domenica 29 settembre 2013

Mezza Maratona del Cus Torino (To) 29 Settembre 2013

Foto Mezza Maratona del CUS TORINO 2013
Classifica Mezza Maratona del CUS TORINO 2013
Sito Mezza Maratona del CUS TORINO
Sito Gli Orchi Trailers ASD

LE PAGELLE di OrcoProf 
Voto 10 alla decisione di far arrivare la corsa allo stadio Primo Nebiolo. Facendo il sottopasso per entrare in pista mi sembrava di essere alle Olimpiadi.
Voto 9 agli altri Orchi presenti alla gara: chiaccherando (fino a quando non è finito il fiato) con OrcoIng e OrcoPino abbiamo tenuto un buon ritmo e ottenuto un buon riscontro su strada. Complimenti ad OrcoCamola: come quasi sempre mi capita lo vedo solo all'arrivo.
Voto 8 a quel signore che è rimasto in piazza Rivoli per un ora e mezza (l'ho visto in tutti i tre giri) ed ha applaudito tutti i concorrenti. Grazie!
Voto 7 a me stesso: un bell'allenamento e sono più convinto di poter portare a termine la mia prima maratona.
Voto 6 all'organizzazione: bellissimo correre in Torino nei corsi solitamente invasi dalle auto, forse si poteva allungare il circuito e fare due giri anziché tre. Non perfetti i rifornimenti, molto scarno il ristoro a fine gara.
Voto 2 a quella signora che in corso Trapani commenta: “'Sti quattro cog***ni che corrono bloccano tutta la città! Andate a farle fuori Torino 'ste cose”. Mortificante, proprio questa volta che persino gli Orchi erano scesi dalle montagne...

Dal racconto dell'OrcoIng
Mutatis mutandis
Espressione che  si usa quando si paragonano due situazioni che a prima vista possono sembrare assai diverse, per mettere in evidenza una sostanziale identità sui punti ritenuti fondamentali nella discussione, al di là di differenze in aspetti ritenuti accessori.
Questo termine mi riecheggia ancora nelle orecchie dall’ultimo corso di aggiornamento  sulla nuova normativa degli impianti di riscaldamento condominiali.
Corso che avrebbe dovuto essere rivolto agli esperti tecnici del settore ,ma che in realtà è stato fagocitato interamente dalla logorroica e torrenziale oratoria  di avvocati, esperti di diritto societario, costituzionalisti, etc. che si sono spremuti all’inverosimile nell’analisi  sintattica e grammaticale comma per comma della normativa al fine di metterne in evidenza, bontà loro, tutte le incongruenze legislative con i passati decreti.. Ma tale è l’Italia , patria indiscussa degli azzeccagarbugli in un contesto  borbonico ed in preda ad una degenerazione normativa ed alla follia della nostra burocrazia .
E difatti verso le 8,20 del mattino, quando sono ancora in casa a fare le abluzioni,  lo squillo del telefono da parte dell’Presidente OrcoPino, mi trova in mutande  a preparare le ultime cose. Contrordine compagni, non si parte alle 9,30 ma alle 9,00- per l’appunto Mutatis mutandis
Cambia tutto per non cambiare niente, siamo sempre di corsa, per organizzare, per prepararci, per gli indumenti, per mettere il chip ed il pettorale. Ma almeno stavolta si corre su strada, niente zaino, niente borracce e camelbag, indumenti pesanti e di ricambio ma soprattutto niente tensioni. La distanza classica è alla nostra portata.
Il parco del Valentino nuovo, pardon Ruffini, è dietro l’angolo di casa; finalmente una corsa a Kilometri zero, perfettamente ecosostenibile. La mezza maratona è la corsa per eccellenza per distanza, velocità  e tempi di percorrenza senza richiedere la grande preparazione tipica  della Maratona.
4 Orchi si presentano frettolosamente sul filo della partenza con  le magliette rosse, insieme ad altri 691  motivati atleti a sfidare le inclemenze del tempo. Le previsioni sono certamente  pessime con  l’arrivo della perturbazione dal nord Atlantico di precisione micrometrica tale da scaricare nella notte un fiume d’acqua. Ma la avvedutezza di chi ci governa dall’alto dei Cieli riesce a programmare l’orario  di apertura delle valvole  automatiche della pioggia alle ore 10,45, esattamente dopo 1 ora e 45’ di corsa, il tempo tecnico per fare arrivare al traguardo tutti i pedestri che riescono a correre  con una frequenza minima di 5’/km. Quindi un comportamento decisamente democratico visto che 429 su 691  atleti riusciranno a rientrare in  questo tempo.

Un percorso interamente cittadino che si snoda tra i corsi Potenza, Vittorio, Ferrucci, Mediterraneo e Rosselli, da ripetersi tre volte  su una distanza unitaria di 6,77 km.
Anche se a prima vista sembrava perlomeno noioso percorrere tre volte un circuito cittadino, la scelta si rivela invero felice, visto che la corsa sui grandi viali torinesi è davvero stimolante e trainante. Essa permette  di correre quasi costantemente sotto le grandi alberature, su strade senza traffico e perfettamente conosciute. Permette inoltre di ripassare tre volte sotto il punto della partenza con ferreo controllo dei tempi di percorrenza. Infatti riesco a percorre i primi due giri allo stesso tempo di 32’, dosando accuratamente le forze.
La concomitanza della Mezza, del derby Juve-Toro all’Olimpico, la chiusura di via Nizza ha determinato un corto circuito nella circolazione automobilistica. Noto infatti che nonostante i percorsi alternativi saggiamente predisposti dal comando dei Vigili Urbani, i nostri solerti automobilisti cittadini hanno dimostrato di non capire granchè, e difatti verso le 10 il corso Potenza era praticamente intasato nella sua unica corsia disponibile. Ma tanto è, rinunciare al nostro amato veicolo può creare problemi di  dipendenza.
Comunque si nota che ai solerti 691 mezzomaratoneti non è interessata più di tanto  questa diagnosi da dipendenza ottusa ed hanno proseguito solerti per la loro strada.
Ancora meglio per i 4 Orchi 4, OrcoAndrea,Orco Panetta,Orco Mauro,Orco Pino che arrivano al traguardo in uno Stadio Nebiolo da finale Olimpica e su un Tartan  fantastico in un tempo compreso tra 1ora 38’ e 1 ora e 42’ .


Davvero grande prestazione per dei trailers avezzi solo a sentieri e dislivelli mostruosi.
Unica pecca, il servizio MySdam di Timing non trova la società Gli Orchi trailers in quanto non prevista  nel data base presente. Mando per mail tutte le informazioni richieste sulla nostra Società ma il mio nome rimane classificato Non Competitivo. Vero che noi poveri  pedatori  in mutande(rieccole!) come master dilettanti corriamo per la gloria, ma porc…. Miseria, per una volta che arrivo terzo di categoria,  mi vedo estromesso dalla classifica in quanto NC.!
Se esiste  un Signore dei Cieli, sono sicuro che saprà  ricompensarmi.
A proposito in questo momento di disagio sta prendendo campo una campagna  di informazione della Società  degli Atei e degli Agnostici razionalistici tale da affermare che senza Dio si Vive bene, riassunto nel logo Dio senza D.

Non dobbiamo farci trascinare nell’oblio e nella dissoluzione, un gregge senza pastore  finisce per perdersi.


sabato 28 settembre 2013

Bici BDC Cappella di Prarotto Condove (To) 28 Settembre 2013

Foto Bici Cappella di Prarotto Condove

Dal racconto dell'OrcoDavid
Prarotto eroica style

Il protrarsi di una mitezza settembrina ci porta, quasi in extremis, a variare un programma fatto di corsa in cima al musinè in un giro in bici da corsa. Il desiderio di un giretto ancora in versione estiva prende il sopravvento e si decide di utilizzare il velocipede per una scorribanda mattutina su strade bitumate. Ogredoctor mi lascia carta bianca e piazzo come proposta la classica salita verso la Cappella di Madonna delle Neve presso Prarotto, una delle 77 borgate di Condove, in bassa Val di Susa. All'appuntamento siamo in tre, chi scrive, Ogredoctor e Orcomarcello, che per l'occasione sfoggia uno splendido esemplare di Olmo in acciaio, con tanto di manettini del cambio a telaio, puro eroica style.
Per chi non lo sapesse, l'eroica è una gara che si tiene annualmente in autunno sulle colline toscane per lo più su strade bianche e rigorosamente con biciclette ante 1987 (a proposito, qualcuno è interessato per il 2014? parliamone!). Oggi per quanto ci riguarda avremo anche noi la nostra dose di eroicità.

Si parte puntuali da P.zza Cavallero alle 9 scegliendo la strada verso Reano, Buttigliera Alta, discesa su Rosta e arrivo ad Avigliana, per poi proseguire verso Condove scegliendo in parte strade alternative alla noiosa statale 24. Per la cronaca l'eroico OrcoMarcello non ha finora perso una pedalata!, sempre incollato alle nostre ruote nella sua prima (avete capito bene, prima) uscita stagionale in bici.
A Condove breve pausa per riempire le borracce e poi via, ad affrontare le rampe della salita che ci porterà in cima. Dai 370 m. circa di Condove ci aspettano quasi 1.100 m. di dislivello passando per le borgate di Mocchie, Frassinere e Mollette.
Le prime rampe della salita sono belle toste, ma l'eroico di giornata non batte ciglio, sale tranquillo con rapporti notevoli (la sua Olmo è ante “compatta”, e quindi lui sale con un 39, non mi dilungo ma credo sia un po' come correre in salita con le scarpette da pista). Ci sorpassano velocemente molti ciclisti su superbolidi, ma scopriremo dopo che si limitano ai primi 500 metri di salita per fare ripetute. Ed è allora che a proposito di OrcoMarcello mi viene in mente la storiella del volo del calabrone. Dice più o meno così, la struttura alare ed il peso del calabrone ne impedirebbero il volo , ma il calabrone non lo sa e vola lo stesso.
E' così! Orco Marcello non ha fatto un km in bicicletta, guida un cancello cigolante ma ha deciso che arriverà in cima e arriverà.
Superato Mocchie, ancora un paio di tornanti e la strada finalmente ci concede un po' di respiro. Sorpassiamo l'imbocco della strada che sale verso il Collombado, prossimo obiettivo in mtb. Prima di Frassinere una rampa feroce è un ottimo preludio di quanto ci aspetta. Da Frassinere in su infatti, la salita non concede mai tregua, anzi, aumenta via via di pendenza ed almeno per un paio di km presenta un asfalto molto brutto. Dopo Mollette l'asfalto migliora, ma la pendenza aumenta... comunque ormai ci siamo, alle 11.30 siamo a Prarotto. Aspettiamo per un po' Orco Marcello, poi decidiamo di incominciare a scendere, ma lui è praticamente arrivato, appena oltre l'ultima curva. Ci fermiamo ad aspettarlo per affrontare insieme la discesa.

E qui comincia un altro capitolo. Ogredoctor lancia la sua wiler in discesa, io sono come al solito più prudente e la Olmo di OrcoMarcello gli tende un paio di tranelli niente male...due forature intervallate da una caduta dovuta a brecciolino scivoloso! Provvediamo alle riparazioni (grazie alle due camere d'aria di scorta), ma siamo in un punto in cui i cellulari non ci permettono di avvertire Ogredoctor il quale ovviamente dopo un po', preoccupato gira la bici per sorbirsi ancora un po' di salita e venirci incontro. Ricompattati possiamo finalmente scendere. Per il ritorno scegliamo di percorrere interamente la statale e di buon passo, con una piccola pausa di reintegro zuccheri siamo nuovamente a Rivoli e di li a casa di Ogredoctor per un brindisi di fine giro.
Che dire, gran giornata da Orchi eroici sulle strade  del Torinese. Alla prossima!
Orco David

venerdì 27 settembre 2013

2013-09-27 Anello Susa - Passo Novalesa - Rocciamelone 27 Settembre 2013

Foto anello Rocciamelone
Traccia GPS

Dal racconto dell'OrcoLuca
Visto le previsioni per il week end pessime, visto un bell'accumulo di permessi disponibili, e ottimo meteo per venerdì, scelgo questo giorno per una bella uscita in montagna.
Sono senz'auto. Pocomale, così mi organizzo col treno e la bici e faccio una gita "ecologica".
Ho troppe idee non so scegliere, ma viste le condizioni decido per il Rocciamelone "da sotto". O da Foresto o da Susa.
Pianifico come al solito sulla carta (uso le fraternali), e vedo una possibilità di realizzare un grande anello salendo dal bivacco Stellina, poi colle di Novalesa e infine ritorno dalla "normale".
Pare un po' azzardato... per sicurezza verifico sul Pc: con un po' di tecnologia tiro giù una traccia gps dal colle di Novalesa a Susa, tanto per avere un'idea di quel che mi aspetta e per avere un aiuto poi a trovare i sentieri "giusti". Carico la traccia sul telefono, e con opportuno programmino la visualizzo sulla carta Fraternali... davvero utile in molti casi...
E' davvero azzardato: 21Km e 3200 metri D+ (poi bisogna ancora arrivare alla cima).
Comunque vado lo stesso, mi riservo di cambiare percorso se non ce la faccio.
E così venerdì mattina alle 6.55 comincio a camminare dalla stazione di Susa, è ancora buio, e chissà, i pendolari che vanno a prendere il treno vedendomi in brache corte, scarpe da ginnastica e bastoncini, forse penseranno che sono pazzo... (ma lo penso anche io...)
I primi 10 Km volano in un dedalo di sentieri poco battuti, strade bianche, e anche un bel pezzo di strada asfaltata. Alcuni sentieri che "tagliano" la strada che sale alla Riposa sono ormai impraticabili, tant'è che uno lo percorro ravanando come posso, il successivo non riesco nemmeno a trovarne l'attacco, così lascio perdere e cammino sull'asfalto.
Arrivo al bivio per Pampalù, e da qui seguo per i vari alpeggi che sovrastano Novalesa, tra cui l'Alpe Crest. Fino a poco prima di questo alpeggio seguo una carrozzabile, così ne approfitto anche per corricchiare un po', ma poco perchè devo tenere le riserve, la strada è lunga...
Alle grange Pendente finisce la strada e inizia il sentiero, che andrà a congiungersi con la carrozzabile dell'alpe Tour, quella che arriva dalla vecchia cava del Moncenisio.
All'alpe Tour non arriverò, perchè all'alpeggio precedente, detto Alpe Carolei, parte un sentiero per lo Stellina.

Arriverò poco prima del bivacco a "battere" i 20 Km, e ad aver accumulato un notevole dislivello poichè spesso nel tratto da Pampalù all'alpe Carolei si perde quota. Ci sono un paio di canaloni davvero impressionanti, dove si arriva a scendere anche di una cinquantina di metri per poterli attraversare.

Comunque inizio la salita per lo stellina che sono davvero stanco, comincio a dubitare di farcela, penso che una ritirata su Novalesa possa essere una buona idea...
Prima di gettare la spugna faccio una bella pausa. Panino, cioccolata, prendo un po' di sole. La giornata è spettacolare, anche se sotto cominciano ad addensarsi nebbie.
Dai, almeno allo Stellina devo arrivare. Sono anche senz'acqua. Se non la trovo torno indietro...
Raggiungo il bivacco, carico acqua, faccio un'altra pausa. Guardare la salita al colle da qui è pazzesco, non sembra vero che ci sia un sentiero che sale. Però c'è, non è dei più facili, è molto ripido e ghiaioso ma c'è... e sarà la concentrazione, o chissà cosa, nemmeno me ne accorgo e sono al colle di Novalesa (poco più di 3200 metri). Ora non si può più tornare indietro. Il "Roccia" è lì vicino... nel lungo traverso in mezzo a pietrami infidi e qualche macchia di neve corricchio pure un po'... Bisogna fare attenzione, solo rari ometti segnano la via fino a prendere il sentiero che arriva dal Tazzetti.

Mi vola, un po' perchè forse ho recuperato, un po' perchè quassù è davvero stupendo, eccomi finalmente ai piedi della madonna... dopo 27Km e più di 3800 D+
Finalmente vedo altre anime. Tolto il pastore ad uno degli alpeggi, sono stato nella più completa solitudine fino all'ultima rampa prima della vetta, dove due donne salivano da Malciaussia.
In vetta conoscerò Enrico, che arriva dalla provincia di Cuneo. Con lui condivido la discesa fino alla Riposa, chiaccherando piacevolmente di cazzate, di montagna e di tutto un po'.
Sono stanchissimo. Mi offre un passaggio. Il primo pensiero è di rifiutare... devo "chiudere l'anello" e tornare a Susa con le mie gambe, ma poi la tentazione è troppo forte, è molto tardi. Getto la spugna. L'anello resta da chiudere... magari un'altra volta.


Magnifico l'incontro col bambi senza paura che si lascia avvicinare, un po' meno con la volpe inspiegabilmente morta...

mercoledì 25 settembre 2013

Bici MTB Colle del Sommeiller da Bardonecchia (To) 24 Settembre 2013

Foto Bici MTB Colle del Sommeiller da Bardonecchia 2013
Sci al Colle Sommeiller 1963-1984

Dal racconto dell'OrcoPinoR
Archiviata la quinta edizione del Trail di Oulx, il meteo imperterrito ci continua a regalare giornate estive.
Ma le proiezioni a lungo termine ci comunicano che questa è l'ultima settimana concessa per escursioni in MTB superiori a 3000 slm.
Vi starete chiedendo a quale altezza qui nel Nord-Ovest d'Italia è possibile salire in MTB ?..eccovi accontentati, trattasi del Colle del Sommeiller a quota 3000 slm, al confine tra Italia e la FRANCIA, percorribile con mezzi a motore fino al parcheggio che ne segna il confine.
In ordine d'importanza il  Colle del Sommeiller è la quarta strada più alta d'Europa e la seconda  in Italia dopo il Rifugio Pirovano antistante il passo dello Stelvio.

Ero già stato al Colle Sommeiller nel 2005 in una personale e veloce escursione della mattinata con partenza a piedi dal Rifugio Scarfiotti. Mi avevano fortemente emozionato i ciclisti che a tutta birra scendevano dalla strada che portava al Colle ... pensavo 
-chissà se ne sarei in grado-
Il nome al colle Sommeiller è stato dato in onore dell'ingegnere Germain Sommelier che diresse i lavori del Tunnel del Frejus mentre la strada asfaltata che porta su al Colle è stata costruita nel lontano 1962 un po' per la mania di asfaltare qualsiasi cosa ma anche per portare gli sciatori all'innevato ghiacciaio del Sommelier utilizzato anche in piena estate... fino al 1980.  


Il ghiacciaio è ad oggi, completamente esaurito. 
Dal 1980 la strada, visto che gli sciatori non potevano utilizzare il ghiacciaio, non è stata più utilizzata ed è stata abbandonata, rimane attualmente:
- L'asfaltatura fino alla frazione Rochemolles a 6km da Bardonecchia.
- La strada sterrata ma maltenuta fino alla Diga di Rochemolles per buoni ciclisti.
- La strada bianca senza nessuna manutenzione dal Rifugio Scarfiotti al colle, con un fondo per ottimi ciclisti.
Bhè eccomi alcune settimane prima tentare di convincere l'OrcoPinoPic ad essere presente a questa gita di fine estate, ma non si fa pregare più di tanto anche se è a corto di chilometri, ecco i numeri del trip:
- Partenza da Bardonecchia 1300 slm
- Arrivo colle Sommeiller 3000 slm
- dislivello complessivo 1700D+
- distanza 27 km circa

Il giorno scelto per la nostra personale impresa Martedi 24 Settembre 2013, la partenza quella più lunga e dura da Bardonecchia (To).
Ci spostiamo da Alpignano a Bardonecchia in macchina, poichè fatti conti, il costo del treno supera il costo dello spostamento in macchina e considerando inoltre, che essendo un giorno lavorativo il capotreno potrebbe a sua discrezione, il mattino alle 7.35, non farci salire. Tutto dipende da quanto affollato sia il treno.
Parcheggiamo la macchina in Piazza Statuto a Bardonecchia, antistante la stazione ferroviaria, temperatura esterna nove gradi, confidiamo nelle prime rampe che portano a Rochemolles per scaldare i muscoli, per cui vista la soleggiata giornata ci vestiamo in modo minimale.
Passiamo davanti all'ingresso ferroviario del Tunnel del Frejus, costruzione del 1871, visto da fuori mi ricorda tanto le miniere di MORIA.
Ardite le prime rampe che portano alla Fraz.Rochemolles a 1600 slm, da vedere la distruzione potente delle valanghe che si è abbattuta sull'abitato, in parte oggi recuperato con graziose costruzioni.
Da Rochemolles inizia la strada sterrata che porta alla piccola diga omonima, i tornanti sterrati incominciano a farci capire il tipo di fondo con cui avremo a che fare.
Irrilevante oggi, il traffico motorizzato ma sempre fastidioso per via della polvere.
Fino alla diga ci segue un gruppetto di turisti tedeschi con istruttori e camioncino di assistenza, con le loro MTB full-suspendend vanno al Rifugio Scarfiotti per poi ri-scendere su single-Trek.
La giornata dal clima estivo ci consiglia di avere almeno 1 litro e mezzo di liquidi, e alla diga di Rochemolles ricordatevi che c'e' l'ultima fontana disponibile ... su al colle il nulla più assoluto, il rifugio Ambin e' stato demolito nel 2004.
Dopo la di diga di Rochemolles termina la vegetazione di conifere, ci svestiamo per il caldo, ed in circa 1 km eccoci nella piana pascolo-prativa del Rifugio Scarfiotti.
La piana che ospita il rifugio Scarfiotti, 2150 slm,  è un bell'angolo di paradiso ben frequentato dai turisti in estate, fa sfoggio di se anche un piccolo e verde laghetto alpino,  a due passi dal rifugio e delle baite degli allevatori.
La sbarra per salire al colle con i mezzi motorizzati nei fine settimana e' chiusa per fortuna, ma oggi essendo martedì ci sorbiremo qualche folle che a tutti i costi vuole portare il proprio mezzo a quota 3000 slm ... ma non e' per tutti. La strada è veramente disastrata per cui occorre avere un bel manico per guidare il mezzo fuoristrada sia esso una moto o una macchina.
Dallo Scarfiotti,  iniziano quindi le prime rampe con ben 9 tornanti su fondo più o meno accidentato, ma si pedala bene con una media di 6 km/h.
Siamo al Pian dei Morti, un po di tregua per i muscoli. Il fondo man mano che si sale è sempre più disastrato, ancora un tornante ed eccoci al Pian dei Frati 2600 slm, in lontananza si intravedono i tornanti, ancora 15, che portano al colle mentre :

Intorno a me
contemplo un deserto di pietra,
una valle lunare,
una luce intensa
e nessuna anima viva,
solo il penetrante e
cadenzato fischio delle marmotte.
che avverte la comunità
dell'arrivo di un Orco.

Sfrutto uno dei tornanti per fermarmi e prendere un po' di zuccheri, ho ancora un'ora da pedalare prima di arrivare al colle, ma nutro dei dubbi sulla possibilità di riuscire a stare in sella, il fondo si va via via sempre più deteriorando.
Ed i fatti mi danno ragione, la forza degli elementi ha portato sulla carrereccia grossi massi, mentre i diluvi e la neve hanno accumulato detriti, ma incredulo riesco a pedalare senza eccessive difficoltà, non speravo, a far tutto sono le ruote da 29 della mia Carve Specialized.
C'e' da rimanere basiti, galleggio con questa bici a circa 5-6 Km/h  e solo quando si presentano grossi massi la pedalata deve aumentare di frequenza, sono esterrefatto.
Anche le curve dei tornanti, strette, piene di massi portati dalla pioggia, scavate dai mezzi fuoristrada, sono un gioco da ragazzi...  i tornanti scorrono uno dopo l'altro.
Quota 2800, non si sentono neppure i fischi delle marmotte, nessuna vegetazione, sono solo al cospetto della Rognosa d'Etiache che mi sovrasta con i suoi 3.382 slm.
Ed eccolo al fine il parcheggio del Colle del Sommeiller, una staccionata in legno segna il confine tra L'Italia e la Francia, ma mi spingo oltre la staccionata per andare al lago del Sommellier, scattare qualche foto di rito ed andare a vedere lo stato del ghiacciaio.
Veloce inforco la bici per tornare giù e dopo 3 tornanti sento la voce dell'ORcoPinoPic che mi  raggiunge ... s'e' fermato in uno speciale anfratto al Pian di Patarè a prendere il sole come un grosso lucertolone .
Lo raggiungo e insieme consumiamo il nostro pranzo a base di panini, riscaldati da un sole feroce tra macchie di neve e montagne a 360 gradi.
La discesa, per me da prendere a velocità ridotta, invano l'OrcoPinoPic mi consiglia di sgonfiare un po' le gomme da 3atm a 2.5atm . ma non ne ho voglia e cosi procediamo.
L'orcoPinoPic in discesa, con la sua StumpJumper Epic da 26, dà il meglio di se anche affrontando delle accorciatoie in Single-Trek ripide e difficili.
In circa un'oretta scendiamo a Bardonecchia, ci sono 22 gradi, per il meritato caffè in Via Medail.

















martedì 24 settembre 2013

Guglia delle Forciolline gruppo Monviso (Cn) 24 Settembre 2013

Foto Guglia delle Forciolline gruppo Monviso

Dal racconto dell'OrcoGreg
Viste che le previsioni meteo prevedevano ancora alcuni giorni di splendido sole, decidiamo di concederci un giorno di ferie dal lavoro per fare una gita escursionistica in montagna, per goderci in modo tranquillo ancora una volta, gli splendidi ambienti della Valle Varaita, in provincia di Cuneo.
Così martedì 24 settembre, Andrea, il suo collega di lavoro Edoardo ed io ci troviamo a Castello di Pontechianale e partiamo con l’intenzione di fare un percorso ad anello con la salita alla Guglia. (2861 m). Salita dal vallone di Vallanta fino alle Grange del Rio, dove la vetta spicca in tutta la sua eleganza tra le Rocce Meano e le Rocce di Viso. Le vie di salita alpinistiche sono numerose: via della Serenità TD+, via Ambrosetti-Ghis-Siri D/D+, via Alp D+, via della Gervasutti D+ ecc….noi scegliamo il passaggio per il crestone est-nord-est EE molto meno impegnativo. La salita per il sentiero che porta al bivacco Berardo si fa dura per la sua ripidità. Da lì la guglia delle Forciolline non presenta difficoltà, ma solo uno spostamento su pietrono segnalati da strisce gialle.
Negli ultimi cento metri invece, bisogna fare attenzione perché la vetta è esposta con una visione a 360° spettacolare. Tutto intorno pareti di roccia, pietre e sfasciumi. Foto di rito vicino alla croce di ferro e un’occhiata attenta al ripido canalino che porta al Passo Guillemin e da lì alla Punta Caprera, possibile prossima nostra meta di ottobre. Si mangia qualcosa sdraiati su un pietrone appena scesi dalla vetta troppo esposta e ridotta per fermarsi in tranquillità e poi si raggiunge il nuovo bivacco Boarelli, posto adatto per chi punta alla salita al Monviso dal versante di Vallanta. Due parole con chi il giorno dopo ha in programma la salita del Re di pietra e poi giù in discesa dal ripido, pietroso e abbastanza lungo sentierio Ezio Nicoli che ci riporta alle Grange del Rio e da lì a Castello, completando l’anello.


domenica 22 settembre 2013

Trail di Oulx (To) 22 Settembre 2013



Foto Trail di Oulx 2013 Premiazioni
Foto Trail di Oulx 2013 Partenza 23-11 km
Foto Trail di Oulx 2013 Partenza 50 km
Foto Trail di Oulx 2013 Arrivo 23-11 km
Foto Trail di Oulx 2013 Race & Arrivo 50 km
Classifica Trail di Oulx 2013
Sito Trail di Oulx
Sito Gli Orchi Trailers ASD

Edizione 2012
Edizione 2011



Dal racconto dell'OrcoGiova alla 50km


Come già da qualche anno eccoci qui alla partenza del Trail di Oulx.
La temperatura frizzante ci tiene svegli insieme all' immancabile caffè pre gara.
Alla partenza ci si trova tutti belli carichi, ma con le immancabili balle prima della partenza ... sono fuori  forma... non mi alleno da un anno eccetera eccetera.
Partita la gara scorriamo sul classico e bellissimo tracciato lungo il sentiero dei Franchi fino all'originale passaggio all'autogrill. Attraversato l'abitato del comune di Salbertrand si prosegue  nuovamente in direzione Oulx fino alla salita della cava dei gesso che rappresenta la variante  più importante e riuscita rispetto al vecchio tracciato.
Terminato la suddetta rampa si arriva al ristoro che personalmente ho trovato una della tante cose ben organizzate di questa  gara.
Lasciato il ristoro dopo un breve tratto di strada bianca si riprende il sentiero che ci porta in cima.
Spettacolare il tratto di falso  piano che percorre la cima fino alla  discesa.
Purtroppo il cronometro mi fa notare che sono indietro sui tempi previsti.
Lungo la discesa cerco di recuperare e arrivo in fondo meglio di quanto previsto. Gli ultimi chilometri per me diventano eterni, il raffreddore ignorato di questi giorni emerge prepotente.
Le gambe da Chateau Beaulard in poi si rifiutano di correre ma il cronometro no.
Ad un chilometro dalla fine quei simpaticoni degli organizzatori ci piazzano 50 maledetti metri di dislivello in salita che tutti abbiamo  apprezzato molto.
Arrivo distrutto chiudendo una bella gara molto ben organizzata.

Monviso Via Normale 19 Settembre 2013

Foto Monviso Via Normale

Dal racconto dell'OgreExtreme
19 settembre: MONVISO via normale per la parete sud dal Pian del Re
Domenica 15 settembre: giornata fredda e piovosa. Un flusso perturbato investe la nostra regione e le Alpi occidentali. Anche la zona Monviso  viene interessata dalle precipitazioni apportate da questa perturbazione  Sicuramente la montagna non sarà più in condizioni per almeno tutta la settimana
Nei giorni seguenti un forte vento con perturbazione al seguito apporta molta neve ma che per fortuna si ferma nella zona della Savoia. Martedì una giornata ventosa ma limpida  mi permette di osservare il Monviso da casa e con sorpresa noto che è praticamente pulito. Controllo le previsioni: giovedì viene annunciata una giornata calda e stabile.
Giovedì ore 7 40 Pian del Re : finalmente si parte per il Viso . La giornata è splendida e il divertimento e  lo spettacolo sono assicurati. Ora tocca solo a me.  Salgo veloce e essendo in settimana anche il consueto “traffico” di alpinisti per arrivare al passo delle Sagnette è scongiurato. Così in poco più di due ore sono al bivacco Andreotti. Supero il ghiacciaio, o meglio quello che rimane del ghiacciaio Sella e attacco la parte finale della salita per il complesso e articolato versante sud.

La salita mai difficile, ma da affrontare comunque  con le dovute attenzioni, permette di penetrare senza problemi nel cuore della montagna e in breve mi ritrovo sul breve passaggio della est a poche decine di metri dalla cima. Mi guardo intorno e sembra realmente di essere in cielo. Ancora una manciata di minuti e finalmente sono in vetta . Dopo 3 ore e venti minuti il vento gelido che spira ai 3841 metri di quota della punta del Monviso mi  accoglie con le sue folate. Che emozione ; il panorama lascia senza fiato, tutto è visibile dal mare ai grandi massici del Bianco , del Rosa, il Cervino , il Gran Combin.
Lascio passare l’emozione. Le foto di rito, due chiacchere con altri alpinisti un saluto e mi tuffo nella discesa, che probabilmente è la parte più impegnativa di questa complessa e lunga ascensione a questa montagna simbolo dell’alpinismo piemontese e non solo.

Punta Udine gruppo Monviso 14 Settembre 2013

Foto Punta Udine

Dal racconto dell'OgreExtreme
Settembre da sempre è il mese che prediligo per le salite in valle Po. Giornate ancora calde, soleggiate e assenza quasi totale delle nebbie pomeridiane che normalmente sono presenti a luglio e agosto.
PREMESSA: 14 settembre: PUNTA UDINE
Con Edoardo si parte alla volta della punta Udine già salita lo scorso anno; a distanza di un anno Edoardo  ha voglia di confrontarsi con una salita che ben ricorda e che presenta anche un minimo di impegno tecnico nel superamento del couloir del porco attrezzato con corde fisse e catene.
Un anno solo ma a quattordici anni fanno una differenza enorme e così passando per il Rifugio Giacoletti ci ritroviamo dopo poco più di un ‘ora dalla partenza dal Pian del Re al colle del Porco. Ancora una breve e veloce salita del pendio detritico e siamo in punta alla Udine. A Edoardo non basta e così ridiscesi al colle si risale di nuovo in vetta, di corsa.
Lo spettacolo è come sempre entusiasmante e il Viso  e lì a sorvegliare e a…chiamare.



mercoledì 18 settembre 2013

Mezza Maratona di Monza 15 Settembre 2013

Foto Mezza maratona di Monza
Sito Mezza Maratona di Monza

Dal racconto dell'OrcoJoak
La Mezza di Monza è una di quelle gare che non avevo mai preso seriamente in considerazione.
Non so perché. Forse erano quelle immagini di una moltitudine di runners che correvano lungo una strada fiancheggiata da una recinzione metallica, forse la vicinanza con una grande metropoli come Milano…
Tantè che non avevo ancora pensato di correrla. Però eravamo alla ricerca di qualche gare su asfalto da mettere in calendario per migliorare la nostra preparazione in vista delle maratone di fine anno. E allora che fare il 15 di settembre?
Sembra non ci sia nulla di interessante, almeno in zona.
A meno che? Ci sarebbe la Mezza di Monza.
Ah già, Monza: vediamo un po’.
Mi informo meglio: partenza nell’autodromo di Monza. In pista?
Si percorre quasi per intero il circuito delle gare di Formula 1. Ah: le Curve di Lesmo, la Variante Ascari, la Parabolica,….
Poi, dopo 5 km, si esce nel parco di Monza, dove si corre il grosso della gara per poi rientrare subito dopo la Parabolica e percorrere il rettilineo finale verso il traguardo.
Uhm, ma allora la cosa si fa più interessante. E così io, OrcoCamola e OrcoZoppo ci troviamo alle 8 di domenica scorsa davanti all’ingresso dell’autodromo. Si respira subito un’aria particolare. Entriamo nei box, camminiamo lungo la Pit Lane e lungo il muretto. Possiamo ammirare le tribune coperte e le tribune Vip. E presto ci troviamo a calpestare l’asfalto umido della pioggia notturna dove solo una settimana prima rombavano i motori delle Formula 1 chiedendoci se erano meglio le gomme intermedie o da bagnato. L’apice del momento ludico lo raggiungiamo alla partenza della mezza maratona: si perché vuoi mica partire col solito sparo? Siamo nell’autodromo di Monza! E allora si accendono i semafori rossi: 1, 2, 3, 4, 5, via! Sull’asfalto ci sono i segni della griglia di partenza e delle sgommate dei bolidi da 300 all’ora. Si corre sui cordoli, qualcuno nel tagliare le curve finisce sull’erba. Anche il parco è una bella sorpresa, molto verde e molto ampio.
Nel complesso una esperienza positiva: ottima organizzazione (parcheggi, spogliatoi, deposito borse), location sicuramente particolare e grande partecipazione di atleti (circa 3000).

MENNEA DAY Torino 12 Settembre 2013

Foto Mennea Day
Sito Mennea Day
Sito Gli Orchi Trailers ASD

Dal racconto dell'OrcoCamola
 12 settembre 1979 Pietro Mennea stabilisce il record mondiale sui 200 m piani: 19”72
- 21 marzo 2013 Mennea muore a causa di un male incurabile all'età di 60 anni.
- 12 settembre 2013 l'Italia ricorda il grande atleta con il Mennea Day: tutti possono cimentarsi sui 200 metri e il ricavato dell'iniziativa viene devoluto alla “Fondazione Pietro Mennea” Onlus. Si corre non solo in pista ma anche in nei centri urbani.

Partecipano alla corsa gli Orchi Zoppo, Gabriella e Camola.

A Torino si corre in via Roma. Al costo di 1 euro gli organizzatori mettono a disposizione otto corsie di 200 m disegnate sull'asfalto con il nastro, chip per rilevare il tempo, pettorale, sacchetto porta scarpe e mela. La location è stupenda e il clima di festa è quello giusto. 500 iscritti: colpo di pistola per tutte le batterie e via. C'è chi corre 'a tutta', chi con i bimbi sulle spalle o per mano. Associazioni sportive sfilano con striscioni....
insomma una vera festa per celebrare lo sport ricordando un grande campione. Spero che il Mennea Day abbia lasciato il segno nei ragazzi e nei bimbi che hanno partecipato; le passioni nascono così, vivendo semplici esperienze con i genitori o con gli amici. Noi Orchi ci siamo sicuramente divertiti e la sensazione è quella di aver onorato un atleta che ormai fa parte del nostro patrimonio culturale.

Dopo la corsa  ci dirigiamo in pizzeria e a passeggio in via Roma incontriamo OrcoPolare e famiglia. Che bella serata.

domenica 15 settembre 2013

Bici BDC Oulx - Colle della Scala - Nevache - Monginevro - Oulx . Alpignano 14 Settembre 2013

Foto Bici BDC Oulx Colle della Scala Nevache

Dal racconto dell'OrcoPinoR
La proposta di mettere il naso nel Brianconnaise era già nell'aria dal mese di Luglio, progetti per la Susa-Susa, con due o tre cime da scalare ma i troppi impegni dei Trail non ce l'hanno permesso cosi che ci accontentiamo per questa ultima ciclo-turistica della stagione, l'autunno è alle porte, dei colli della Scala e del Monginevro.
Per rendere l'impatto ecologico pari a zero decidiamo di partire da Alpignano in treno fino a Oulx (costo 8.35 a persona +bici) e da li seguire il seguente itinerario:

- Oulx partenza 1100 slm
- Bardonecchia
- Colle della Scala 1800 slm
- Nevache
- Briancon deviazione 1300 slm
- Colle del Monginevro 1850 slm
- Claviere
- Cesana
- Oulx
- Susa
- Alpignano 300 slm
per un totale di 135km e 1500D+
Saliti con OgreDoctor, OrcoPolare con le bici sul treno alla stazione di Alpignano inforchiamo subito il vagone sbagliato cosi che il ligio controllore ci redarguisce dicendoci che :
- Questo non è il vagone bici, dovete salire su quello in testa al treno ... ed in ogni caso far salire le bici è a mia discrezione -

Accidenti scordavo di essere in Italia (le vacanze in Alto Adige mi hanno fatto male) oltre a comprare i biglietti ho dimenticato di farmi raccomandare per salire sul treno, ne terrò conto per la prossima volta.
Arriviamo in una Oulx con temperatura fredda circa 12 gradi , ad attenderci OrcoVigna con una sfavillante Pinarello rosa.

Partiti al ritmo di una cicloturistica per Bardonecchia che troviamo già spopolata dagli abituali abitatori delle seconde case, settembre e ottobre stagioni morte per il turismo e sono l'ideale per chi rifuge le folle di vacanzieri.
Frazione Les Arnauds poi Frazione Melezet dove incontriamo alcune macchine della PS di ronda causa i movimenti NOTAV, poi la casetta della frontiera Franco-Italiana e poi ancora su verso il Colle della Scala in francese colle dell'Echelle, salita mai difficile max 8%, ma suggestiva per via dei due tunnel di circa 30metri scavati nella roccia.
Al colle della Scala 1800 slm non c'e' anima viva a parte un ragazzo inglese che dichiara di percorrere migliaia di chilometri in bici,,, ma del suo bagaglio neanche l'ombra ?!!! sarà forse imparentato con ETA BETA ?.

Splendida la discesa che porta a Nevache, un bellisimo altipiano e poi boschi di conifere e una fantastica vista sulla valle Clarea.
Procediamo per Briancon dopo una piccola sosta a Plampinet, l'OrcoPolare sfoggia panini al miele, l'OgreDoctor l'ultimo ritrovato della scienza, io le classiche asfittiche barrette di Decathlon.
Il falso piano da Plampinet a Briancon velocissimo fino a portarci a quota 1300 dove incrociamo la provinciale per il colle del Monginevro.
Anche questa salita con pendenze abbordabili del 6%.
Con il nuovo tunnel stradabile, la cittadina di MontGenevre ha conquistato la sua tranquillità ed una  bella pista ciclabile dipinta di verde ne fa
sfoggio ... e poi i ricordi vanno alla Chaberton Marathon che l'ha vista protagonista negli anni 2008-2009-2010 mirabili ricordi.
Appena il tempo di rispolverare questi ricordi e già ci attende la discesissima che ci porta dopo Claviere a Cesana, fate attenzione all'ultimo tunnel senza luci e ad alta velocità occorre prestare la massima accortezza.

A Oulx l'agognata sosta degli Orchi, al bar Asterix ci meritiamo una bella bionda che si fà domare docilmente.
Salutiamo l'OrcoVigna e la sua faniglia a Oulx in vacanza per il WeekEnd noi proseguiamo in bici fino ad Alpignano, un tragitto reso difficile, da Susa, per via di un ventaccio che spira in senso contrario ... e a poco è servito il trenino che ci siamo imposti, arriviamo ad Alpignano belli sfatti.



domenica 8 settembre 2013

TOR DES GEANTS Courmayeur(Ao) 8 Settembre 2013

Foto Tor des Geants 2013 1parte
Foto Tor des Geants 2013 2parte
Foto Tor des Geants 2013 Race (OrcoRaffa e concessione Giuliano Cavallo)

Sito Tor des Geants
Classifica Tor des Geants 2013

Edizione Tor des Geants 2012


Dal racconto dell'OrcoPino

Sabato 7 Settembre 2013
Mi arriva il messaggio, con foto, dell'OrcoRaffa al ritiro pettorali di Courmayeur.

Domenica 8 Settembre partenza
Arrivo alle 9.00 In una fredda Courmayeur a +16 gradi. Cielo nuvoloso e poca gente in strada.
Parcheggio il fumoso mezzo a Dolonne per evitare i salassi a pagamento. Risalendo, a piedi, verso il centro di Courmayeur vedo i primi Trailers passare con il sacco giallo con dentro i vestiti di ricambio per le Basi Vita da consegnare all'organizzazione.
Visi concentrati e anche un po' sconsolati per via del cattivo tempo... uno scroscio improvviso, forte e potente di 10 minuti ci bagna tutti.
In via Roma a Courmayeur poco movimento, nei bar i rari avventori affrontano chi la prima o come noi la seconda colazione.
Bastano 30 minuti e all'improvviso il centro cittadino si anima.
Le maschere Valdostane con i loro campanelli avvertono tutti che a breve sarà festa. Parte il 4° Tor des Geants gara unica al mondo  con 330 km e 24000D+.
Arrivano i 750 Trailers alla spicciolata, ed ecco anche gli Orchi Steu&Raffa ,Antonio, Roberto ma  non vedo Alessandro.
I concorrenti Iniziano a farsi registrare per la partenza per poi entrare nella GABBIA.
Visi allegri, visi tristi, visi preoccupati, dubbiosi... si parte per 330km e con il meteo che non promette nulla di buono.

Trailers da tutti i paesi; un gruppetto di cinesi si fa ritrarre con la bandiera nazionale, alcuni inglesi scambiano le ultime battute, i francesi i più allegri.
Manca mezz'ora alla partenza, un improvviso acquazzone ed è il fuggi fuggi generale a cercare un riparo per non partire bagnati.
Le mantelline e giacche vengono tirate fuori dagli zaini ed è un tripudio ulteriore di colori; rosso, giallo, verde....
Vado a posizionarmi a 20 metri dalla riga di partenza, ma alle 10.00 non si parte si aspetta la passarella dei Top Runner che uno ad uno
vengono chiamati dal bravissimo Speaker (lo stesso della UTMB CCC e UTMB TDS e di tutti i Trail in Valle).

Insomma tra le presentazioni e le celebrazioni il ritardo è di circa 20 minuti , i Trailers sono sotto l'acqua da circa 1ora....
al fine alle 10.20 eccoli partiti con la velocità di una 30km, buona fortuna a tutti.

Termino la mia giornata con la visita al Santuario di Notre Dame de la Guerison e un pranzetto al Rifugio Monte Bianco in Val Veny.



Domenica 8 Settembre 2013 ore 23.00 circa discesa colle de la Crosatie
Accade il dramma questa  la comunicazione ufficiale dell'Organizzazione per la morte del trailer YUAN YANG, pettorale n°1040 classe 1970 di nazionalità cinese. 

L'organizzazione del Tor des Géants®, dopo quanto accaduto, in segno di lutto e di rispetto e vicinanza nei confronti dello sfortunato trailer, ha deciso di sospendere, per l'intera giornata, tutte le comunicazioni non strettamente inerenti la gara. 
In attesa di poter prendere contatto con i famigliari della vittima, l’Organizzazione tutta, si stringe con grande affetto alla famiglia e alla comunità dell’atleta.
Si  invitano tutti i volontari, gli appassionati e i sostenitori della corsa a mantenere un atteggiamento di forte rispetto verso il tragico avvenimento e di supportare i corridori, ancora in gara, in modo sobrio evitando manifestazioni di particolare entusiasmo.

alle 22.00 OrcoRoberto si ritira alla Base vita di Valgrisanche. dal suo messaggio:
Ho detto stop. dopo le 13 ore di freddo, pioggia e fango che hanno messo ko le mie ginocchia. Purtroppo il colle della  Crosatie lo dovevano chiudere. Io ho scollinato e poi ho acceso la frontale ma chi e' passato dopo ha rischiato molto. Bisognerebbe fare una gita da la Thulle a Planaval,e' la più bella mulattiera che abbia mai visto un'ora e mezzo di gradini di pietra alti 50 cm, corde come al Rocciamelone  insomma un vero spasso,comunque è stata una esperienza unica e stupenda. Lo provero' ,iI Tor, per i miei 60 anni.





Lunedi 9 Settembre 2013
La gara continua anche se a mio parare andava fermata, ritiri illustri al Tor de Geants in totale 200 ritirati già nella serata.
Alle 22.00 OrcoAntonio si ritira alla base vita di Cogne
Gli Orchi Raffa, Steu e Alessandro continuano decisi.


Martedi 10 Settembre 2013
Messaggio da OrcoRaffa :
-Dopo essere arrivati a Donnas siamo ripartiti ma Steu ha avuto problemi di stomaco ed abbiamo deciso di fermarci ,  io avevo anche male al ginocchio.
La sera prima abbiamo aiutato un nostro amico a scendere dal colle de la Crosatie... si era lussato una spalla.-
Intanto l'Orco Alessandro Solimine pettorale 1031 in gara.

Mercoledi 11 Settembre 2013
Le defezioni non si contano piu', a mio parere la richiesta di UltraTrail  già fatti occorrerebbe inserirlo nel regolamento della gara.
Alle 3.00 l'OrcoAlessandro si ritira a Sassa dopo 170km e 10.000D+ il suno messaggio:
-Purtroppo per un'infiammazione al tendine della tibia non ho potuto continuare fermandomi a 170 km e 10000 d+.Sarà per la prossima volta.-

alle 8.21 a.m. in 70 ore Iker Karrera termina e vince il 4 TOR des Geants 2013
                           foto concessa da Giuliano Cavallo


Giovedi 12 Settembre 2013
La prima donna Canepa Francesca, gia vincitrice nel 2012,  arriva al traguardo alle 2.29 a.m. ecco la sua tabella di marcia:
Venerdi 13 Settembre 2013
Meteo eccezionalmente bello permette di finire il Tor ai più coriacei

Sabato 14 Settembre 2013
Alle 16.00  termina il TOR 2013 la classifica finale su Classifica Tor des Geants 2013
750 i partenti, 383 i Finisher del TOR 2013