sabato 22 giugno 2013

Escursione Aquila di Giaveno (To) 20 Giugno 2013

Foto Escursione Aquila di Giaveno

Dal racconto dell'OrcoIng
Sul campanile della Maddalena  campeggia vistosa la scritta:
ìINTEMPERIE LABENTEM FIDELIS

Si tratta di un campanile leggermente baroccheggiante che domina una chiesa che sicuramente ha avuto in un passato non troppo remoto ben altre pretese. Per molto tempo questo è stato il nucleo centrale  attorno al quale sono cresciute una moltitudine di frazioni molto abitate che hanno urbanizzato e colonizzato tutta la valle a monte di Pontepietra.
Ancora oggi infatti si contano a decine le frazioni, gli agglomerati che costellano tutta la zona, alcune in bella vista sulla strada che si arrampica verso Pra Fieul, la maggior parte nascoste  nelle pieghe del pendio in  piccolissime vallette,  o su  spiazzi strappati al bosco.
Trattandosi di una montagna relativamente a bassa quota e generalmente ben soleggiata, molte di esse sono ancora abitate, anche perché facilmente accessibili con la strada.
In questo senso la trasformazione sciistica dell’Alpe Colombino negli anni 70 ha avuto il grande pregio  di portare un certo  turismo fino alla Maddalena ed oltre,  rivitalizzando infatti tutta la zona destinata altrimenti ad uno spopolamento progressivo. Ed alla Maddalena fa ancora bella mostra di se  la scuola elementare,  sicuramente attiva fino agli anni 60, adesso  recuperata nelle più prosaiche vesti di rifugio escursionistico ed osteria, un modo certamente più consono alle moderne forme di un turismo pedestre decisamente più ecologico.
Anzi, a tal proposito, occorrerebbe  ricreare la piazza de La maddalena quale luogo di partenza per tutte le escursioni fino all’Aquila ed oltre, riassestando i vecchi sentieri che risalgono il monte , evitando la strada asfaltata e soprattutto limitando  il traffico motorizzato che si dirige fino all’Alpe Colombino.
Insomma una fruizione  dei vecchi sentieri che si arrampicano tra bellissimi boschi di castagno ed un approccio decisamente più naturale al monte.
In effetti era questa la mia idea originale per la gita di oggi, partenza da La Maddalena, risalita all’Alpe Colombino e Punta dell’Aquila.
Poi l’ora  un po’ tarda e soprattutto il tempo inclemente mi hanno ridimensionato ed è stato  naturale proseguire con la vettura fino al solito orrendo parcheggio  a quota 1240 mt.
Dicevamo del Campanile pretenzioso e della sua bella scritta che potrebbe essere interpretata come Colui che lavora fedelmente anche nelle intemperie.
Già, è un bel po’ di anni che ormai non mastico latino ma la frase mi prende e si attanaglia perfettamente alla circostanza. Tempo uggioso autunnale, pioggerellina finissima, nessuna anima viva al Condominio Colombino, ma la voglia di camminare è tanta  e poi oggi avevo assolutamente deciso di fare qualcosa.
Pedule,  zaino e mantella, mi porto appresso anche la mano ingessata appesa al collo, ricordo di una recente caduta, si parte decisamente di malavoglia.
Arrivo alla chiesetta di sommità a quota 2160 in una fitta nebbia e con la pioggia decisamente in aumento.

Fortunatamente anche la neve è quasi scomparsa, rimane una consistente lingua  sotto la punta. Ma all’arrivo trovo chiuso il bivacco ed anche il vano di anticamera che fungeva da  piccolo ricovero. Alla faccia degli Alpini a cui esso è dedicato, non mi rimane che prendere l’acqua e scappare il più velocemente possibile a valle.
Il ritorno è decisamente bagnato fino alla stazione di arrivo della seggiovia, dove faccio un po’ di archeologia industriale sul vecchio impianto di risalita.
Poi, la perturbazione  incombente  mi regala un  breve intermezzo di bel tempo tanto da arrivare asciutto  tra una bellissima fioritura di rododendri.

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