domenica 16 dicembre 2012

Via Lattea Trail 15 Dicembre 2012

Classifica Via Lattea Trail 2012
Via Lattea Trail edizione 2010
Via Lattea Trail edizione 2009
Sito Via Lattea Trail
Sito Gli Orchi Trailers

Dal racconto dell'OrcoIng


Sestriere è  affascinante come non mai. Un candido  manto di neve  riveste il paese come in un mondo di fiaba, atmosfera vellutata dove il candore invernale quasi spegne la mondanità.
    E’ sera, una sera d’inverno, ma molto particolare. Un esercito di appassionati, di semplici amanti della corsa in natura invade il borgo rinomato per lo sfoggio di ricchezza, di benessere.
    Ma ormai non è più tempo di ostentazione, prevale  la moderazione e la crisi economica porta anche una ventata di rigore.
    Ricordo ancora perfettamente l’ultima edizione quando il transito in paese avveniva praticamente nell’indifferenza  più assoluta dei villeggianti.
    Oggi questo amato ed odiato villaggio alpino con tutte le sue contraddizioni, accoglie una folta pattuglia  di trailers, quasi 800 partecipanti ad una edizione sicuramente più grandiosa e matura degli anni precedenti.
    L’organizzazione è più capillare e soprattutto efficiente. Mau Scilla regna incontrastato.
    Il centro sportivo posto quasi alla testata del paese  sotto il Fraiteve permette un sicuro ritrovo dei partecipanti ed una accoglienza calorosa fuori dal gelo della sera sul colle.
    Altra cosa rispetto alla spartana partenza da Sauxe, tra gli squallidi  parcheggi ed una palestra non ancora utilizzabile per precedenti impegni!
    Ma tre Orchi,  Moreno, Matteo e Mauro, verso le ore 16,00  sono già in coda per il ritiro di pettorale e pacco gara, al calduccio del Palasport, tra  stands di scarpe e materiale tecnico da lustrarsi gli occhi come bimbi al circo.

    Il dibattito è invero assillante sul tipo di abbigliamento da indossare, 3 strati, 4 strati, giacca a vento, pile? Oppure calzamaglia e pantaloni aderenti? Doppi guanti, scaldacollo, Berretto pesante?
     Dubbio amletico, ognuno fa la sua scelta, salvo poi pentirsene a breve.
     L’unica cosa davvero importante sono le scarpe, ma di questo nessuno osa parlare., tanto sono personali e fonti di sofferenza. Ma tutti noi almeno optiamo per  le chiodature in gomma da applicarsi sotto la suola.  Chissa’ a cosa serviranno con tutta la fiocca che è caduta recentemente.
    Però non importa, fa quasi scaramantico e soprattutto  ci tranquillizza.
    Già il viaggio in taxi era passato  nelle rimostranze contro il nostro valoroso taxista-orco Moreno; e soprattutto nel controllo del tassametro. Pian piano ne scopriamo i mille risvolti e  sopratasse, per bagaglio, eccesso di temperatura interna e soprattutto  un misterioso incremento tariffario progressivo e fisso che  la gelida temperatura notturna non è stata sufficiente a svelarci. Mah!
    Comunque ore 17,45 tutti  pronti al briefing e alla  partenza   nella bellissima piazzetta  pedonale nel centro del paese, sotto le luminarie a raggiera. Ore 17,50, contr’ordine, il Vate Mau Scilla annuncia tormenta e visibilità nulla in quota. Si attende il responso degli uomini del soccorso alpino dislocati sul Fraiteve per aggiornamenti meteo e quindi  tutti al caldo. Finalmente ore 18,30 Mau annuncia  un percorso ridotto fin quasi al Col Basset, ritorno e salita intermedia  al Motta e  al  Cit Roc, un solo percorso di 17 k. Da adesso in poi le informazioni si riveleranno fasulle e scarsamente attendibili. Altro che percorso ridotto.
   Si parte dal centro paese per poi prendere la strada del Col Basset, dove le abbondanti nevicate degli scorsi giorni hanno accumulato una quantità enorme di neve, rendendo veramente penosa sia la salita che la discesa.  Il giro di boa è praticamente al colle, ritorno avventuroso sullo stesso percorso  tra un incrociarsi di circa 700  trailers in salita e discesa. Per prudenza procedo con le braccia a protezione del corpo onde impedire di essere investito dai veloci discesisti  nel buio della notte. Dal paese  rapida discesa verso Borgata, naturalmente tra errori di percorso verso misteriose vallette laterali e finalmente si trova la pista verso il Motta. Ma a questo punto diventa chiaro che le informazioni pervenute non sono attendibili, la corsa diventa durissima, la pista sale prepotentemente  ed i km  totali si allungano diventando in fondo quasi 22. Al rifugio Raggio di Sole ci comunicano che mancano 4 km!. Per mia tranquillità interiore, ingenuamente sono disposto a crederci, ma la salita al colletto e la rapida discesa gelata con un traverso bellissimo verso il Sestriere mi rincuorano.
    Le luci del paese son appena sotto  invitanti pronte ad accoglierci. Siamo sotto il Sises, ma sorpresa, non si scende ma si deve salire fino  in cima agli impianti. Attimo di scoramento, ma un trailer  e  Orco genuino della prima ora non si arrende e finalmente vedo il colletto. Traverso in piano intorno alla stazione e giù  diritti sulla pista  , i chiodi non tengono e le scivolate sono d’obbligo, ma nulla ormai ci ferma. L’arrivo in paese  è davvero entusiasmante tra una folla di turisti e di stranieri  che non si era mai vista.
   Impressionante il parterre dei partecipanti con il vincitore, il francese e fortissimo Michel Lanne in 2, 10’ , il secondo Fabio Bazzana, lo scialpinista  Barazzuol, e a seguire, incredibile a dimostrazione del livello partecipativo,. Danilo  Lantermino,  Daniele Fornoni, Paolo Bert, Franco Agli e Bruno Brunod 10°.
    Quando ho sentito di Brunod con un tempo fantastico mi sono veramente commosso e mi sono ritornate in mente le sue parole di quest’estate a Cheneil, dove impastando cemento con la betoniera mi aveva esplicitato il suo desiderio di tornare a correre per piacere e divertimento.
    Credo che il comportamento di Bruno e la  sua umiltà  debbano  essere prese ad esempio da tutti noi che corriamo in montagna o che soltanto partecipiamo con un tempo di 4 h, 45’.
    Grazie Bruno! Grazie Scilla!



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