venerdì 17 gennaio 2014

Trail Blanc di Serre Chevalier 12 Gennaio 2014


Sito Trail Blanc di Serre Chevalier
Edizione 2012

Dal racconto dell'OgreExtreme

Nuova stagione, vecchie gare. Ritorno dopo 3 anni sui sentieri innevati di Serre Chevalier dove quest’anno si disputa la 13^ edizione del Trail Blanc e della Guisanette. La prima con i suoi 28 km e 800 metri di dislivello da sempre attira l’elite francese (e non solo) di questo tipo di specialità della corsa off road. Per chi ha nelle gambe l’allenamento per queste distanze, la difficoltà di questa gara è quasi esclusivamente legata alla natura della neve che si trova sui lunghi tratti di strade interpoderali che attraversano i boschi e che lambiscono l’ingresso a valloni famosi e ben conosciuti a chi ama lo scialpinismo: valloni come quello del Tabuc o del Fonteil sono un vero paradiso per lo skialper, anche quello più esigente.
Ma torniamo a noi. Circa 800 i partecipanti a questa edizione 2014 distribuiti sulle due gare sono pronti a partire. Lo start alle 8:45 dalla piazza di La Salle Les Alpes dove è posta sia la partenza che l’arrivo di entrambe le gare.

Un brevissimo falsopiano nevoso (che non è altro che l’arrivo di una pista da sci) allunga subito il serpentone; attraversato un ponte si svolta a destra e si prende a salire per il terribile muro innevato della stessa pista che permette in pochi minuti (ma è più corretto dire in un paio di minuti) di avere il folto gruppo praticamente in fila indiana.
Le gambe stranamente trovano subito un ritmo accettabile; forse anche l’allenamento mirato a gare più brevi comincia a dare qualche piccolo frutto. Fatto sta che piacevolmente prendo un ritmo che senza problemi,  anche nei tratti più impegnativi con neve soffice, mi permette di arrivare al paesino di Les Boussardes in buone condizioni. Qui è posto il giro di boa; un tratto su neve ben battuta e asfalto permette di tirare il fiato in vista dei chilometri più impegnativi della gara; adesso mi aspettano due salite con pendenze mai proibitive, sempre corribili, ma comunque di una certa lunghezza che con la neve si faranno sentire.
Le discese seguenti alternano ripidi muretti e lunghi tratti dove per fare un minimo di velocità bisogna spingere, ma spingere su questa neve è faticoso e richiede tante energie. La frequenza cardiaca è sempre alta e la corsa si fa dura. Ancora una salita e finalmente l’ultima discesa per arrivare al ristoro di Le Monetier. Sto bene, ma un po’ in riserva. Bevo, mangio un po’ di frutta; ancora cinque chilometri e ci siamo. Cinque chilometri che essendo scorrevoli, con la gamba ancora tonica possono essere un trampolino di lancio verso una buona prestazione diversamente possono diventare un calvario su cui trascinarsi.
Riparto guardingo, poco alla volta provo ad accelerare; ci riesco ancora, prendo una buona andatura.
Un lungo tratto in leggera salita e poi finalmente la discesa leggera, graduale quel tanto che basta per far muovere le gambe un po’ più velocemente ed arrivare al traguardo ancora di slancio e con l’entusiasmo di sempre, un’altra volta, ma come se fosse sempre la prima.
Un’altra stagione di trail è iniziata, altre emozioni mi attendono.

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