domenica 21 aprile 2013

Maratona Alpina di Val della Torre (To) 21 Aprile 2013

Foto Maratona Alpina Val della Torre 2013
Classifica Martona Alpina Val della Torre 2013



Edizione 2012
Edizione 2011
Edizione 2010
Edizione 2009
Edizione 2008


La montagna è fatta per tutti, non solo per gli alpinisti: per coloro che desiderano riposo nella quiete come per coloro che cercano nella fatica un riposo ancora più forte.
Guido Rey

Dal racconto dell'OrcoPinoR
La telefonata ricevuta dall'OrcoMagoo la mattina del 20 Aprile 2013, giorno antecedente la Maratona Alpina e' di quella da scoop giornalistico.
..Ciao Pino stamane ha telefonato Bruno Brunod ed ha chiesto se può iscriversi alla Maratona per il 21 Aprile 2013...

Ebbene la 6'edizione della Maratona Alpina di Val della Torre ha l'onore di schierare al nastro di partenza niente pò pò di meno che uno dei migliori corridori di montagna al mondo ecco il suo Palmarès :

-Record di salita e discesa del Cervino da Cervinia in 3 ore e 14 minuti (con l’uso di corde aggiunte a quelle che normalmente attrezzano la salita) 1995
-Record di salita e discesa del Monte Rosa da Gressoney in 4 ore e 45 minuti
-Record di salita e discesa del Aconcagua in 5 ore e 57 minuti
-Record di salita del Kilimanjaro lungo la via Marangu Rout in 5 ore e 38 minuti
-Record di salita del Monte Elbert in 1 ore e 54 minuti
-3 edizioni della Becca di Nona skyrace: 2002 - 2003 - 2004
-Skyrunning World championship oro 1996 e 1998

Altra novità quest'anno è la presenza nell'organizzazione di 3 orchi :
- OrcoMagoo alle vettovaglie
- OrcoSilver al controllo chip (Fontana Bruna e campo sportivo di Caselette)
- OrcoLoris alla distribuzione pacchi gara

24 fortissimi Orchi alla partenza della gara chi alla 42km chi alla 22km.

Il trail autogestito di Val della Torre che Gli Orchi Trailers hanno organizzato a marzo ha dato modo a tutti i partecipanti di conoscere parti del percorso e la morfologia del terreno quest'ultimo sempre molto tecnico.

La mattina del 21 aprile 2013 è arrivata puntuale e con essa le cattive previsioni meteo già diagnosticate nei
giorni precedenti... e dire che davano per il mattino belle schiarite...
Alle ore 6.00 la pioggia fredda viene giù a catinelle e capisco chi ha deciso di non muoversi da casa sopra tutto dopo gli accadimenti nell'angoscioso Trail della Maremontana in quel di Loano.
Cambio in brevissimo tempo l'abbigliamento sia da indossare in gara che nel sacco da consegnare per il Colle del Lys a metà gara... ma alla partenza almeno una decina di atleti si presenteranno in pantaloncini e maglietta...
Al palazzetto del Sport U.Barrera di Val della Torre fraz.Brione, piove a dirotto e tutti sono stipati chi in palestra chi nell'atrio del Bar.
Facce conosciute e distese... molti conoscono bene il persorso e cosa li aspetta, per i neofiti un po' di preoccupazione sulle condizioni meteo sui colli.
Tra le foto di rito alla partenza quella di Brunod con OrcoCamola.

La partenza quelle da 10km su strada, ed in effetti i primi 4km sono su asfalto, la pioggia ci rallenta ma ai top runner fà un baffo.
Acqua e fango sui sentieri, delle schiarite neanche l'ombra, ma il monte Rosselli lo domiamo.
Alla località Fontana Bruna l'OrcoSilver, addetto al controllo chip, ci prefigura un cambio di percorso per la 42km, invece che al Colle della Lunella dove sta nevicando è probabile che si devierà per il Colle della Portia e da lì direttamente alla Madonna della Bassa, saltando il colle del Lys.
Peccato perchè il mio sacco indumenti di ricambio è stato portato al colle del lys... pazienza.
Ma le anticipazioni dell'OrcoSilver si palesano infondate e la salita al colle della Lunella con la neve ce la sciroppiamo tutta.
Qui al colle della Lunella la neve per terra è quasi ghiacciata e dal cielo viene giù un freddo nevischio... presumo siamo intorno allo zero termico...e del ristoro che lo scorso anno c'era al colle quest'anno neanche l'ombra.
Discesa al colle della Portia da prendere con le molle (ben segnato dall'infreddolito volontario) poi arrivati  al rifugio ANA del colle della Portia un thè tiepido e subito via' verso il colle del Lys.

Sto correndo con OrcoPinoCar, OrcoIng ed agogniamo il ristoro del Colle del Lys.
Al colle del Lys ci comunicano che il ristoro per la 42km e' a 4km e cioè al Santuario della Madonna della Bassa ...accidenti.
Effettuo il mio cambio indumenti e rubando qualcosa dal ristoro della 22km riparto pimpante con OrcoIng che ha preso a prestito da OrcoCamola una maglia e una bandana.
L'Arpone si rivela essere freddo quanto basta, la neve anche qui è ghiacciata si presume quindi le stesse temperatura del colle lunella ... zero termico.

A questo punto della gara scatta in me un meccanismo che mai mi si era presentato, la voglia di correre in solitudine.
Ripeto non avevo mai sentito questa esigenza...anzi vi diro' di più, nelle altre gare cercavo la chiacchera giovale.
Adesso sentivo in lontananza il vociare degli atleti in avvicinamento, ma subito le mie gambe scattavano avanti per rimanere solingo.
Non sò spiegare come sia potuto accadere, ma ho percepito il gusto di correre in solitaria...
Sentimenti contrastati mi giravano in testa, quello misto di colpa nel non volere altra gente sul percorso e il piacere nel ritrovare una parte di me stesso
Siamo soli insieme a miliardi di persone 
Soli quando guardi in te
Solo decidi della tua vita
Vorrei essere solo in questa
corsa con me stesso.

Una nuova splendida esperienza ... o che si sia trattato di un piccolo Satori (illuminazione zen) ...?
La cresta sulla destra orografica del catino di Val della Torre si rivela piu' asciutta, le rocce sono umide e ingannevoli e la pioggia incessante viene giù copiosa.
Dopo il campo sportivo di Caselette un ultimo controllo chip, ritrovo l'OrcoSilver con il suo poncho western e la pistola puntata, si che mi linka un protagonista del film Jango di Tarantino.
L'ultimo regalo per evitare le paludi di Caselette e' la salita alla chiesetta di S.Rocco, un bel 200D+ ripido ripido per poi terminare la gara nei 60cm di acqua del torrente antistante la strada comunale che sale a Val della Torre.

Le docce calde, il ricco ristoro, la premiazione come Team numeroso  e la banda di Orchi mi riportano alla realtà.



Dal racconto dell'OrcoIng

Chapeau!
La 6° edizione della Maratona Alpina di Val della Torre si manifesta come una dei più interessanti trails del Piemonte. Sicuramente uno dei più impegnativi , con un percorso ad anello sulle creste delle montagne che fanno da corona  alla minuscola enclave  di Val della Torre, al limitare della città di Torino:  non un percorso collinare  come potrebbe  essere recepito nell’immaginario collettivo, bensì un vero trail di montagna, impegnativo,  con un percorso molto tecnico, dislivelli notevoli,  42 km di impegnativi Sali-scendi  su un ottovolante naturale  che ci fa oscillare senza soluzioni di continuità  tra decine di colli, cime con una quota tra i 1000 ed i 1600 mt, tale da far dire a Brunod che mai si sarebbe immaginato un trail simile nella pianura Torinese  e tale da  competere alla pari con i più blasonati percorsi Valdostani di alta montagna.
Proprio per questo la 6° edizione avrebbe dovuto essere quella  dell’affermazione  e della sua  definitiva consacrazione nel nostro panorama.
Già  lo scarso numero degli iscritti ( circa 156 sui due percorsi) rivela tuttavia lo scarso appeal che questa corsa gode al di fuori della cerchia torinese, anche se qualitativamente il parterre dei top runners è di rilievo, con Fornoni, Guillermoz, Brunod, Zucconi ed altri. Ma solo 74 atleti arriveranno al traguardo della Maratona.
Il tempo, come tradizione per questa gara, si presenta veramente  orrendo con piogge continue, nevicate, freddo intenso tale da mettere alla prova anche i più scafati tra i trailers avezzi a quote decisamente superiori; ma proprio per questo un tale percorso ormai più che maturo, una conoscenza capillare dei luoghi ed una  valorosa partecipazione di volontari avrebbe meritato una organizzazione decisamente superiore.
 Il percorso si presenta ostico, fiumi di acqua ovunque, nevicate sui colli della Lunella, Portia, e Lys, colatoi impressionanti nei canaloni del Musinè, freddo intenso  e vento rivelano una  preoccupante carenza di assistenza, mancanza di ristori adeguati quasi ovunque, fatta eccezione per la Madonna della Bassa dove gli alpini si prodigano al massimo. Al colle del Lys parecchi di noi arrivano semi assiderati e l’unica cosa che ci viene  offerta è una bottiglia di acqua gelida e soprattutto un ancor più gelido consiglio  di proseguire ancora per 4 km nella neve, su e giù per l’Arpone, senza avere trovato fino a quel momento dopo 22 km che un unico e misero ristoro. 
Sono tempi questi difficili, tempi di contestazione delle posizioni arroccate nella politica nostrana, tempi di democrazia dal basso, talchè è doveroso chiederci come abbiamo già cominciato a fare se i social network disturbano la democrazia.
La risposta che cominciamo timidamente  a formulare è che sono sì strumenti democratici perché portano quasi istantaneamente la voce della gente, un regime assembleare  sempre più vasto ed incisivo di potere reale del demos che vuole partecipare e quindi contare; ma proprio per questo tali strumenti sono in grado di mettere in crisi  i decisori  della politica, come stiamo constatando attualmente nella fucina della attuale legislazione italiana  foriera di clamorosi sviluppi anche nel panorama europeo.
Ci siamo chiesti e ci chiederemo sempre di più in futuro: è accettabile tutto ciò, e soprattutto è inevitabile?
Atteggiamenti di presupponenza  decisionale tipici di una vecchia casta  ormai non vengono più accettati a scatola chiusa. Insomma vogliamo contare.
Ed in tempi di rapidità comunicativa  come sono i  nostri attuali è giusto e doveroso far sentire la voce dei semplici  trailers senza velleità  di classifica, ma con l’unico insano desiderio di vivere queste meravigliose cavalcate in montagna  mettendo sempre in cima a tutte le nostre  ambizioni la salvaguardia della vita umana.
Tutto ciò dovrebbe servire da stimolo per la crescita sostenibile del nostro mondo Trail, tenendo alla larga facili digressioni burocratiche valide solo per tutela degli organizzatori  ed  implementando invece la ricerca della sicurezza e del controllo sul territorio.
Il mondo trail in continua crescita  richiede professionalità ed impegno collettivo a livello organizzativo, dimenticandoci una buona volta  il pressapochismo dilettantesco delle prime timide manifestazioni.
E’ ora di fare un notevole passo in avanti, sia a livello organizzativo che a livello partecipativo migliorando la preparazione e la qualità dell’offerta.
In quanto alla corsa rimando racconto del nostro OrcopinoR  ed ai vaticinii meteo.

martedì 16 aprile 2013

Trail dei Gorrei Acqui Terme (Al) 14 Aprile 2013

Foto Trail dei Gorrei 2013 di OrcoGreg e OrcoMarvic
Classifica Trail dei Gorrei 2013
Edizione 2012
Edizione 2009

Sito Trail dei Gorrei
Sito Gli Orchi Trailers



Combattu souvent, Perdu parfois, Abbattu jamais
(scritto sulla canottiera di un concorrente francese alla 25°edizione del passatore)


Dal racconto dell'OgreDoctor

Pronti via...pochi minuti prima della 9.00 come sparato da un cannone mi lancio in questa ennesima sfida. Sensazione buone, le gambe girano a mille, nonostante i 35 km di allenamento con 1500 metri di dislivello fatti all'inizio della settimana con l’Orco Marcello. Mi sembra di andare come un treno.

I primi 10 km se ne vanno in poco meno di un ora, complice una bella e lunga discesa pochi km dopo la partenza. I posti mi sono famigliari, per aver corso il Gorrei nella versione corta nel 2011. Dentro di me penso, ora dovrei trovare il primo ristoro e in effetti arriva, puntuale, nello stesso posto di due anni prima. Verso il 17 km mi supera una fanciulla (Stefania Albanese ndr), che all’arrivo scoprirò essere arrivata seconda assoluta. Poco dopo il ristoro su una strada sterrata, una piccola distrazione per prendere un gel dallo zaino, e patapunfete!..una bella caduta che scolpisce per bene la mia fiancata destra (caviglia, ginocchio e gomito). Che dolore!…per fortuna ho salvato la faccia. Un altro trailer, tra lo spaventato e il divertito per l’acrobatico volo, mi chiede se va tutto bene…beh! proprio bene non va, ma non ho nulla di rotto, controllo di non sanguinare troppo e via verso il bivio del 18 km. Guardo il cardio e mi accorgo di averci messo poco più di 2 ore. Se avessi fatto la corta sarei arrivato in meno di tre ore al traguardo.
Entusiasta per come sta andando la gara, imbocco il bivio e mi avvio sulla parte di tracciato del lungo che non conosco e che si rivelerà il più bello. La natura che incontro è selvaggia, appena al risveglio dopo la stagione invernale con un accenno di fogliame a rendere gli alberi un po’ meno spettrali. La vista spazia in panorami sconfinati sulle colline vicine. Attraverso vallette, boschi e bellissime piccole frazioni.

La mente sgombra da pensieri…il cuore leggero…che meraviglia correre nella natura.

28 km, la svolta. Le gambe cominciano a dare segni di cedimento. In salita arranco, solo nei tratti in discesa e in piano riesco a mantenere un ritmo decente. Arriva la terza donna classificata, provo a starle dietro… niente da fare…al primo accenno di salita mi blocco e arranco nuovamente.
E bravo Ogredoctor, hai nuovamente corso con il cuore e non con la testa, come per una 20 km, a manetta…ma siamo solo a metà gara. Realizzo di aver drammaticamente sopravvalutato le mie possibilità.

Ora il flusso è al contrario, quelli che avevo passato inesorabilmente mi superano e sfilano via. Mi guardo indietro, da un momento all’altro mi aspetto di essere raggiunto dagli altri due orchi, compagni di avventura. Finalmente arrivano intorno al 32 km e li saluto come una benedizione, una vera manna dal cielo. Correre insieme è una altra cosa, un aiuto e un sostegno insostituibile. E non solo psicologico perché quando colpisco di punta una radice e il contraccolpo mi causa i crampi ad entrambi i polpacci, non posso fare altro che cadere con i due angeli custodi Orco Marcello e OrgoGreg, uno per gamba, che con pazienza provano a farmeli passare.

Mi chiedo cosa avrei fatto da solo…
40 km, forse ho bevuto troppo per il caldo, o ingurgitato troppi sali…nausea e male alla pancia da piegarmi in due. Provo a vomitare, ma non ho nulla nello stomaco e riesco solo ad avere dei conati. Mi fermo…ora sono più i tratti i cui cammino, di quelli in cui accenno a correre. All’ennesima salita mi assale lo sconforto, energie residue nulla, spia rossa fissa.

Gli altri due compari, si voltano a guardarmi e capiscono che non nè ho più, decidono di andare, Greg ha molto male al suo solito ginocchio e fermarsi ad aspettare diventerebbe un calvario anche per lui.

Vederli andare via è stata una mazzata, dentro di me si materializza l’idea dell’abbandono all’ultimo ristoro.

Ma che stai pensando, mi dico, mancano solo 6 km, non puoi abbandonare proprio ora.
Qualcosa scatta dentro, una leva inaspettata, ingurgito l’ultimo gel, l’ultima risorsa disponibile e miracolosamente riparto, ricomincio a correre. Ora il tracciato è un saliscendi continuo, ma le salite non sono più così proibitive. Cerco di riagganciare i miei due compagni. Arrivato all’ultima salita, sul prato che conduce al traguardo, li intravedo a non più di 500 metri, provo a salutarli, ma non mi sentono.
Arriveremo poco distanti l’uno dall’altro, contenti per una prestazione, dopo aver visto la posizione in classifica e il tempo finale, oggettivamente più che dignitosa.
Impressionante il tempo del vincitore e in generale il livello sempre più alto dei competitors che affollano queste gare.

Cosa dire di più…dopo 39 gare non ho ancora imparato a gestirmi; partenza a cannone e poi una grande remata fino alla fine. Giustamente come dice l'OrcoGreg, che di gare nè ha affrontate molte più di me e anche di molto più impegnative, non bisogna mai sottovalutare la distanza e 46 km con 2500 metri di dislivello, rappresentano sicuramente una prova di tutto rispetto.

Come farò quando dovrò affrontare i 119 km e 7200 della TDS?

Al di là della fatica condivisa con degli amici, dei posti stupendi che ho attraversato, dei visi felici degli altri corridori, dell'atmosfera di festa all'arrivo ieri mi sono addormentato con un pensiero letto su un libro di Trabucchi, che è diventato esperienza di vita:
E’  la nostra mente che fa la differenza. Tutte le metodologie più sofisticate di training possono allenare il nostro corpo. Essere in perfetta condizione fisica è certo fondamentale, ma sulla prestazione agonistica non incide per più del 20-25%. Quello che conta è la nostra mente.
Da dove sono arrivate quelle ultime risorse? Quali segreti cancelli ha aperto la mia testa per rimettermi a correre, quando mi sembrava di non averne proprio più? Possibile che un gel possa fare la differenza?
Quanto poco sappiamo di noi stessi e di come funzioniamo...

domenica 14 aprile 2013

Trail laghi Lago Sirio Ivrea (To) 14 Aprile 2013

Classifica Trail Laghi 2013
Foto Trail Laghi 2013

Sito Trail Laghi
Sito Gli Orchi Trailers ASD

Intervista a Ezio Leonino in coppia con Iva alla 24km del Trail Laghi 1'edizione

D:Siete andati forte domenica tu ed Iva.
R:Ma si Pino, sai che Iva ha un buon ritmo, vedi come andava all'Eletric Trail del 24 Marzo 2013... e a dirla tutta ho tribolato non poco a stargli dietro.

D:Dimmi del percorso.
R:Assomiglia un po' all'Electric Trail ma con meno dislivello, percorso asciutto che si prestava bene alla corsa. La giornata calda ci ha fatto soffrire un po' , un buon numero di atleti presi da attacchi di crampi.

D:Come ti sei trovato a correre in coppia.
R:Bene ma Iva avendo 10 anni in meno di me mi ha praticamente fatto da lepre, ai punti di controllo veniva verificato il chip di entrambi, penso che ripeteremo l'esperienza all'Erbaluce Night Trail .

D:Accidenti ti ha tirato ed il risultato si è visto.
R:Ci siamo classificati 4' assoluti  per le coppie Maschio/Femmina e premiati con un bel camel-Bag, soddisfazione massima... bene... bene.

D:Al termine della gara vi siete rifocillati? come è stato il terzo tempo.
R:Si ottima organizzazione con arrivo e partenza dal Lago Sirio, con a disposizione la struttura di un campeggio con annessa pizzeria. Docce e poi il pasta party completo anche con prosciutto e formaggi, tutto molto bene gestito, il prossimo anno devi esserci vai a colpo sicuro.

D:Magari si, i tuoi prossimi programmi quali sono.
R:Come ti dicevo, l'Erbaluce Night Trail  il Trail del Monte Soglio, la RUSM (Royal Ultra sky marathon nel parco del gran paradiso) e poi la TDS (Sur le traces des ducs des Savoie gara dell'UTMB).

D:Grazie Ezio 
R:Grazie a te, adesso vado di fretta che il lavoro mi chiama.

24 ore di Torino 13 Aprile 2013

Foto 24ore di Torino 2013
Classifica 24ore di Torino 2013

Edizione 2012
Edizione 2011

Sito 24ore di Torino
Sito Gli Orchi Trailers ASD
     IL NOSTRO ORCOSILVER  9' CLASSIFICATO CON 167KM  E 819METRI


Dal racconto dell'OrcoMario alla 6 ore 
Tutti me ne avevano parlato come una esperienza da provare. Tuttavia ero rimasto molto scettico, se non addirittura prevenuto, nei confronti di una simile gara.
Ma quest’anno io e altri orchi ci siamo dati obiettivi impegnativi e, per me, piuttosto ambiziosi. Avevo bisogno di incrementare il numero di chilometri, aumentare la tenuta sulla lunga distanza, insomma di correre di più.
E così, quando l’orco Paolo mi ha parlato della “6 ore”, una frazione di gara della ben più impegnativa 24 ore Internazionale di Torino mi sono detto: “ beh, perché no; in fondo è una occasione per fare un bel lungo”.
È vero, correre per 6 ore su un anello di asfalto lungo un chilometro in un parco cittadino, più che orchi ci potrebbe fare sentire dei grossi criceti. Poi chissà che noia dopo 2, 3 ore, lo stesso percorso, lo stesso paesaggio, le stesse persone che vedi e rivedi più e più volte, che superi e ti superano in continuazione. Noi che siamo abituati agli spazi aperti e il silenzio dei boschi.
E invece nulla di tutto ciò.
È stata una bella esperienza, diversa dal solito. Correre con il tempo come riferimento al posto dello spazio ti costringe a pensare la gara in modo diverso. L’obiettivo principale è correre per 6 ore, poi la distanza percorsa è una conseguenza.  Poi c’è la dimensione “sociale” di questa micro comunità di runners: c’è chi si ferma ai ristori, chi si fa fare un massaggio, chi va in tenda a riposarsi, chi, camminando, riesce a mangiare un piatto di pasta. Si parla un po’ di tutto, con gli altri corridori, coi giudici di gara, ma anche con gli spettatori ai bordi del circuito: si possono intavolare discorsi “a puntate” che si protraggono giro dopo giro.
E così, chilometro dopo chilometro, ora dopo ora, le 6 ore sono passate, quasi volate.
E oggi, mi trovo a dovermi ricredere: è stata veramente una bella esperienza che consiglio a tutti e che credo proprio rifarò.


Bici bdc Colle Braida Valgioie(To) 14 Aprile 2013

Foto bici colle Braida

Dal racconto dell'OrcoPinoR


Mattinata ciclo turistica per Gli Orchi trailers.

50 chilometri di bicicletta per preparare la gamba a future gite in bici.
6 gli Orchi presenti alle ore 8.00 in quel di Rivoli ; OrcoCamola, OrcoPinoR, OrcoPinoCar, OrcoUmberto, OrcoSanto, OrcoDavid.
Il percorso, la classica salita al colle Braida da Avigliana con un bello strappo di 700D+ che da Borgata Mortera passa per la Sacra di S.Michele, borgata Basinatto e infine il colle Braida nel comune di ValGioie(To).

L'OrcoPinoCar si è presentato all'appuntamento con una bici riverniciata da lui stesso a nuovo, con i colori della Kawasaki.
Non solo l'ha riverniciata ma ha anche rimontato il gruppo (cambio,freni,pedivelle ect...) in assoluta autonomia... che invidia.
L'unica nota stonata il 36!!! sul pacco pignone posteriore...:-)
Al colle Braida ad un'ora impropria per i ciclisti, un rifocillante caffè ci ha preparati alla folle discesa verso Giaveno (64km/h) e poi ad Avigliana.






mercoledì 10 aprile 2013

Bici bdc Almese Colle del Lys (To) 10 Aprile 2013

Foto Bici bdc Almese Colle del Lys 2013

Dal racconto dell'OrcoPinoR

La salita in bici da strada al colle del Lys è a mio parere, nel Torinese, quella che si presta di più a buoni allenamenti per affrontare una stagione di gran fondo.
Ripida quanto basta, con tratti dove si può riprendere fiato e con un buon dislivello.
Ecco i numeri :

Partenza                       : piazza comune di Almese (To)  350 S.l.m.
Lunghezza                    : 14km
Percorso                       : strada provinciale 197 del colle del Lys (To),in Val Messa si attraversano i comuni  di Almese, Rubiana e Viu con le frazioni limitrofe
Periodo                          : tutto l'anno, da evitare quando nevica o qualche giorno dopo la neve, strada sempre ben pulita e accessibile
Arrivo                           : Piazzale Colle del Lys 1350 s.l.m. nel comunde di Viu(To)
Dislivello complessivo : 1000D+
note1                             : da evitare le domeniche primaverili/estive dalle ore 12.00 alle 20.00 per via dei turisti che salgono con le macchine al colle del Lys.Particolare attenzione al semaforo del centro di Rubiana  a senso unico alternato.
note2                             : buon asfalto, strada ben tenuta
note3                             : in discesa fermatevi alla panetteria della fraz.Mompellato e acquistate il pane cotto nel forno a legna, non ve ne pentirete.
Questa la mia seconda salita del 2013 al colle.
Per sfidare  me stesso, mi sono messo in testa che dovrò domarla stando sotto i fatidici 60 minuti.
Oggi ho provato a cronometrarmi con l'applicazione su smartphone MyTracks (Android scaricata gratis).
Alla piazza centrale di Almese(To) mi fermo (sono partito da Alpignano)per accendere il GPS e far partire la registrazione.
E poi via la lotta con me stesso e il tempo è iniziata.
L'incipit i primi 6km che portano al comune di Rubiana, la parte a mio parere piu' dura...sento il rintocco delle campane che scoccano le 11.00 a.m.

Non misuro i battiti per non spaventarmi, ma penso di essere al limite della mia soglia.
Mi assiste il meteo  che oggi è clemente, e l'assenza di traffico motorizzato sulla provinciale, inoltre spero ci sia un'unità coronarica alla fraz. Mollar Brunatto essendo il mio cuore all'ennesima prova da sforzo.
Dopo la frazione di Mompellato nel comune di Rubiana, a 2km dal colle, ecco la prima neve a bordo strada e questo mi esalta facendomi credere il mitico Coppi sulle rampe dello Stelvio.
Eccolo l'ultimo ostico rettilineo prima del colle, scalo le marce mi alzo sui pedali, i muscoli che bruciano ma sento ahimè il rintocco delle campane segnare le 12.00 a,m.
La neve al colle è abbondante con un bel sole e l'aria frizzante dei 1300 slm.
Chiudo la salita in 1h e 4min, non ci siamo....ma la stagione è appena iniziata e la sfida è ancora aperta.
Spero si uniranno con me nella sfida altri Orchi, chissà che con un bel trenino non la si possa domare.

In discesa mi consolo acquistando nella panetteria di Mompellato un bel micone cotto nel forno a legna e un formaggio stagionato da favola.


martedì 9 aprile 2013

Triathlon città di Torino 7 Aprile 2013


Classifica Triathlon città di Torino 2013
Foto Triathlon Torino di Diego Barbieri
Sito Italia Triathlon

Dal racconto dell'OrcoCamola

Domenica 7 aprile 2013 si è disputato a Torino il “12° Triathlon Città di Torino” presso il complesso sportivo comunale Aquatica di corso Galileo Ferraris.  Trattandosi  di un triathlon sprint  (750m nuoto, 21 km bici, 5 km corsa), ho pensato potesse essere l'occasione ideale per provare una gara del genere. 
Nonostante la brevità delle singole frazioni non è comunque facile avere, per ognuna di esse,  un minimo di capacità.  La mia situazione è la seguente:
- Sono un nuotatore direi scarso.
 - Mia madre ha sempre avuto il terrore dell’acqua e non mi ha mandato in piscina. A nuotare ho imparato da adulto facendo una fatica immane.
-  Ho una bici degli Anni Settanta, qualche volta ci vado; mi piace molto ma faccio prima ad andare a correre.
-Correre è l’unica cosa che faccio decentemente … insomma.
Perfetto, la missione è ‘impossibile’, mi devo iscrivere.  Anche il mio Orco Avatar  mi guarda  perplesso e  sembra dirmi   “ma sei sicuro?”.
Mi presento domenica mattina alla Piscina Aquatica di Torino con una macchina stracarica. Il meteo è incerto e preferisco avere più soluzioni.
Sono abbastanza agitato e, chissà come mai, mi sento fuori posto.

Vedo altri atleti che scaricano dall’auto delle bici astronave e si dirigono nella zona partenza con una borsa minimale. Io scarico dalla dall’auto una bici del Quindici-Diciotto e mi dirigo nella zona partenza con una borsa a tracolla che mi strozza talmente è pesante.
All’entrata della zona cambio vengo subito fermato: “Devi entrare con il casco indossato. E’ il regolamento”.  Mi prostro, mi scuso, metto il casco ed entro.
Cerco la mia postazione e appendo subito la bici. Vicino a me molte ‘astronavi’ ma, incredibile, ci sono altre   bici come la mia.  Sono commosso. Un addetto ai controlli dice che la mia bici è bellissima (infatti lo è, è solo vecchia).  I miei vicini si dimostrano subito amichevoli. Per alcuni, come per me è un esordio , altri fanno triathlon da una vita, di fronte uno ‘straniero’ che punta alle prime 10 posizioni.
Sono stato uno stupido a sentirmi inadeguato. Le mie paure svaniscono cancellate dal clima di solidarietà che le persone intorno a me trasmettono. Che sciocco a vergognarmi della bicicletta …. 
Bene,  il ghiaccio è rotto ma, anche se mi sento a mio agio, la fatica è ancora tutta da fare.
Siamo in tanti e l’attesa in piscina e lunga e faticosa. Caldo e rumore sono veramente forti. Siamo divisi in 4 batterie che partono ogni 30 minuti.  La mia è l’ultima.
 Mi assegnano la corsia n° 3 insieme ad altri 8 atleti. Prima dello start concordiamo l’ordine di partenza  in base ai tempi di nuoto che ognuno dichiara. Io sono l’ultimo. Si parte. Alle terza vasca ho la sensazione di poter andare di più. Supero i due soci che ho davanti  e vado immediatamente in debito di ossigeno. Cerco di tenere. Ad una virata tengo la testa troppo bassa e un occhialino si riempie di acqua. Calma. Accosto, svuoto gli occhialini e faccio passare i due che avevo superato. Meglio rallentare. Mi concentro sul movimento ricordando le preziose indicazioni dell’Orco Enrico che mi aiutato durante gli allenamenti in piscina.  Enrico è un bravo nuotatore e a quest’ora, la frazione di nuoto, lui l’avrebbe già finita.
Finite le quindici vasche mi attende la bici. Usciamo di corsa.  Temo la botta di freddo ma sono talmente accaldato che uscire all'aperto mi da quasi sollievo. Gli atleti esperti hanno una tutta costume con la quale fanno tutto. Mettono giacca e scarpe da bici e via. Io da buon montagnino metto la maglia da corsa invernale (bagnato come sono non scorre manco a morire … è una lotta furibonda), pantaloncini da corsa, giacchetta da montagna, bandana, casco, occhiali, calze e scarpe e con la bici a mano esco dalla zona cambio. Vista la velocità del mio cambio ci sarebbe stato pure un caffè.
Beh, mi sento bene e poi mi sono ‘tolto il dente’ della frazione a nuoto .
Nella frazione in bici mi concentro sul contare i giri (7 giri da 3 km). Devo dire che ora mi sto divertendo.
I corsi intorno Piazza D’Armi sono belli larghi e le curve si possono ‘prendere a tutta’. Qualcuno mi supera. “Maledetti. Andate, andate tanto  vi acchiappo nella frazione di corsa” (…).
Di nuovo zona cambio; poso la bici, tolgo la giacca, cambio le scarpe e parto per  l’ultima frazione di 5 km di corsa. Il primo chilometro è micidiale. 
Dolori ovunque. Passare dalla bici alla corsa è il cambio più duro. Respiro, mi concentro e poco alla volta aumento il ritmo. Comunque la mia velocità rimane bassa, i crampi sono in agguato.  Recupero una decina di posizioni.
Ultimi metri, tappeto rosso, è fatta. All’arrivo vedo l’organizzatore Davide Nerattini  con il quale ho scommesso sulla mia posizione in classifica.  
- Ciao Davide ti ricordi la scommessa?
- Si mi ricordo …. ma non sei arrivato ultimo
- Infatti. Hai vinto tu. Ti devo un cappuccino ...
Se il buon giorno si vede dal mattino non posso che essere contento.  Non mi rimane che ammirare la fatica e il coraggio degli organizzatori e dire grazie all'accoglienza percepita dai praticanti del triathlon. 

domenica 7 aprile 2013

Trofeo 2 Valli Cronoscalata Monte Ciabergia (To) 7 Aprile 2013

Foto Trofeo 2 Valli Cronoscalata 2013
Classifica Trofeo 2 Valli cronoscalata 2013

Sito Gli Orchi Trailers ASD

Dal racconto dell'OrcoPinoR

E' all'ottava edizione il Trofeo 2 Valli (Val di Susa e Val Sangone) organizzata dalla societa podistica GS Moncenisio.
Una cronoscalata di 2,3km con 300D+.

Una gara misconosciuta ai piu' ma ben consolidata nel panorama locale delle corse in montagna.
A questa gara, se pur di breve distanza, partecipano magnifici Ultra Trailers, chi  per puro divertimento, chi perchè ha portato i propri figli alla gara.

Il clima della manifestazione è molto famigliare. La partenza della gara  è dalla Borgata Basinatto (si trova a 1 km dopo la Sacra di S.Michele). Il percorso si sposta verso il colle Braida ed infine il Monte Ciabergia.
Ultra Trailers come Daniele Campigotto, Alma Rrika, Marina Plavan, Daniela Bonnet, Massimo Garnier,  Gilberto Dalmasso si sono misurati con i migliori specialisti della corsa in montagna come Abate Gabriele (campione del mondo a squadre di corsa in montagna) che per la nota ha vinto con l'incredibile tempo 13min e 20sec.

L'immagine piu' saliente quella di Gabriele Abate che corre con Alma Rrika.
Gabriele prima della gara ha presentato il nuovo Trail 23km/8km/staffetta  che si svolgerà il 10 Novembre 2013 in Val Susa nelle montagne che sovrastano i comuni di :
- Chiusa di S.Michele (To)
- S.Ambrogio di Susa (To)
- Vaie (To)
- S.Antonino di Susa (To)
- ValGioie (To)

 tutte le info su Sito ValsusaTrail