano pizzoccheri!

La Domenica è dedicata al ritorno a casa!

sabato 11 aprile 2015

Trail autogestito Monte Freidour Val Lemina(To) 11 Aprile 2015



Foto Trail Autogestito Monte Freidour
Video Trail Autogestito Monte Freidour

dal racconto dell'OrcoPinOR
Sette gli Orchi a questo mini Trail autogestito in Val Lemina comune di S.Pietro in Val Lemina(To).
Siamo arrivati al colle del Crò  sito a quota 1000 slm, in macchina seguiti da OrcoCicillo con la sua Kawasaki.
Il miniTrail prevede un giro ad anello nel parco del Freidour.
Partenza dal Colle del Crò, salita a Pra l'Abbà. Discesa sul versante opposto sul sentiero David Bertrand fino a Pian di Chele.
Inversione di marcia e salita al Colle Aragno e poi al monte Freidur.
Discesa al colle Sperina.
Per concludere degnamente questo MiniTrail una fresca birra al rifugio Mellano già Casa Canada ed a seguire rientro al colle del Crò passando per il Colle Ciardonet e il Dairino.
In  totale i nostri gps segnerano al termine 15 km 800 d+.
Tutti soddisfatti gli Orchi : OrcoBee, Orco730, OrcoPinoR, OgreDoctor, OrcoCicillo.
Un po perplesso OrcoRoccia che ha smarrito la sua dolce metà...era a Casa Canada.
Ci racconterà, in seguito, OrcoRoccia, che ha fatto pranzo con la sua consorte, al rifugio Mellano con un'ottima carne alla brace, alla modica cifra di 11euro bevande e caffè compresi.



24 ore di Torino Championship 11 Aprile 2015

Photo 24 ore Torino Chanpionship 2015
Classifica 24 ore di Torino Chanpionship 2015

Edizione 2014
Edizione 2013
Edizione 2012
Edizione 2011
Edizione 2010

Sabato 11 Aprile 2015
500 gli atleti partiti per questa 6° edizione della 24ore di Torino diventata quest'anno prova di campionato del mondo di UltraMaratona.
150 gli atleti Open iscritti alla manifestazione che avevano tutti un  accredito di almeno 100 km.
42 le nazioni rappresentate.
Il percorso di 2 chilometri  è stato disegnato nel Parco Ruffini a Torino conosciuto dai torinesi anche come Valentino Nuovo. 
Nuovo e di effetto scenico il giro nella pista di atletica dedicata al dirigente italiano IAAF Primo Nebiolo.
Responsabile del percorso Diego Comunanza omologatore nazionale FIDAL.
All'interno dello Stadio, nel rettilineo dei 100 metri fronte tribuna, presente il servizio chip Mysdam con tanto di tabellone indicante in tempo reale il numero di giri dell'atleta che transita.
Dall'altra parte delle tribune, sul rettilineo opposto sono state dislocate le tendeper l' assistenza delle squadre nazionali accreditate, con servizio : ristoro, massaggi e riposo.

3 Gli Orchi presenti alla manifestazione:

Ughetti Gianluca che ha concluso la sua 24h con 140km le sue impressioni post gara;
"Abbiamo fatto una bella figura come atleti Open. Putroppo l'atleta di punta italiano Ivan Cudin si è ritirato per infiammazione alla gamba.
La notte è stato fredda e lunga ed ha prodotto diverse defezioni. Bella manifestazione e sono soddisfatto del mio risultato".


Rolfini Roberto
Leggermente affaticato la sera del Sabato 11 Aprile 2015, ha concluso la sua 24h le sue impressioni post-gara;
"Grazie agli Orchi per essere venuti a darmi la carica. Ho fatto 63 giri per la bellezza di 126km. Mi sono migliorato di 16km ... grazie alla birra".

Soncin Nerio
Ritirato Sabato 11 Aprile 2015 per problemi muscolari al 35° chilometro circa,


Domenica 12 Aprile 2015
Complimenti agli Organizzatori della manifestazione che in "Zona Cesarini" hanno preso in mano le redini dell'evento, causa forfait della società GIRO D'ITALIA RUN,  gestendolo al meglio.