domenica 31 ottobre 2010

LA MOLE ANTONELLIANA


Dal racconto dell'Orco Filippo

ciao a tutti
lavorare con degli amici e' fantastico.....
ora per 6 mesi saro' li' a restaurare la cupola dell'Antonelli.
Chiaramente non un restauro come si intende, ma una messa in sicurezza ,cioe' una idro-pulitura con acqua e un detergente speciale non inquinante per la pulitura delle lose e cordoli di granito.

Poi la siliconatura di tutte le giunzioni di lose e cordoli di tenuta come da foto, verniciatura delle stelle di tenuta ( di ghisa che inchiavettano il tutto dall' interno ) inchiavettatura delle lose rotte mediante perni da 5mm in inox e revisione generale di tutta la parte sottostante la cupola , un lavoro decisamente interessante , ma quello che mi inorgoglisce e che alla domanda dei miei amici sul perche' mi hanno scelto, io rispondo che i miei datori mi considerano una persona seria mi hanno detto chiaramente che non e' da tutti lavorare sul simbolo di Torino, poiche' bisogna muoversi sulle corde con attenzione per non danneggiare niente quando si e carichi.

La Mole Antonelliana oltre che il simbolo di Torino nel mondo e' anche il simbolo della prima capitale d' italia e scusate non e' poco , comunque quando ci sara' la temperatura adatta mi faro' fotografare con la maglia degli orchi cosi' saremo veramente dappertutto , e non per tutti !!!!! neanche Olmo, Burgada ecc....
Ale' Orchi

venerdì 22 ottobre 2010

24 ORE DI TORINO 17 Ottobre 2010


Dal Racconto dell’Orco Andrea

Ho partecipato alla 24 ore di Torino organizzata da Giro d'Italia Run.
La manifestazione ospitava il Campionato Italiano e il Campionato Regionale Piemontese assoluto e master sulle 24 ore.Quella che vado a raccontare è la mia esperienza. Con il racconto spero di trasmettere anche le sensazioni vissute.
La gara si svolge nel Parco Ruffini di Torino e la partenza è sabato mattina alle 10.
Arrivo intorno alle 8 e mi sembra che l'organizzazione sia un po' in ritardo.
Il percorso si snoda su un anello da 1 km e vicino alla partenza c'è la cosiddetta zona di 'neutralizzazione' nella quale possiamo sostare quando non siamo sul percorso. Questa è allestita da due gazebo aperti per il deposito borse ed una tenda con 15 brande per il riposo notturno.
Siamo un centinaio e già durante la preparazione ci accorgiamo che lo spazio è risicato, inoltre i gazebo e la tenda non sono ne illuminati ne riscaldati. Cercare le cose nella borsa di notte sarà un'impresa.
Comunque il clima che si respira è bello, ci sono atleti che arrivano da tutta Italia ed è emozionante trovarsi alla partenza con gli atleti della nazionale. Di loro conosco Stefano Montagner. Riconosco Annemarie Gross, anche lei nazionale e vincitrice del Tor de Geant. Con lei facciamo qualche foto nell'attesa dello start.
Si parte. Del G.S. Murialdo siamo in tre: io, Roberto e Daniele. Da Rivoli c'è anche Nerio Soncin: un mito sulle lunghe distanze e non solo. Nerio, da qualche anno corre per la Turin Marathon ma i legami di amicizia sono sempre gli stessi.
Gran parte del sabato corro con Daniele. Parliamo, ridiamo e ci esaltiamo con lo slogan: "Domani mattina saremo ancora qui !" ed indichiamo il punto nel quale stiamo passando. Il chilometraggio è rilevato dal chip sulla scarpa ed ogni passaggio registrato manualmente dai giudici.

Le prime ore passano bene. Ho un po' di ansia di 'fare km'. Per mia fortuna Daniele è molto preciso e aiutati dal Garmin procediamo regolari. Il tempo non promette nulla di buono, c'è un'aria fredda che fa volare i nastri che delimitano il percorso. Sono partito con mezze maniche e canottiera e in breve mi ritrovo vestito come avevo pensato per la notte. Fortunatamente ho portato una vagonata di cose e non bado a spese nei cambi.
A lato della pista c'è Jerome Debize. Non sapevo corresse per Giro d'italia Run. I suoi incoraggiamenti sono continui: "Forza Andrea, alè, bravò".
In mattinata passano a trovarci Alessandro, Mario, suo figlio e Silvio. La loro presenza mi fa molto piacere.
Le ore passano e i km pure. Verso le tre è pronta la pasta. Camminando mangio con piacere un piatto caldo. Daniele va avanti a parmigiano.
Alle cinque faccio una doccia. Ci metto 15 minuti e l'acqua calda mi rigenera un po'.
Il nostro slogan piano piano si trasforma : "Domani mattina saremo qui ...lunghi distesi " ed indichiamo sempre il punto in cui stiamo passando. Comincio ad alternare due giri di corsa ed uno di cammino.
E' impressionante vedere gli atleti della nazionale, non si fermano mai e soprattutto non smettono mai di correre.

Mentre sto rientrando in pista da una sosta vengo preso sotto braccio da un atleta che mi dice: " Vieni che così mi racconti". Si chiama Marco Vannucci, forte accento toscano e forte andatura. Ha notato il mio smanicato con lo stemma dell'UTMB.
Con lui faccio solo un paio di giri e con il fiatone, almeno io, parliamo delle gare intorno al Monte Bianco alle quali anche lui ha partecipato. Marco non è un atleta qualsiasi. Più tardi ho saputo che è stato in testa alla classifica per gran parte della gara con 111km alla 10° ora.
Dalle 18 il tempo peggiora e cadono le prime gocce di pioggia. Per fortuna arrivano altri amici a trovarci: Pippo e Claudio con le rispettive famiglie. Ci salutiamo dalle transenne. Mi viene di fare gli onori di casa, vorrei fermarmi a parlare, ma loro sono i primi a dirmi "vai, vai".
Anzi ne approfitto e chiedo a Pippo di leggere il mio chilometraggio sulle classifiche aggiornate ogni ora.
Arriva il buio: alterno un giro di corsa e uno di cammino. La pioggia continua fino alle 24.
Alle 23 arrivano Pino, Enrico e Umberto. Alè! Botta di allegria. Ci abbracciano, non riesco a dire ciao che Pino mi ha già scattato 20 foto. L'incontro avviene a metà circuito e li incito a seguirmi nella direzione in cui sto camminando; Enrico mi guarda e: "Andrea sai che non posso correre..." Scoppiamo in una grassa risata. Si fermano fino a mezzanotte ora intorno alla quale scocca il mio centesimo km.
Evviva !

All'una decido di fare una pausa lunga. Devo distendermi e cambiarmi, le gambe fanno male.
La tenda per il riposo notturno è 'al completo ' e con Daniele decidiamo di metterci nel corridoio del Palaruffini che conduce alle docce. Io ho il sacco a pelo e per terra sto bene. Daniele per non soffrire troppo il freddo si sposta nello stanzino riscaldato prima delle docce. Con noi c'è Silvio Deiure. Silvio è andato a ballare e dopo aver riaccompagnato la moglie a casa è ritornato al Ruffini a sostenerci. Sono contento della sua presenza. Ci aiuta con la borsa, ci consiglia e incoraggia. Intanto arriva a fare la doccia Marco Vannuci, sorretto da due persone. Si è fatto male cadendo a terra nel tentativo di schivare una persona nei pressi dalla zona rifornimento. In quel moneto era primo.
E' l'una e Silvio ci avverte che tornerà a chiamarci tra un'ora. L'ora passa in fretta e non riesco a dormire.
Le gambe e le caviglie mi fanno male. Esco dal sacco a pelo e comincio a tremare per la stanchezza.

Silvio arriva, lo guardo e gli dico che non ho proprio voglia di uscire fuori al freddo: "Andrea, non ci pensare, fai una cosa per volta, piano piano". E' tutto difficile, ogni cosa anche le più normali sono uno sforzo mentale. Mi metto la crema a piedi e gambe, indosso maglie asciutte e sono in piedi. Jerome mi ha portato due maglie di cotone che sono più calde di quelle tecniche. Chiamo Daniele che decide di riposarsi ancora.
Ok esco Saluto Silvio che torna a casa, inserisco "la modalità Orco" e ricomincio a camminare.
Non piove, sono le 2:30 e c'è una bella pace.
Cammino e cerco di non pensare. Incontro Nerio con qualche problema di stomaco. Non gli dico nulla.
Ognuno porta a spasso il proprio corpo come meglio può. Mi pongo dei traguardi: il prossimo è il km 120.
Accosto due signori e comincio a parlare. Siamo colpiti da un gruppo di ragazzi che nonostante l'ora stanno giocando a calcio nel campetto adiacente: "In giro a quest'ora ? I nostri genitori ci avrebbero fatto un culo così..." Automaticamente partono i racconti dell'oratorio, dei Salesiani, dei giochi per strada.....finiamo con il problema della vicina di casa che quando fa sesso urla in modo forsennato e sveglia mezzo palazzo. Le nostre strade si separano: "Ciao a più tardi, grazie per la compagnia ".

Mi fermo a magiare qualcosa e sento profumo di caffè.
"Ne vuoi ?" I due ragazzi del ristoro hanno un occhio aperto su quattro.
Sono gentili e disponibili e soprattutto pazienti. Con il caffè mangio una bella fetta di pane e marmellata.
Le gambe chiedono pietà ma resisto fino al km 120. Pausa. Mi infilo nella tenda del riposo notturno. All'interno sento gemiti di dolore ma anche un bel russare; al buio intuisco che c'è gente distesa per terra. Una donna si alza e mi cede il posto; mi distendo e quello della branda accanto si alza e mi butta addosso la sua coperta. Sono veramente stanco, e sono grato per questi gesti.
Penso a cosa posso ancora fare. Sono le 6 e ho 4 ore a disposizione; mi piacerebbe fare ancora una ventina di km (10 km, riposo, 10km). Mi alzo e mentre esco dalla tenda mi accorgo che sulla branda alla mia destra c'è Roberto. Con uno sguardo condividiamo tutto.
Riparto, penso ad un giro alla volta e per paura di perdere il conto ripeto nella mente il giro che sto facendo.
Intanto il Parco Ruffini comincia piano piano a popolarsi. C'è chi porta a spasso il cane, chi corre, e anziani a passeggio che ci guardano stupiti. Vado talmente piano che i podisti della domenica mattina sembrano tutti professionisti.
Sono alla frutta e i giri progettati da 20 diventano 10.
Km 130.

Basta. Va bene così.
Le gambe sono ben oltre il limite e sarebbe sciocco continuare.
L'asfalto al quale sono poco abituato si è divertito abbastanza a massacrare i miei tendini.
Sono le otto, avrei ancora due ore a disposizione ma non mi interessa.
Mi sento svuotato e mi lascio pervadere dal pensiero di una bella doccia calda dopo la quale non devo più correre. Nelle docce incontro i miei compagni di avventura e Annemarie Gross. Stesso atteggiamento : basta
Faccio la doccia e mi presento in pista 30 minuti prima del termine. Seduto, guardo chi continua a girare:
alcuni si sono appena svegliati altri non si sono mai fermati, altri giocano al recupero rosicchiando ancora qualche giro. Poco prima del termine ci consegnano un cono di plastica con il numero di pettorale. Mi incammino con Roberto. 1° sparo. ultimi passi. 2° sparo, stop. Appoggiamo il cono a terra.
Nessuno si deve più dannare. Gli sguardi si alzano dall'asfalto e le facce sorridono felici.
Enzo Caporaso ci abbraccia uno per uno.

Sarebbe bello capire perchè ci si danna in tanta fatica inutile.
Forse non lo sappiamo neppure noi che ci definiamo ultramaratoneti. Ma poi chi se ne frega.

Forse fino a quando tutto ciò rimarrà incomprensibile ci sarà uno spazio libero nel quale rifugiarsi e poter fare cose da pazzi in strada come sui monti.

Ciao Andrea

domenica 17 ottobre 2010

Trail della Ghenza 16 Ottobre 2010


Foto Trail della Ghenza 2010

Dal racconto dell'OrcoPinoR
E' stato Jerome a linkarmi il sito della gara, a lui quindi il merito di avermi portato in questi luoghi che gia' conoscevo per via di un'amico che ha una casa a Coniolo.
A dirla tutta il ricordo di quelle giornate a Coniolo spaziano dalla bellezza delle colline Monferrine alla fastiodisità che davano le zanzare in un fine Settembre di un ventina di anni fa.
Non si riusciva a star fuori casa e ricordo che la raccolta dei grossi fichi maturi, delle nocciole e della visita alle sponde del Po' non erano state cose semplici per via di quell'insopportabile insetto.
A Ottobre pero' di zanzare si spera di non vederne neanche l'ombra e confidiamo nella perturbazione che e' arrivata dalla Svezia che ha fatto precipitare le temperature di parecchi gradi.

Il luogo designato della gara e' Rosignano Monferrato, un paesino abbarbicato su di una ripida collina argillosa.
Di quei paesi che possono solo essere fotografati e meglio ancora dipinti, e chi poteva far meglio di Angelo Morbelli , famosissimo pittore che dava luce ai colori. Spero di far entrare, oggi, nell'obiettivo della mia macchina fotografica buone immagini.

Dicevo Angelo Morbelli, amico e consigliere di quel Pellizza da Volpedo che in lui trovo' più che un amico. Di Morbelli rimane oggi nella Colma di Rosignano Monferrato Villa Maria che lo ha ospitato.
Qui era di casa quindi Pellizza da Volpedo ed è in questi luoghi che ha realizzato il suo il capolavoro pittorico, una raffigurazione del popolo che inzia uno sciopero...il Quarto Stato.
Inoltre mio cognato, appassionato cinefilo, e regista per diletto ,ha realizzato nel 2003 un bellissimo cortometraggio sulla storia del famoso quadro.

Quarto Stato

Chi non ama l'autunno, i suoi colori, i suoi sapori, le brume autunnali.
Attratti da tutte queste prospettive e conscio che i luoghi dove si svolgera' il Trail sono carichi di storia, eccoci iscritti alla gara Pino,Marcello e Vittorio.

Partiamo da Collegno (To), Corso Francia ingresso autostrada augurandoci che il tempo tenga.
Le previsioni sono in peggioramento per il pomeriggio. Per noi andra' bene, ai nostri amici ipermaratoneti, in quel di Torino al Parco Ruffini, che intraprenderanno il campionato italiano delle 24ore un po' meno. Il nostro pensiero e' a loro, a tutte le fatiche e alle prove fisiche e mentali che affronteranno.

Il tragitto lo trascorriamo a parlare di montagne di genti, di gare, con Vittorio che da buon chiaccherone la fa' da padrone.

Arriviamo a Rosignano Monferrato e per qualche oscuro motivo siamo convinti che la gara parta dal paese, cosi che ci inerpichiamo in cima per poi ridiscendernvi e capire che la partenza e' sicuramente piu' vicina ai cartelli che avevamo intravisto sulla statale indicanti --->DOCCE.

Dopo aver peregrinato ed aver chiesto indicazioni ad un indigeno eccoci finalmente alla distilleria e cantina Sociale di Rosignano Monferrato.
Iscrizione,.e visto che per prima della partenza c'e ancora un'oretta, entriamo curiosando nella distilleria.
Due assaggi di grappa (sono le 9.00 a.m.) Marcello acquista una bottiglia e d'infilata andiamo a visitare anche la cantina sociale.
Acquistiamo delle buone bottiglie del famoso Barbera del Monferrato...non si sa mai ....magari a fine gara la Cantina e' chiusa.
Odori del mosto in fermentazione , cavalieri vestiti da caccia alla volpe, vigneti a breve distanza, dolci colline e il forte odore della terra in autunno ci fanno da scenografia mentre ci cambiamo per prepararci ai 24km di sali e scendi tra i comuni di Sala Monferrato, Ottiglio, CellaMonte e Rosignano Monferrato.

Nebbie autunnali
velano paesi abbarbicati
su argillose colline
macchiate da ricchi vigneti
gia' vendemmiati.
Alcuni grappoli
lasciati per S.Martino
spengono la sete e
accendono la voglia
di assaporare antichi riti.
Rari Cacciatori
con le loro mute
inseguono nemici
che non sanno
essere se stessi.
Poi...forti odori di
mosto fermentato
ci inebriano e ci
ricordano il legame
con la madre terra


La partenza e' sita dietro la distilleria e siamo circa 130 atleti tra gara lunga e corta.
Si parte con calma olimpica, un Trail SlowRun, e anche se il sole di venire fuori proprio non ne ha nessuna voglia, sara' una splendida mattinata.

Sara' un lungo giro ad anello che ci porta tra vigneti di Barbera e Moscato, tra colline argillose e vecchi casali.
Vittorio e' più veloce di me e Marcello, subito gia' nei primi chilometri lo perdiamo.
Corriamo insieme io e Marcello fermandoci, di tanto in tanto a scattare fotografie da assapore poi a casa, la sera, in quelle lunghe serate infrasettimanali quando ormai fa buio presto, e le giornate di sole estivo sono ormai lontane.

Frequentemente ci fermiamo ad assaggiare qualche grappolo lasciato dai contadini per S.Martino, sono bacche succose, dolcissime, di uva nera Barbera e uva bianca moscato , il suo sapore e' inebriante , niente a che vedere con i gel alimentari o le barrette energetiche...nulla le puo' sostituire.

Ai ristori non ci serve null'altro , quando si ha fame qualche alberello di mele ci offre i suoi frutti maturi , gialli e succosi.

Ecco presi da tutto questi rimaniano soli sui sentieri io Marcello e Rosanna, incominciamo ad avere dei dubbi sul sentieri da seguire, ci siamo distratti ed ...opla' ci ritroviamo al 18km in dirittura d'arrivo.

Qualcuno ci apostrofa :"come fate voi ad essere qui visto che Tagliaferri e' appena arrivato ?."

Ohibo', sentiamo di fatto le voci dello speaker all'arrivo e siamo dietro la cantina sociale il nostro olfatto e' investito dal fortissimo odore di uve raccolte e messe a maturare.
Noooooo...dice Rosanna reduce dal Troi degli Sciamani, io voglio fare tutte e 24 i km che ci sono stati assegnati.

Semplice dico io, adesso per rispettare il chilometraggio torniamo indietro di 3km , quindi 18+3=21, poi al 21km si torna indietro 21+3=24.
Et Voila' detto fatto, con un'antico sciamano dei Trail propongo a Rosanna tale soluzione che immediatamente accettata, portiamo a fondo.

E' curioso vedere trailer che corrono al contrario ma penso siano straniti quanto noi, poiche' tutti chiedono se stanno procedendo nella direzione corretta. Esilarante.
Incrocio Roberto, Vittorio e tanti altri a tutti spieghiamo che stiamo tornando 'Sulla diritta via che avea smarrita' .
Al 21km incrociamo gli atleti della nostra stessa caratura e dunque con un bel dietro fronte ci ridirigiamo verso l'arrivo.

Terminata la gara ci trasferiamo alle famose --->DOCCE ...decidiamo , vista l'ora, di usufruire del pranzo offerto dall'organizzazione nell'enorme magazzino dietro la distilleria.
Marcello acquista una buona Bonarda, e con gli amici trailer che hanno corso con noi, pranziamo stanchi.
Prima di andare via, visto che Vittorio non aveva ancora visitato la Cantina Sociale, ci fermiamo per accontentarlo e per farci offrire, dopo aver curiosato tra i contenitori colmi di vino, un bicchierino di Brandy di uve Barbera.

sabato 9 ottobre 2010

MORENIC TRAIL 3 Ottobre 2010


Su gentile concessione di Vittorio Duregon, pubblichiamo questa sua e mail sulla 1° edizione del MORENIC TRAIL , trail svoltosi nel Canavese il 2 e 3 Ottobre.

Lunedì 4 Ottobre 2010 10:34

Ciao Pino,
eccomi a darti qualche dettaglio in più.
Mi sono ritirato al Posto Tappa di Santo Stefano, una chiesa romanica sopra il Lago di Candia, al 67° km.
Erano le 16 e 20. ero 34° . Stavo abbastanza bene però non riuscivo più a corricchiare- camminare per un dolore fortissimo muscolare all'altezza dell'anca ds.

Ho commesso un errore madornale.....ho usato delle scarpe nuove.... senza averle mai messe.
A parte il fatto che le ho prese troppo giuste, e di nuovo rischio di perdere l'unghia dell'alluce sinistro che mi faceva male, a parte questo, già sufficiente per non rischiare troppo,
la cosa grave è che queste scarpe sollecitano la muscolatura in modo diverso e ne è uscito un dolore insostenibile ai muscoli esterni che fasciano l'anca.
Un'inezia, ancora ieri camminavo storto, oggi sto benissimo.

Un gran rammarico perché non andavo male, quando mi hai mandato l'sms , era il 47°, psicologicamente ero un pò giù, cominciavo a sentire la fatica e iniziavano questi dolori all'anca,non riuscivo a fare le discesine
senza soffrire alla punta dei piedi.
Inoltre credevo di navigare in fondo al gruppo, e invece non avevo capito niente .. ero abbastanza avanti.
Quando sono arrivato al posto tappa del Ponte sulla Dora, al 57°,ho accennato timidamente al ritiro, mi hanno detto in coro che ero 30° assoluto, potevo tranquillamente prenderla calma e camminare,
così ho deciso di proseguire ancora almeno per il posto tappa successivo.
Non è stato facile arrivarci, non avrei potuto fare un metro di più.

Apro una parentesi:
Come sai questo era il mio primo vero 'trail' classico, in più, essendo alla 1° edizione, non ne conoscevo il terreno..
Sta di fatto che avevo idee confuse su quando sarei arrivato, sempre che tutto fosse andato bene.
Speravo comunque di finire nella prima parte della serata, con il buio, ma con il Traguardo molto vicino.
Ho corso quindi con una sola idea fissa: devo correre tutto il giorno, far passare le ore. Niente orologio.
Col senno del poi vedo che avrei potuto terminare fra le 23 e l'una. Almeno,così sono arrivati quelli che avevo vicino.

Il percorso si svolge quasi tutto su terreno boschivo, su sentieri mulattiere stradine sempre ben segnalate.
La prima parte è una lunga discesa nel bosco verso il Lago di Bertignano, con tratti effettivamente sulla schiena d'asino della Serra, sentiero con pietre ,abbastanza tecnico. Da Bertignano in poi
terreno ondulato nel bosco su sterrato facile, a pestare ghiande, ricci di castagno, funghi, con attraversamento di qualche terreno agricolo a mais o a frutteto e di qualche pittoresco paesino.

Divertenti le staffette. La staffetta maschile sembra un film.
Vottero Reis,Giacchetto,e Benedetto, tutti e tre molto giovani, non hanno trovato il quarto componente. Allora Vottero fa le prime due frazioni da solo , ben 56 km ! però.. commette un errore di percorso e da primo passa a terzo,
recupera ma passa il testimone a Giacchetto in svantaggio ancora di 6 minuti, Giacchetto salda il conto già al decimo km della sua frazione, se ne sta un po' tranquillo e poi se ne va passando il testimone in 1° posizione a Erik Benedetto che
sarà così il primo concorrente in assoluto a tagliare il Traguardo a a Brosso.


Tra le staffette femminili una vittoria scontata , c'èra in gara un quartetto formato da Alma Rikka,Maria Luisa Riva,Raffaella Miravalle,Ornella Bosco.
Hanno battuto anche Giuliano Cavallo, il primo assoluto maschile !

Cavallo ha vinto alla sua maniera, con un distacco importante. Ha detto che non sapeva cosa succedeva dietro. Non sapeva che Zucconi si era ritirato.

Altrimenti si sarebbe risparmiato , visto che vuole correre 7 giorni dopo la 3 Comuni di Albissola.

Francesco si è ritirato circa al 50°,era secondo o terzo, ho sentito che aveva gambe dure,crampi ma non ci siamo ancora visti.

domenica 3 ottobre 2010

CORSA AL MUSINE' 3 Ottobre 2010


foto Corsa al Musinè 2010
foto Festa al Musinè Settembre 2010

Dal racconto dell'OrcoPinoR
Incipit
I Racconti sinora redatti riguardano Trail di medio lunghe distanze , mal si pone quindi una gara da 8 chilometri nel corollario dei racconti di corse in montagna.
Questa gara però ha per me un sapore speciale , perche' si svolge nella mitizzata , magica , favolosa , storica montagna dal nome MUSINE'.

Preludio
La prima volta che sentii la parola Musine' fu intorno alla meta' degli anni 70' , ad opera di mio fratello Vito che tra un Petrus e una MS, dopo pranzo, nella casa di Via Ormea n.8 in Torino, al 1'Piano sopra la panetteria oggi gia' gastronomia ,mi raccontava come dal suo Uffico delle ex-Acciaierie Teksid di Corso Mortara, si faceva spiegare da un suo collega i nomi delle montagne da li' rimirabili....Il Pirchiriano con la Sacra di S.Michele, Il Musine, il Civrari....ed io li ad ascoltarlo con curiosita' e interesse.
E dire che mio fratello non ama particolarmente la montagne e mai fino ad oggi sono riuscito a portarlo in vetta al Musine'.

Prologo
La prima volta che sono salito in vetta, risale al 1986 quando con gli amici della palestra di Karate 'Arashi Doyo' di Corso Dante (To), abbiamo intrapreso una gita di puro divertimento, per stare una giornata insieme.
Non ricordo la gita come un evento particolarmente piacevole e anzi faccio fatica a focalizzarlo.
Sono ritornato in cima al Musinè con gli amici un'altra volta nel 1988 e di questa ne ho un ricordo piu' nitido, forse per via delle foto che scattammo salendo al monte, eravamo io Marco, Piero, Fausto veri amiconi nella vita e sul lavoro...

Piu' assidue le salite si sono fatte quando ,ormai solo in casa dacche' mio padre si era trasferito a Salbertrand  (To), il tempo da non trascorrere in solitudine si era ampliato.
Cosicche' alcune domeniche mi piaceva scorrazzare solingo e selvaggio per il Musinè, lontano dalla caotica città , libero dai rumori e dalle cose.
Tornavo sereno e in pace ed il Lunedi di lavoro mi angosciava meno.

Quante genti
Hai visto passare
Quanti cuori pulsare
Quante menti felici
E quanti qui su di te
A risolvere problemi
A cercarsi dentro
A estraniare il mondo
A buttar giu' passi
Alle tue pendici
In amori fuggevoli
Sui tuoi fianchi
In un amore per sempre


Anni sono passati prima che risalissi al Musine' la famiglia,il lavoro hanno pienamente occupato il tempo.
Poi nel 1997 decido che era tempo di dedicare qualche ora allo Sport....certo che di iscrivermi in una palestra o associazione non ne avevo nessunissima voglia visto che arrivavo da 11 anni di palestra e Federazioni di Arti marziali....no proprio nessuna voglia.
Volevo essere libero...e quale miglior palestra del Musine'.... a pochi minuti da casa una montagna Pret-a-Porter.

Le salite si sono succedute almeno 1 volta alla settimana....salivo solo se il tempo era buono, ciò nonostante mi sono goduto gli ultimi scampoli del gruppo di appassionati che ha frequentato il Musinè tra la meta' degli anni 80' e la fine degli anni 90'.
Li sentivo parlare di ripetute giornaliere al Musine 4,5 volte, di numero di Volte in un anno 200, 250. Figure mitiche che hanno onorato la montagna e ne hanno scritto un pezzo di storia.

Paolo, Andriano, Marco, Riccardo, Mario, Enzo, Salvatore, Cristina, Marcello, GianMarco, Rocco, Perrone....e mi scusino quelli non citati.

Su tutto il compleanno di Cristina , a dir la verità non ricordo piu' l'anno penso il 1999 o 2000 non so... avevano sparso la voce per i festeggiamenti, come al solito, Vito e Marco.
In cima la sera del compleanno, una splendida serata estiva, eravamo una trentina di persone...un ricordo indelebile.Tutti avevano portato qualche leccornia e insieme si era fatto festa.
La discesa con la luna piena indimenticabile.

Ricordo di momenti bellissimi:
-Le grandi nevicate invernali con la neve sulla pancia
-L'utilizzo dei ramponi sui ripidi pendii a Nord
-Gli scialpinisti che veloci sfrecciavano
-Le fredde giornate di gennaio con il Verglass sulle rocce
-Le salite estive accompagnato dal canto delle Cicale
-Le notturne al chiarore della luna con le luci di Torino

-Gli incontri curiosi con cinghiali, camosci, caprioli, lepri e minilepri
-Le raccolte delle erbe aromatiche dall'erba cipollina al finocchio selvatico e all'asparago selvatico
-Le Poiane che alte inseguivano gli Alianti ed entrambi galleggiavano sulle calde correnti ascensionali
-I Pranzi preparati dal nostro Vito, ormai cuoco di fiducia
-I fungaioli che scendevano con i cestini pieni di Porcini e mazze di tamburo
-I neofiti del DownHill che cercano, senza mai riuscirci, di domare la montagna
-Le salite a chi arriva primo e le discese a discutere di Politica
-La raccolta delle more per le marmellate.
-La via Crucis Pasquale per le edicole che portano a S.Abaco
-Le ascese con le nebbie che coprivano la pianura

e tante e tante altre cose....su questa incredibile e viva montagna.

Eppoi in cima, se il tempo ti assiste, sei premiato dopo 750 metri di dislivello positivo , a 1150 S.l.m , con un bel panorama sulle alpi Marittime, Cozie e Graie

Lo sguardo a 360 gradi
Dalle Marcarolo al Cadibona
Dal Monviso al Granero
Dal SanGiorgio all'Aquila
dal Rubinet al Rocciavrè
Dalla Cristalliera all'Orsiera
Dal Pelvous al Ciusalet
Dal Rocciamelone al Civrari
Dalla Ciamarella al Soglio
Dal GranParadiso al Rosa
Poi le nebbiose lande Padane
Sono in cima nulla da temere



Al Musine' ho avuto modo di incontrare personaggi come Valerio Bertoglio o il sindaco di Torino Chiamparino, ritrovare vecchie amicizie...perche' qui prima o poi ci vengono tutti almeno una volta nella vita , quasi in processione e allora vivide si fanno le Fiaccolate di Gennaio per la festa di S.Abaco, che poi finiscono nel grande falo' di piazza Cays a Caselette con le bevute di Vin brule' ......

E alfine le gare di Corsa in Montagna,dalla classica salita che quest'anno e' alla sua 25'Edizione ,alla Maratona Alpina di Valdellatorre gia' alla 3'Edizione e che ha nel Musine' uno dei suoi punti di riferimento.

La Cronaca della gara
La partecipazione alla gara, per me, e' stata in forse fino all'ultimo giorno.
In primis la concomitanza con la gara di società del GS Murialdo la 'Tetti Valfre'' , in secundis un terribile raffreddore di inizio autunno che mi ha colpito alcuni giorni prima della gara.
Ma al fine eccoci alle 8.00 in piazza Cays con un meteo non del tutto consono alla gara, freddo , nebbie e pioggerellina ottobrina.
La gara e' dedicata alla memoria di Cesare Bonino e siamo in circa 60 atleti iscritti tra maschi e femmine, pronti a sfidarsi su un percorso di quasi 8 km con 750 D+.

Alla gara partecipano diversi Orchi PinoCar, Marcello, Paolo, PinoPic e inoltre un folto gruppo di atleti del Gs Murialdo.
Appena trovati d'obbligo il caffe' , tutti mi rimproverano la levataccia visto che la gara parte alle 9.45...ma tant'e' ne approfittiamo per raccontarci delle ultime settimane ;tra gare fatte , malanni osteoarticolari , e pianificazione per eventuale gare future.

Alla partenza anche Fausto che , dopo la distorsione di appena 2 settimane fa' alla gara 3Denti di Cumiana, grazie alla sua infermiera di fiducia, sua moglie Anna, e' gia' in grado di partecipare a questa corta ma durissima gara di montagna.

...E poi PinoPic in forma smagliante ed esente da corsi di arrampicata, non ci vuole rivelare come in pochi mesi abbia perso 10kg di peso...la bici...?...L'arrampicata..?

Uscito dal piccolo chiosco in piazza Cays incontro Riccardo che io ho soprannominato Jambo per via della sua escursione ad inizi anni 2000 al Kilimangiaro la montagna simbolo dell'Africa Equatoriale.
Lui e' un vero afficionados del Musine' e anche se non iscritto a nessuna societa' quest'anno vuole partecipare alla gara nelle file degli atleti non competitivi.

Ultimi preparativi , con riscaldamento , sulla strada del viale incontriamo l'assessore allo sport della Comunita' montana delle valli di Lanzo , promotore dell'ULtraTrail Punt del Diau che si disputa nelle Valli di Lanzo , gara neonata in pianificazione per l'autunno 2011.

Ore 9.45 la partenza, dopo lo sparo da piazza Cays all'inizio della salita circa 400 metri da correre come una gara su pista, cosi' che si arriva alle prime rampe gia' con il fiatone.

Corriamo tutto l'acciotolato che porta alla chiesetta dedicata ai santi martirizzati nell'antica Roma nel I sec. d.c. , Abaco, Maria, Marta, Audiface.
La chiesetta è conosciuta ai piu' come chiesa di S.Abaco e ad ogni edicola ,ognuna fatta costruire dalle associazioni di artigiani, prego affinche' nella tecnicissima discesa che ci attenderà dopo la croce, non ci accada nulla.

Paolo sta andando forte, il suo passato nell'atletica leggera la dice lunga ....seguiamo a ruota io e Fausto che seppur con la caviglia frantumata riesce a starci dietro senza neanche troppo sforzo.
Al pianoro di Pian a Granda Paolo ha gia preso quasi 100 metri di distacco, io dietro e dietro di me Fausto.

Saut d'la Vulp con le sue catene , Paolo non lo vedo piu' mi dira', a gara finita, che e' transitato in cima in 39minuti mentre io passo in punta alla croce al minuto 41esimo...spugnaggio ed inizia la discesa fangosa su rocce scivolose , piove una pioggia lenta... e giu in picchiata.
Fausto e con lui altri due atleti mi superano , li faccio passare.
Il mio scopo e' non farmi male , ho il terrore di sfracellarmi su qualche roccia cosi come succederà a Roberto Garbati . che si e' guadagnato un bel taglio da suturare sulla gamba.

Al termine della discesa e arrivato al viale di rientro in piazza Cays vedo in fondo la sagoma di Paolo....accidenti ho recuperato 2 minuti in discesa.....ancora 500 metri e avrei potuto fare lo sprint finale con lui.....peccato sara' per il prossimo anno.

I vincitori della 25 edizione ,dedicata alle memoria di Cesare Bonino, sono Taziano Odino e Debora Cardone.
Odino dell’Atletica Valpellice ha chiuso la gara in 49'43” seguito a 47” Claudio Garnier del GASM Torre Pellice e a 58' da Luca Vacchieri del Des Amis. Per Lorenzo Oria del Giò 22 Rivera quarto posto in 51'08” davanti a Massimo Garnier del GASM in 53'09”.

Per le ragazze vittoria alla Cardone dell’Atletica Giò 22 Rivera, che ha concluso in 56'22” davanti a Marina Plavan del Baudenasca in 1h03'49 e Paola Martoglio del La Salle Giaveno in 1h10'08”.

In attesa delle premiazioni, beviamo il the e mangiucchiamo qualche biscotto, lo speaker annuncia le società vincitrici a punti....e con sorpresa che la GS Murialdo si aggiudica la 1' Posizione con una coppa da incorniciare.

foto Corsa al Musinè