martedì 31 dicembre 2013

SciAlpinismo Val Maira (Cn) 27-28-29 Dicembre 2013

Foto Scialpinismo Val Maira 2013

Dal Racconto dell'OrcoIng

CHARAMAIO en Val Mairo - (trad. dall'Occitano nevica in Val Maira) 

“Anche fosse la più inospitale tra le terre, quella che per prima ha visto aprire i nostri occhi ci apparirà la più bella ed accogliente, quella a cui ci sentiremo per sempre legati ed eternamente riconoscenti. Mi sentivo in debito e questo amore viscerale per il mio paese natio, il dolce Pratorotondo nel vallone di Unerzio, unito alla passione d’andar per monti ad oltre cinquant’anni mi ha portato a ripercorrere con gli sci quanti più itinerari conoscevo nella “mia” valle, a concepirne e disegnarne di nuovi ma soprattutto a scrivere queste note. Con questo lavoro ho cercato di far conoscere un paradiso, farlo apprezzare senza rumori, esser di stimolo a chi sa gioire per un fiocco di neve, per viver pienamente la Val Maira, in piena libertà e senza ferirla, apprezzandone il delicato isolamento nel fascino dell’abito invernale.”
Sono le parole  di Bruno Rosando, classe 1954 di Pratotorotondo in Acceglio.
Come dice egli stesso molto chiaramente, non ha mai compiuto  alcuna impresa alpinistica, ma semplicemente ha vagabondato per Monti e Valli nel Cuneese.
E come non riconoscersi in questo bravo narratore di parole e soprattutto di immagini che ha saputo creare  con la sua sola fantasia questa bellissima opera editoriale.
Lo scialpinismo fino a pochi anni fa territorio degli appassionati , sicuramente D’antan, vecchi alpinisti, si sta evolvendo in fenomeno di massa,  soprattutto per i più giovani che stanno riscoprendo il rapporto semplice con la montagna, non retorico ma appassionato, di gente che  scrive su internet, che sa chattare sui social network, che si sa raccontare e mettersi in discussione.
E questo signore di una frazione sperduta ci sa raccontare con queste immagini e parole le montagne e le linee che tutti noi vorremmo percorrere in non so quante vite.

Egli Ama i grandi silenzi della neve e nell’andare per monti con gli sci.
Ha cercato  di far conoscere  questa valle  a chi sa emozionarsi per un fiocco di neve o ama inebriarsi  della brezza sui colli, un libro che  vuole essere un tributo all’unicità di questa valle, un grido a viverla in modo pulito, un invito ad amarla discretamente.
In questo contesto idilliaco si inserisce questo Rifugio di Viviere.
Siamo nell’alta valle Maira, terra Occitana per eccellenza. Lasciamo la più conosciuta valle delle Marmore con le varie frazioni sopra Canosio che fanno capo al Preit, per proseguire fino al  paese di Acceglio. Siamo quasi al suo termine; più sopra  ritroviamo solo la Chiappera,
Ad Acceglio si trova l’ultimo grande vallone sulla destra orografica del Maira, precisamente  il Vallone di Unerzio. Valle sicuramente sconosciuta alla grande maggioranza dei frequentatori Italiani, ma conosciuta soprattutto da un  pubblico del Nord Europa.
Dalla “capitale” Chialvetta (1494 mt) si imbocca il sentiero innevato che conduce prima a Pratorotondo e poi  alla frazione Viviere, quota  1713, dove un grande appassionato del luogo, Fabrizio, ha aperto da alcuni anni un meraviglioso Rifugio con una sapiente ristrutturazione  di una vecchia cascina in pietra nella borgata.
Tre bellissime camere con bagno privato, arredate con buon gusto e  rispetto della tradizione Occitana, una sala pranzo  con un grande camino ed  una meravigliosa cucina  con piatti locali  ne fanno in realtà un hotel a tre stelle. E’ in previsione la costruzione  di una sauna e bagno turco per accontentare i più esigenti clienti Tedeschi che infatti affollano nei mesi invernali la piccola struttura.
E di fatti il nostro anfitrione  fa di tutto per metterti a tuo agio, dagli aperitivi, ai numerosi antipasti, ai  piatti di portata di eccelsa levatura, con una altrettanto ricca cantina di ottimi vini Piemontesi e per finire con una scelta assai vasta di Tisane o ancor meglio di liquori della zona.
Ma tutto ciò è un semplice corredo, se pur estremamente piacevole, alla vera caratteristica del luogo: Grandi silenzi, bellissimi pendii nevosi, incredibili gite con le pelli.
Da questa località si aprono decine di itinerari, dal Midia, Estelette, Cassin, Bricasso, fino ai più impegnativi Oserot, Autovallonasso, Cassorso e a seguire gli itinerari di sci ripido od estremo su e giù per canaloni da vertigine dove ogni curva diventa un atto di fede in se  stessi e nel manto nevoso.
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Primo giorno
Monte Estelletta   (2316 mt)  o adiacente  monte Midia
da Ponte Maira 

quota di partenza (m): 1404
quota vetta (m): 2316
dislivello complessivo (m): 912
tipo itinerario: bosco rado 
difficoltà: MS 
esposizione preval. in discesa: Nord
località partenza: Ponte Maira (Acceglio, CN) 

Cominciamo il primo giorno  da Ponte Maira con il Monte Midia( 2316 mt)  a risalire le prime pendici, dapprima sulle tracce di una pista da fondo, e seguendo il sentiero estivo del Colle Charbonet.  La recentissima nevicata di Natale ha ammantato tutta la foresta con uno spesso strato di circa 50 cm, ma fortunatamente, trattandosi di una grande classica, troviamo un’ottima traccia.
In tali casi la gita proposta è una MS e passando dapprima nel bosco e poi su una ampia dorsale, è assolutamente sicura, pur in un giorno di pericolo marcato 4 nella scala valanghe della Regione Piemonte. Ovvio che in tali condizioni, questa si riveli una delle gite più frequentate della zona. Comunque di buon passo e su ottima neve raggiungiamo le Grange Rossetto a quota 1534 e riprendendo la  strada forestale  appena più sopra.
A questo punto si affrontano pendii decisamente più ripidi sempre  tra una fitta foresta di larici. Si risale a lungo tutta la dorsale  compresa tra  il Rio Chardonet ed il rio Selletta, fino a raggiungere gli aperti pendii sommitali che adducono alla sommità del Monte Estelletta. La testa del Midia è appena più  avanti. Una numerosa comitiva di un  gruppo sportivo sciistico staziona  vicino alla stazione metereologica facendo un notevole  fracasso. Ma sarà perché sono giovani, sarà per  la bellezza dell’ambiente, oggi tolleriamo  qualunque schiamazzo. Le varie cime del Midia e dell’Esteletta sono decisamente affollate, ma  il panorama  verso ilo sottostante vallone dell’Unerzio è superbo tanto da distinguere le mete dei prossimi giorni.
Discesa nel lariceto vicino al rio ed in buona  neve fresca, anche se leggermente pesante per l’umidità della notte. Raggiungiamo velocemente  Ponte Maira e la piola all’imbocco della pista.
Visti i prezzi dei panini dubito però che trattasi di una piola. Probabilmente pensavano di gestire un ristorante francese a tre stelle Michelin. Ma oggi va bene tutto, visto che poi  dobbiamo aiutare                      l’economia locale


Secondo giorno

Bric Cassin (quota 2625 mt)

quota di partenza (m): 1494
quota vetta (m): 2625
dislivello complessivo (m): 1131
difficoltà: MS 
esposizione preval. in discesa: Ovest
località partenza: Chialvetta (Acceglio, CN) 

Si parte di buon mattino da Viviere lasciandoci alle spalle questo meraviglioso borgo. Ma ormai sta  arrivando la perturbazione da Sud, foriera di umidità, grandi ammassi nuvolosi a temperatura più calda. È la prossima nevicata abbondantemente prevista  dal servizio meteo.
Su una traccia si risale tutto il vallone di Unerzio fino al pian Ciorniero a quota  1941. Abbiamo lasciato lastrada per colle Charbonet e la pista dell’Autovallonasso
Ma oggi è tempo di una piccola gita, sono bandite  i grandi pendii e le cime elevate,
Comincia a nevicare e ovunque è diffusa   una luce biancastra tale da non distinguere la neve dal cielo. Infatti  passata  l’edicola votiva del pianoro superiore ci tocca tracciare la pista fino al colle superiore della Gardetta. Nebbia e ancora nebbia, con un pizzico di nevicata.  Comincia ad essere troppo e quindi raggiunto ilcolle a quota 2500mt togliamo gli sci nei pressi del cartello topografico. In qualche squarcio si intravede il sottostante rifugio della Gardetta ed una parte del breve pendio che adduce alla cima del cassin.
La discesa è facile, basta seguire fedelmente l,e tracce di salita  pena cadute pardon affogamenti nella neve polverosa.

Terzo giorno
Bric Boscasso  ( 2589 mt)
  
quota di partenza (m): 1494
quota vetta (m): 2589
dislivello complessivo (m): 1095
difficoltà: MS :: [scala difficolta]
esposizione preval. in discesa: Nord-Ovest
località partenza: Chialvetta (Acceglio, CN)

Dopo una meraviglios permanenza al Rif. Di Viviere da fabrizio, al mattino non si può fare a meno di inforcare ancoira gli sci.
Il Bic Boscasso con  il suo versante Nord Ovest è lì che sembra reclamare la nostra presenza.
La notte trascorsa sotto un comodo piumone ci ha regalato una bellissima nevicata ed una splendida giornata. Cielo terso fino al monte Rosa, noi però dobbiamo scendere di circa 100 metri sul vecchio sentiero diventato pistra da bob per l’altezza del manto nevoso.
Già la traccia, meno male che anche oggi è passato qualche buon samaritano. E del resto anche il boscasso è una gran classica. Qualunque scialpinista locale, in crisi di astinenza o reduce da una nottata di  baruffe con il proprio partner, dopo una bella nevicata come oggi, non può non salire in mattinata al Boscasso.
Difatti incontriamo o meglio ancora ci sorpassano una ventina di giovani rampanti sci alpinisti a passo  andante allegro , compreso  un nutrito stuolo di ragazze.
Impossibile tenere loro le code, meglio farsi da parte accusando qualche fantomatico problema tecnico alle pelli o agli attacchi. E’ sicuramente meno ignominioso, salvo poi scoprire, ovviamente in cima, di  esserci imbattuti in stakanovisti dello scialpinismo, gente da almeno 50 gite a stagione!
Comunque visto che mi hanno detto che potrei essere  almeno il loro padre mi metto in coda e risalgo faticosamente la parte di bosco a forte pendenza fino alle grance  a quota 2000 metri. Da qui la pendenza sempre  nella pineta di larici decresce fino all’ultimo pianoro dal quale si puo’ godere di una bellissima prospettiva del Boscasso e del pendio terminale fino al colletto sommitale.
Lasciati gli schiamazzi  della folla, tolte le pelli si divalla velocemente  su una bellissima neve sciando tra i pini ed i larici. Pratorotondo è raggiunto in men che non si dica e di qui  ritorno a Viviere e a seguire a Chialvetta. Si intravede nel parcheggio selvaggio la nostra macchina e purtroppo la civiltà.



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