venerdì 27 settembre 2013

2013-09-27 Anello Susa - Passo Novalesa - Rocciamelone 27 Settembre 2013

Foto anello Rocciamelone
Traccia GPS

Dal racconto dell'OrcoLuca
Visto le previsioni per il week end pessime, visto un bell'accumulo di permessi disponibili, e ottimo meteo per venerdì, scelgo questo giorno per una bella uscita in montagna.
Sono senz'auto. Pocomale, così mi organizzo col treno e la bici e faccio una gita "ecologica".
Ho troppe idee non so scegliere, ma viste le condizioni decido per il Rocciamelone "da sotto". O da Foresto o da Susa.
Pianifico come al solito sulla carta (uso le fraternali), e vedo una possibilità di realizzare un grande anello salendo dal bivacco Stellina, poi colle di Novalesa e infine ritorno dalla "normale".
Pare un po' azzardato... per sicurezza verifico sul Pc: con un po' di tecnologia tiro giù una traccia gps dal colle di Novalesa a Susa, tanto per avere un'idea di quel che mi aspetta e per avere un aiuto poi a trovare i sentieri "giusti". Carico la traccia sul telefono, e con opportuno programmino la visualizzo sulla carta Fraternali... davvero utile in molti casi...
E' davvero azzardato: 21Km e 3200 metri D+ (poi bisogna ancora arrivare alla cima).
Comunque vado lo stesso, mi riservo di cambiare percorso se non ce la faccio.
E così venerdì mattina alle 6.55 comincio a camminare dalla stazione di Susa, è ancora buio, e chissà, i pendolari che vanno a prendere il treno vedendomi in brache corte, scarpe da ginnastica e bastoncini, forse penseranno che sono pazzo... (ma lo penso anche io...)
I primi 10 Km volano in un dedalo di sentieri poco battuti, strade bianche, e anche un bel pezzo di strada asfaltata. Alcuni sentieri che "tagliano" la strada che sale alla Riposa sono ormai impraticabili, tant'è che uno lo percorro ravanando come posso, il successivo non riesco nemmeno a trovarne l'attacco, così lascio perdere e cammino sull'asfalto.
Arrivo al bivio per Pampalù, e da qui seguo per i vari alpeggi che sovrastano Novalesa, tra cui l'Alpe Crest. Fino a poco prima di questo alpeggio seguo una carrozzabile, così ne approfitto anche per corricchiare un po', ma poco perchè devo tenere le riserve, la strada è lunga...
Alle grange Pendente finisce la strada e inizia il sentiero, che andrà a congiungersi con la carrozzabile dell'alpe Tour, quella che arriva dalla vecchia cava del Moncenisio.
All'alpe Tour non arriverò, perchè all'alpeggio precedente, detto Alpe Carolei, parte un sentiero per lo Stellina.

Arriverò poco prima del bivacco a "battere" i 20 Km, e ad aver accumulato un notevole dislivello poichè spesso nel tratto da Pampalù all'alpe Carolei si perde quota. Ci sono un paio di canaloni davvero impressionanti, dove si arriva a scendere anche di una cinquantina di metri per poterli attraversare.

Comunque inizio la salita per lo stellina che sono davvero stanco, comincio a dubitare di farcela, penso che una ritirata su Novalesa possa essere una buona idea...
Prima di gettare la spugna faccio una bella pausa. Panino, cioccolata, prendo un po' di sole. La giornata è spettacolare, anche se sotto cominciano ad addensarsi nebbie.
Dai, almeno allo Stellina devo arrivare. Sono anche senz'acqua. Se non la trovo torno indietro...
Raggiungo il bivacco, carico acqua, faccio un'altra pausa. Guardare la salita al colle da qui è pazzesco, non sembra vero che ci sia un sentiero che sale. Però c'è, non è dei più facili, è molto ripido e ghiaioso ma c'è... e sarà la concentrazione, o chissà cosa, nemmeno me ne accorgo e sono al colle di Novalesa (poco più di 3200 metri). Ora non si può più tornare indietro. Il "Roccia" è lì vicino... nel lungo traverso in mezzo a pietrami infidi e qualche macchia di neve corricchio pure un po'... Bisogna fare attenzione, solo rari ometti segnano la via fino a prendere il sentiero che arriva dal Tazzetti.

Mi vola, un po' perchè forse ho recuperato, un po' perchè quassù è davvero stupendo, eccomi finalmente ai piedi della madonna... dopo 27Km e più di 3800 D+
Finalmente vedo altre anime. Tolto il pastore ad uno degli alpeggi, sono stato nella più completa solitudine fino all'ultima rampa prima della vetta, dove due donne salivano da Malciaussia.
In vetta conoscerò Enrico, che arriva dalla provincia di Cuneo. Con lui condivido la discesa fino alla Riposa, chiaccherando piacevolmente di cazzate, di montagna e di tutto un po'.
Sono stanchissimo. Mi offre un passaggio. Il primo pensiero è di rifiutare... devo "chiudere l'anello" e tornare a Susa con le mie gambe, ma poi la tentazione è troppo forte, è molto tardi. Getto la spugna. L'anello resta da chiudere... magari un'altra volta.


Magnifico l'incontro col bambi senza paura che si lascia avvicinare, un po' meno con la volpe inspiegabilmente morta...

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