lunedì 31 dicembre 2012

Trail autogestito Monte Pietraborga 23 Dicembre 2012


Dal racconto dell'OrcoIng (foto Vittorio Duregon)
La Domenica dopo  la serata del 21  degli Orchi in punta al  Musinè, viene dedicata ad una attività di scoperta o ricerca di nuovi itinerari.
Le vallate Torinesi sono ricche di percorsi naturalistici ed è dunque il momento di individuare nuovi itinerari o meglio aprire i nostri orizzonti  su nuovi percorsi locali di allenamento, oltre il già consunto Musinè, Aquila, Sacra di San Michele  o Val della Torre.
Vittorio Durengon con fiuto e preventiva conoscenza  di alcune zone limitrofe, propone pertanto il trail al Pietraborga ( Quota 926 slm)
Il Pietraborga costituisce l’ultima propaggine della costiera che partendo  dal Monte Sangiorgio sopra Piossasco  si  dipana fin contro la cava di Trana, costituendo un baluardo naturale della Val Sangone. Esso fronteggia in tutta la sua lunghezza  la ben più lunga dorsale che parte dai Tre Denti di Cumiana e  che attraverso il Freidour, , arriva fino alla Punta dell’Aquila ed al Col della Russa, per poi qui innestarsi nel gruppo Orsiera Rocciavre.’
Il trail autogestito parte da Sangano, quota  348 ml, lasciando l’auto  circa 500 mt dopo l’intersezione della strada statale di Sangano, nei pressi della sbarra che da accesso alla polveriera ed alla casa soggiorno..
Le indicazioni sono la frazione Le prese ed il cippo dei partigiani. Infatti dopo circa 1 km di ottima strada sterrata  completamente ricostruita, si giunge al famoso cippo , testimonianza della morte di circa 10 partigiani  avvenuto in seguito ad uno scontro armato contro una colonna tedesca per la conquista della locale polveriera. Qui comincia il sentiero per le frazioni Le Prese, ma noi si prosegue per circa 100 mt fino al termine della sterrata e iniziare il sentiero che prosegue sulla dorsale che domina Sangano e che  in circa 40’ ci porterà sulla sommità del Pietraborga. Sentiero corribile per 2/3 del suo sviluppo e che nella parte terminale diventa  leggermente più ostico ma comunque sempre ben tracciato. La cima del monte è un punto panoramica eccezionale con vista dal Monviso a tutta  la catena alpina. Discesa di circa 80 mt fino a raggiungere la sottostante strada sterrata che sale da Pratovigero e che percorreremo per circa 2 km sul filo del grande crestone del Monte Sangiorgio, fino a toccare il Sito Celtico. Grande sorpresa nel  vedere questo fantastico agglomerato di Menhir locali che rivelano una antica storia databile  al 4° millennio a.C. e sicuramente  offrono tracce di un primitivo insediamento, per la cui descrizione rimandiamo al seguente estratto del cartello  presente in loco:

 “Tra le testimonianze del megalitico torinese, rientra a pieno titolo l’area del monte PietraBorga nei comuni di Trana e Sangano. La valle si svilupa alla sinistra  dell’omonimo fiume, restringendosi ad imbuto nella zona di Trana, dove lo sperone del monte citato divide  la alta valle dai comuni sottostanti di Sangano, Reano e la pianura Torinese. La posizione dell’area fu scelta nell’antichità  come luogo defilato e soprattutto per l’ottima visibilità, oltre che per la ricchezza di sorgenti  e l’esposizione solare. In sito sono conservate le vestigia  di una area culturale megalitica, presentandosi come raggruppamento di grossi Menhir di notevoli dimensioni., databili intorno al Neolitico finale-prima età del rame, 4000 – 2800 a.C.
Si nota una evidente frequentazione posteriore intorno all’età del Ferro (VII –I sec a.C.) testimoniata da  alcune coppelle incise su roccia, mentre sono rintracciabili cruciformi medioevali in funzione esorcizzante del più antico culto pagano, che trova riscontro nelle leggende locali che collegano il pianoro alle streghe, (Masche) e agli  spiriti del bosco. Le stesse incisioni si ritrovano anche nella zona del rifugio del Gravio, datate intorno al 1300 d.C.
Tale area è in contatto visivo con  altre testimonianza megalitiche  del Monte Ciabergia a  Sant’Antonino di Susa. Si nota anche  un raffronto con  il sito francese del Monte Lohere nel Massiccio Centrale nella Languadoc settentrionale, del tutto simili per la disposizione e tipologia dei Megalti, ovvero realizzati  con pietre trovate in sito.”

    Proseguendo nella nostra corsa  in piano si raggiunge in breve le antenne dei ripetitori e infine si lascia la sterrata per proseguire in cresta ed in discesa su un malagevole sentiero fino alla Montagnazza (892 slm) ed al colle di Pre (836 slm). Qui incrociamo la strada sterrata che porta alla frazione Le prese e che percorreremo in leggera salita appunto fino alla fraz Le prese inferiore. La strada prosegue, ma a questo punto conviene innestarsi su un bel tracciato naturale da Mountanbike che a rotta di collo  in mezzo al bosco in circa 20’ ci permette di ritrovare la polveriera e la strada asfaltata.
Sono circa 14 km di percorso con un Dislivello positivo e negativo di circa 700 mt e un tempo di percorrenza di circa 2h 15’
Ma questo è solo il principio. Dal Colle di Pre comincia un altro sentiero che in circa ½ ora ci porterà sul Monte San Giorgio ed un altro itinerario da studiare e trovare per poi ritornare a Sangano. Altra storia.

sabato 22 dicembre 2012

Grolla degli Orchi 21 Dicembre 2012

Foto Grolla degli Orchi 2012

Una serata con una stellata da incorniciare, un po' fredda a dire il vero ma resa calda da 30 Orchi che hanno festeggiato in punta al magico Monte Musinè la fine del vecchio mondo e l'inizio dell'Era degli ORCHI.

Le cibarie non ci sono certo mancate, e tra mortadelle, pane casareccio, pan di via, formaggi, salami, bagna cauda (raffreddata),  vini e liquori ,sono state consegnate le tessere da ORCO.
Poi  per sigillare l'amicizia e iniziare i nuovi Orchi  il rito della grolla che ci ha riscaldati ulteriormente.
Costretti a fuggire a gambe levate dopo poche decine di minuti per un gelido vento che da Nord-Est spirava arrogante.

La discesa, in fila indiana, un po' complicata per via dei fumi dell'alcool, a discutere di tutto un po', mentre la vista delle luci su Augusta Taurinorum, di cui non si riusciva a staccarne l'occhio, ci ha accompagnato fino a Caselette.

Dal messaggio dell'OrcoMekkanico 
Prima della salita al Musinè ho ricevuto da Andrea il foglietto su cui scrivere gli auguri per la nuova era nascente, ma nella concitazione della gita mi son dimenticato di compilarla, così con un po' di ritardo, vi mando cosa avrei pensato di annotarvi:

Ti auguro
di salire in compagnia di tanti amici la sera del primo giorno d'inverno sulla cima di una montagna.

Ti auguro
di provare la fatica e il sudore nonostante il freddo, perchè più dolce sarà l'arrivo in cima e, nel tuo piccolo, più orgoglioso sarai di te stesso.

Ti auguro
di non perderti una parola di coloro che ti accompagnano, anche se alla debole luce delle lampadine tascabili non li riconoscerai, perchè quando sarai arrivato in cima ognuno di loro ti avrà,  senza saperlo,  reso più ricco e saggio.

Ti auguro
Di affrontare il buio e il freddo che incontrerai, perchè, per una volta nella vita potrai pensare:"Non c'è niente da temere".

Ti auguro
Di fermarti, improvvisamente solo per un momento a metà del percorso, di spegnere la tua lampadina e, alla luce kiara di una splendida sorridente mezzaluna,
mormorare un "grazie": perchè non si sa mai, qualcuno, da qualche parte, potrebbe stare ascoltandoti.

Ti auguro
Di gustare assieme a tutti gli altri il cibo che avrai portato con te, perchè in una circostanza come quella anche la più umile delle vivande avrà il valore della più raffinata delle pietanze.

Ti auguro
Di accorgerti, in mezzo a quelle persone con le più diverse idee religiose, che in quel preciso momento si sta celebrando un rito più antico di qualsiasi religione, più antico persino del linguaggio: il sacro rito di stare in compagnia.

Ti auguro
Di brindare con tutti esclamando, per citare un noto comico: "N'tu kulu ai Maya!", senza malizia, solo ironizzando sulle nefaste previsioni per l'umana specie che tale antico popolo aveva previsto proprio per quel giorno.

Ti auguro
Nonostante la temperatura non proprio amichevole, di fermarti a contemplare dalla cima quello splendido cielo stellato, pensando che così era come guardavano le stelle i tuoi bisnonni.

Ti auguro
Per un dolce attimo di sentirti più vicino a loro. Alle stelle e ai tuoi bisnonni.

Ti auguro
Di sentire intorno a te le voci allegre che parlano con gli accenti più disparati della tua nazione e di concederti di pensare con un sogghigno dentro di te "N'tu kulu al razzismo!".

Ti auguro
di unirti alle risate che sentirai, anche se non sai perchè stai ridendo, solo per gustare che sapore ha la parte più bella della  vita.

Ti auguro
Di scendere infine a valle con una scorta di serenità sufficiente ad affrontare il resto della tua esistenza soprattutto per quando il buio e il freddo, li dovrai temere per davvero.

Ti auguro
Dopo questa magnifica esperienza, di viverne ed assaporarne così tantissime altre ancora, conservando dentro di te la sensazione di caldo abbraccio che quelle persone, anche involontariamente, ti hanno regalato: perchè verrà il momento, prima o poi, in cui quel caldo abbraccio , a chi ne avrà bisogno, lo potrai restituire.









domenica 16 dicembre 2012

IX Miglia di Natale 16 Dicembre 2012

Foto IX Miglia di Natale
Classifica 3 Miglia di Natale
Classifica 6 Miglia di Natale
Classifica 9 Miglia di Natale
Sito IX Miglia di Natale
Sito Gli Orchi Trailers

Dal racconto dell'OrcoPinoR
Un interessante sito archeologico industriale, ecco che cos'è il nuovissimo PARCO DORA.
Qui dove stamane ci sarà lo start per la partenza di questa corsa non competitiva, circa 10 anni fa regnava il silenzio post-acciaio.
Ed ancora a ritroso nel tempo, si parla degli anni 80', le ciminiere sbuffavano e nell'aria i suoni e gli odori tipici delle fonderie a pieno regime.
La Teksid, Le Savigliano, i treni che trasportavano i metalli, gli operai che con turni forsennati lavoravano negli enormi capannoni sbuffanti di fuoco e fiamme.
Una fetta di città di cui pochi parlavano; Via Livorno, Via Borgaro, Corso Mortara, erano lontani anni luce dalle vie del centro pur essendo distante realmente qualche centinaio di metri.
Ricordo del mio fratellone che lavorava presso la palazzina uffici della Teksid in corso Mortara e che lasciando la sua RITMO parcheggiata nel piazzale la ritrovava la sera con un dito di fuligine ferrosa.
La carrozzeria nel giro di due anni era andata... altro che ILVA...

Da ciminiere fumanti
di nere polveri ferrose,
clangori d'acciaio
di tempi lontani
spazzati da globali
e immani giochi.
Un fiume in prigione,
le acque putride che
le montagne osservano.


Ricordo l'orrendo cavalcavia che da corso Mortara con un equestre salto ti portava in corso Novara.
Ricordo in via Livorno la fabbrica di scarpe SUPERGA con i suoi odori bestiali di plastica.
Ricordo la povera Dora Riparia nera, immersa tra queste fabbriche irriconoscibile. Chiare e fresche acque imbrigliate e imprigionate per far posto alle aree della Teksid.
Poi la crisi industriale dell'auto di fine anni 80, e la dismissione delle acciaierie hanno trasformato la zona in un  relitto cimiteriale post industriale,
L'organizzazione delle Olimpiade di Torino 2006 ha permesso ad una acuta amministrazione, di riprogettare l'uso di queste aree industriali.
E dopo 10 anni di lavori la zona e' completamente recuperata.
Le acciaierie Savigliano tarsformate in :
- centro commerciale SNOS
- uffici con sede della Seat Pagine Gialle
- Loft con vista...
Le acciaierie Tecksid di Corso Mortara trasformate in Urban ParK.
Le fabbriche di Via Livorno trasformate in abitazioni, centri commerciali e parcheggi.
Un'operazione mastodontica che ha saputo recuperare un'enorme zona di Torino.
    L'interno dell'acciaieria prima della bonifica, dove e' stata data la partenza

Ed è qui che oggi si correrà, la gara organizzata dalla società Atletica Est, con i proventi devoluti all'UGI Unione Genitori Italiani.
Lo Start della manifestazione proprio nelle sale a caldo dove le colate si succedevano alla colate.
Con gli adulti e tanti Babbi Natale, corrono anche i bambini ed in tutto il numero raggiunge circa 1000 persone.
Quattro Gli Orchi presenti OrcoLaura, OrcoPaolo, OrcoCamola, OrcoPinoR.
In una fredda mattinata, ormai invernale, una divertente e non competitiva corsa tra la storia industriale italiana, vecchi mostri di ferro che ormai non fanno più rumore, pensionati anch'essi dopo che per decine di anni hanno visto generazioni di operai succedersi nelle mortali fatiche delle fonderie.
Ci rimane come eredità postAcciaio , il cromo esavalente che ahimè ancora imbeve il terreno, ed  il catafalco che ad oggi copre la Dora Riparia da via Livorno fino al Lungo Dora Napoli.

Per la cronaca, prima fra le donne Ana Capustin dell'Atletica Est in 58'06'',mentre per gli uomini Laaouina Abdellhadi Atletica Susa in  48'35''


Via Lattea Trail 15 Dicembre 2012

Classifica Via Lattea Trail 2012
Via Lattea Trail edizione 2010
Via Lattea Trail edizione 2009
Sito Via Lattea Trail
Sito Gli Orchi Trailers

Dal racconto dell'OrcoIng


Sestriere è  affascinante come non mai. Un candido  manto di neve  riveste il paese come in un mondo di fiaba, atmosfera vellutata dove il candore invernale quasi spegne la mondanità.
    E’ sera, una sera d’inverno, ma molto particolare. Un esercito di appassionati, di semplici amanti della corsa in natura invade il borgo rinomato per lo sfoggio di ricchezza, di benessere.
    Ma ormai non è più tempo di ostentazione, prevale  la moderazione e la crisi economica porta anche una ventata di rigore.
    Ricordo ancora perfettamente l’ultima edizione quando il transito in paese avveniva praticamente nell’indifferenza  più assoluta dei villeggianti.
    Oggi questo amato ed odiato villaggio alpino con tutte le sue contraddizioni, accoglie una folta pattuglia  di trailers, quasi 800 partecipanti ad una edizione sicuramente più grandiosa e matura degli anni precedenti.
    L’organizzazione è più capillare e soprattutto efficiente. Mau Scilla regna incontrastato.
    Il centro sportivo posto quasi alla testata del paese  sotto il Fraiteve permette un sicuro ritrovo dei partecipanti ed una accoglienza calorosa fuori dal gelo della sera sul colle.
    Altra cosa rispetto alla spartana partenza da Sauxe, tra gli squallidi  parcheggi ed una palestra non ancora utilizzabile per precedenti impegni!
    Ma tre Orchi,  Moreno, Matteo e Mauro, verso le ore 16,00  sono già in coda per il ritiro di pettorale e pacco gara, al calduccio del Palasport, tra  stands di scarpe e materiale tecnico da lustrarsi gli occhi come bimbi al circo.

    Il dibattito è invero assillante sul tipo di abbigliamento da indossare, 3 strati, 4 strati, giacca a vento, pile? Oppure calzamaglia e pantaloni aderenti? Doppi guanti, scaldacollo, Berretto pesante?
     Dubbio amletico, ognuno fa la sua scelta, salvo poi pentirsene a breve.
     L’unica cosa davvero importante sono le scarpe, ma di questo nessuno osa parlare., tanto sono personali e fonti di sofferenza. Ma tutti noi almeno optiamo per  le chiodature in gomma da applicarsi sotto la suola.  Chissa’ a cosa serviranno con tutta la fiocca che è caduta recentemente.
    Però non importa, fa quasi scaramantico e soprattutto  ci tranquillizza.
    Già il viaggio in taxi era passato  nelle rimostranze contro il nostro valoroso taxista-orco Moreno; e soprattutto nel controllo del tassametro. Pian piano ne scopriamo i mille risvolti e  sopratasse, per bagaglio, eccesso di temperatura interna e soprattutto  un misterioso incremento tariffario progressivo e fisso che  la gelida temperatura notturna non è stata sufficiente a svelarci. Mah!
    Comunque ore 17,45 tutti  pronti al briefing e alla  partenza   nella bellissima piazzetta  pedonale nel centro del paese, sotto le luminarie a raggiera. Ore 17,50, contr’ordine, il Vate Mau Scilla annuncia tormenta e visibilità nulla in quota. Si attende il responso degli uomini del soccorso alpino dislocati sul Fraiteve per aggiornamenti meteo e quindi  tutti al caldo. Finalmente ore 18,30 Mau annuncia  un percorso ridotto fin quasi al Col Basset, ritorno e salita intermedia  al Motta e  al  Cit Roc, un solo percorso di 17 k. Da adesso in poi le informazioni si riveleranno fasulle e scarsamente attendibili. Altro che percorso ridotto.
   Si parte dal centro paese per poi prendere la strada del Col Basset, dove le abbondanti nevicate degli scorsi giorni hanno accumulato una quantità enorme di neve, rendendo veramente penosa sia la salita che la discesa.  Il giro di boa è praticamente al colle, ritorno avventuroso sullo stesso percorso  tra un incrociarsi di circa 700  trailers in salita e discesa. Per prudenza procedo con le braccia a protezione del corpo onde impedire di essere investito dai veloci discesisti  nel buio della notte. Dal paese  rapida discesa verso Borgata, naturalmente tra errori di percorso verso misteriose vallette laterali e finalmente si trova la pista verso il Motta. Ma a questo punto diventa chiaro che le informazioni pervenute non sono attendibili, la corsa diventa durissima, la pista sale prepotentemente  ed i km  totali si allungano diventando in fondo quasi 22. Al rifugio Raggio di Sole ci comunicano che mancano 4 km!. Per mia tranquillità interiore, ingenuamente sono disposto a crederci, ma la salita al colletto e la rapida discesa gelata con un traverso bellissimo verso il Sestriere mi rincuorano.
    Le luci del paese son appena sotto  invitanti pronte ad accoglierci. Siamo sotto il Sises, ma sorpresa, non si scende ma si deve salire fino  in cima agli impianti. Attimo di scoramento, ma un trailer  e  Orco genuino della prima ora non si arrende e finalmente vedo il colletto. Traverso in piano intorno alla stazione e giù  diritti sulla pista  , i chiodi non tengono e le scivolate sono d’obbligo, ma nulla ormai ci ferma. L’arrivo in paese  è davvero entusiasmante tra una folla di turisti e di stranieri  che non si era mai vista.
   Impressionante il parterre dei partecipanti con il vincitore, il francese e fortissimo Michel Lanne in 2, 10’ , il secondo Fabio Bazzana, lo scialpinista  Barazzuol, e a seguire, incredibile a dimostrazione del livello partecipativo,. Danilo  Lantermino,  Daniele Fornoni, Paolo Bert, Franco Agli e Bruno Brunod 10°.
    Quando ho sentito di Brunod con un tempo fantastico mi sono veramente commosso e mi sono ritornate in mente le sue parole di quest’estate a Cheneil, dove impastando cemento con la betoniera mi aveva esplicitato il suo desiderio di tornare a correre per piacere e divertimento.
    Credo che il comportamento di Bruno e la  sua umiltà  debbano  essere prese ad esempio da tutti noi che corriamo in montagna o che soltanto partecipiamo con un tempo di 4 h, 45’.
    Grazie Bruno! Grazie Scilla!



domenica 9 dicembre 2012

Night Winter KV Sansicario Fraiteve 8 Dicembre 2012

Foto KV Sansicario Fraiteve 2012
Classifica Run KV Sansicario 2012
Classifica SkyAlp KV Sansicario 2012
Sito Trail Bianco Cesana
Sito Gli Orchi Trailers ASD

Dal racconto dell'OrcoPinoR
La scelta dell'ultima gara in montagna del 2012, cade quest'anno su una particolare sfida lanciata dall'ASD Bousson di Corsa, un chilometro verticale con uno sviluppo di 4km e 1000D+.
Il tracciato si snoda sulla pista di discesa libera femminile delle olimpiadi invernali Torino 2006.
Parteciperanno alla gara sia scialpinisti che skyrunners.
Un minuto e 50 secondi il tempo della vincitrice l'austriaca Michaela Dorfmeister il 15 febbraio 2006...
un'ora circa il tempo che impiegheranno scialpinisti e skyrunners sullo stesso percorso ma al buio e con temperature siberiane.

L'incipit è di cattivo auspicio tant'e' che nel primo pomeriggio dell'8 Dicembre una valanga si e' staccata dalle montagne di Sauze D'Oulx in località Rio Nero dalla Nord del  monte Fraiteve.
Una persona, un modenese di 39 anni, e' stato travolto ed ha perso la vita, stava sciando in fuoripista con altri 3 amici.
Alcuni volontari dedicati all'organizzazione della gara, sono stati dirottati alla ricerca dei sopravvissuti al disastro.
Noi Orchi non ne sapevamo nulla, siamo partiti da Torino alle 14.00 e alle 15.30 a disastro ormai avvenuto, eravamo già a Sansicario.
Le notizie della disgrazia l'abbiamo ricevuta circa alle 21,00 dall'OrcoPippo a cui abbiamo telefonato per aggiornarlo sulla gara.
Gara unica nel suo genere in Italia, il percorso un muro di neve fresca e ben battuta dagli enormi gatti delle nevi che in nuvole di neve; fresano, spingono, schiacciano.
Fortuna che l'abbondante nevicata eviterà ai cannoni di inquinare i prati con quell'intruglio chimico che i tecnici chiamano neve artificiale, una neve che impedisce il pascolo alpino, che brucia tutto e costa alla comunità risorse sottratte ad attività per un turismo più sostenibile.
In 6 Gli Orchi presenti alla gara; OrcoPaolo, OrcoDoct, OrcoGiovanni, OrcoPinoCar, OrcoCamola, OrcoPinor siamo incredibile a dirlo il Team più numeroso.
Ad accompagnarci in questo evento due stelline del Team STAR, Maurizio e Mirco.

Arriviamo a Sansicario e la scenografia e' magica, la neve caduta da pochi giorni copiosa e farinosa per via delle basse temperature è ben augurante.
Il cielo terso, la temperatura gelida.
L'8 dicembre giorno dell'Immacolata segna l'inizio della stagione sciistica, ma oggi a Sansicario la folla latita, anzi a dir la verità sulle piste... il deserto dei Tartari...gli operatori turistici attendono gli Inglesi ed i Russi.

Ritiriamo il pettorale presso le scuole, con piacere salutiamo Gianni Mallen mitico organizzatore della Chaberton Marathon.
Dopo di che  visto che manca un'ora e mezza alla gara, andiamo alla ricerca di un bar dove bere qualcosa di caldo ed attendere seraficamente che diventi buio ed arrivi il tempo per cambiarsi e portarci alla linea di partenza.
Nel piccolo centro di Sansicario un bar c'e' ma ahimè è in disuso, un grande vetrato e bel locale ormai abbandonato.
Un cartello indica che il bar a disposizione e' a circa 10 metri, una tensiostruttura che ci stà come i cavoli a merenda.
All'interno tristi turisti sciatori, avventori di weekend ormai in disuso affollano questo igloo dall'atmosfera ambigua a meta' tra un saloon ed una discoteca.

Consumiamo una bevanda calda, e appena le piste chiudono sono 16.30 ed una turme di piccoli sciatori invade in silenzio l'Igloo ,fuggiamo a prepararci per l'evento con partenza prevista ore 17.30, quando sara' ormai buoi pesto e ad  illuminare la pista solo piccole luci intermittenti che trasformano il percorso in qualcosa di magico.
Il materiale di cui sono provvisto a dirla tutta, in questo tempo di crisi,  un po' me ne vergogno.
Ecco qui di seguito l'elenco  :

- Scarpe XA PRO 3D Ultra Mid Goretex della Salomon
- Calze lunghe in Polartec
- Molle d'acciao per affrontare i pendii ghiacciati dell YAK TRAX
- Ghette Salomon
- Pantalone invernale traspirante Salewa
- Mutande boxer Odlo
- Primo strato maglia intima Mico
- Secondo strato maglia Montura
- Terzo strato smanicato leggero Norh Face in Polartec
- Quarto strato giacca leggera antivento Montura
- Cappellino Montura
- Pila frontale Tikka della Petzl
- Guanti da sci di fondo
- Bastoncini Komperdell
- Uno zainetto obbligatorio con : telo astronautico, fischietto, doppia frontale, giacca a vento

OrcoPinor, mi dico, ma non dovevi usare un materiale essenziale?
Vabbhè dai, mi rispondo, la pelle dell'Orco è stata scritta quando tutto il materiale elencato era già stato acquistato... perdonatemi.

Anche gli altri Orchi non scherzano con i materiali, il più tecnologico l'OrcoDoct che fà sfoggio del suo completo X-Bionic nuovo di zecca, l'OrcoCamola con un paio di miniramponci della Camp, l'OrcoPinoCar con le catene cotruite nella sua bottega da carrozziere, l'OrcoGiovanni con il cappello preso a prestito da un contadino Siberiano, l'OrcoPaolo a cui cedo in sequenza:un telo astronautico, un fischietto.

Ci portiamo alla partenza, il freddo si è fatto più intenso, siamo a circa -10 ed a 1700 Slm.
Cerchiamo di scaldarci , corricchiando alla base della partenza pista.
Accendiamo le frontali, le nostre da skyrunners minuscole quelli degli scialpinisti... dei fari di un camion.
Partenza ritardata cosi che riesco a scattare qualche foto agli atleti delle due discipline, ecco Max DiGioia leggero, veloce e senza zaino obbligatorio...
La partenza ritardata di circa 20 minuti, data a voce dallo speaker.


Un gelo prepotente
Il freddo sceso improvviso
la neve che cambia i suoni
ma i trailers hanno il cuore caldo
una passione che brucia 
Un sacro fuoco 
visibile da tutte le stelle.

I primi 50 metri e siamo tutti in debito di ossigeno; l'aria gelata, l'altitudine, il buio fa il resto.
Il percorso una serie di muri, inframezzati con falsi piani che in 4km e 1000D+ ci portano in punta al Fraiteve a 2700 Slm.
Grande aiuto danno i bastoncini, mi chiedo su alcuni muri, se scivolo mi raccolgono a Cesana Torinese.
Un'ora e 13 minuti per arrivare ad un traguardo a -20 sottozero.
Mi getto all'interno del bar e avidamente mangio una fetta di crostata e bevo un caldo bicchiere di thè.
Nello zainetto obbligatorio il cambio della maglia e una calda giaccavento, guanti e cappello di ricambio.
Il tempo di cambiarsi ed eccomi con OrcoCamola, OrcoDoct, OrcoPaolo nell'ovovia che ci porta al Sestriere e da li con un servizio navetta verso Sansicario.
Dall'alto Il colle del Sestriere sembra un'astronave in viaggio verso mondi inesistenti.
Organizzazione encomiabile.
Una nota di colore... a Sestriere l'ambulanza di servizio alla gara, impantanata ed impossibilitata a muoversi per via della neve. fortuna che nessuno e' stato male.

Al ritorno a Sansicario ci attende un ricca merenda; focaccia, salame, pancetta, coppa, salame cotto, pane , formaggio, crostata, birra, vino.
Attendiamo le premiazioni prima di salire in macchina e ritornare nella calda e accogliente pianura.
Nel complesso una gara suggestiva e condivisa spensieratamente con gli amici Orchi.
Una bella alternativa alla durissima ViaLattea Trail che si svolgerà su queste stesse montagne Sabato 15 dicembre 2012, e che vedrà protagonisti altri 3 Orchi ; OrcoMauro, OrcoMatteo, OrcoMoreno.

La classifica di questa Night & Winter KV Sansicario-Fraiteve, parla chiaro, più forti gli scialpinisti che chiudono in testa con Lenzi Damiano 41', mentre lo skyrunner Max Di Gioia chiude con 48' .
Per le ragazze la skyrunners Diaferia Annalisa in 51' davanti alla scialpinista Martinale Anna in 1h 12'



giovedì 6 dicembre 2012

Iscrizione Trail GLI ORCHI TRAILERS 2013



Non soffri d'ansia da prestazione?
Non corri con l'assillo del cronometro?
Al piano preferisci la salita?
All'asfalto la nuda terra?

Allora sei dei nostri.

Seguici sul nostro sito www.gliorchi.it
ed entra a far parte de GLI ORCHI TRAILERS. (affiliazione UISP Valle Susa)

Scoprirai la magia del trail.
Info Iscrizioni

sabato 1 dicembre 2012

Trofeo Orco dell'anno 2012

Foto serata premiazione Trofeo Orco dell'anno 2012
Sito GLI ORCHI TRAILERS ASD


Consegnati i premi :

-Trofeo Orco dell'anno 2012  a Raffaella Scotto Busato & Stefano Stola 
Quali finishers del Tor de Geants 2012

-Miglior racconto 2012 a Giuseppe Gregorio

-Miglior foto 2012 a Silvio Arzenton

tutte le info ulteriori sul sito de GLI ORCHI TRAILERS ASD



                                                                         IL TROFEO

domenica 18 novembre 2012

Turin Marathon 18 Novembre 2012

Foto Turin Marathon 2012 OrcoPinoR
Foto Turin Marathon 2012 OrcoMagoo
Foto Turin Marathon 2012 OrcoCamola
Sito Turin Marathon
Classifica Turin MARATHON 2012

Passavamo sulla terra leggeri  (Sergio Atzeni)

Dal racconto dell'OrcoPinoR
Obiettivo
Dopo una stagione di Trail, l'obiettivo è una preparazione per riacquistare ritmo e velocità, un momento di pausa dalla montagna dopo l'abbuffata di questa estate magica, un periodo di lavoro per preparare il giardino all'inverno; potatura, pacciamatura, riverniciature, piccole riparazioni.
L'altro obiettivo e' affrancarmi dalla mia scimmia delle 4 ore che si muove libera e mi rincorre ad ogni piè sospinto.
..Ma come OrcoPinoR, riesci a viaggiare per giorni in montagna e una maratona non riesci a chiuderla sotto le 4ore!!!...
Basta, quest'anno l'obiettivo e' rompere il muro delle 4h, sò che per molti di voi ,amici stradisti, le 4h in maratona sono nulla... ma vi assicuro che per il sottoscritto è un bel traguardo.
La mia scimmia e' un Orang-Utan e non una semplice bertuccia.


Compagni di viaggio inaspettati
L'OrcoIng mi seguirà nell'avventura della Turin Marathon, mentre l'OrcoDoct ci accompagnerà nei lunghi allenamenti di fine settimana.
                                                                

Luogo di allenamento dei lunghi percorsi settimanali
Il Parco della Mandria, per la sua tranquillità, per il fondo asfaltato inframezzato da un fondo sterrato e morbido.
Le brume autunnali, i grandi alberi, le cascine con i cavalli lo rendono unico e speciale per i lunghi allenamenti sempre diversi e mai banali.
Ricordo piacevolmente le sedute di primo mattino con i due Orchi e faticando abbiamo scambiato idee e pianificato attività per la nascitura ASD.
Prendetevi questo appunto:
Quando piove da parecchi giorni e se sono previste variazioni metereologiche importanti il Parco della Mandria e' chiuso. Prima di partire da casa informatevi presso la direzione del parco.


Preparazione
Terminati i divertenti Trail montani...sig, decido di concedermi ancora il Trail Oulx.
Scelgo la distanza corta e veloce dei 23km, cosi da iniziare a prendere confidenza con il tempo.
Dopo ciò, cerco di seguire una pseudo tabella di allenamento che l'OrcoDoct mi allunga.
La tabella l'OrcoDoct l'ha ricevuta iscrivendosi ad un corso per la preparazione della Maratona di Firenze.
A dire la verità, l'ho vista due volte.
La seconda volta volendola rispettare mi sono regalato uno stiramento ai muscoli lombari, ma credo che la colpa sia dei primi freddi autunnali.
Su tutti gli allenamenti spicca la CORSA DA RE la mezza maratona corsa alla venaria Reale e nel parco della mandria, ma al cui racconto vi rimando al link:
Una corsa da Re 2012


Il giorno della gara
Si avvicina a grandi passi, niente alcool o bagordi la settimana prima della gara.
E' di questo periodo lo stop alla maratona di New York, causa la perturbazione SANDY (notato che i disastri hanno sempre nomi femminili?) d'oltre oceano.
L'amministrazione della città ha preferito non far disputare la gara per non distogliere risorse finanziarie e umane alla bisognosa  popolazione civile.
I Maratoneti stoppati a New York, potranno acquistare il pettorale della Turin Marathon con sconto, e si prevede un buon numero a Torino.
Percorso modificato per la maratona di Torino 2012 alla 26 edizione, sara' un percorso piu' cittadino ed a mio parere più interessante, almeno per chi non ha mai visto Torino, si toccheranno:
- Le bellissime piazze ed il lungo Po'
- Italia 61 con i siti Olimpici
- La Reggia di Stupinigi
- Gli stabilimenti Fiat (quando c'erano)
- il centro commerciale delle Gru, il piu' importante del Piemonte
- la periferia Torinese , Moncalieri, Nichelino, Grugliasco
- Il grande corso Francia che dal centro città porta alle montagne
- Il centro settecentesco di Torino prima capitale d'Italia


Appuntamento con L'OrcoIng alla stazione Fermi della Metropolitana.
Nella giornata di oggi 18 Novembre 2012 il meteo è clemente e freddo, previsti circa 4000 iscritti, nuovo record per la maratona di Torino.
Nuova partenza in piazza S.Carlo.
Ci cambiamo nelle tende rosse gonfiabili (sembra la tenda rossa del Generale Nobile) di fronte alla prefettura in piazza Castello , dove sono presenti tutti i servizi per i maratoneti.
Il tempo scorre velocemente ed a 10 minuti dalla partenza ci troviamo ancora in coda per espletare i bisogno corporali.
Veloci ci precipitiamo verso piazza S.Carlo... ma sbagliamo direzione e finiamo dritti dritti in fronte ai top runners, ecco S.Calderone, ecco i kenyoti...scatto due foto veloci e via al nostro posto...

NORAAAAA non puoi partire con i Big, ti asfaltano, vieni con noi...cerchiamo i palloncini delle 4h.

Siamo in mezzo alla mischia, e come d'incanto si materializza L'OrcoRaffa, vestita con un saio nero plastificato... baci, abbracci
la classica domanda ...ma anche tu qui...sei allenata... dai che la facciamo insieme...

Cinque minuti prima della partenza  VOLANO GLI STRACCI, condanno questa consumistica e riprorevole abitudine.
La stessa condanna arriva puntuale dal microfono di DON CHIABRERA , patron della Turin Marathon...letteralmente le sue parole:
Non gettate le maglie in questa piazza storica per due motivi, e' un segno di inciviltà, e gli atleti potrebbero inciamparvisi.

Puntali alle 9.30 partiti, un Drone volante con telecamera incorporata ci segue per la piazza S.Carlo, si procede lentamente per via del grande numero di atleti, cerco di stare dietro L'OrcoIng, ma sò per certo che mi sarà molto, ma molto difficile tallonarlo.

Via Po', Lungo Po' antonelli, corso Massimo, Corso Unità D'Italia.
Di fronte al museo dell'automobile Biscaretti di Ruffia mi scappa un bisogno idrico e l'OrcoIng cosi' come i palloncini delle 3h 45min sono persi.

Sono sudato e la temperatura è bassa, brividi di freddo in periferia prima della Reggia di Stupinigi, ma le forze ci sono.
Vorrei spingere, ma sò che il peggio deve arrivare quindi continuo ad una velocita media costante.
Gli stabilimenti Fiat, Corso Tazzoli, Corso Siracusa e Parco Ruffini passo ai 21km in 1h 52min.
Ed eccoli gli Orchi Camola e Magoo, in bicicletta da Rivoli a darmi man forte e tifare tutti belli e brutti, da veri appassionati sportivi.
A Grugliasco anche l'OrcoPippo appiedato decide di procedere con me fino in centro a Torino.
Corso Francia e il suo muro dei 30km e' quello che mi spaventa, gli altri anni mi sono piantato sempre li.
Quest'anno i buoni allenamenti al parco della Mandria stanno dando i loro frutti, procedo con ritmo, rincuorato da ben tre ORCHI.
Non ho saltato al momento nessun ristoro, e le due confezioni di Enervit sono distribuite rispettivamente
1/2 al 10km
1/2 al 20km
1/2 al 30km
1/2 al 35km
Che vergogna ai ristori vedere tutta quella plastica sparsa sulla strada.

E...ci siamo quasi, ma ahimè al 35km i palloncini delle 4h sono dietro di me, lo stress aumenta....noooo... devono stare dietro di me non davanti.
VOI NON POTETE PASSARE
(cit. LordOfTheRing Gandalf all'uscita dalle miniere di Moria)

I tre Orchi mi punzecchiano come il diavolo all'inferno.
Sbuffo, le gambe quasi legnose, le grosse pietre di via Sacchi , con le loro leggere protuberanze danno quasi fastidio.
Via Roma, vedo in fondo il traguardo, mancano pochi minuti alle 4h, cerco di accelerare la cadenza.... si, riesco a tenerla.
Ecco l'arrivo, sono emozionato il traguardo e' qui sotto di me 3h 57min.
Non mi vergogno a dirlo, stavo scoppiando in un pianto a dirotto... sarà la stanchezza, sara' l'obiettivo raggiunto dopo 3 mesi di buoni allenamenti.
Mi riporta alla realtà l'immondizia che invade la piazza...e il pianto si trasforma in tristezza, voglio
fuggire il più in fretta possibile tra i monti, negli antri boscosi nelle foreste forestose.


Ringraziamenti
Grazie OrcoPippo, OrcoMagoo e OrcoCamola per lo stimolo che mi avete dato ieri alla Maratona.
OrcoMagoo & OrcoCamola in bicicletta dalle Gru all'arrivo mentre l'OrcoPippo accompagnatore da Grugliasco all'arrivo.
Penso che senza i vostri TRIDENTI , non avrei raggiunto l'obiettivo....
OrcoPippo ed OrcoMagoo vi voglio anche quest'estate alla TDS (Sur òe Traces des Ducs de Savoie) al Passeur de Pralognan ... e da li proseguiamo insieme fino a Les Houches e poi a Chamonix
Vi siete meritati una BIRRA.
Grazie OrcoIng & OrcoDoct per aver trascorso insieme le lunghe sedute di allenamento, siete stati preziosi.




giovedì 8 novembre 2012

Nasce GLI ORCHI TRAILERS ASD 8 Novembre 2012


In data odierna 8 Novembre 2012 nasce GLI ORCHI TRAILERS ASD

Gli Orchi: OrcoPinoR, OrcoCamola, OrcoMauro, OrcoMagoo, OrcoAntonio
sono felici di comunicarlo a tutti gli amanti degli Sport  in natura.
A breve tutti i dettagli sul nuovo sito www.gliorchi.it

martedì 30 ottobre 2012

Trail del Monte Casto 28 Ottobre 2012

Foto Trail del Monte Casto 2012 di Alessio Parauda
Classsifica Trail del Monte Casto 2012 WedoSport

Edizione 2011
Edizione 2008


Sito Gsa Pollone
Sito Maurizio Scilla

Dal racconto dell'OrcoMatteo


Ragazzi fino a prima della partenza lo avevo solo sentito dire e raccontare da altri trailers che il Trail del Casto  fosse una festa ,ma da domenica,è diventata una  realtà anche per me. Saranno stati il clima,la neve, sarà stata la presenza di tanti “big” mescolati con tanti “non-big”  sia alla partenza sia nel dopo gara, sarà stata la “bionda Signora Menabrea”, chissà, ma in quel di Adorno Micca ieri è stata festa grande.
Gaetano ed io siamo giunti ad Adorno la sera prima, in camper, sotto un violento acquazzone che lungo la strada ha sradicato pali della luce e gettato sulla strada cavi elettrici…cominciamo bene!ci siamo detti.
Il nostro sonno è stato interrotto da continue secchiate d’acqua sul camper e dalla paura di combinare qualche pasticcio col cambio dell’ora. Ma al mattino,dopo pane e nutella (la colazione del campione come dice Fabrizio) eravamo pronti per partire,già bagnati, ma pronti.
Il percorso è stato accorciato di 16 km ,per decisione del saggio Mau, ma non per questo è diventato meno spettacolare.
foto Kappadocio

La pioggia si è trasformata in neve già durante la prima salita,quella verso il Monte Casto,salita di circa 600mt D+ in 6 km. Dopo la vetta siamo scesi un po’ fino al km 7,5 dove c’era il primo ristoro.Dopodichè abbiamo ripreso a salire verso il Bocchetto Sessera fino ai 1450 mt.Qui la neve era abbondante e lo spettacolo non è mancato.
Molto suggestivo è stato anche il tratto di lunga ma leggera discesa che ci ha riportati verso Adorno:mentre percorrevamo questo tratto di bosco le nuvole si sono diradate e un pallido sole ha fatto risaltare i rossi, i gialli , i marroni delle foglie ormai secche delle querce delle betulle presenti lungo il sentiero.
Verso la fine del percorso sono stato superato da diversi bravissimi trailers della 21 km ,che spettacolo vederli passare…
 foto Kappadocio

Complessivamente quindi un’ottima giornata di corsa e compagnia. Un’ esperienza che a questo punto posso consigliare a tutti.
Al prossimo anno!

Grazie a Kappadocio per le foto.


lunedì 22 ottobre 2012

Arrampicata Arnad Bucce d'arancia 18 Ottobre 2012

Foto Arrampicata Arnad Bucce d'arancia

Dal resoconto dell'OrcoPinoP 
Valle D'Aosta  Arnad(Ao)  Via delle Bucce d'arancia  grado 5c

Mi sono svegliato come tutti gli altri giorni  alle 6:15 a.m., dopo i primi minuti di preparazione obbligatori, già nel  cortile di casa sentivo il profumo di una  giornata libera, poi vedendo ancora la gente correre per prendere il treno e andare a lavorare in città, aumentava la mia voglia godereccia.

Mentre aspetto Ermes che arriva da Rivoli, vedo il sole spuntare sopra la basilica di Superga e gioisco di questi rari momenti di tranquillità.
La giornata prevede la gita in Valle d’aosta ad Arnad-Machaby, Filippo (OrcoNapo n.d.r) ha scelto la via da fare denominata  bucce d’arancia difficoltà 5c ... per me è già al limite ma è tanta la voglia di fare che non mi preoccupa.

L’arrampicata in parete, è volata tra una foto e una difficoltà.
Alle 14.30 avevamo già fatto 9 tiri di corda.
Per scendere... un sentiero fra castagne e mazze di tamburo, poi un caffè sulla strada di ritorno che ci ha riportati alla realtà.

domenica 14 ottobre 2012

Una corsa da Re Venaria Reale 14 Ottobre 2012

Foto Una corsa da Re 2012
Classifica Una Corsa da Re 2012 10km
Classifica Una Corsa da Re 2012 21km

Dal racconto dell'OrcoPinoR

Una residenza Reale adibita alla caccia, a due passi dalla capitale...adiacente ai fitti boschi ricchi di selvaggina che si estendevano dalla periferia Torinese, fino alle montagne delle Valli di Lanzo.
Questa la Reale Reggia Venatoria (adesso Venaria) fatta costruire alla metà del 1600 d.c. dai principi Savoiardi.
Chissà se mai ,le famiglie reali e tutta la loro corte avrebbero potuto immaginare che il popolo si sarebbe impossessato della Reggia Venatoria e l'avrebbe usata come trastullo domenicale (in realtà uno dei siti più visitati d'Italia) e come rifugio per gli animali del bosco.
Così è la splendida Venaria Reale (da cui prende nome anche il comune) ed ancor di più con la gara podistica che oggi l'attraversa tutta dai giardini della residenza sino al parco della Mandria.
Un'invasione di persone di tutti i ceti, di tutte le religioni, di tutte le capacità atletiche.

5000 i partecipanti, senza contare i familiari, sulle distanze di ; 4km, 10km, 21km.
Partenza dai giardini, recuperati dopo anni di degrado e su cui molto c'e' ancora da lavorare per portarli all'antico splendore.

La gara (non competitiva) alla 1' edizione, organizzata dalla società podistica Base Running di Torino è da correre tutta nel verde e.... diventa quasi un trail se non si contassero i viali asfaltati.
Ma che importa, il luogo e magnifico... dopo la partenza dai giardini della Reggia, si  inforca il viale Carlo Emanuele II, alberato da vecchi platani che porta all'ingresso principale del parco della  Mandria.
Da qui al Borgo castello, le scuderie e poi con un primo taglio opposto verso il muro di cinta del comune di Druento.
Per la 10 km si ritorna all'ingresso principale, mentre per la 21km si  prosegue per la cascina Peppinella per poi ritornare alla Reggia costeggiando il fiume Stura di Lanzo, non sono riuscito a capire l'inserimento della Gondola Veneziana su un piccolo laghetto antistante la residenza Reale... ma forse mi manca lo spirito commerciale...

Si rientra dalla via centrale, pedonabile, Andrea Mensa che conduce dritta, dritta all'ingresso della Reggia.
Scenario splendido...idea.:!!!!....e se l'allungassimo di altre 21km ?... una maratona perfetta per la città di Torino.


sabato 6 ottobre 2012

Bici Mtb Condove Collombardo 6 Ottobre 2012

Foto Bici Mtb Condove Collombardo

Dal racconto dell'OrcoPinoR
Aprile 773 d.c. 'Clausae Longobardorum' in valle di Susa, l'attuale comune di Chiusa di S.Michele (To). 
Il clangore delle armi risuona per la bassa valle, dalle palizzate dell'esercito Longobardo di Re Desiderio, i dardi vengono lanciati in continuazione, le urla dei comandanti guidano i guerrieri.
Il nemico, l'esercito dei Franchi di Re Carlo Magno, è inchiodato.
A  decine si contano  i morti ed i  feriti sul campo di battaglia sotto le fortificazioni Longobarde... il corno del Conte Orlando suona la ritirata per raccogliere i feriti ed una breve tregua.

I Longobardi cessano il lancio di proietti, l'esercito è stanchissimo dopo due giorni di attacchi degli invasori... ma non sanno che stanno per essere accerchiati dagli stessi Franchi. Questi salendo l'attuale colle Bione e poi per i laghi di AdFinis (l'attuale Avigliana) stanno preparando un attacco alle spalle, una tecnica di battaglia già  utilizzata altre volte da Pipino il Breve primo re Carolingio e padre di re Carlo.

La tregua quindi è un inganno ed i Longobardi se ne rendono conto quando ormai l'esercito dei Franchi gli è addosso. L'ascia bipenne, la 'Francisca', miete le sue vittime. E' una strage a cui nessuno dei presenti sulle fortificazioni sfugge... immagini di arti mozzate, sangue fluttuante, gole squarciate, crani spaccati.
Nei possedimenti dei Longobardi più a valle, la notizia della sconfitta, rapida, si diffonde e chi può scappa con tutto ciò che possiede.
Il principe Ildebrando (nome di fantasia) raccoglie la famiglia, i servi, e s'incammina verso il colle più alto, con lui anche una delle figlie, la principessina Matolda.
L'idea di Ildebrando è quella di ricongiungersi con il feudo nella Valle vicina (la Valle di Viù).
Il cammino con bestie da soma è durissimo, la neve anche se primavera inoltrata è ancora alta. I sentieri attraversano gli insediamenti Longobardi; Peroldrado, Camparnaldo, Campabiardo, Sigliodo.
Non sono gli unici a fuggire dai saccheggi e dalle violenze dei Franchi, con loro altri gruppi di Longobardi salgono la montagna. La fuga si rivelerà in tutta la sua drammaticità. La figlia di Ildebrando, la principessa Matolda, nei pressi dell'attuale colle Sbaron,. muore per di stenti....

Da questo mio breve racconto tra storia vera e fantasia, lo spunto per andare a curiosare e visitare:
- Il santuario del Collombardo o Colombardo (1980 slm, colle dei Longobardi) sito in Val di Viù
- Lo spartiacque con la valle di Susa, la punta Sbaron 2200 slm
- Il tumulo della Tomba della pincipessa Matolda 2084 slm.

I comuni più vicini sono; Lemie (To) in Valle di Viù e Condove (To) in Valle di Susa, dove sono rimasti alcuni toponimi dai sapori Longobardi :
CampAmbiardo, CampArnaldo, PratoBotrile, PerOldrado, Arpone, ChianBerlando.
Nessuno dei  componenti al raid è mai stato al colle del Collombardo. Tra info che raccogliamo in rete e bikers che hanno fatto la gita, capiamo che occorre andare preparati perchè si affronteremo 50km complessivi con 24km in salita e 2000D+
Arrivati al colle spartiacque (2200slm) occorre scendere circa 2km in Valle di Viù per visitare il Santuario della Madonna degli Angeli. A sarà dura.
La partenza dalla piazza di Condove alle ore 7.45 a.m. con L'OrcoPinoP seguito da PieroNipote e l'OrcoPinoR.
Tempo da inzio autunno in Bassa Valle e le rampe di asfalto che ci portano a Mocchie le bruciamo raccontandoci le ultime avventure.
Piero, appassionato di Down Hill, mi descrive la sua ultima caduta nel dettaglio... punti, contusioni ... che non basteranno a fermarlo, la passione gli brucia dentro.
Piero vuole sapere delle ultime gare di Trail in montagna, cosicchè tra una pedalata e l'altra gli racconto dell'ultima CCC , la Courmayeur-Champex-Chamonix di 100km che si svolge nelle vallate del massiccio del Monte Bianco.
Ecco il bivio per Mocchie (piccolo borgo, un tempo più importante di Condove) al 5 km.
Dopo circa 2 km  da Mocchie il bivio (importante non perderlo) per le borgate Bigliasco, Dravugna, Prato del Rio...
Le rampe si fanno importanti, e utilizziamo tutti i rapporti messi a disposizione dalle MTB. Chissà se con la specialissima si riuscirebbe a salire ci chiediamo io e l'OrcoPinoP.
Sono circa due ore che pedaliamo, e a Prato del Rio iniziamo a incrociare tratti non asfaltati, alcune moto da enduro velocissime  ci superano. Ad una fontana scambiamo due chiacchere con tre nativi del Maghreb che stanno andando da alcuni pastori per discutere della vendita di animali da macellare per l'annuale festa dell'agnello.
Mi immagino le discussioni tra il margaio piemontese e questi agguerritissimi Nord Africani, che nel contrattare non sono secondi a nessuno.
Scarsissimo il traffico automobilistico. Le borgate sono poco abitate.
Le rampe sempre importanti, prima dell'Alpe dei Rat incrociamo la transumanza di due gruppo di margari. L'inverno vicino fa spostare le bestie dagli alti alpeggi a quota 2000 slm alle stalle della bassa valle.
Il bivio (svoltare a destra) dopo l'Alpe dei Rat non occorre sbagliarlo, osserviamo il Collombardino,la leggenda popolare vuole che qui sia sepolto il tesoro dei Longobardi in fuga) un detto piemontese dice:

 'Da Culumbàrd a Culumbardin a - jé pì d'òr che tra Sùsa e Tùrin'.

Dalla vista sul colombardino proseguiamo verso la punta Sbaron (2200 slm) la carrereccia passa appena sotto e poi giù verso la Tomba della principessa Matolda (2084 slm, ma non troviamo le indicazioni del tumulo) e poi verso colle del Collombardo.
Il colle si apre ad Ovest del Monte Civrari e si trova alla testata del vallone del Torrente Sessi (tributario della Dora Riparia) e del vallone del Rio Nanta (tributario della Stura di Viù).
Al colle sorge il santuario dedicato alla Madonna degli Angeli, ancora oggi meta di pellegrinaggi mariani. Sulla facciata principale del santuario è posta una targa che recita:
"Gioanni Battista Giorgis dal Forno di Lemie ergeva per voto nel 1704-5. L'indefessa generosità dei parrocchiani di Lajetto ampliando riedificava 1869-70."

Al colle ci cambiamo, ci rifocilliamo  con le ultime riserve di cibo, una nebbia fredda avvolge il santuario, ma noi siamo già in sella per pedalare in salita questi 2km che ci rimangono per la punta Sbaron.
Le fredde nebbie lasciano a volte il posto ad un cielo azzurro, riusciamo a scattare qualche foto dove morì la principessina Matolda.
Poi giù con una discesa di 1700D- in circa un'ora dove incontriamo in sequenza, un matrimonio di indigeni ed i margari del mattino che fanno festa con un grosso pintone di vino nero.