venerdì 28 febbraio 2014

Sci Alpinismo Monte Palit 2160 slm Fondo in ValChiusella(To) 28 Febbraio 2014

Foto Sci alpinismo Monte Palit

Dal racconto dell'OrcoIng
quota di partenza (m): 1050
quota vetta (m): 2160
dislivello complessivo (m): 1110
difficoltà: MS :: [scala difficolta]
esposizione preval. in discesa: Nord-Est
località partenza: Inizio strada impianti Palit (Chiusi)  Valchiusella -Traversella,( TO)

Venerdì il meteo prevede uno squarcio alquanto limitato  tra una serie di perturbazioni infinite che hanno finito per scaricare in montagna una notevole quantità di neve come probabilmente da anni non vedevamo.
Ormai lo spessore del manto nevoso si misura in svariati metri quasi ovunque.
Infatti si riescono a fare in questo periodo di fine Febbraio inizio marzo anche le classiche gite invernali.
Oltretutto l’itinerario è decisamente molto sicuro, il tracciato con difficoltà MS esclude qualsiasi problema di valanghe. Naturalmente Gulliver ci aiuta perché la gita al Palit è veramente una  primizia praticamente misconosciuta agli sci alpinisti non strettamente Canavesani.
Il nostro mentore che ci ha preceduto il giorno prima scrive di gita bellissima come non ha mai trovato al Palit. Evidentemente doveva essere un locale che si è battuto tutte le montagne circostanti.
Già la Val  Chiusella non ha certamente fama di grandi mete sciistiche, ed allora con Bruno Prati, compagno di Maratone e di serramenti, è gioco forza provare gite nuove e soprattutto a pochi km da casa.
Dopo aver lasciato la Pedemontana di Ivrea si imbocca la Vallata  per una serie impressionante di piccoli e  dolci paese molto soleggiati data la aperta conformazione orografica. Comunque passato Vico, ci si infila in imbuto stretto fino a raggiungere Traversella e soprattutto Fondo, che come dice il nome, è praticamente il terminale della vallata. Posto angusto di per se stesso, oggi poi, con tempo invernale nebbioso,  farebbe passare la voglia a chiunque.
Infatti  dalla partenza da Fondo e per tutto il tempo della gita  non si incontra neppure il classico cane.
Ma qui siamo a Palit, stazione invernale di altri tempi, anni 80, dove ,  in piena frenesia da  sci alpino , bastava un pendio ben esposto a Nord per costruire il classico Skilift.
Erano comunque anni dove evidentemente  non mancava la voglia di  crescere, di fare.
Presto nasce una bella seggiovia e addirittura due Skilift.

Infatti, lasciata la macchina  a Fondo di risale  strada costruita appositamente per arroccare alla partenza degli impianti, che oggi noi percorreremo con gli sci. A quota 1200 circa.. A questo punto si risale praticamente la prima parte della pista, ormai devastata,  per salire per bei pendii abbondantemente innevati fino alla stazione di arrivo dell’impianto, con tracce di archeologia industriale da stazione Ski total.
Da qui in avanti si risale per  le grande dorsale che costituisce praticamente il contrafforte della Cima Palit, che non viene citata sulla scadente cartografia del IGC.
Ma qui finisce anche la visibilità; un folto nebbione ci avvolge costringendoci a seguire pedestremente la pista già tracciata. Senza vedere praticamente nulla, tanto  che quando finisce la pista dobbiamo desistere dal procedere ulteriormente. Fortunatamente perché capiremo di essere arrivati in cima sia dall’altimetria, sia da un breve squarcio che ci fa  capire di essere in cresta e sotto di noi il vuoto  del versante Nord.

Discesa breve ma remunerativa su bella neve polverosa fino a metà della pista. Dopo tutto da dimenticare, fortunatamente Fondo ,in tutti i sensi, è vicino.

domenica 23 febbraio 2014

Trail Bianco di Cesana (To) 23 Febbraio 2014

Foto Trail Bianco di Cesana 2014
Classifiche Trail Bianco di Cesana 2014
Sito Trail Bianco di Cesana
Sito Gli Orchi Trailers ASD

Edizione 2013
Edizione 2012

Dal racconto dell'OrcoRusso

Il mio primo trail é andato nel migliore dei modi, non si poteva chiedere dì più.Sin dai primi chilometri l'atmosfera era stupenda e più si saliva più tutto diventava magico.Le persone che incontravo sul percorso sembravano stregate dal paesaggio,ripetevano quasi tutte "che bello! Che bello!".La natura ci ha fatto vedere la sua maestosità .Ero talmente avvolto in questa atmosfera da non sentire la stanchezza, quasi come se una forza superiore mi spingesse verso il traguardo.Il momento meno bello,se così si può dire ,è stato arrivare al traguardo,avrei voluto ripartire,non sentivo la stanchezza,la mente era ancora inebriata da tutto ciò che i miei occhi avevano visto lungo quei 24 chilometri.
Vorrei ringraziare gli organizzatori che hanno reso possibile tutto ciò .
Dimenticavo.......vorrei anche presentarmi ufficialmente a voi. Sono Slava,o forse dovrei dire l'OrcoRusso, un nuovo iscritto.Arrivo da un piccolo paesino russo situato sul delta del fiume Volga a 70 chilometri circa dal mar Caspio. Da 14 anni sono in Italia dove ho trovato il mio tesoro:mia moglie ,mia figlia e tantissimi amici che mi fanno sentire come se fossi a casa. Mi scuso se non mi esprimo nel migliore dei modi ,spero comunque di essermi fatto capire.L'italiano ovviamente non è la mia lingua madre.Un saluto a tutti e alla prossima.......

Dal racconto dell'OrcoPaoloC
Quando ho visto la data non ho avuto più dubbi: 23 febbraio 2014…il giorno del mio 43esimo compleanno!
Quale migliore occasione per festeggiare il compleanno di una bella corsa sulla neve?
Ma prima di dire due parole sulla gara permettettemi di presentarmi.
Mi chiamo Paolo Comandini, neo Orco da quest’anno. Corro da una vita per il puro piacere di farlo, possibilmente in natura, sia essa bosco, montagna, spiaggia o neve; saltuariamente faccio qualche gara, soprattutto nel periodo autunno-inverno perché nella bella stagione dedico più tempo all’altra mia grande passione che è il volo libero con il parapendio
Tornando al Trail Bianco..non poteva capitare giornata migliore: non freddo, non caldo. Meteo perfetta, sembrava di essere il soggetto di una cartolina panoramica col cielo blu come solo in montagna ci può essere e la neve bianchissima, complice la spolverata del Venerdi.
Organizzazione perfetta, servizi, spogliatoi con docce, assistenza e segnalazione lungo il percorso impeccabili e gli immancabili rinfreschi hanno completato quello che la natura ci offriva quel giorno.

Al via mi sono presentato col mio amico Claudio Meinardi, per gli amici Capitan Barbera, anche lui neo orco e anche neo runner all’esordio in gara..mica male come prima corsa!!
Partenza lungo la via centrale e pedonale di Cesana, puntualmente alle 9.30 in mezzo a un concentrato di tecnologia, abbigliamento, scarpe e attrezzatura.. sguardi furtivi  per capire di aver scelto la calzatura giusta, in un panorama di chiodi, ramponcini, catene, molle e chi più ne ha più ne metta! Ero partito con l’idea di correre con le molle appena comprate tre giorni prima e provate il sabato mattina, convinto di avere il miglior compromesso, quando al ritiro del pettorale vedo che vendevano i chiodi da avvitare nei tasselli..nooo!! li voglio!!!.cavolo, altri 30 euro, ma quanto mi costa sta gara??..va beh è il mio compleanno..mi faccio il regalo...quindi via a modificare immediatamente le scarpe.Scelta giusta, anche se in realtà il fondo di domenica non richiedeva particolare grip..nella perfezione della giornata anche la neve non è stata da meno, a parte in alcuni pezzi in discesa dove per il caldo aveva mollato un po’.
Al via il gruppo parte composto nonostante qualche ostacolo, senza la cattiveria e le gomitate delle gare su strada.
Dopo pochi metri di asfalto entriamo subito nel bianco, un single track ripidissimo nel bosco.
L’altimetria aveva parlato chiaro: lì un comune mortale non corre!!però è difficile superare, perché appena esci dalla traccia affondi fino al ginocchio, quindi un po’ di pazienza in colonna finchè il sentiero spiana e si allarga.
Da questo punto fino al Col Bousson il percorso è suggestivo, tutto corribile e facile e ci si può guardare attorno senza rischiare storte. La salita prosegue costante fino alla Capanna Mautino, dove si trova il primo ristoro oltre all’eventuale assistenza. Da lì in breve si arriva per una ripida rampa al colle, dove c’è il controllo passaggio e un famoso personaggio dell’organizzazione ci mette un autografo sul pettorale.

A questo punto il paesaggio è assolutamente mozzafiato, apertissimo e bianchissimo, incorniciato dalla Dormillouse, le Terre nere, il Pic de Rochebrune e quant’altro..tanto che verrebbe voglia di fermarsi lì a prendere il sole e contemplare il tutto…ma..la gara!!!dai, il più è fatto, penso, invece no..anche se in discesa non devi vincere la gravità, però non devi neanche fare vincere lei..a tratti si affonda e bisogna stare concentrati per non finire lunghi e distesi. Incontro parecchi ciaspolatori, ski alp, anche bimbi..e penso alle mie due che stanno sciando a Monginevro..loro vorrebbero che vincessi..eh eh..i bimbi…

Via veloce, la discesa termina in fretta e incontro l’altro ristoro che da memoria mi sembrava prossimo all’arrivo..che mi fermo a fare..ormai sono arrivato!...e no!..bisogna ancora meritarselo il traguardo! C’è ancora la salita finale di un centinaio di metri che a questo punto sembrano infiniti. Vedo alcuni concorrenti poco lontani, e realizzo vedendo il pettorale che sono i partecipanti del mini trail che stanno chiudendo anche loro il giro...un saluto, un permesso, una parola di incoraggiamento…  dai..è fatta! Si passa accanto ad un graziosissimo chalet su una crestina per poi arrivare al porfido della via centrale. Il rumore dei chiodi sulla pietra dice che sono veramente arrivato..stanco e contento di aver completato il bellissimo Trail Bianco..
Aspetto l’Orco Claudio che completa la sua prima gara egregiamente..e anche se a caldo mi dice che era troppo per lui gli leggo negli occhi la felicità di averla finita e..starà già pensando alla prossima...
Segue il pranzo offerto dall’organizzazione e la premiazione, corredata di belli e ricchi premi..anche ad estrazione..
Il gruppo degli Orchi viene premiato come gruppo più numeroso..ben 31 atleti! Salgo anch’io sul palco, felice di aver contribuito al premio, non conosco quasi nessuno, ma avremo modo di conoscerci in futuro.
Sicuramente ci rivedremo il prossimo anno, al gran completo, anche con due amici che per loro problemi non ci sono potuti essere..
 Un saluto a tutti.
Paolo

Dal racconto dell'OrcoPinoR
Oggi 23 Feb 2014 un Trail Bianco che più Bianco non si può in quel di Cesana Torinese (To).
Dopo le abbondanti nevicate delle settimane precedenti il percorso della Terza edizione del Trail Bianco di Cesana è immacolato e imbiancato come non mai.
Il meteo ci regala un cielo mediterraneo di un blu cobalto e l'assenza totale di cirri, nembi, cumuli, strati ect...ect.

Una Cesana Torinese che alla 8.00 del mattino segna una temperatura intorno agli zero gradi centigradi, un sogno rispetto al 2013 quando il termometro ne marcava -8 gradi.
Alcuni Trailers partono addirittura in maglietta e pantaloncini...esagerati...nelle zone in ombra il ghiaccio la fa da padrone e con le abrasioni da caduta non c'e' da scherzare.
Come materiale da portarsi sul groppone oggi non possono assolutamente mancare gli occhiali da sole contro i potenti raggi UV e il riverbero della neve...a meno che non siate di razza tibetana, mongola o eschimese che grazie ai loro occhi a mandorla sono adusi a queste condizioni.
Altro materiale necessario, i chiodi sulle scarpe, le molle od i piccoli ramponcini da running...utili per le parti del sentiero in ombra e ghiacciate.

Partenza dal centro del paese, come fosse una 10 chilometri stradale, le immagini parlano chiare.

La fila indiana nel bosco dopo i due chilometri di corsa ci permette di prendere fiato e procedere a passo d'uomo. Poi finito il bosco ed imboccata la strada bianca ben battuta dal gatto delle nevi della società ViaLattea, si corre.
Accidenti se si corre, il fondo nevoso tiene bene e con questo veloce passo arriviamo prima  alla Capanna Mautino dove troviamo il primo ristoro e poi  al Col Bousson dove l'onnipresente Gianni Mallen ci controlla con il pennarello il pettorale.


Qui al Col Bousson lo scenario è da favola, impossibile da guardare senza gli occhiali da sole.

Troppo bianca la neve,
troppo blu il cielo,
troppo forte il riverbero.
I trailers corrono 
su un candido manto,
i rumori ovattati, 
la mente sgombra 
l'istantanea di un momento.

E fin adesso tutto bene,siamo al 12km, il  percorso è corribile, al ritorno, dopo la capanna Mautino inizia il percorso non battuto, o almeno ci è passata una motoslitta per segnare al meglio il tracciato.
Si affonda fino al polpaccio e il lavoro muscolare diventa importante ed è necessario idratarsi, si sudano sette diconsi sette camicie.

A parte circa i 3 chilometri di strada bianca battuta dal gatto, gli altri sono per i più un calvario; tra strati di neve ghiacciata e strati resi molle dalle temperature primaverili.

Ma il percorso è decisamente migliore dello scorso anno ed tempi di percorrenza la dicono lunga, un tapascione come me risparmia rispetto allo scorso anno ben 23min ed il vincitore della 22km riesce a chiudere sotto le due ore.

Terminato il Trail, per gli ultimi arrivati solo docce fredde a cui rinuncio per evitare di peggiorare un raffreddore che mi ha perseguitato tutta la settimana.
Poi un gradito pranzo presso la Pizzeria la Cabassa ed infine le premiazioni.
Per concludere direi un'irripetibile giornata con tanti amici e ben 31 Orchi alla partenza.
Per premiare l'Orda, ci hanno consegnato 12 bottiglie di prosecco le utilizzeremo per festeggiare ad una delle ennesime riunioni con gli Orchi (ma quest'anno saranno centellinate).
Organizzazione da encomio, la pista fino a Col Bousson battuta dal gatto delle nevi ha reso il trail un evento indimenticabile.
24km e 1200D+ bruciati dal primo concorrente francese che ha tagliato il traguardo  in 1h 59min 10sec.
Da segnalare la presenza alla competizione del mitico Bruno Brunod che con la sua sesta piazza ha onorato la competizione.



martedì 18 febbraio 2014

Ciaspole Scialpinismo Cima del Bosco Cesana Torinese fraz.Bousson 16 Febbraio 2014

Foto Escursione Cima del Bosco

Dal racconto dell'OrcoDavid
Cima del bosco, in alta val Susa è una classica gita di scialpinismo – ciaspole.
Un pendio sicuro ma abbastanza deciso, quasi tutto in mezzo a un bel bosco di larici che consente di passare qualche ora di svago tra i monti innevati.
Ha dalla sua una semplicità di itinerario disarmante. Arrivi a Cesana, prosegui per Bousson, passi il torrente Thures e imbocchi uno stradello fino alla borgata omonima. Lasci la macchina poco prima dell'ultimo tornante sotto la borgata, calzi gli sci/ciaspole e da li sempre dritto, in mezzo al bosco, fino in cima.
Decidiamo allora di proporre la gita agli Orchi e di mantenere la proposta anche di fronte alle previsioni meteo che danno un peggioramento per la giornata di domenica, nuvole basse e neve in quota, piogge sotto i 1000 metri. Pensiamo infatti che a meno di nebbioni fantozziani, la facilità dell'itinerario ci permetta una tranquilla ascesa anche sotto un po' di neve.

Domenica mattina ci si ritrova con l'Orcocamola in quel di Rivoli e  le previsioni sono confermate.
Appena dopo Avigliana comincia una pioggia fitta che più o meno all'altezza di Oulx si trasforma in neve, il cielo è grigio e plumbeo ma come al solito in questo lungo autunno, non fa freddo. Dopo una veloce colazione in quel di Cesana si deve prendere la prima decisione di giornata. Decidiamo di fermarci con la macchina a Bousson perchè temiamo che lo stradello per Thures non sia pulito. Vorrà dire che ci faremo circa 200 metri di dislivello in più, ma evitiamo inutili tribolazioni.
 Scopriamo però, sulla nostra pelle che per partire da Bousson, occorre assolutamente  oltrepassare a valle il torrente, parcheggiando appena oltre!!
Con la massima tranquillità io e l'OrcoCamola ci avviamo invece sulla sinistra orografica del torrente lungo la strada poderale che collega varie borgate con minima pendenza, convinti che ci sia presto un ponte che ci permetta di oltrepassare il torrente poco più in la.
 Il ponte per esserci c'è, per carità, ma si trova a Rhuilles, ben oltre Thures, punto di partenza della nostra gita.

Poco male, abbiamo fatto “girare le gambe” e ci siamo goduti un po' di questa atmosfera ovattata di bianco, ritorniamo velocemente verso Thures e lì finalmente la nostra ascesa comincia, dopo solo un ora e mezza di tranquilla passeggiata...
In un altra ora e mezza siamo in punta, nonostante una neve pesantuccia che si attacca a  sci e ciaspole formando simpatici e grevi zoccoli bianchi. In cima le uniche folate di vento gelido ci fanno apprezzare il conforto della cappella eretta a ricordo di un incidente in elicottero avvenuto nel 2003. Mangiamo velocemente e poi giù, questa volta con via diretta di ritorno verso l'auto ed una meritata cioccolata calda in quel di Cesana.
W la montagna e W gli Orchi

lunedì 17 febbraio 2014

Nice 10 Miles du Carnaval Nizza (Francia) 16 Febbraio 2014

Photo Nice 10 Miles du Carnaval 2014
Sito Nice 10 Miles du Carnaval

Dal sito dell'evento....
The Rock ‘n’ Roll Marathon Series is the ‘World’s Largest Running Series’ with more than 500,000 people taking part in 26 North American cities each year. The series enjoys great appeal for the destination athlete, tremendous local support and has firmly established itself as a dynamic running platform..

Dal racconto dell'OrcoLaura con OrcoZoppo, OrcoJoak ed OrcoSelena
Il 16 febbraio 2014 gli Orchi.... Hanno partecipato alla 'vivace' rock'n'roll di Nizza.
La città, in festa per il carnevale,  ha accolto i nostri con sorrisi e colori travolgendoli in un clima di allegria e spensieratezza. La partenza é stata data alle ore 09 e 15 e la gara si é svolta su un lungomare in festa; ad accompagnare i podisti, la maggior parte dei quali ha corso la gara indossando costumi carnevaleschi tutt'altro che banali,c'era musica, tifo ed un generoso sole.
 Generosi anche i rifornimenti ed il buffet all'arrivo! E allora Orchi,tutti, prepariamo il nostro costume che Nizza il prossimo anno ci aspetta per regalarci ancora grande emozione!!!!!!

domenica 2 febbraio 2014

Sci di fondo 34° Marcia Gran Paradiso Cogne (Ao) 2 Febbraio 2014

Foto Marcia Gran Paradiso 2014 Partenza
Foto Marcia Gran Paradiso 2014 Race
Classifica Marcia Gran Paradiso 2014
Video Marcia Gran Paradiso 2014
Sito Marcia Gran Paradiso

Edizione 2011

Dal racconto dell'OrcoPinoR
L'inverno lungo a passare per chi come me si trova al momento fuori dal mercato del lavoro.
Con le corse in montagna 2013 archiviate e la bicicletta nel congelatore decido di rispolverare per il 2014 una mia passione mai sopita, lo sci di fondo.
Ma per noi occidentali alle passioni va dato un obiettivo, ovvero un momento per mettersi alla prova con se stessi.
Tra tutti gli obiettivi possibili e nelle vicinanze di casa ecco individuata la Marcia GranParadiso che si svolge a Cogne (Ao). Una perla delle Alpi nell'omonima vallata.
Ne avevo sempre seguito le notizie tramite i media e da una decina di anni ho seguito i racconti dell'OrcoCamola, che credo sia arrivato alla sua quinta edizione.
Gli scorsi anni ero li, li per farla ... ma poi; la tecnica scarsa, i materiali altrettanto, mi hanno sempre fatto desistere dal partecipare.
Questa 34° edizione sarà quella giusta, il tempo a disposizione per la preparazione e la scelta dei materiali non manca.
Per dipanare qualsiasi dubbio mi iscrivo subito alla competizione e da buon Orco naturalmente a quella più lunga, la 45km a tecnica classica.
A dire la verità il pattinato lo preferisco per via dei mie trascorsi sui pattini a rotelle, ma tant'e' per l'inverno come allenamento sarà solo passo alternato.
Le uscite combinate con gli amici Orchi a Pragelato (To) , Brusson (Ao), Usseglio(To) mi danno modo di prendere confidenza con il movimento cosi tanto bello da vedersi fare ai campioni, ma cosi complesso da mettere in pratica per spostarsi veloci sul manto nevoso.
I chilometri percorsi in due mesi circa 150, non tanti ma c'e' da considerare che siamo trailers e quindi l'apparato muscolare, cardiovascolare e polmonare sono abituati ad affrontare ore di corsa in natura.
Ultimo allenamento sulla pseudo pista ghiacciata. tre giorni prima della competizione, del colle del Lys (To).
Gli  sci che decido di usare per la gara sono dei Rossignol X-WIN con la parte di tenuta in materiale chimico arancione che non necessita di nessuna sciolinatura, solo le punte e le code le tratto sempre con un RODE FAST FLOUR... ma proprio un'ombra nhè.

Certo con la neve ghiacciata in salita la tenuta è scarsa, ma in discesa le asticelle di plastica sono delle saette.
Il giorno della gara si avvicina inesorabile e nove giorni prima metto in forse la partecipazione.
Infatti Venerdì 24 Gennaio 2014 mi accade un incidente in bici MTB, dove sbatto violentemente la testa, perdo conoscenza e rovino il mio bel visino.

Le visite mediche per mia fortuna scongiurano il trauma cranico, ma l'incidente psicologicamente mi fiacca mettendo in forse la partecipazione alla Marcia.
Un sol giorno di riposo basta a ricaricarmi e farmi decidere di partire per Cogne, il resto si vedrà.
Organizzo la logistica per evitare un'alzataccia ed arrivare al nastro di partenza il più riposato possibile, cosi che prenotiamo una stanza nel fantastico Hotel Miramonti, fronte piste.
Arriviamo a Cogne(Ao) sabato 1 Febbraio 2014 alle 16.00, la neve cade incessante, non era il meteo che speravo ma domani non si va a nessun colle sui 3000 slm, solo un lungo marciare per 45km su piste ben battute.

Poche persone in strada, non si direbbe che domani ci sarà una delle più belle manifestazioni dello sci di fondo d' Europa.
Parecchi gli stranieri proveniente dai paesi scandinavi, lo si sente nei locali, con quel loro modo di parlare il linguaggio delle balene...il balinese.
Dopo una visita alla zona partenza/arrivo ed una cena a base di carboidrati presso un'improbabile Pizzeria ci ritiriamo in Hotel.
Alle 5.30 a.m. i gatti delle nevi iniziano il lavoro di battitura delle piste, circa 10cm di neve sono caduti nella notte.
Gli skiMen già alle 7.00 guardano, osservano, misurano la neve come un cuoco controlla la sua besciamella.
Oggi si corre senza PELO...che vuol dire? per me nulla, sono un neofita della sciolina, che ha preparato i suoi sci in circa cinque minuti somministrandogli l'ennesima dose di RODE FAST FLOUR.
Nel mio marsupio metto;
-1 cappellino di ricambio (nevica)
-1 giacchetta antivento (se in discesa fa freddo)
-2 Gel della Enervit
-1 cellulare (per le chiamate di emergenza)
-1 macchina fotografica (quella non manca mai)
-2 caramelle di zucchero (e se ho il calo degli zuccheri?)
-I documenti (caso mai mi fermassero o mi portano in H)
-1 carta plastificata della Carrefour (per togliere l'eventuale zoccolo che dovesse formarsi sotto gli sci..;-)

Il chip per paura di perderlo lo metto al polso, sbaglio io poichè andava messo alla caviglia i rilevatori MYSDAM lavorano ad altezza polpaccio.

Quest'anno la partenza è defilata rispetto alla zona di arrivo, si partirà circa 500 metri più in basso con le classiche griglie; i migliori, i preparatissimi, gli scarsi ed a seguire i tapascioni come me.
Alla partenza anche il mitico UltraTrailer Pavan Giuliano, alla sua 17° edizione, mi dice che alla 20° si ferma, ma io non ci credo.
Giuliano vuole chiuderla in 3h 30min...un sogno per me.
Partiti alle 9.30 puntuali, dei binari neanche l'ombra, la neve un paciocco molle, ma lo zoccolo al momento assente, ed in salita gli sci tengono. Vuoi vedere che il piccolo chimico stavolta ci ha azzeccato.
Il percorso gara ci fa girare per il famoso pianoro di Sant'Orso per un paio di chilometri. Pensavo peggio, nel senso che mi immaginavo imbottigliato nei binari come un vagone merci ed invece niente si viaggia che è un piacere, se vuoi superare... hop ti sposti di binario e vai come una lippa.
Terminato Sant'Orso si va giù in discesa verso la frazione di Epinel.
Eccole le prime difficoltà tecniche, almeno per me. Vedo i fondisti fermi all'inizio di un muro...Oddio ed adesso...scommettiamo che li tiro giù come birilli in una pista da bowling ?. Scivolo...sto cadendo...cado. Una culata terribile che rintrona fino alla testa già martoriata dalla caduta in bici della scorsa settimana. Mi rialzo sono tutto intero, il peggio è passato.
Finalmente il giro di boa di Epinel con il ristoro dove faccio il pieno di liquidi in previsione della lunga salita che ci porterà in cima a ValNontey.

I panorami sul percorso, con la nevicata in atto, sono mozzafiato. Con questa filosofia intraprendo, a mio parere, la parte più dura della gara.
Due chiacchere con un concorrente Norvegese, due foto scattate come meglio ho potuto ed eccomi arrivato al 20 chilometro di ValNontey.
La neve molle, ma gli sci fanno il loro dovere e si procede senza faticare troppo. Al giro di Boa del Tron Ner arrivo in ottime condizioni fisiche grazie all'allenamento di corsa in montagna.
Discesa lunga e tutta da spingere quella che porta al ristoro di ValNontey dove stavolta, vista l'ora, ingurgito il primo dei 2 Gel del marsupio annaffiato da 500cc di thè caldo.
Si riparte sempre in discesa verso Cogne e la deviazione per Lillaz.
Ripide le salite che portano a Lillaz, ma luoghi incantevoli che fanno fare pace con il mondo intero, la fatica non esiste neppure sui lunghi pianori che portano a Valleile e neanche sulla terribile discesa che ... O LA VA O LA SPACCA....
Al giro di boa di Valleile si prospetta una lunga discesa verso COGNE , tutta da spingere e con due formazioni di ZOCCOLO sotto gli sci.
Il primo zoccolo lo rimuovo senza guai, il secondo mi causa un ruzzolone senza danni.
Ancora l'ultimo ristoro ed il secondo gel di maltodestrine e zuccheri a Lillaz ed eccola infine COGNE, passiamo proprio in centro al paese, ancora il ponte, una salitina e sono felice all'arrivo  in 3H 56min.
Non poteva finire meglio questa mia prima volta alla Marcia GranParadiso.

Incantato dai boschi, dalle discese ardite e dalle risalite, ritornerò Cogne ritornerò.







Escursione Gran Bosco di Salbertrand (To) 2 Febbraio 2014

Foto Gran Bosco di Salbertrand

Dal racconto dell'OrcoCamola
Il dubbio che ci assale è questo: che facciamo domani? un bel lungo da 30 in vista dei prossimi impegni maratoneschi o andiamo a pestare un pò di neve nei boschi?
Per dirimere la questione niente di meglio di una bella birretta! E cosi dopo una lunga analisi dei pro e dei contro decidiamo: con tutta questa bella neve fresca non si può proprio correre su un grigio nastro di asfalto in una grigia giornata di pioggia.
In fondo siamo orchi e dove li trovi gli orchi se non nei boschi?
Detto fatto: Orco Camola, Orco Zoppo e Orco Joack puntano la bussola verso il Gran Bosco di Salbertrand.

Raggiunto l’abitato di Salbertrand, si scende verso la Dora Riparia in direzione del Gran Bosco. Nei pressi di un parco giochi si può lasciare l’auto e imboccare il sentiero GTA che dopo un salto di circa 600 metri ci porterà ai 1771 m del Rifugio Arlaud.
Il bosco è stupendo: la nevicata abbondante dei giorni scorsi ha creato paesaggi da favola. I pini sono carichi di neve e in molti tratti il sentiero è immacolato e noi siamo i primi ominidi a lasciare le nostre impronte nella neve.
Nessun rimpianto per la 30 che abbiamo lasciato laggiù in fondo alla valle: sarà per la prossima volta. Raggiunto il rifugio dopo una breve sosta ripartiamo.

Per la discesa, anziché ripercorrere la stessa strada dell’andata, optiamo per la via che costeggia il Gran Bosco in direzione Oulx risalendo per un altro centinaio di metri appena al di sotto del Sentiero Balcone.
Passati sull’altro versante del vallone si inizia una veloce discesa verso Salbertrand attraverso bellissimi boschi di conifere mentre la neve continua a scendere copiosa rendendo ancora più magica l’atmosfera invernale.

Dopo oltre 5 ore di cammino e circa 900 metri di dislivello torniamo alla base stanchi ma soddisfatti della giornata trascorsa.